Siamo arrivati a venerdi' ed ancora un weekend ci attende con tante nuove iniziative e tante occasioni da passare a zonzo per la citta' grazie anche a questo clima piu' estivo che primaverile.
La regione Emilia-Romagna come sempre è ricca di eventi e di situazioni tra cui poter scegliere per i finesettimana. Tra questi ne ho ripresi alcuni, affrontabili per coloro che si trovano in zona o comunque vicini alla regione.
Iniziamo da domani, Sabato 31 marzo, dove si segnalano:
- Alle ore 18.00, presso lo Spazio San Giorgio di Bologna, ci sarà una Mostra collettiva intitolata
"SKETCHIKA" e dedicata al disegno (dallo schizzo a matita su carta fino alla elaborazione su tela o
altri supporti). Presenti numerosi artisti che permetteranno la visione al pubblico delle proprie opere.
Tra questi ci saranno anche: Alice Roncarati; Matteo Manera; Matteo Bunari; Michela Riba;
Sara Benetti; Tommaso Pedulla'.
Per informazioni si puo' visitare il sito: http://www.spaziosangiorgio.it/
- Per gli amanti dei Mercatini invece c'è il "Farmer's Market" di Piazza Zappelloni a Castenaso, che dalle ore 15.00 fino alle 18.00, si occuperà della vendita diretta dei prodotti della regione tentando di promuovere cosi' la riscoperta nei confronti di' cio' che la propria terra puo' offrire con costi di trasporto zero e nel totale rispetto dell'ambiente.
Sito a cui fare riferimento: http://www.comune.castenaso.bo.it
- Da domani fino al 1 Aprile, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, presso la Sala Mostre dell'Antoniano
(in via Guinizzelli a Bologna) si terrà l'ottava edizione di "VINTAGE", mercato di abiti e oggetti da collezione il cui ricavato sarà devoluto al Centro Ambulatoriale di Medicina Fisica e Riabilitazione di Bologna.
Domenica 1 Aprile:
- Il centro della città di Marzabotto, vedrà presente, dalle ore 8.00 del mattino fino alle 20.00 di sera, il "Mercato Fiorentino".
La Fiera propone prodotti tipici alimentari della Toscana (terra di confine con l'Emilia-Romagna) e mercatini di abbigliamento o di oggettistica per la casa.
Saranno inoltre presenti delle associazioni presso cui sarà possibile prenotare delle visite guidate per escursioni sul territorio e a partire dalle ore 10.00 ci sarà l'apertura di stand gastronomici con crescentine e tigelle da poter mangiare.
- A Sasso Marconi c'è il primo appuntamento dell'anno con le visite guidate sul territorio.
Prima proposta di visita è quella dell'Oasi di San Gherardo luogo protetto di flora e fauna locale.
Il costo della visità guidata è di 3 euro per gli adulti (gratis invece i bambini).
La prenotazione è obbligatoria al numero 051-6758409.
- Sempre a Sasso Marconi si terra' il "Ballo solidale pro Canile".
Presso il centro sociale "Casa dei Campi" si avrà una serata danzante (Balli Latino-Americani) per aiutare gli ospiti del canile comunale di Sasso Marconi.
Il costo di ingresso è 7 euro (ricavato devoluto interamente al Canile) e la prenotazione e' obbligatoria.
Info al numero: 339-4992439
Non mi resta altro che Augurare:
Iniziamo
Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.
venerdì 30 marzo 2012
giovedì 29 marzo 2012
Dalla Letteratura alla Televisione: la fiction Rai di "Nero Wolfe" sarà in onda dal 5 Aprile.
Ancora pochi giorni di attesa e finalmente anche i telespettatori, soprattutto gli appassionati del genere giallo, potranno vedere la nuova fiction su "Nero Wolfe".Le persone di una certa età ricorderanno sicuramente che già in passato, esattamente dal 1969 al 1971, la Rai aveva trasmesso uno sceneggiato su questo personaggio dove ad interpretare il ruolo principale vi era un bravissimo attore quale Tino Buazzelli, affiancato da Paolo Ferrari (nel ruolo dell'assistente di Wolfe).
E nella versione moderna invece ?
Anche stavolta la Rai ha puntato su un cast di professionisti ben noti al piccolo e grande schermo affidando il ruolo principale (se avete avuto modo di vedere lo spot televisivo) al carismatico Francesco Pannofino (attore conosciuto per la serie di "Boris").
Al suo fianco ruoteranno volti come quelli di: Pietro Sermonti, che sarà Archie Goodwin, l'assistente di Nero Wolfe (anche Sermonti è conosciuto per fiction di successo come "Un medico in Famiglia"; "Boris"; oltre a varie tour teatrali in tutta Italia); Andy Luotto; Giulia Bevilacqua; Davide Paganini.
Per chi non ha mai sentito parlare di questo strano personaggio, la domanda è: Chi è Nero Wolfe ?
IL PERSONAGGIO DI NERO WOLFE:
Semplicemente Nero Wolfe è un personaggio di fantasia, nato dalla penna dello scrittore americano Rex Stout, che risolve, negli anni '30 (anche se nei romanzi è attivo fino al 1970) a New York City molti misteriosi delitti.
Lo scrittore data la nascita di Wolfe al 1893 e lo rende di origine montenegrina (origini rintracciabili nel libro giallo "Nero Wolfe fa la spia", dove il protagonista si reca nel suo villaggio natale nel Montenegro).
Nei romanzi gli avvenimenti e i fatti sono sempre narrati non in prima persona come dovrebbe essere di norma (cioè dallo stesso Wolfe) ma bensi' dal suo assistente e tuttofare Archie Goodwin.
Goodwin è una figura centrale nei romanzi in quanto è lui solo a recarsi sui luoghi del delitto e ad occuparsi dello svolgimento degli interrogatori ai testimoni e a riferire poi tutto minuziosamente al proprio capo.
Insomma Goodwin oltre ad essere il braccio destro è anche colui che svolge il ruolo di "occhi" e "gambe" del proprio principale.
In fondo come sarebbe possibile per un uomo della stazza di Wolfe (un omone dalla grossa corporatura e dal peso di ben 150 chili) muoversi per l'intera citta ?
Meglio risolvere i delitti comodamente da casa e affidare i ruoli d'azione a un ragazzo piu' giovane e in forma (anche se in alcuni romanzi lo scrittore ha fatto comunque in modo che Wolfe fosse costretto ad uscire dalla propria magione) come Goodwin.
Come l'altro personaggio di gialli, il commissario Montalbano (ideato dallo scrittore siciliano Andrea Camilleri) amato dal pubblico (sia dai lettori dei libri che da quello televisivo), anche Wolfe è un raffinato buongustaio, amante del buon cibo (preparatogli dal cuoco di fiducia, lo svizzero Fritz Brenner) ed assai pignolo oltre che di carattere tendente alla facile ira.
Sempre come Montalbano anche Wolfe non parla di lavoro a tavola.
Qui le somiglianze tra i due si fermano perchè Wolfe, a differenza dell'altro personaggio è fortemente misogino e coltiva rare orchidee, aiutato dal giardiniere Theodore Horstmann.
Wolfe è inoltre un abitudinario nei suoi orari e rispettoso delle regole (sopratutto quelle di casa sua).
CONCLUSIONE:
Se vogliamo saperne di piu' su questo personaggio letterario tanto amato e sulle sue avventure non resta altro che aspettare che arrivi anche questa nuova fiction di Rai1 (prodotta tra le altre cose da Luca Barbareschi per la Casanova Multimedia) in onda da giovedi' 5 Aprile (ore 21.00 circa).
Potremmo cosi' vedere se anche la nuova generazione resterà affascinata da storie di vecchia data.
E nella versione moderna invece ?
Anche stavolta la Rai ha puntato su un cast di professionisti ben noti al piccolo e grande schermo affidando il ruolo principale (se avete avuto modo di vedere lo spot televisivo) al carismatico Francesco Pannofino (attore conosciuto per la serie di "Boris").
Al suo fianco ruoteranno volti come quelli di: Pietro Sermonti, che sarà Archie Goodwin, l'assistente di Nero Wolfe (anche Sermonti è conosciuto per fiction di successo come "Un medico in Famiglia"; "Boris"; oltre a varie tour teatrali in tutta Italia); Andy Luotto; Giulia Bevilacqua; Davide Paganini.
Per chi non ha mai sentito parlare di questo strano personaggio, la domanda è: Chi è Nero Wolfe ?
IL PERSONAGGIO DI NERO WOLFE:
Semplicemente Nero Wolfe è un personaggio di fantasia, nato dalla penna dello scrittore americano Rex Stout, che risolve, negli anni '30 (anche se nei romanzi è attivo fino al 1970) a New York City molti misteriosi delitti.
Lo scrittore data la nascita di Wolfe al 1893 e lo rende di origine montenegrina (origini rintracciabili nel libro giallo "Nero Wolfe fa la spia", dove il protagonista si reca nel suo villaggio natale nel Montenegro).
Nei romanzi gli avvenimenti e i fatti sono sempre narrati non in prima persona come dovrebbe essere di norma (cioè dallo stesso Wolfe) ma bensi' dal suo assistente e tuttofare Archie Goodwin.
Goodwin è una figura centrale nei romanzi in quanto è lui solo a recarsi sui luoghi del delitto e ad occuparsi dello svolgimento degli interrogatori ai testimoni e a riferire poi tutto minuziosamente al proprio capo.
Insomma Goodwin oltre ad essere il braccio destro è anche colui che svolge il ruolo di "occhi" e "gambe" del proprio principale.
In fondo come sarebbe possibile per un uomo della stazza di Wolfe (un omone dalla grossa corporatura e dal peso di ben 150 chili) muoversi per l'intera citta ?
Meglio risolvere i delitti comodamente da casa e affidare i ruoli d'azione a un ragazzo piu' giovane e in forma (anche se in alcuni romanzi lo scrittore ha fatto comunque in modo che Wolfe fosse costretto ad uscire dalla propria magione) come Goodwin.
Come l'altro personaggio di gialli, il commissario Montalbano (ideato dallo scrittore siciliano Andrea Camilleri) amato dal pubblico (sia dai lettori dei libri che da quello televisivo), anche Wolfe è un raffinato buongustaio, amante del buon cibo (preparatogli dal cuoco di fiducia, lo svizzero Fritz Brenner) ed assai pignolo oltre che di carattere tendente alla facile ira.
Sempre come Montalbano anche Wolfe non parla di lavoro a tavola.
Qui le somiglianze tra i due si fermano perchè Wolfe, a differenza dell'altro personaggio è fortemente misogino e coltiva rare orchidee, aiutato dal giardiniere Theodore Horstmann.
Wolfe è inoltre un abitudinario nei suoi orari e rispettoso delle regole (sopratutto quelle di casa sua).
CONCLUSIONE:
Se vogliamo saperne di piu' su questo personaggio letterario tanto amato e sulle sue avventure non resta altro che aspettare che arrivi anche questa nuova fiction di Rai1 (prodotta tra le altre cose da Luca Barbareschi per la Casanova Multimedia) in onda da giovedi' 5 Aprile (ore 21.00 circa).
Potremmo cosi' vedere se anche la nuova generazione resterà affascinata da storie di vecchia data.
Ricetta di Marzo: Bocconcini di Zucchine e Patate.
La ricetta proposta per il mese di Marzo è semplice e veloce da preparare, come tutte quelle che generalmente riporto, sopratutto per chi non ha molto tempo da dedicare alla cucina.
Si tratta stavolta di un antipasto, ovvero dei: Bocconcini di Zucchine e Patate.
INGREDIENTI:
Zucchine; 3 Patate; 1 Emmental; 100 gr. di Farina di Mais tostata; Parmigiano Grattugiato; Olio extravergine di oliva; Sale e Pepe.
PREPARAZIONE :
Lessate le zucchine e le patate e poi quando sono pronte lasciatele raffreddare.
Schiacciatele finemente con una forchetta, salate e pepate un pizzico.
Aggiungete al composto ottenuto dell'Emmental tagliato a dadini (si possono usare anche altri tipi di formaggi se si vuole come per esempio la Fontina o l'Asiago) e dopo che avrete mescolato tutto formate delle palline come quando preparate le polpette.
Passatele poi in una terrina con della farina di mais tostata e il parmigiano grattugiato.
Cospargetele con un filo di olio e fatele dorare per alcuni minuti sotto il grill del forno, già scaldato in precedenza.
Servite i bocconcini caldi e Buon Appetito.
Si tratta stavolta di un antipasto, ovvero dei: Bocconcini di Zucchine e Patate.
INGREDIENTI:
Zucchine; 3 Patate; 1 Emmental; 100 gr. di Farina di Mais tostata; Parmigiano Grattugiato; Olio extravergine di oliva; Sale e Pepe.
PREPARAZIONE :
Lessate le zucchine e le patate e poi quando sono pronte lasciatele raffreddare.
Schiacciatele finemente con una forchetta, salate e pepate un pizzico.
Aggiungete al composto ottenuto dell'Emmental tagliato a dadini (si possono usare anche altri tipi di formaggi se si vuole come per esempio la Fontina o l'Asiago) e dopo che avrete mescolato tutto formate delle palline come quando preparate le polpette.
Passatele poi in una terrina con della farina di mais tostata e il parmigiano grattugiato.
Cospargetele con un filo di olio e fatele dorare per alcuni minuti sotto il grill del forno, già scaldato in precedenza.
Servite i bocconcini caldi e Buon Appetito.
mercoledì 28 marzo 2012
Jack Butler Yeats. Pittore e scrittore d'Irlanda.
Tra le ricorrenze che cadono nella data di oggi, 28 marzo, vi è anche quella avvenuta cinquantacinque anni fa riguardante la morte dell'artista Jack Butler Yeats.
BREVE BIOGRAFIA:
Nato a Londra, il 29 Agosto del 1871, in una famiglia di grandi artisti (il padre era il pittore e ritrattista irlandese John Butler, mentre suo fratello e' stato il poeta William Butler Yeats), trascorse l'infanzia a Sligo (città sul mare del nord dell'Irlanda) con i nonni materni.
Nel 1887 si trasferi' a Londra dove inizio' gli studi presso la "Westminister school of arts" dedicando la propria attenzione all'illustrazione e firmando spesso le sue opere con lo pseudonimo di W. Bird.
Durante gli studi collaboro' come illustratore per alcune riviste e grazie ad esse inizio' a farsi conoscere nel settore artistico anche se inizialmente i suoi disegni erano per lo piu' semplici quasi fumettistici con una linea e un colore non ancora personali.
Nel 1910 lascia Londra per andare a vivere a Dublino dove inizia a dipingere in maniera piu' tradizionale tele ad olio fino ad arrivare invece, nel 1920, a tramutare le sue opere con colori piu' densi e liberando la sua arte in una sorta di espressionismo personale.
Alla fine del 1900, oltre alla pittura ad olio, si interessa anche agli acquerelli con i quali crea opere che rappresentano figure e paesaggi irlandesi ispirandosi ai ricordi della propria infanzia.
La maggior parte delle sue opere, conservate per lo piu' presso la National Gallery of Ireland di Dublino, iniziano cosi' ad avere come soggetto prevalente la vita rurale e la cittadina irlandese oltre che il mito celtico.
L'intenzione dell'artista fu quella di esprimere i sentimenti dell'individuo moderno e di far prendere una nuova coscienza agli irlandesi del Ventesimo secolo. Con le sue opere infatti, Yeats ha contribuito alla crescita di sentimenti nazionalisti che accompagnavano il Movimento per l'Indipendenza Irlandese.
Il pittore non prese mai con se' studenti a cui insegnare le proprie tecniche e non permise mai a nessuno di vederlo lavorare pertanto il suo stile rimane unico nel suo genere e senza eredi che ne continuassero il ricordo.
Oltre alla pittura Yeats fu anche autore di opere teatrali, per lo piu' raccolti nello scritto "Life in the West of Ireland" (1912) e in "Sligo".
Jack Butler Yeats mori' a Dublino il 28 marzo 1957.
PICCOLA CURIOSITA' FINALE:
Il 25 gennaio del 2012, l'Irlanda ha emesso una monta d'argento commemorativa di 10 euro dedicata proprio al pittore Jack Butler Yeats.
Fonti:
http://www.wikipedia.org
http://www.treccani.it/enciclopedia/jack-butler-yeats/
http://www.leninimports.com/jack_butler_yeats.html
BREVE BIOGRAFIA:
Nato a Londra, il 29 Agosto del 1871, in una famiglia di grandi artisti (il padre era il pittore e ritrattista irlandese John Butler, mentre suo fratello e' stato il poeta William Butler Yeats), trascorse l'infanzia a Sligo (città sul mare del nord dell'Irlanda) con i nonni materni.
Nel 1887 si trasferi' a Londra dove inizio' gli studi presso la "Westminister school of arts" dedicando la propria attenzione all'illustrazione e firmando spesso le sue opere con lo pseudonimo di W. Bird.
Durante gli studi collaboro' come illustratore per alcune riviste e grazie ad esse inizio' a farsi conoscere nel settore artistico anche se inizialmente i suoi disegni erano per lo piu' semplici quasi fumettistici con una linea e un colore non ancora personali.
Nel 1910 lascia Londra per andare a vivere a Dublino dove inizia a dipingere in maniera piu' tradizionale tele ad olio fino ad arrivare invece, nel 1920, a tramutare le sue opere con colori piu' densi e liberando la sua arte in una sorta di espressionismo personale.
Alla fine del 1900, oltre alla pittura ad olio, si interessa anche agli acquerelli con i quali crea opere che rappresentano figure e paesaggi irlandesi ispirandosi ai ricordi della propria infanzia.
La maggior parte delle sue opere, conservate per lo piu' presso la National Gallery of Ireland di Dublino, iniziano cosi' ad avere come soggetto prevalente la vita rurale e la cittadina irlandese oltre che il mito celtico.
L'intenzione dell'artista fu quella di esprimere i sentimenti dell'individuo moderno e di far prendere una nuova coscienza agli irlandesi del Ventesimo secolo. Con le sue opere infatti, Yeats ha contribuito alla crescita di sentimenti nazionalisti che accompagnavano il Movimento per l'Indipendenza Irlandese.
Il pittore non prese mai con se' studenti a cui insegnare le proprie tecniche e non permise mai a nessuno di vederlo lavorare pertanto il suo stile rimane unico nel suo genere e senza eredi che ne continuassero il ricordo.
Oltre alla pittura Yeats fu anche autore di opere teatrali, per lo piu' raccolti nello scritto "Life in the West of Ireland" (1912) e in "Sligo".
Jack Butler Yeats mori' a Dublino il 28 marzo 1957.
PICCOLA CURIOSITA' FINALE:
Il 25 gennaio del 2012, l'Irlanda ha emesso una monta d'argento commemorativa di 10 euro dedicata proprio al pittore Jack Butler Yeats.
Fonti:
http://www.wikipedia.org
http://www.treccani.it/enciclopedia/jack-butler-yeats/
http://www.leninimports.com/jack_butler_yeats.html
martedì 27 marzo 2012
27 marzo - 1 Aprile 2012: a Bologna è presente la quattordicesima edizione del Future Film Festival
Inizia oggi, a Bologna, la quattordicesima edizione del "Future Film Festival", l'evento italiano piu' importante dedicato all'animazione e agli effetti speciali.Fino al primo di Aprile, sarà possibile dedicarsi ai numerosi eventi in programma e agli incontri con registi, direttori artistici, creativi, tecnici, che ogni anno presentano al Festival i propri film e le proprie esperienze.
Tra i tanti ospiti presenti per questa edizione, giusto per dare alcuni nomi, ci saranno: Bill Laswell, produttore discografico e musicista americano che ha iniziato la propria carriera alla fine degli anni '70 collaborando con artisti del calibro di Carlos Santana, Mick Jagger, Yoko Ono, Whitney Houston; Andrea Fazzini, sceneggiatore televisivo e autore di programmi come "L'albero Azzurro" (Rai2), "Camera Caffè (Italia1), "La Squadra"(Rai3); Beto Shibata, giovane manager della MTV Promo Graphics ed in passato illustratore per riviste come "Theme Magazine" (USA) e "Rojo Magazine" (Spagna).
Questi sono solo alcuni dei nomi presenti quest'anno al Future Film Festival, molti altri personaggi saranno infatti presenti all'evento e porteranno al pubblico la propria esperienza, il proprio talento e i loro prodotti.
Come ogni anno al Festival sara' dedicato un tema in particolare e quello di quest'anno, essendo il 2012, non poteva altro che essere "La fine del mondo".
Durante il Festival saranno pertanto riproposti anche alcuni film, veri cult del cinema, che trattano di catastrofi, ad esempio: La guerra dei mondi; L'alba del giorno dopo; L'esercito delle dodici scimmie.
Presente inoltre l'annuale concorso che verrà diviso in due sezioni: Future Film Short, dedicato ai cortometraggi provenienti da tutto il mondo, ed il Platinum Grand Prize, per i lungometraggi.
Come sempre per chi desidera approfondire il discorso o per chi vuole ulteriori informazioni, i siti e gli indirizzi di riferimento sono:
FUTURE FILM FESTIVAL
via Pietralata 65/2 Bologna Italy
Tel: 051 2960664
ffinfo@futurefilmfestival.org
oppure il sito internet ufficiale del sito del Festival : http://www.futurefilmfestival.org/it/
Tra i tanti ospiti presenti per questa edizione, giusto per dare alcuni nomi, ci saranno: Bill Laswell, produttore discografico e musicista americano che ha iniziato la propria carriera alla fine degli anni '70 collaborando con artisti del calibro di Carlos Santana, Mick Jagger, Yoko Ono, Whitney Houston; Andrea Fazzini, sceneggiatore televisivo e autore di programmi come "L'albero Azzurro" (Rai2), "Camera Caffè (Italia1), "La Squadra"(Rai3); Beto Shibata, giovane manager della MTV Promo Graphics ed in passato illustratore per riviste come "Theme Magazine" (USA) e "Rojo Magazine" (Spagna).
Questi sono solo alcuni dei nomi presenti quest'anno al Future Film Festival, molti altri personaggi saranno infatti presenti all'evento e porteranno al pubblico la propria esperienza, il proprio talento e i loro prodotti.
Come ogni anno al Festival sara' dedicato un tema in particolare e quello di quest'anno, essendo il 2012, non poteva altro che essere "La fine del mondo".
Durante il Festival saranno pertanto riproposti anche alcuni film, veri cult del cinema, che trattano di catastrofi, ad esempio: La guerra dei mondi; L'alba del giorno dopo; L'esercito delle dodici scimmie.
Presente inoltre l'annuale concorso che verrà diviso in due sezioni: Future Film Short, dedicato ai cortometraggi provenienti da tutto il mondo, ed il Platinum Grand Prize, per i lungometraggi.
Come sempre per chi desidera approfondire il discorso o per chi vuole ulteriori informazioni, i siti e gli indirizzi di riferimento sono:
FUTURE FILM FESTIVAL
via Pietralata 65/2 Bologna Italy
Tel: 051 2960664
ffinfo@futurefilmfestival.org
oppure il sito internet ufficiale del sito del Festival : http://www.futurefilmfestival.org/it/
Post Blog numero 100 !!!
Arrivata al post sul blog numero "100" festeggio insieme a chi ha il piacere, la voglia, la semplice curiosità di spulciare tra cio' che scrivo di tanto in tanto.
Grazie a chi passa il tempo in compagnia di questo blog.
Grazie a chi passa il tempo in compagnia di questo blog.
lunedì 26 marzo 2012
Film in Dvd: Caos Calmo con Nanni Moretti.
Nella settimana appena trascorsa ho avuto modo, durante la sera, di fare indigestione di film in dvd e di documentari di vario tipo molto interessanti.
In particolare mi ha fatto piacere la visione di un film (uscito nelle sale cinematografiche nel 2008) di cui avrete sicuramente sentito parlare qualche anno fa ed intitolato: Caos Calmo.
LA TRAMA:
Pietro Paladini (interpretato da Nanni Moretti), per uno strano scherzo del destino, resta vedovo proprio nel momento in cui salva la vita a una donna sconosciuta che sta per annegare in mare.
Al rientro a casa trova l'ambulanza che porta via la moglie Clara morta, mentre la figlia, una bimba di dieci anni, corre piangendo tra le sue braccia.
L'uomo inizia cosi' a vivere una sorta di "caos calmo", di apparente tranquillità che in realtà lo porta ad elaborare il lutto in una maniera tutta personale, isolandosi dal resto del mondo, dal lavoro, dagli amici e dai familiari.
Promette alla figlia di aspettarla fuori dalla scuola fino alla fine delle lezioni e inizia a trascorrere cosi' le sue giornate nel parco di fronte la scuola elementare dove seduto su una panchina scoprirà che è possibile osservare il mondo anche da altri punti di vista.
Al parco riceve continue visite di amici, colleghi, parenti e conoscenti che da una parte tentano di consolarlo mentre dall'altra continuano ad assediarlo raccontandogli e confidandogli i propri problemi personali.
Problemi che Pietro ascolta ma in silenzio senza dire loro nulla visto che soffre chiuso nel suo dolore.
Tra i personaggi che continuano a fargli visita si ritrovano suo fratello (interprete Alessandro Gassman), la cognata (interpretata dalla brava Valeria Golino), il collega di lavoro (Silvio Orlando) e persino la sconosciuta che Pietro ha salvato al mare (Isabella Ferrari) con il quale l'uomo avrà in seguito una notte di sesso sfrenato.
Alla fine del film la figlia fa comprendere al padre che non puo' continuare a starsene per sempre seduto di fronte la sua scuola e che è ora di riprendere la propria vita in mano uscendo dall'impasse in cui era caduto.
CONCLUSIONE:
Il film, diretto da Antonello Grimaldi, tratto dal romanzo di Sandro Veronesi (vincitore del Premio Strega) è stato insignito di svariati premi (tre David di Donatello; il Festival di Berlino e persino gli Italian Movie Awards).
A mio avviso è stato inoltre poco compreso nel panorama critico cinematografico italiano ed e' stato giudicato male e censurato sopratutto perche' era presente una scena di sesso tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari che ha fatto tanto clamore oscurandone cosi' il vero contenuto di fondo.
Eccezionale il cast presente nel film; buone le musiche di Paolo Buonvino e le colonne di sottofondo; interpretazione valida di Moretti; la trama porta a riflettere sulla vita e su cio' che ci circonda.
Mi pare che un film cosi' alla fine valga veramente la pena di guardarlo fino alla fine.
In particolare mi ha fatto piacere la visione di un film (uscito nelle sale cinematografiche nel 2008) di cui avrete sicuramente sentito parlare qualche anno fa ed intitolato: Caos Calmo.
LA TRAMA:
Pietro Paladini (interpretato da Nanni Moretti), per uno strano scherzo del destino, resta vedovo proprio nel momento in cui salva la vita a una donna sconosciuta che sta per annegare in mare.
Al rientro a casa trova l'ambulanza che porta via la moglie Clara morta, mentre la figlia, una bimba di dieci anni, corre piangendo tra le sue braccia.
L'uomo inizia cosi' a vivere una sorta di "caos calmo", di apparente tranquillità che in realtà lo porta ad elaborare il lutto in una maniera tutta personale, isolandosi dal resto del mondo, dal lavoro, dagli amici e dai familiari.
Promette alla figlia di aspettarla fuori dalla scuola fino alla fine delle lezioni e inizia a trascorrere cosi' le sue giornate nel parco di fronte la scuola elementare dove seduto su una panchina scoprirà che è possibile osservare il mondo anche da altri punti di vista.
Al parco riceve continue visite di amici, colleghi, parenti e conoscenti che da una parte tentano di consolarlo mentre dall'altra continuano ad assediarlo raccontandogli e confidandogli i propri problemi personali.
Problemi che Pietro ascolta ma in silenzio senza dire loro nulla visto che soffre chiuso nel suo dolore.
Tra i personaggi che continuano a fargli visita si ritrovano suo fratello (interprete Alessandro Gassman), la cognata (interpretata dalla brava Valeria Golino), il collega di lavoro (Silvio Orlando) e persino la sconosciuta che Pietro ha salvato al mare (Isabella Ferrari) con il quale l'uomo avrà in seguito una notte di sesso sfrenato.
Alla fine del film la figlia fa comprendere al padre che non puo' continuare a starsene per sempre seduto di fronte la sua scuola e che è ora di riprendere la propria vita in mano uscendo dall'impasse in cui era caduto.
CONCLUSIONE:
Il film, diretto da Antonello Grimaldi, tratto dal romanzo di Sandro Veronesi (vincitore del Premio Strega) è stato insignito di svariati premi (tre David di Donatello; il Festival di Berlino e persino gli Italian Movie Awards).
A mio avviso è stato inoltre poco compreso nel panorama critico cinematografico italiano ed e' stato giudicato male e censurato sopratutto perche' era presente una scena di sesso tra Nanni Moretti e Isabella Ferrari che ha fatto tanto clamore oscurandone cosi' il vero contenuto di fondo.
Eccezionale il cast presente nel film; buone le musiche di Paolo Buonvino e le colonne di sottofondo; interpretazione valida di Moretti; la trama porta a riflettere sulla vita e su cio' che ci circonda.
Mi pare che un film cosi' alla fine valga veramente la pena di guardarlo fino alla fine.
Morto Antonio Tabucchi grande cultore di Pessoa e letterato di straordinario talento
Si è spento ieri, a Lisbona, all'età di sessantotto anni, lo scrittore italiano Antonio Tabucchi.
Nato a Pisa nel settembre del 1943, Tabucchi è stato il maggior studioso conoscitore, oltre che critico e traduttore, dell'opera dello scrittore e poeta Fernando Pessoa che lo ha legato all'amore per il Portogallo.
Negli anni in cui frequento' l'università intraprese numerosi viaggi in Europa e mentre si trovava a Parigi trovo' su una bancarella di un mercatino, un libro di poesie firmato con il nome di Alvaro de Campos, uno degli pseudonimi di Fernando Pessoa.
Questo libro fu il primo segno di una voglia di approfondimento e di ricerca nei confronti dell'autore portoghese che poco piu' avanti nel tempo lo affascino' e lo porto' sulle sue tracce di origine.
Tabucchi si laurea nel 1969, con una tesi sul Surrealismo in Portogallo, approfondisce poi il percorso di studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e nel 1973 viene chiamato ad insegnare lingua e letteratura portoghese presso l'università di Bologna.
Tra il 1973 e il 1986 scrive e pubblica diversa libri, il primo del quale è "Piazza Italia" (edito da Bompiani nel 1975).
Nel 1981 pubblica invece "Il gioco del rovescio e altri racconti" e dopo "Donna di porto Pim".
Nel 1984 arriva il primo successo con "Notturno Indiano", romanzo con cui riceverà il premio Médicis in Francia nel 1987 e da cui nel 1989 verrà girato anche il film.
Gli anni successivi, 1985 e 1986, tocca invece ai romanzi "Piccoli equivoci senza importanza" ed ancora "Il filo dell'orizzonte".
Sempre nel 1985, Tabucchi è nominato direttore dell'Istituto di Cultura di Lisbona.
Nel 1989 gli viene invece conferito, dal Presidente della Repubblica Portoghese, l'Ordine Do Infante Dom Henrique e sempre nello stesso anno la nomina a Chevalier des Arts et des Lettres (Cavaliere delle Arti e della Letteratura) dai Francesi.
A partire dal 1990 pubblica altri romanzi come: Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa; L'angelo Nero; Requiem; Sogni di sogni.
Sarà però il 1994 l'anno che gli regalerà grandi riconoscimenti, sopratutto grazie alle sue due opere "Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa" e il romanzo che lo ha reso famoso a livello internazionale "Sostiene Pereira" (vincitore di ben tre premi: Premio Scanno; Premio Super Campiello; Premio Jean Monnet per la Letteratura europea).
Il protagonista del romanzo diventa sin dal primo momento un simbolo della difesa della libertà di informazione per gli oppositori dei regimi antidemocratici.
Dal libro viene anche tratto il film, nel 1995, con la regia di Roberto Faenza che affida a Marcello Mastroianni la parte di Pereira.
Nel 1998 l'Accademia Leibniz gli conferisce il Premio Nossack e l'anno seguente Tabucchi scrive altre due opere importanti: Gli zingari e il Rinascimento; Ena poukamiso gemato likedes (traduzione di: Una camicia piena di macchie).
In tutti questi anni Tabucchi si divide tra il Portogallo dove vive per sei mesi con la moglie (di nazionalità portoghese) e i due figli e la Toscana per il resto dell'anno dove insegna Letteratura presso l'università di Siena.
Ha collaborato alle pagine culturali di numerosi quotidiani importanti quali: Il corriere della Sera e lo spagnolo El Paìs.
I libri di Tabucchi sono stati tradotti in 18 nazioni diverse, persino in Giappone.
Con Tabucchi se ne va via un uomo impeganto non solo da un punto di vista letterario ma anche in un certo senso politico. Anche se non faceva politica portava comunque i lettori a riflettere su un tema molto importante quale la libertà di espressione e di informazione ma sopratutto la libertà da governi dittatoriali.
Nato a Pisa nel settembre del 1943, Tabucchi è stato il maggior studioso conoscitore, oltre che critico e traduttore, dell'opera dello scrittore e poeta Fernando Pessoa che lo ha legato all'amore per il Portogallo.
Negli anni in cui frequento' l'università intraprese numerosi viaggi in Europa e mentre si trovava a Parigi trovo' su una bancarella di un mercatino, un libro di poesie firmato con il nome di Alvaro de Campos, uno degli pseudonimi di Fernando Pessoa.
Questo libro fu il primo segno di una voglia di approfondimento e di ricerca nei confronti dell'autore portoghese che poco piu' avanti nel tempo lo affascino' e lo porto' sulle sue tracce di origine.
Tabucchi si laurea nel 1969, con una tesi sul Surrealismo in Portogallo, approfondisce poi il percorso di studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e nel 1973 viene chiamato ad insegnare lingua e letteratura portoghese presso l'università di Bologna.
Tra il 1973 e il 1986 scrive e pubblica diversa libri, il primo del quale è "Piazza Italia" (edito da Bompiani nel 1975).
Nel 1981 pubblica invece "Il gioco del rovescio e altri racconti" e dopo "Donna di porto Pim".
Nel 1984 arriva il primo successo con "Notturno Indiano", romanzo con cui riceverà il premio Médicis in Francia nel 1987 e da cui nel 1989 verrà girato anche il film.
Gli anni successivi, 1985 e 1986, tocca invece ai romanzi "Piccoli equivoci senza importanza" ed ancora "Il filo dell'orizzonte".
Sempre nel 1985, Tabucchi è nominato direttore dell'Istituto di Cultura di Lisbona.
Nel 1989 gli viene invece conferito, dal Presidente della Repubblica Portoghese, l'Ordine Do Infante Dom Henrique e sempre nello stesso anno la nomina a Chevalier des Arts et des Lettres (Cavaliere delle Arti e della Letteratura) dai Francesi.
A partire dal 1990 pubblica altri romanzi come: Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa; L'angelo Nero; Requiem; Sogni di sogni.
Sarà però il 1994 l'anno che gli regalerà grandi riconoscimenti, sopratutto grazie alle sue due opere "Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa" e il romanzo che lo ha reso famoso a livello internazionale "Sostiene Pereira" (vincitore di ben tre premi: Premio Scanno; Premio Super Campiello; Premio Jean Monnet per la Letteratura europea).
Il protagonista del romanzo diventa sin dal primo momento un simbolo della difesa della libertà di informazione per gli oppositori dei regimi antidemocratici.
Dal libro viene anche tratto il film, nel 1995, con la regia di Roberto Faenza che affida a Marcello Mastroianni la parte di Pereira.
Nel 1998 l'Accademia Leibniz gli conferisce il Premio Nossack e l'anno seguente Tabucchi scrive altre due opere importanti: Gli zingari e il Rinascimento; Ena poukamiso gemato likedes (traduzione di: Una camicia piena di macchie).
In tutti questi anni Tabucchi si divide tra il Portogallo dove vive per sei mesi con la moglie (di nazionalità portoghese) e i due figli e la Toscana per il resto dell'anno dove insegna Letteratura presso l'università di Siena.
Ha collaborato alle pagine culturali di numerosi quotidiani importanti quali: Il corriere della Sera e lo spagnolo El Paìs.
I libri di Tabucchi sono stati tradotti in 18 nazioni diverse, persino in Giappone.
Con Tabucchi se ne va via un uomo impeganto non solo da un punto di vista letterario ma anche in un certo senso politico. Anche se non faceva politica portava comunque i lettori a riflettere su un tema molto importante quale la libertà di espressione e di informazione ma sopratutto la libertà da governi dittatoriali.
venerdì 23 marzo 2012
100 anni dall'affondamento del TITANIC. La breve storia di un triste fatto.
Manca poco ad Aprile ed in questo mese (esattamente giorno 15) vi sarà l'anniversario dei "100 anni" dall'affondamento del transatlantico di passeggeri tristemente conosciuto alla storia con il nome di "Titanic".
In occasione dell'anniversario, il canale National Geographic (in collaborazione con History Channel) di Sky manderà in onda, già dal 2 Aprile (ore 21.00), una programmazione ricca di documentari e di interviste, oltre che un'inedita anteprima in 3D del film che 15 anni fa ricevette ben unidici premi Oscar (diretto da James Cameron) e che riportava proprio la storia della nave affondata.
BREVE STORIA DEL TITANIC:
Progettato dall'architetto Thomas Andrews (basato su disegni di William Pirrie) per competere contro i lussuosi e veloci transatlantici Lusitania e Mauretania della compagnia rivale della Olympic Class (la Cunard Line), il Titanic venne costruito nel marzo del 1909 e varato in mare solo nel maggio del 1911.
Lungo 269 metri e largo 28, possedeva una stazza notevole di ben 46.328 tonnellate con enormi spazi interni.
La nave poteva contenere circa 3547 persone, tra passeggeri ed equipaggio, e il biglietto di andata per New York in prima classe costava ben 3.100 dollari dell'epoca contro i 32 dollari invece della terza classe.
Una nave lussuosa con camere di prima classe di grande sfarzosità, arredate ognuna in maniera diversa, molto simili a piccoli appartamenti di lusso con salotti e bagni privati.
La nave parti', per il suo primo e ultimo viaggio, il 10 Aprile del 1912 dal porto di Southampton (Gran Bretagna), con a bordo 1.423 passeggeri (piu' 800 persone dell'equipaggio), diretta a New York e comandata dal capitano Edward John Smith.
Durante il tragitto, a soli 4 giorni dalla partenza, entro' pero' purtroppo in collisione con un iceberg alle ore 23.40 circa. L'impatto causo' l'apertura di alcune falle lungo la fiancata destra del transatlantico che affondo' in due ore e quaranta minuti spezzandosi a metà.
Nel naufragio persero la vita 1.523 persone.
CONCLUSIONE:
Ho voluto riportare molto velocemente la storia per rinfrescare la memoria in maniera principale a me stessa (anche se sono certa che non vi sia uomo sulla faccia della terra che non la conosca).
Gli approfondimenti e le ulteriori teorie o storie che ruotano intorno al Titanic sarà possibile effettuarli direttamente sul web (facendo ricerche proprie) oppure guardando lo speciale che Sky dedica all'evento.
In occasione dell'anniversario, il canale National Geographic (in collaborazione con History Channel) di Sky manderà in onda, già dal 2 Aprile (ore 21.00), una programmazione ricca di documentari e di interviste, oltre che un'inedita anteprima in 3D del film che 15 anni fa ricevette ben unidici premi Oscar (diretto da James Cameron) e che riportava proprio la storia della nave affondata.
BREVE STORIA DEL TITANIC:
Progettato dall'architetto Thomas Andrews (basato su disegni di William Pirrie) per competere contro i lussuosi e veloci transatlantici Lusitania e Mauretania della compagnia rivale della Olympic Class (la Cunard Line), il Titanic venne costruito nel marzo del 1909 e varato in mare solo nel maggio del 1911.
Lungo 269 metri e largo 28, possedeva una stazza notevole di ben 46.328 tonnellate con enormi spazi interni.
La nave poteva contenere circa 3547 persone, tra passeggeri ed equipaggio, e il biglietto di andata per New York in prima classe costava ben 3.100 dollari dell'epoca contro i 32 dollari invece della terza classe.
Una nave lussuosa con camere di prima classe di grande sfarzosità, arredate ognuna in maniera diversa, molto simili a piccoli appartamenti di lusso con salotti e bagni privati.
La nave parti', per il suo primo e ultimo viaggio, il 10 Aprile del 1912 dal porto di Southampton (Gran Bretagna), con a bordo 1.423 passeggeri (piu' 800 persone dell'equipaggio), diretta a New York e comandata dal capitano Edward John Smith.
Durante il tragitto, a soli 4 giorni dalla partenza, entro' pero' purtroppo in collisione con un iceberg alle ore 23.40 circa. L'impatto causo' l'apertura di alcune falle lungo la fiancata destra del transatlantico che affondo' in due ore e quaranta minuti spezzandosi a metà.
Nel naufragio persero la vita 1.523 persone.
CONCLUSIONE:
Ho voluto riportare molto velocemente la storia per rinfrescare la memoria in maniera principale a me stessa (anche se sono certa che non vi sia uomo sulla faccia della terra che non la conosca).
Gli approfondimenti e le ulteriori teorie o storie che ruotano intorno al Titanic sarà possibile effettuarli direttamente sul web (facendo ricerche proprie) oppure guardando lo speciale che Sky dedica all'evento.
giovedì 22 marzo 2012
Biografie dal passato: Lyda Borelli attrice divina del cinema muto.
Sulle orme di alcune biografie tracciate già in precedenti post e riguardanti personaggi noti o meno noti ma sempre e comunque importanti sotto diversi punti di vista (per esempio appartenenti a settori come quello: scientifico, cinematografico, teatrale, artistico e musicale e cosi' via) oggi dedico proprio un piccolo spazio a una biografia particolare che vede protagonista una grande attrice del passato: Lyda Borelli.
LYDA BORELLI:
Nata a La Spezia, il 22 marzo del 1887, da una famiglia di artisti (padre, madre e sorella erano attori), inizio' la sua carriera già dagli inizi del Novecento.
Nel 1904 infatti entro' a far parte della compagnia di Virgilio Talli ed Emma Gramatica, recitando il ruolo di Favetta, nella prima rappresentazione dell'opera di D'Annunzio "La figlia di Jorio".
L'anno successivo si ritrovo' a recitare al fianco della diva piu' amata in Italia per quell'epoca: Eleonora Duse.
I critici e il pubblico si accorsero presto dello straordinario talento di questa attrice dando cosi', in poco tempo, anche a Lyda l'occasione di interpretare grandi ruoli da protagonista e di essere ammirata e apprezzata quanto la Duse.
Nel 1913 partecipo' al suo primo film muto come protagonista, intitolato "Ma l'amor mio non muore" e grazie ad esso la Borelli divento' una diva amata e apprezzata anche dal pubblico che frequenteva i cinema e non piu' solo esclusiva del teatro.
Possedeva una buona fisicità attoriale oltre che grande espressività visiva e mimica-gestuale.
La sua carriera cinematografica si è svolta pero' in un arco di soli 5 anni, dal 1913 al 1918, recitando in ben 13 film. Poco dopo incontro' e sposo' il conte Vittorio Cini e cosi' dopo il matrimonio abbandono' i ruoli che il cinema le offriva.
Lyda Borelli si è spenta a Roma il 2 giugno 1952.
Piccola Curiosità: A questa grande Diva del passato è stata persino dedicata, a Bologna nel quartiere Saragozza, una "Casa di riposo per attori anziani" (credo tra le prime in Italia di strutture per attori).
Fonti di riferimento:
http://www.wikipedia.org
www.burcardo.org/mostre/borelli/divina.html
LYDA BORELLI:
Nata a La Spezia, il 22 marzo del 1887, da una famiglia di artisti (padre, madre e sorella erano attori), inizio' la sua carriera già dagli inizi del Novecento.
Nel 1904 infatti entro' a far parte della compagnia di Virgilio Talli ed Emma Gramatica, recitando il ruolo di Favetta, nella prima rappresentazione dell'opera di D'Annunzio "La figlia di Jorio".
L'anno successivo si ritrovo' a recitare al fianco della diva piu' amata in Italia per quell'epoca: Eleonora Duse.
I critici e il pubblico si accorsero presto dello straordinario talento di questa attrice dando cosi', in poco tempo, anche a Lyda l'occasione di interpretare grandi ruoli da protagonista e di essere ammirata e apprezzata quanto la Duse.
Nel 1913 partecipo' al suo primo film muto come protagonista, intitolato "Ma l'amor mio non muore" e grazie ad esso la Borelli divento' una diva amata e apprezzata anche dal pubblico che frequenteva i cinema e non piu' solo esclusiva del teatro.
Possedeva una buona fisicità attoriale oltre che grande espressività visiva e mimica-gestuale.
La sua carriera cinematografica si è svolta pero' in un arco di soli 5 anni, dal 1913 al 1918, recitando in ben 13 film. Poco dopo incontro' e sposo' il conte Vittorio Cini e cosi' dopo il matrimonio abbandono' i ruoli che il cinema le offriva.
Lyda Borelli si è spenta a Roma il 2 giugno 1952.
Piccola Curiosità: A questa grande Diva del passato è stata persino dedicata, a Bologna nel quartiere Saragozza, una "Casa di riposo per attori anziani" (credo tra le prime in Italia di strutture per attori).
Fonti di riferimento:
http://www.wikipedia.org
www.burcardo.org/mostre/borelli/divina.html
mercoledì 21 marzo 2012
Addio a Tonino Guerra, poeta dal cuor gentile.
Ci lascia oggi, all'età di 92 anni, il poeta e scrittore Tonino Guerra.Forse a molti il nome non dirà granchè ma sono sicura che vedendo il suo viso verrà alla mente almeno una volta. Oppure lo ricorderete, piu' semplicemente, anche andando a vedere tra i titoli di coda di alcuni dei film piu' belli di Fellini e del cinema italiano per cui Guerra è stato sceneggiatore.
Nato a Santarcangelo di Romagna, il 16 marzo 1920, Guerra è stato poeta, scrittore e sceneggiatore.
Dell'infanzia nelle biografie varie che ho consultato non riporta grandi notizie, addirittura in molti casi quasi nessuna, di certo c'è che nel 1943, mentre lavorava come maestro elementare, durante la seconda guerra mondiale fu deportato in un campo di concentramento tedesco, a Troisdorf.
Dopo la guerra, segnato e provato dall'esperienza ma libero, decide di laurearsi in Pedagogia presso l'università di Urbino, con una tesi di laurea sulla poesia dialettale.
Conosce Carlo Bo, critico letterario famoso in Italia, a cui fa leggere alcuni suoi componimenti e da cui viene invogliato ad andare avanti come poeta, tanto che entra a far parte di un circolo di poeti.
Agli inizi degli anni '50 si trasferisce a Roma dove inizia la carriera di sceneggiatore lavorando ed entrando a stretto contatto con i grandi nomi del mondo dello spettacolo.
Ha infatti collaborato con nomi del calibro di: Federico Fellini, Michelangelo Antonioni (grazie al quale con la sceneggiatura del film Blow-up vinse persino l'Oscar nel 1967), i fratelli Taviani, De Sica, Visconti, Monicelli e cosi' via.
Torna in Romagna negli anni '80, trasferendosi a Pennabili (comune in provincia di Rimini), dove ha dato vita a numerosi nuovi lavori e sopratutto a delle installazioni artistiche.
Nel 2001 partecipa ad uno spot pubblicitario della catena Unieuro diventandone volto noto con la frase tormentone "Gianni l'ottimismo è il sale della vita".
Nel 2010, a 90 anni, gli viene conferito il premio alla carriera con il David di Donatello.
Numerose le sue opere letterarie scritte sia nel dialetto romagnolo che in italiano tra le piu' importanti ricordiamo: I scaràbocc; Lunario; La storia di Fortunato; L'equilibrio; Il Polverone; L'orto di Eliseo; Il vecchio con un piede in oriente; Polvere di Sole.
Ci lascia quindi oggi a Santarcangelo di Romagna un grande poeta del nostro Novecento italiano.
Fonti riprese:
http://www.toninoguerra.org/doc/biografia.htm
Nato a Santarcangelo di Romagna, il 16 marzo 1920, Guerra è stato poeta, scrittore e sceneggiatore.
Dell'infanzia nelle biografie varie che ho consultato non riporta grandi notizie, addirittura in molti casi quasi nessuna, di certo c'è che nel 1943, mentre lavorava come maestro elementare, durante la seconda guerra mondiale fu deportato in un campo di concentramento tedesco, a Troisdorf.
Dopo la guerra, segnato e provato dall'esperienza ma libero, decide di laurearsi in Pedagogia presso l'università di Urbino, con una tesi di laurea sulla poesia dialettale.
Conosce Carlo Bo, critico letterario famoso in Italia, a cui fa leggere alcuni suoi componimenti e da cui viene invogliato ad andare avanti come poeta, tanto che entra a far parte di un circolo di poeti.
Agli inizi degli anni '50 si trasferisce a Roma dove inizia la carriera di sceneggiatore lavorando ed entrando a stretto contatto con i grandi nomi del mondo dello spettacolo.
Ha infatti collaborato con nomi del calibro di: Federico Fellini, Michelangelo Antonioni (grazie al quale con la sceneggiatura del film Blow-up vinse persino l'Oscar nel 1967), i fratelli Taviani, De Sica, Visconti, Monicelli e cosi' via.
Torna in Romagna negli anni '80, trasferendosi a Pennabili (comune in provincia di Rimini), dove ha dato vita a numerosi nuovi lavori e sopratutto a delle installazioni artistiche.
Nel 2001 partecipa ad uno spot pubblicitario della catena Unieuro diventandone volto noto con la frase tormentone "Gianni l'ottimismo è il sale della vita".
Nel 2010, a 90 anni, gli viene conferito il premio alla carriera con il David di Donatello.
Numerose le sue opere letterarie scritte sia nel dialetto romagnolo che in italiano tra le piu' importanti ricordiamo: I scaràbocc; Lunario; La storia di Fortunato; L'equilibrio; Il Polverone; L'orto di Eliseo; Il vecchio con un piede in oriente; Polvere di Sole.
Ci lascia quindi oggi a Santarcangelo di Romagna un grande poeta del nostro Novecento italiano.
Fonti riprese:
http://www.toninoguerra.org/doc/biografia.htm
martedì 20 marzo 2012
Quarta e ultima parte delle Lezioni di Estetica. Il punto di vista di Kant ed Hegel
Con oggi posto l'ultima lezione di Estetica che già in precedenza (per chi era interessato all'argomento) vedeva le prime tre spiegazioni con la definizione della materia, di cosa essa si occupasse e del concetto che si possiede e che ci si pone dell'arte in tale campo.
Chiudiamo cosi' velocemente con il punto di vista di alcuni teorici, filosofi e di studiosi del settore.
In precedenza si è appurato che:
L'Estetica è quella disciplina filosofica che si viene ad affermare a partire dal XVIII secolo, in particolare dopo la definizione data dal filosofo tedesco Baumgarten.
Tale disciplina ha per oggetto il Bello e l'Arte e già fin dagli antichi greci, in particolare con Platone e Aristotele, si ponevano le definizioni per i concetti fondamentali intorno ai quali nasceranno in seguito dibattiti anche nella modernità su: Imitazione, Catarsi e Bellezza.
Oggi concludiamo osservando il punto di vista di altri due filosofi che hanno nei secoli scorsi trattato della materia, ovvero: Immanuel Kant con la sua opera Critica del Giudizio ed George Wilhelm Friedrich Hegel con la sua Fenomenologia dello Spirito.
In Kant, il termine Estetica viene usato già nella sua opera Critica della Ragion Pura in cui dedica una sezione all'argomento e che intitola proprio: Estetica Trascendentale
Ma con tale termine Kant non intende riferirsi alle teorie del Bello e dell'Arte ma di piu' si ricollega al significato terminologico dato da Baumgarten per designare un tipo di "Conoscenza" collegata alla sfera della "Sensibilità".
Con l'espressione Estetica Trascendentale, Kant intende quindi fare riferimento alle forme a-priori della intuizione sensibile, che sono: lo spazio e il tempo.
Come si legge nel libro del professor Bollino:
Kant sostiene che il processo della conoscenza sensoriale (l'intuizione) mediante il quale percepiamo il mondo fenomenico, interno ed esterno, avviene sulla base di due forme soggettive "trascendentali" (ossia a priori, costitutive dell'esperienza): la forma della sensibilità esterna (lo spazio) e quella della sensibilità interna (il tempo).
Quindi nel momento in cui Kant si occupa del problema dell'Arte e del Bello intitola il suo trattato proprio "Critica del Giudizio" proprio per porsi in una chiave piu' moderna su quello che è il giudizio estetico e quindi il bello e il sublime della natura o dell'arte.
Per quanto riguarda Hegel invece, possiamo dire che assume una posizione piu' polemica di quella di Kant, sopratutto nei riguardi di cio' che ritiene ambiguo nel fare riferimento al termine "estetica".
Hegel ritiene infatti che la nuova disciplina filosofica dovrebbe chiamarsi non Estetica ma bensi' "Filosofia della Bella Arte".
Nel libro del professor Bollino, sopra citato, si riportano delle lezioni tenute da Hegel ai suoi allievi e trascritte nella sua opera "Estetica"; si legge infatti:
Queste lezioni sono dedicate all'Estetica, il loro oggetto è il vasto regno del Bello e piu' dappresso il loro campo è l'arte, anzi la bella arte.
Certo per questo oggetto, il nome estetica non è completamente appropriato poichè con esso si indica piu' esattamente la scienza del senso, del sentire ed in questo suo significato di nuova scienza ha avuto origine il sentimento del gradevole, della meraviglia, della paura, compassione ecc...
Da queste lezioni Hegel arriva a coniare il termine di "Filosofia della Bella Arte".
In conclusione quello che possiamo ormai affermare è che qualunque posizione si sia posta dalle origini fino ai giorni nostri, l'Estetica è quella disciplina filosofica che ci permette di diventare pensatori piu' profondi e di certo piu' critici nei confronti della materia dell'Arte e di tutto cio' che essa alla fine comporta intorno a se'.
Fonti di riferimento:
Fernando Bollino, Lezioni di Estetica, edizione Clueb.
Immanuel Kant, Critica del Giudizio.
Dizionario enciclopedico Zanichelli, edizione speciale per il quotidiano La Repubblica, 1995.
Chiudiamo cosi' velocemente con il punto di vista di alcuni teorici, filosofi e di studiosi del settore.
In precedenza si è appurato che:
L'Estetica è quella disciplina filosofica che si viene ad affermare a partire dal XVIII secolo, in particolare dopo la definizione data dal filosofo tedesco Baumgarten.
Tale disciplina ha per oggetto il Bello e l'Arte e già fin dagli antichi greci, in particolare con Platone e Aristotele, si ponevano le definizioni per i concetti fondamentali intorno ai quali nasceranno in seguito dibattiti anche nella modernità su: Imitazione, Catarsi e Bellezza.
Oggi concludiamo osservando il punto di vista di altri due filosofi che hanno nei secoli scorsi trattato della materia, ovvero: Immanuel Kant con la sua opera Critica del Giudizio ed George Wilhelm Friedrich Hegel con la sua Fenomenologia dello Spirito.
In Kant, il termine Estetica viene usato già nella sua opera Critica della Ragion Pura in cui dedica una sezione all'argomento e che intitola proprio: Estetica Trascendentale
Ma con tale termine Kant non intende riferirsi alle teorie del Bello e dell'Arte ma di piu' si ricollega al significato terminologico dato da Baumgarten per designare un tipo di "Conoscenza" collegata alla sfera della "Sensibilità".
Con l'espressione Estetica Trascendentale, Kant intende quindi fare riferimento alle forme a-priori della intuizione sensibile, che sono: lo spazio e il tempo.
Come si legge nel libro del professor Bollino:
Kant sostiene che il processo della conoscenza sensoriale (l'intuizione) mediante il quale percepiamo il mondo fenomenico, interno ed esterno, avviene sulla base di due forme soggettive "trascendentali" (ossia a priori, costitutive dell'esperienza): la forma della sensibilità esterna (lo spazio) e quella della sensibilità interna (il tempo).
Quindi nel momento in cui Kant si occupa del problema dell'Arte e del Bello intitola il suo trattato proprio "Critica del Giudizio" proprio per porsi in una chiave piu' moderna su quello che è il giudizio estetico e quindi il bello e il sublime della natura o dell'arte.
Per quanto riguarda Hegel invece, possiamo dire che assume una posizione piu' polemica di quella di Kant, sopratutto nei riguardi di cio' che ritiene ambiguo nel fare riferimento al termine "estetica".
Hegel ritiene infatti che la nuova disciplina filosofica dovrebbe chiamarsi non Estetica ma bensi' "Filosofia della Bella Arte".
Nel libro del professor Bollino, sopra citato, si riportano delle lezioni tenute da Hegel ai suoi allievi e trascritte nella sua opera "Estetica"; si legge infatti:
Queste lezioni sono dedicate all'Estetica, il loro oggetto è il vasto regno del Bello e piu' dappresso il loro campo è l'arte, anzi la bella arte.
Certo per questo oggetto, il nome estetica non è completamente appropriato poichè con esso si indica piu' esattamente la scienza del senso, del sentire ed in questo suo significato di nuova scienza ha avuto origine il sentimento del gradevole, della meraviglia, della paura, compassione ecc...
Da queste lezioni Hegel arriva a coniare il termine di "Filosofia della Bella Arte".
In conclusione quello che possiamo ormai affermare è che qualunque posizione si sia posta dalle origini fino ai giorni nostri, l'Estetica è quella disciplina filosofica che ci permette di diventare pensatori piu' profondi e di certo piu' critici nei confronti della materia dell'Arte e di tutto cio' che essa alla fine comporta intorno a se'.
Fonti di riferimento:
Fernando Bollino, Lezioni di Estetica, edizione Clueb.
Immanuel Kant, Critica del Giudizio.
Dizionario enciclopedico Zanichelli, edizione speciale per il quotidiano La Repubblica, 1995.
Equinozio del 21 marzo e il primo giorno di Primavera. Rinasce la bella stagione. Significati e origini
Vi sarete sicuramente accorti che oggi Google dedica il suo logo al Primo giorno di Primavera.
Infatti, non a caso, proprio da stamattina a partire dalle ore 5,14 siamo entrati in quello che è conosciuto come "Equinozio di Primavera".
Come già numerosi blog e giornali on line mi sembrava pertanto corretto cercare di dare qualche definizione.
Procediamo per ordine e iniziamo con il dire che la parola equinozio deriva dal latino "equus nox", che significa "uguale notte", e che con esso si indica almeno in Astronomia, i due momenti dell'anno in cui il Sole si presenta all'intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste.
Le giornate quindi da oggi inizieranno ad allungarsi e la luce del sole ci terrà piu' compagnia.
Attraverso diversi siti internet, sono poi riuscita a risalire ad una breve storia che ruota intorno alla Primavera.
Sembra infatti che già presso gli antichi egizi si festeggiasse l'equinozio di primavera con una festa pubblica chiamata "Sham El Nessim" con cui si idolatrava la fertilità della madre Terra.
Nel corso dei secoli le festività in onore del Risveglio della Natura e di Madre Terra sono aumentate sempre piu' tanto che è difficile riuscire a ricordarle o riportarle tutte in poco tempo.
Ci sono alcuni siti che vengono in aiuto a tale proposito e tra questi c'è anche quello di:
http://www.intervista.it/equinozio-di-primavera dove si puo' leggere:
Infatti, non a caso, proprio da stamattina a partire dalle ore 5,14 siamo entrati in quello che è conosciuto come "Equinozio di Primavera".
Come già numerosi blog e giornali on line mi sembrava pertanto corretto cercare di dare qualche definizione.
Procediamo per ordine e iniziamo con il dire che la parola equinozio deriva dal latino "equus nox", che significa "uguale notte", e che con esso si indica almeno in Astronomia, i due momenti dell'anno in cui il Sole si presenta all'intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste.
Le giornate quindi da oggi inizieranno ad allungarsi e la luce del sole ci terrà piu' compagnia.
Attraverso diversi siti internet, sono poi riuscita a risalire ad una breve storia che ruota intorno alla Primavera.
Sembra infatti che già presso gli antichi egizi si festeggiasse l'equinozio di primavera con una festa pubblica chiamata "Sham El Nessim" con cui si idolatrava la fertilità della madre Terra.
Nel corso dei secoli le festività in onore del Risveglio della Natura e di Madre Terra sono aumentate sempre piu' tanto che è difficile riuscire a ricordarle o riportarle tutte in poco tempo.
Ci sono alcuni siti che vengono in aiuto a tale proposito e tra questi c'è anche quello di:
http://www.intervista.it/equinozio-di-primavera dove si puo' leggere:
Con l'’Equinozio di primavera si celebra la fertilità della terra e tale festa ha particolare valore soprattutto nel paganesimo dell’area mediterranea dove già all’equinozio il ritorno della bella stagione e il rinnovarsi della natura è evidente. L’Equinozio di Primavera segna proprio il momento dell’unione in un simbolismo cosmico, legato al risveglio della Natura; a ciò si ricollega il tema del matrimonio fra una divinità maschile, appartenente alla sfera solare, ed una femminile, legata alla Terra o alla luna. Il Dio Sole si accoppia, infatti, con la Giovane Dea Terra.
In questo giorno venivano accesi dei fuochi rituali sulle colline e, secondo la tradizione, più a lungo rimanevano accesi, più fruttifera sarebbe stata la terra. Pianta sacra all’Equinozio di Primavera è il trifoglio, associato al triskele, la ruota sacra a quattro braccia.
In questo giorno venivano accesi dei fuochi rituali sulle colline e, secondo la tradizione, più a lungo rimanevano accesi, più fruttifera sarebbe stata la terra. Pianta sacra all’Equinozio di Primavera è il trifoglio, associato al triskele, la ruota sacra a quattro braccia.
Rinascita quindi e un nuovo ciclo vitale che viene subito dopo i periodi bui dell'inverno.
Molti di questi siti concordano inoltre con il fatto che con l'equinozio di Primavera, tra i numerosi culti vi è anche quello piu' antico della "Festa di Oestara, Alban Eiler" (che significa luce della terra), che si festeggiava il 21 marzo nel momento in cui giorno e notte sono in perfetto equilibrio.
Nel sito http://www.apollodoro.it/articolo/equinozio-di-primavera-google-doodle si legge invece:
Anche la Chiesa Cristiana basa i propri calcoli della data della Pasqua proprio sull'equinozio. La domenica di Pasqua viene infatti calcolata come la prima domenica dopo l'equinozio di marzo. Il motivo del sacrificio e della rinascita hanno inoltre significato profondo per i cristiani in quanto commemorano la crocifissione, la morte e la resurrezione di Cristo con la Pasqua.
Cio' che alla fine possiamo dedurre è che in qualsiasi credo o in qualsiasi storia andiamo a rileggere troveremo sempre che con l'Equinozio di Primavera si ha una Rinascita e pertanto con oggi auguro un buon inizio di Primavera e una buona rinascita a tutti i lettori.
lunedì 19 marzo 2012
24 e 25 marzo tornano le "Giornate di Primavera" del Fai
Per gli amanti dell'Arte torna anche quest'anno l'appuntamento ormai famoso, nelle date del 24 e del 25 marzo, organizzato dal Fai (Fondo per l'ambiente italiano), intitolato: Giornata di Primavera.
Per tale occasione ogni anno viene data la possibilità di riscoprire le bellezze artistiche che la nostra amata Italia offre.
Si tratta sopratutto di opere artistiche e di complessi architettonici che di norma non sono visitabili e che solo per questa occasione invece vengono aperti anche al pubblico.
A Bologna quest'anno sarà possibile visitare i Chiostri del Convento San Domenico; le opere interne dell'Accademia delle Belle Arti; Palazzo Talon Sampieri (palazzo storico di Strada Maggiore) che vede al suo interno tre dipinti dei fratelli Carracci e tanti altri luoghi e opere di importanza storica e di alto spessore artistico oltre che di grande valore culturale.
E' possibile conoscere i programmi e gli orari degli eventi sul sito:
http://www.giornatafai.it/
Per tale occasione ogni anno viene data la possibilità di riscoprire le bellezze artistiche che la nostra amata Italia offre.
Si tratta sopratutto di opere artistiche e di complessi architettonici che di norma non sono visitabili e che solo per questa occasione invece vengono aperti anche al pubblico.
A Bologna quest'anno sarà possibile visitare i Chiostri del Convento San Domenico; le opere interne dell'Accademia delle Belle Arti; Palazzo Talon Sampieri (palazzo storico di Strada Maggiore) che vede al suo interno tre dipinti dei fratelli Carracci e tanti altri luoghi e opere di importanza storica e di alto spessore artistico oltre che di grande valore culturale.
E' possibile conoscere i programmi e gli orari degli eventi sul sito:
http://www.giornatafai.it/
venerdì 16 marzo 2012
Tornano gli episodi di NCIS. Dal 9 Aprile su Foxcrime
Ritornano il 9 Aprile, su Foxcrime (canale 117 di Sky), in prima serata i tanto attesi episodi della nuova stagione della serie tv piu' seguita in America (ma anche in Italia): NCIS.
Nata nel 2003, dall'idea dell'autore e produttore Donald P. Bellisario (lo stesso di serie di successo quali Magnum P.I.), come spin-off della serie JAG - Avvocati in divisa, la serie vede come protagonista una squadra di agenti speciali della Naval Crime Investigative Service (NCIS), un dipartimento della Marina Militare statunitense, che si occupa di risolvere i casi criminali che coinvolgono membri del corpo militare dei Marines.
Ambientata a Washington, secondo recenti sondaggi, la serie non solo è la piu' vista in tutta America ma è anche quella che ha ricevuto maggiori riconoscimenti e premi televisivi.
In fondo i volti dei protagonisti principali sono oramai noti ovunque, a partire da quello di Mark Harmon, che interpreta con abile maestria il ruolo di Leroy Jethro Gibbs, il capo della squadra speciale ed ex sergente pluridecorato dei marines.
Seguono poi gli attori, anche loro apprezzati e amati dal pubblico, come: Michael Weatherly, nel ruolo dell'agente speciale Anthony Di Nozzo (soprannominato Tony); Sean Murray, che interpreta il personaggio dell'agente e genio dell'informatica Timothy McGee; la bellissima Cote De Pablo (che ha ottenuto numerosi premi per la sua interpretazione) nel ruolo di Ziva David, inizialmente presa in prestito alla NCIS come agente di collegamento con il Mossad israeliano e che poi a partire dalla terza stagione della serie ha sostituito definitivamente l'attrice Sasha Alexander.
NCIS è una serie di successo che in nove stagioni di messa in onda non ha mai deluso le aspettative del proprio pubblico e ha saputo mantenere non solo attivo l'interesse ma anche l'attenzione senza mai cadere nella banalità o nella ripetitività, come invece generalmente accade per molte altre serie a distanza di anni.
La suspence è sempre viva e di certo i nuovi episodi confermeranno questo successo continuo.
Nata nel 2003, dall'idea dell'autore e produttore Donald P. Bellisario (lo stesso di serie di successo quali Magnum P.I.), come spin-off della serie JAG - Avvocati in divisa, la serie vede come protagonista una squadra di agenti speciali della Naval Crime Investigative Service (NCIS), un dipartimento della Marina Militare statunitense, che si occupa di risolvere i casi criminali che coinvolgono membri del corpo militare dei Marines.
Ambientata a Washington, secondo recenti sondaggi, la serie non solo è la piu' vista in tutta America ma è anche quella che ha ricevuto maggiori riconoscimenti e premi televisivi.
In fondo i volti dei protagonisti principali sono oramai noti ovunque, a partire da quello di Mark Harmon, che interpreta con abile maestria il ruolo di Leroy Jethro Gibbs, il capo della squadra speciale ed ex sergente pluridecorato dei marines.
Seguono poi gli attori, anche loro apprezzati e amati dal pubblico, come: Michael Weatherly, nel ruolo dell'agente speciale Anthony Di Nozzo (soprannominato Tony); Sean Murray, che interpreta il personaggio dell'agente e genio dell'informatica Timothy McGee; la bellissima Cote De Pablo (che ha ottenuto numerosi premi per la sua interpretazione) nel ruolo di Ziva David, inizialmente presa in prestito alla NCIS come agente di collegamento con il Mossad israeliano e che poi a partire dalla terza stagione della serie ha sostituito definitivamente l'attrice Sasha Alexander.
NCIS è una serie di successo che in nove stagioni di messa in onda non ha mai deluso le aspettative del proprio pubblico e ha saputo mantenere non solo attivo l'interesse ma anche l'attenzione senza mai cadere nella banalità o nella ripetitività, come invece generalmente accade per molte altre serie a distanza di anni.
La suspence è sempre viva e di certo i nuovi episodi confermeranno questo successo continuo.
Festa di San Patrizio dall'Irlanda al Parco Nord di Bologna.
Le mode possono essere veloci ma allo stesso tempo anche durature, mi riferisco al fatto che, come per Halloween, anche nella nostra nazione vengono importate mode dai luoghi lontani, da altri posti in cui magari non abbiamo mai messo piede, ma che nonostante cio', possiedono il loro fascino e ti catturano nella loro rete.
Cosi' capita a volte che anche le feste diventino mode e si inseriscano, ma anche si confondano, senza saperne le vere ragioni, in luoghi che non hanno posto loro la nascita.
Cio' accade anche per quella che viene celebrata in Italia, ormai da qualche anno, come: Festa di San Patrizio.
Quanti pero' hanno in realtà, consapevolezza circa le origini di questa festa ?
E' solo una scusa per fare baldoria e bere birra a volontà o in fondo è possibile rintracciare anche un barlume di voglia vera di conoscere qualcosa che non ci appartiene ?
Come sempre sono i siti internet, oltre che i libri di storia, a darci spiegazioni sui fenomeni a noi ignoti.
Sito di riferimento in questo caso è http://www.irlandando.it/st-patricks-day/storia-del-st-patricks-day/
dove si legge:
Sembrerà strano ma l’evento principale del calendario irlandese non nasce in Irlanda, ma vede i primi festeggiamenti a Londra e in America.
Per cominciare, la più remota testimonianza di un St. Patrick’s Day, celebrato fuori dall’Irlanda, è fornita da Jonathan Swift, l’autore dublinese de I viaggi di Gulliver.
Nel suo Diario annotava che nel 1713 il Parlamento di Westminster era chiuso perché era St. Patrick’s Day e che Londra era talmente piena di decorazioni da pensare che tutto il mondo fosse irlandese.
Approdando in America, invece, il primo incontro di irlandesi in onore di S. Patrizio risale al 17 marzo 1737 a Boston.
Nonostante oggi la festa di San Patrizio sia strettamente legata ai cattolici, è bene precisare che allora i protagonisti dei primi festeggiamenti furono dei Protestanti irlandesi emigrati in America e che, nella maggior parte dei casi, i cattolici erano rigorosamente esclusi.
Solo più tardi, tra il XIX e il XX secolo, i cattolici si unirono alle celebrazioni del St Patrick’s Day.
La prima parata in onore di S. Patrizio si tenne a New York nel 1762: un gruppo di soldati irlandesi si stavano dirigendo a festeggiare il St. Patrick’s Day in una taverna, quando decisero di marciare dietro la loro banda e mostrare i loro stendardi reggimentali.
Lo spettacolo deliziò a tal punto passanti e spettatori che da allora il 17 marzo vide sempre gli irlandesi d’America marciare a ritmo di melodie tradizionali irlandesi.
Oggi il St Patrick’s Day è quindi celebrato in tutto il mondo nella data del 17 marzo, cioè nel giorno in cui, intorno al 461 d.C., mori' San Patrizio.
Anche in varie regioni di Italia è possibile ritrovare questa festa e cio' accade anche a Bologna, dove, al Parco Nord, da domani fino a domenica sera, sarà possibile recarsi per fare baldoria.
Questo evento, nella città di Bologna, si ripete ormai da 6 anni e ogni anno offre l'occasione di partecipare a concerti e balli di gruppi noti e non, di mangiare e bere birra.
Sopratutto l'evento in sè offre anche l'opportunità di partecipare ai concerti di gruppi famosi come i Bandabardo' e i Modena City Ramblers.
A questo punto non mi resta altro da dire se non solo: Happy Saint Patrick's Day !
Cosi' capita a volte che anche le feste diventino mode e si inseriscano, ma anche si confondano, senza saperne le vere ragioni, in luoghi che non hanno posto loro la nascita.
Cio' accade anche per quella che viene celebrata in Italia, ormai da qualche anno, come: Festa di San Patrizio.
Quanti pero' hanno in realtà, consapevolezza circa le origini di questa festa ?
E' solo una scusa per fare baldoria e bere birra a volontà o in fondo è possibile rintracciare anche un barlume di voglia vera di conoscere qualcosa che non ci appartiene ?
Come sempre sono i siti internet, oltre che i libri di storia, a darci spiegazioni sui fenomeni a noi ignoti.
Sito di riferimento in questo caso è http://www.irlandando.it/st-patricks-day/storia-del-st-patricks-day/
dove si legge:
Sembrerà strano ma l’evento principale del calendario irlandese non nasce in Irlanda, ma vede i primi festeggiamenti a Londra e in America.
Per cominciare, la più remota testimonianza di un St. Patrick’s Day, celebrato fuori dall’Irlanda, è fornita da Jonathan Swift, l’autore dublinese de I viaggi di Gulliver.
Nel suo Diario annotava che nel 1713 il Parlamento di Westminster era chiuso perché era St. Patrick’s Day e che Londra era talmente piena di decorazioni da pensare che tutto il mondo fosse irlandese.
Approdando in America, invece, il primo incontro di irlandesi in onore di S. Patrizio risale al 17 marzo 1737 a Boston.
Nonostante oggi la festa di San Patrizio sia strettamente legata ai cattolici, è bene precisare che allora i protagonisti dei primi festeggiamenti furono dei Protestanti irlandesi emigrati in America e che, nella maggior parte dei casi, i cattolici erano rigorosamente esclusi.
Solo più tardi, tra il XIX e il XX secolo, i cattolici si unirono alle celebrazioni del St Patrick’s Day.
La prima parata in onore di S. Patrizio si tenne a New York nel 1762: un gruppo di soldati irlandesi si stavano dirigendo a festeggiare il St. Patrick’s Day in una taverna, quando decisero di marciare dietro la loro banda e mostrare i loro stendardi reggimentali.
Lo spettacolo deliziò a tal punto passanti e spettatori che da allora il 17 marzo vide sempre gli irlandesi d’America marciare a ritmo di melodie tradizionali irlandesi.
Oggi il St Patrick’s Day è quindi celebrato in tutto il mondo nella data del 17 marzo, cioè nel giorno in cui, intorno al 461 d.C., mori' San Patrizio.
Anche in varie regioni di Italia è possibile ritrovare questa festa e cio' accade anche a Bologna, dove, al Parco Nord, da domani fino a domenica sera, sarà possibile recarsi per fare baldoria.
Questo evento, nella città di Bologna, si ripete ormai da 6 anni e ogni anno offre l'occasione di partecipare a concerti e balli di gruppi noti e non, di mangiare e bere birra.
Sopratutto l'evento in sè offre anche l'opportunità di partecipare ai concerti di gruppi famosi come i Bandabardo' e i Modena City Ramblers.
A questo punto non mi resta altro da dire se non solo: Happy Saint Patrick's Day !
mercoledì 14 marzo 2012
Fiera del Libro per Ragazzi a Bologna dal 19 al 22 marzo
Si sono appena chiuse le porte in Fiera con la nuova edizione del "Cosmoprof" che ecco che già si riaprono nuovamente, ma stavolta per un settore che non ha nulla a che vedere con la bellezza, bensi' con la cultura.
Parlo della: Fiera del Libro per Ragazzi.
Questa Fiera, che il prossimo anno giungerà all'edizione numero 50, si tiene dal 19 al 22 marzo, con ingresso riservato agli operatori del settore.
Contrariamente per chi pensa che sia una fiera noiosa (certo non è il Motorshow o il Cosmoprof o il Sana) essa da ben 50 anni attrae un gran numero di persone, del settore e non, di tutto il mondo tra i suoi 1.200 espositori.
Anche quest'anno saranno presenti gli illustratori di tutto il mondo con le loro opere esposte, tanto che il giorno di apertura della fiera, presso il Caffè degli Illustratori, sarà inaugurata una mostra in onore della nazione ospite di quest'anno: Il Portogallo.
Giorno 20 marzo inoltre, proprio per consolidare i rapporti con la nazione ospite, saranno tenute per i bambini delle letture di testi del grande scrittore e poeta Fernando Pessoa.
Saranno inoltre presenti numerosi: autori, artisti, editori per ragazzi, esperti di marketing ed educazione, insomma tutti i professionisti nel settore.
Tra questi ospiti non mancherà neanche il fondatore della prima libreria dei ragazzi (nel 1972 a Milano) Roberto Denti, ed inoltre nella giornata conclusiva della fiera, verrà conferito un premio in memoria di una grande scrittrice per ragazzi del '900: Astrid Lindgren (morta nel 2002 ed inventrice del simpatico personaggio di Pippi Calzelunghe).
Come sempre per chi volesse approfondire il discorso, esiste un sito di riferimento in cui è possibile recuperare tutte le informazioni possibili con contatti e programmi dell'evento:
http://www.bolognachildrensbookfair.com/info/
Parlo della: Fiera del Libro per Ragazzi.
Questa Fiera, che il prossimo anno giungerà all'edizione numero 50, si tiene dal 19 al 22 marzo, con ingresso riservato agli operatori del settore.
Contrariamente per chi pensa che sia una fiera noiosa (certo non è il Motorshow o il Cosmoprof o il Sana) essa da ben 50 anni attrae un gran numero di persone, del settore e non, di tutto il mondo tra i suoi 1.200 espositori.
Anche quest'anno saranno presenti gli illustratori di tutto il mondo con le loro opere esposte, tanto che il giorno di apertura della fiera, presso il Caffè degli Illustratori, sarà inaugurata una mostra in onore della nazione ospite di quest'anno: Il Portogallo.
Giorno 20 marzo inoltre, proprio per consolidare i rapporti con la nazione ospite, saranno tenute per i bambini delle letture di testi del grande scrittore e poeta Fernando Pessoa.
Saranno inoltre presenti numerosi: autori, artisti, editori per ragazzi, esperti di marketing ed educazione, insomma tutti i professionisti nel settore.
Tra questi ospiti non mancherà neanche il fondatore della prima libreria dei ragazzi (nel 1972 a Milano) Roberto Denti, ed inoltre nella giornata conclusiva della fiera, verrà conferito un premio in memoria di una grande scrittrice per ragazzi del '900: Astrid Lindgren (morta nel 2002 ed inventrice del simpatico personaggio di Pippi Calzelunghe).
Come sempre per chi volesse approfondire il discorso, esiste un sito di riferimento in cui è possibile recuperare tutte le informazioni possibili con contatti e programmi dell'evento:
http://www.bolognachildrensbookfair.com/info/
martedì 13 marzo 2012
Aria di Primavera. In Giardino con la Primula e la Lavanda.
Sarà dovuto alle belle giornate che iniziano finalmente fuori a fare capolino fatto sta che mi è venuto il pallino di comperare alcune piante per colorire un poco il mio giardino.
Essendo soprannominata "serial killer" delle piante, nel senso che mentre tutti soffrono di cio' che viene definito "pollice verde", per una qualche strana legge della natura (perdonate il gioco di parole), soffro invece del "pollice nero", voglio augurarmi che stavolta sopravvivano almeno piu' del solito.
Non fraintendete non la faccio apposta ma purtroppo mai nessuno mi ha insegnato quanto e quando vanno innaffiate, come travasarle, quale terreno è piu' buono da usare o quale fertilizzante è migliore e cosi' via all'infinito, nel conoscere tutte quelle giuste norme che occorre seguire nel giardinaggio.
Cosi' ho comprato due Primule e una pianta di Lavanda che mi dicono (almeno secondo il tipo del negozio da cui le ho prese) essere piantine non troppo difficili da seguire.
Come sempre (la mia piccola solita mania) ho svolto qualche breve ricerca per tentare di capirne qualcosa in piu'.
La Primula:
Come sempre è Wikipedia, l'enciclopedia di internet in costante aggiornamento, che viene in soccorso per una prima descrizione.
Si legge infatti:
Primula è un genere di piante della famiglia delle Primulacee, originario delle zone temperate di Europa, Asia e America.
Il nome deriva dal latino primus per indicare la precocità di fioritura che avviene subito dopo la scomparsa della neve, quando nei prati inizia a comparire l'erba.
Le piu' conosciute specie della flora italiana sono la Primula veris, nota con il nome comune di Primula odorosa, che si trova su Alpi e Appennini.
Wikipedia pero' riporta solo in maniera veloce le voci riguardanti la coltivazione e la cura di questa piantina e cosi' ho cercato nei siti dedicati proprio all'argomento giardinaggio.
Sito utile è stato proprio: http://www.giardinaggio.it/giardino/perenni/perenni_singole/primula/primula.asp
In questo sito ogni singola voce riporta con cura tutto quello che occorre sapere sulle singole piante, partendo con uno schema ben preciso che va dalla generalità della primula fino ad elencarne i metodi di annaffiatura, il terreno da usare, i parassiti e le malattie di questa pianta e via discorrendo.
Le generalità le ho riportate secondo Wikipedia, mentre il resto lo si legge su quest'altro sito:
Esposizione: gradisce qualsiasi tipo di esposizione, sia al sole che all'ombra, prediligendo in ogni caso la mezz'ombra, lontano dai raggi diretti del sole. Non teme assolutamente il freddo, si consiglia anzi di interrarla in autunno per avere una stupenda fioritura all'inizio della primavera. Talvolta nei mesi caldi, o durante inverni molto rigidi, la parte aerea dissecca, ma la pianta ricomincia a svilupparsi in gennaio-febbraio, per produrre i primi fiori verso la fine dell'inverno.
Annaffiatura: necessita di essere annaffiata regolarmente, soprattutto in primavera inoltrata. Generalmente in inverno e in primavera si accontenta delle piogge, ma è comunque opportuno controllare il terreno, a partire dall'inizio di febbraio, evitando che asciughi eccessivamente. Da marzo a ottobre fornire del concime per piante da fiore ogni 10-15 giorni.
Malattie e parassiti: fare attenzione all'eventuale attacco di afidi verdi e neri.
Forti piogge primaverili o annaffiature eccessive possono favorire l'insorgenza di muffa grigia, che rovina fiori e foglie.
Fino a qui è tutto chiaro (almeno mi sembra e spero di seguire correttamente le istruzioni) pertanto concludo il discorso sulla Primula scrivendo inoltre che questa pianta (come la maggior parte del resto) possiede proprieta' curative.
Se si beve un infuso o uno sciroppo di Primula (ovviamente chiedete sempre nelle erboristerie e non fate di testa vostra) si hanno proprietà espettoranti benefiche oltre che una azione tonica per il sistema nervoso. Il decotto delle foglie invece ha proprietà antireumatiche e antiartritiche.
Passiamo all'altra pianta che ho comprato e che credo sia famosa a tutti:
La Lavanda:
Stavolta invece che Wikipedia, per riportarvene le generalità, riprendo spunto da un libro che possiedo in casa e che si intitola proprio: Curarsi con le Tisane (scritto da Rosalba Melvato ed edito per Brancato).
Si legge infatti:
Quest'erba dal piacevole aroma è originaria delle regioni costiere del Mediterraneo ed è stata spesso usata in antichità dai romani per preparare bagni profumati.
Oggi è largamente coltivata anche in Francia e in Europa centrale sopratutto per l'estrazione della sua essenza che viene utilizzata nell'industria dei profumi.
La pianta è caratterizzata da foglie piccole e strette ma lineari a forma di piccole lance, lunghe 1-3 cm, larghe poche millimetri mentre i fiori sono a forma di spiga.
Come per la spiegazione sulla Primula, anche per la Lavanda, per i suoi tempi di esposizione, di annaffiatura, di terreno da usare e cosi' via, riporto dal sito internet sopra citato:
http://www.giardinaggio.it/giardino/singolepiante/LAvanda/Lavanda.asp
Esposizione: pianta rustica, che resiste al caldo dell'estate più torrida e al freddo dell'inverno più rigido, anche se nei casi di gelate intense e persistenti è bene ripararla con del tessuto-non-tessuto. Gradisce particolarmente le posizioni soleggiate, e molto ben ventilate.
Annaffiatura e Terreno : necessita di annaffiature non troppo abbondanti e non troppo frequenti, è meglio attendere che il terreno asciughi un po' prima di fornire altra acqua; solitamente preferisce rimanere qualche giorno all'asciutto piuttosto che avere un substrato inzuppato d'acqua.
Non necessita di fertilizzanti, volendo si può fornire un po' di concime all'inizio della stagione vegetativa, in aprile.
cresce bene in un qualsiasi terreno da giardino, purchè sia ben drenato; preferisce i suoli calcarei.
Malattie e parassiti: se il terreno viene mantenuto troppo umido si rischia di provocare marciume radicale. A volte la lavanda viene attaccata da funghi e da larve di insetti.
Come per la Primula, anche la Lavanda (direi sopratutto la Lavanda) possiede tantissime proprieta' sia curative che estetiche che di uso commerciale.
Alla Lavanda vengono infatti riconosciute le proprietà di sedare la tosse e di attenuare le crisi asmatiche.
Inoltre ha il potere di calmare i nervi, di alleviare il mal di testa, la nausea, il vomito e il singhiozzo.
I fiori di Lavanda, usati esternamente purificano la pelle grassa e favoriscono la cicatrizzazione di ferite e piaghe. Sempre per uso esterno la Lavanda e ottimo anche per l'alito e gargarismi.
Essendo soprannominata "serial killer" delle piante, nel senso che mentre tutti soffrono di cio' che viene definito "pollice verde", per una qualche strana legge della natura (perdonate il gioco di parole), soffro invece del "pollice nero", voglio augurarmi che stavolta sopravvivano almeno piu' del solito.
Non fraintendete non la faccio apposta ma purtroppo mai nessuno mi ha insegnato quanto e quando vanno innaffiate, come travasarle, quale terreno è piu' buono da usare o quale fertilizzante è migliore e cosi' via all'infinito, nel conoscere tutte quelle giuste norme che occorre seguire nel giardinaggio.
Cosi' ho comprato due Primule e una pianta di Lavanda che mi dicono (almeno secondo il tipo del negozio da cui le ho prese) essere piantine non troppo difficili da seguire.
Come sempre (la mia piccola solita mania) ho svolto qualche breve ricerca per tentare di capirne qualcosa in piu'.
La Primula:
Come sempre è Wikipedia, l'enciclopedia di internet in costante aggiornamento, che viene in soccorso per una prima descrizione.
Si legge infatti:
Primula è un genere di piante della famiglia delle Primulacee, originario delle zone temperate di Europa, Asia e America.
Il nome deriva dal latino primus per indicare la precocità di fioritura che avviene subito dopo la scomparsa della neve, quando nei prati inizia a comparire l'erba.
Le piu' conosciute specie della flora italiana sono la Primula veris, nota con il nome comune di Primula odorosa, che si trova su Alpi e Appennini.
Wikipedia pero' riporta solo in maniera veloce le voci riguardanti la coltivazione e la cura di questa piantina e cosi' ho cercato nei siti dedicati proprio all'argomento giardinaggio.
Sito utile è stato proprio: http://www.giardinaggio.it/giardino/perenni/perenni_singole/primula/primula.asp
In questo sito ogni singola voce riporta con cura tutto quello che occorre sapere sulle singole piante, partendo con uno schema ben preciso che va dalla generalità della primula fino ad elencarne i metodi di annaffiatura, il terreno da usare, i parassiti e le malattie di questa pianta e via discorrendo.
Le generalità le ho riportate secondo Wikipedia, mentre il resto lo si legge su quest'altro sito:
Esposizione: gradisce qualsiasi tipo di esposizione, sia al sole che all'ombra, prediligendo in ogni caso la mezz'ombra, lontano dai raggi diretti del sole. Non teme assolutamente il freddo, si consiglia anzi di interrarla in autunno per avere una stupenda fioritura all'inizio della primavera. Talvolta nei mesi caldi, o durante inverni molto rigidi, la parte aerea dissecca, ma la pianta ricomincia a svilupparsi in gennaio-febbraio, per produrre i primi fiori verso la fine dell'inverno.
Annaffiatura: necessita di essere annaffiata regolarmente, soprattutto in primavera inoltrata. Generalmente in inverno e in primavera si accontenta delle piogge, ma è comunque opportuno controllare il terreno, a partire dall'inizio di febbraio, evitando che asciughi eccessivamente. Da marzo a ottobre fornire del concime per piante da fiore ogni 10-15 giorni.
Malattie e parassiti: fare attenzione all'eventuale attacco di afidi verdi e neri.
Forti piogge primaverili o annaffiature eccessive possono favorire l'insorgenza di muffa grigia, che rovina fiori e foglie.
Fino a qui è tutto chiaro (almeno mi sembra e spero di seguire correttamente le istruzioni) pertanto concludo il discorso sulla Primula scrivendo inoltre che questa pianta (come la maggior parte del resto) possiede proprieta' curative.
Se si beve un infuso o uno sciroppo di Primula (ovviamente chiedete sempre nelle erboristerie e non fate di testa vostra) si hanno proprietà espettoranti benefiche oltre che una azione tonica per il sistema nervoso. Il decotto delle foglie invece ha proprietà antireumatiche e antiartritiche.
Passiamo all'altra pianta che ho comprato e che credo sia famosa a tutti:
La Lavanda:
Stavolta invece che Wikipedia, per riportarvene le generalità, riprendo spunto da un libro che possiedo in casa e che si intitola proprio: Curarsi con le Tisane (scritto da Rosalba Melvato ed edito per Brancato).
Si legge infatti:
Quest'erba dal piacevole aroma è originaria delle regioni costiere del Mediterraneo ed è stata spesso usata in antichità dai romani per preparare bagni profumati.
Oggi è largamente coltivata anche in Francia e in Europa centrale sopratutto per l'estrazione della sua essenza che viene utilizzata nell'industria dei profumi.
La pianta è caratterizzata da foglie piccole e strette ma lineari a forma di piccole lance, lunghe 1-3 cm, larghe poche millimetri mentre i fiori sono a forma di spiga.
Come per la spiegazione sulla Primula, anche per la Lavanda, per i suoi tempi di esposizione, di annaffiatura, di terreno da usare e cosi' via, riporto dal sito internet sopra citato:
http://www.giardinaggio.it/giardino/singolepiante/LAvanda/Lavanda.asp
Esposizione: pianta rustica, che resiste al caldo dell'estate più torrida e al freddo dell'inverno più rigido, anche se nei casi di gelate intense e persistenti è bene ripararla con del tessuto-non-tessuto. Gradisce particolarmente le posizioni soleggiate, e molto ben ventilate.
Annaffiatura e Terreno : necessita di annaffiature non troppo abbondanti e non troppo frequenti, è meglio attendere che il terreno asciughi un po' prima di fornire altra acqua; solitamente preferisce rimanere qualche giorno all'asciutto piuttosto che avere un substrato inzuppato d'acqua.
Non necessita di fertilizzanti, volendo si può fornire un po' di concime all'inizio della stagione vegetativa, in aprile.
cresce bene in un qualsiasi terreno da giardino, purchè sia ben drenato; preferisce i suoli calcarei.
Malattie e parassiti: se il terreno viene mantenuto troppo umido si rischia di provocare marciume radicale. A volte la lavanda viene attaccata da funghi e da larve di insetti.
Come per la Primula, anche la Lavanda (direi sopratutto la Lavanda) possiede tantissime proprieta' sia curative che estetiche che di uso commerciale.
Alla Lavanda vengono infatti riconosciute le proprietà di sedare la tosse e di attenuare le crisi asmatiche.
Inoltre ha il potere di calmare i nervi, di alleviare il mal di testa, la nausea, il vomito e il singhiozzo.
I fiori di Lavanda, usati esternamente purificano la pelle grassa e favoriscono la cicatrizzazione di ferite e piaghe. Sempre per uso esterno la Lavanda e ottimo anche per l'alito e gargarismi.
lunedì 12 marzo 2012
Terza lezione di Estetica filosofica: Breve Storia dell'Estetica
Nei post precedenti di questo blog, avevo inserito due prime parti di vecchi appunti di lezioni universitarie in cui si era dato per prima una definizione di Estetica e poi, nella seconda parte, si è passati a una definizione di Arte.
Ovviamente non sto a ricopiare tutti i motivi e tutti gli argomenti toccati, anche perchè chi vuole puo' benissimo spulciarsi i vecchi post, pertanto oggi passo direttamente alla terza parte di questi appunti che trattano della: Storia dell'Estetica.
Durante la prima parte degli appunti si è visto come il termine Estetica compaia per la prima volta nel 1750 grazie al filosofo tedesco Alexander Gottlieb Baumgarten, che intitola il suo primo volume "Aesthetica" (che deriva dal greco aisthanomai e significa percepire con i sensi, provare sensazioni).
Eppure ad oggi gli studiosi sostengono, a giusta ragione, che è vero che con Baumgarten, alla fine del '700, nasce l'Estetica come disciplina filosofica (configurando cosi' un fenomeno moderno che tenta di porre una legittimazione ad un campo molteplice e complesso su cui ancora non si rifletteva abbastanza) ma che occorre rintracciare le vere origini della materia già nell'antichità.
Già nell'antica Grecia e nei suoi grandi maestri filosofi (Platone, Socrate, Aristotele e altri) infatti sono rintracciabili le teorie che ruotano intorno al concetto di Arte e di Bellezza espresse dal sentimento.
Eppure il campo del Bello e quello dell'Arte non erano convergenti in quell'epoca e tendevano ad essere separati l'uno dall'altro.
Le prime nozioni filosofiche di bellezza si possono attribuire alla scuola Pitagorica.
I Pitagorici (V secolo circa), ad esempio, erano convinti sostenitori della presenza di una razionalità geometrico-matematica come struttura del mondo e delle cose.
Il tema centrale del loro pensiero filosofico è quello di "armonia" in relazione con la scoperta che le corde vibrano in maniera diversa in base alla loro lunghezza e quindi l'armonia puo' essere affrontata matematicamente e di conseguenza anche la bellezza è simmetria e proporzione.
Quelle dei Pitagorici erano teorie che si sono trasmesse secondo la tradizione orale, se guardiamo invece a cio' che di tangibile rimane allora dobbiamo rifarci agli scritti e questi primi scritti estetici sono risalenti a Democrito.
Democrito è il primo ad occuparsi dell'operatività artistica (ritmo, canto, poesia) connettendola alla natura (mimesis) e quindi a trattare di questi processi artistici come imitazione della natura.
Per Platone invece (che si appoggiava alle teorie di ordine e armonia della scuola pitagorica) la Bellezza è verità e nella sua famosa opera filosofica "I Dialoghi" tratta il problema del bello in maniera sistematica.
Si legge infatti:
La bellezza non è necessariamente connessa all'esperienza come non lo è la verità.
Anzi essendo la bellezza un'idea vi sarà tanta più bellezza quanto più ci si avvicina a tale idea svincolandosi quindi dalla materia. Si compie così una totale identificazione tra bello e bene.
Anche Platone, come Democrito, afferma che l'arte è imitazione ma ne ha una visione negativa poiché essendo già la natura imitazione della realtà “vera”, l'arte si configura come imitazione di imitazione allontanandosi pertanto dall'originaria bellezza.
E' con Aristotele che si chiarisce pero' la trattazione sull'Arte nella Grecia antica.
Se Platone condanna l'Arte, Aristotele invece la difende in quanto crede che l'arte sia un vero e proprio bisogno dell'essere umano.
La nozione aristotelica di arte, ovvero Techné (per i Greci l'arte era considerata una pratica manuale ecco perchè si adopera il termine technè, loro tenevano in maggiore considerazione le attività intellettuali, quelle che non richiedevano fisicità e manualità), è notevolmente diversa da quella Platonica: l'arte è un movimento che richiede una serie di conoscenze e che implica un'abilità pratica dell'artista. Inoltre,l'arte è in stretta relazione con la natura, ne è mimesis.
Con Aristotele si pone anche una ulteriore questione di cui si dibatte ancora oggi: Cosa distingue l'Arte (nel vero senso del termine) dalla non Arte (esempio dalla storia o dalla letteratura che si occupano di fatti passati) ?
Dopo una lunga riflessione Aristotele arriva al punto di dichiarare che: l'Arte è imitazione della realtà, il suo ambito è il verosimile e il suo scopo è la catarsi (purificazione).
La storia dell'Estetica è dunque antica e la si puo' rintracciare già nel periodo dei grandi filosofi Greci fino ad arrivare ai giorni nostri.
Se in passato vi era la tendenza a delineare cosa era bello e cosa non lo fosse, oggi invece vi è piu' la tendenza ad occuparsi di quale idee e di quale artista si siano espressi nei diversi momenti storici.
Tantissimi sono stati e sono tutt'ora gli autori, i pensatori, i filosofi, i letterati, i critici, gli storici, insomma gli studiosi che si sono occupati della materia.
Questa pero' voleva essere una breve lezione sulla storia dell'Estetica e non mi pare il caso di approfondire ulteriormente qui o si rischia di non finire piu'.
Per chi volesse approfondire comunque testi utili sono:
F. Bollino, Lezioni di Estetica, edizioni Clueb.
Ovviamente non sto a ricopiare tutti i motivi e tutti gli argomenti toccati, anche perchè chi vuole puo' benissimo spulciarsi i vecchi post, pertanto oggi passo direttamente alla terza parte di questi appunti che trattano della: Storia dell'Estetica.
Durante la prima parte degli appunti si è visto come il termine Estetica compaia per la prima volta nel 1750 grazie al filosofo tedesco Alexander Gottlieb Baumgarten, che intitola il suo primo volume "Aesthetica" (che deriva dal greco aisthanomai e significa percepire con i sensi, provare sensazioni).
Eppure ad oggi gli studiosi sostengono, a giusta ragione, che è vero che con Baumgarten, alla fine del '700, nasce l'Estetica come disciplina filosofica (configurando cosi' un fenomeno moderno che tenta di porre una legittimazione ad un campo molteplice e complesso su cui ancora non si rifletteva abbastanza) ma che occorre rintracciare le vere origini della materia già nell'antichità.
Già nell'antica Grecia e nei suoi grandi maestri filosofi (Platone, Socrate, Aristotele e altri) infatti sono rintracciabili le teorie che ruotano intorno al concetto di Arte e di Bellezza espresse dal sentimento.
Eppure il campo del Bello e quello dell'Arte non erano convergenti in quell'epoca e tendevano ad essere separati l'uno dall'altro.
All'interno del pensiero greco vanno distinti tre diversi modi di intendere il Bello e l'Arte.
L'arte e tale se e capace di emozionare;
L'arte e tale se il suo contenuto ha un valore educativo;
L'arte e tale se innalza l'anima a Dio.
I Pitagorici (V secolo circa), ad esempio, erano convinti sostenitori della presenza di una razionalità geometrico-matematica come struttura del mondo e delle cose.
Il tema centrale del loro pensiero filosofico è quello di "armonia" in relazione con la scoperta che le corde vibrano in maniera diversa in base alla loro lunghezza e quindi l'armonia puo' essere affrontata matematicamente e di conseguenza anche la bellezza è simmetria e proporzione.
Quelle dei Pitagorici erano teorie che si sono trasmesse secondo la tradizione orale, se guardiamo invece a cio' che di tangibile rimane allora dobbiamo rifarci agli scritti e questi primi scritti estetici sono risalenti a Democrito.
Democrito è il primo ad occuparsi dell'operatività artistica (ritmo, canto, poesia) connettendola alla natura (mimesis) e quindi a trattare di questi processi artistici come imitazione della natura.
Per Platone invece (che si appoggiava alle teorie di ordine e armonia della scuola pitagorica) la Bellezza è verità e nella sua famosa opera filosofica "I Dialoghi" tratta il problema del bello in maniera sistematica.
Si legge infatti:
La bellezza non è necessariamente connessa all'esperienza come non lo è la verità.
Anzi essendo la bellezza un'idea vi sarà tanta più bellezza quanto più ci si avvicina a tale idea svincolandosi quindi dalla materia. Si compie così una totale identificazione tra bello e bene.
Anche Platone, come Democrito, afferma che l'arte è imitazione ma ne ha una visione negativa poiché essendo già la natura imitazione della realtà “vera”, l'arte si configura come imitazione di imitazione allontanandosi pertanto dall'originaria bellezza.
E' con Aristotele che si chiarisce pero' la trattazione sull'Arte nella Grecia antica.
Se Platone condanna l'Arte, Aristotele invece la difende in quanto crede che l'arte sia un vero e proprio bisogno dell'essere umano.
La nozione aristotelica di arte, ovvero Techné (per i Greci l'arte era considerata una pratica manuale ecco perchè si adopera il termine technè, loro tenevano in maggiore considerazione le attività intellettuali, quelle che non richiedevano fisicità e manualità), è notevolmente diversa da quella Platonica: l'arte è un movimento che richiede una serie di conoscenze e che implica un'abilità pratica dell'artista. Inoltre,l'arte è in stretta relazione con la natura, ne è mimesis.
Con Aristotele si pone anche una ulteriore questione di cui si dibatte ancora oggi: Cosa distingue l'Arte (nel vero senso del termine) dalla non Arte (esempio dalla storia o dalla letteratura che si occupano di fatti passati) ?
Dopo una lunga riflessione Aristotele arriva al punto di dichiarare che: l'Arte è imitazione della realtà, il suo ambito è il verosimile e il suo scopo è la catarsi (purificazione).
La storia dell'Estetica è dunque antica e la si puo' rintracciare già nel periodo dei grandi filosofi Greci fino ad arrivare ai giorni nostri.
Se in passato vi era la tendenza a delineare cosa era bello e cosa non lo fosse, oggi invece vi è piu' la tendenza ad occuparsi di quale idee e di quale artista si siano espressi nei diversi momenti storici.
Tantissimi sono stati e sono tutt'ora gli autori, i pensatori, i filosofi, i letterati, i critici, gli storici, insomma gli studiosi che si sono occupati della materia.
Questa pero' voleva essere una breve lezione sulla storia dell'Estetica e non mi pare il caso di approfondire ulteriormente qui o si rischia di non finire piu'.
Per chi volesse approfondire comunque testi utili sono:
F. Bollino, Lezioni di Estetica, edizioni Clueb.
sabato 10 marzo 2012
Cosmoprof edizione 2012 a Bologna dal 9 al 12 marzo.
Nuovo appuntamento, presso la Fiera di Bologna, con una nuova edizione del "Cosmoprof".
Dal 9 al 12 marzo, come ogni anno, migliaia di visitatori si recheranno presso gli stand della Fiera che vede puntuale questa manifestazione riservata per lo piu' ai professionisti del settore della Bellezza.
Tanti gli eventi in lista per l'occasione: si va dalle semplici conferenze sul tema della bellezza fino agli spazi di esposizione in cui si mostrano e si vendono i campioni delle varie case produttrici di cosmetici. Tanti inoltre i personaggi famosi nel campo che saranno presenti alla manifestazione (ad esempio la visagista delle star, del calibro di Madonna, la bravissima Anastasia Soare).
Per informazione sui prezzi e sui singoli eventi, il sito ufficiale a cui fare riferimento è il seguente:
http://www.cosmoprof.com/
Fatevi un giro e divertitevi tra trucchi e parrucche.
Dal 9 al 12 marzo, come ogni anno, migliaia di visitatori si recheranno presso gli stand della Fiera che vede puntuale questa manifestazione riservata per lo piu' ai professionisti del settore della Bellezza.
Tanti gli eventi in lista per l'occasione: si va dalle semplici conferenze sul tema della bellezza fino agli spazi di esposizione in cui si mostrano e si vendono i campioni delle varie case produttrici di cosmetici. Tanti inoltre i personaggi famosi nel campo che saranno presenti alla manifestazione (ad esempio la visagista delle star, del calibro di Madonna, la bravissima Anastasia Soare).
Per informazione sui prezzi e sui singoli eventi, il sito ufficiale a cui fare riferimento è il seguente:
http://www.cosmoprof.com/
Fatevi un giro e divertitevi tra trucchi e parrucche.
venerdì 9 marzo 2012
Gite di Primavera: Genova città di mare e città d'arte
Con l'arrivo di belle giornate viene sempre la voglia di viaggiare (sopratutto a partire dal prossimo mese approfittanto della festività di Pasqua), di prendere lo zaino in spalla e partire.
Ho avuto modo (spero di averne ancora) ed anche la fortuna di poter girare il nostro Bel Paese in lungo e in largo e devo ammettere che quasi in ogni posto in cui sono stata non mi sono mai trovata delusa o scontenta.
Tanti sono i posti che tornerei subito e volentieri a rivedere e tra questi c'è anche Genova.
L'ho visitata alla fine di maggio del 2007 in piena bella stagione e ho avuto tre giorni a disposizione per ammirarne le bellezze storiche e godermi il suo clima caldo e il suo splendido mare.
In questo post vi ripropongo alcune foto e chissà non vi venga la voglia anche a voi di farci un salto.
LE FOTO:
Iniziamo con due foto che vedono la piazza principale di Genova, ovvero "Piazza De Ferrari", chiamata cosi', nel 1887, in onore del duca di Galliera Raffaele De Ferrari, uomo politico e benefattore della città.
Dalla piazza si ramificano le due principali vie del centro storico: via XX Settembre e via Dante.
Di fronte alla Piazza De Ferrari si trova il "Teatro Carlo Felice", costruito nel 1827, fu inaugurato nell'aprile del 1828 alla presenza dei sovrani del regno di Sardegna, Carlo Felice e Maria Cristina di Savoia, con l'opera di Vincenzo Bellini intitolata "Bianca e Fernando".
Camminando lungo il centro si arriva alla Cattedrale di San Lorenzo, consacrata nel 1118 da papa Gelasio II. Essa è dunque una chiesa Medioevale costruita nel 1100 ma terminata solo nel XIV secolo.
La leggenda vuole che in questa cattedrale vi si siano fermati San Lorenzo e papa Sisto II mentre erano diretti in Spagna.
Come riportato nei libri di arte diciamo che l'interno del Duomo è a tre navate (quella centrale rivestita in marmo) divisa in archi in stile gotico con colori bianchi e neri.
La navata di destra venne colpita, in piena guerra mondiale, nel febbraio del 1941, da una granata che sfondo' il tetto della cattedrale senza pero' esplodere.
Sempre in fondo alla navata destra, si puo' accedere al Museo del Tesoro di San Lorenzo, risalente al 1956. La cattedrale possiede pertanto al suo interno numerosi dipinti e opere d'arte di valore e di interesse storico e culturale.
Tra i numerosi palazzi storici che si possono incontrare lungo la passeggiata al porto, di fronte alla Fiera Expo', va segnalato anche "Palazzo San Giorgio" che fu prima palazzo del Comune e prigione (al suo interno vi fu imprigionato per un certo periodo anche il famoso esploratore Marco Polo) ed in seguito divenne invece la sede della prima banca del mondo.
Costruito nel 1260 su commissione del Capitano del Popolo, Guglielmo Boccanegra, solo nel 1600 diventa Banca.
Dopo "Palazzo San Giorgio", l'attenzione deve passare su quello che è una delle vere Perle di Genova, ovvero il "Palazzo Reale".
Questo palazzo è il piu' vasto complesso architettonico risalente al seicento che ha conservato al suo interno centinaia di opere d'arte famose (Tintoretto, Van Dyck, Guercino e molti altri ancora).
La sua storia ha inizio nel febbraio del 1643, quando il finanziere Stefano Balbi progetta e crea questo palazzo per se' e la sua famiglia.
Nel 1679, Eugenio Durazzo, acquista dalla famiglia Balbi il Palazzo e lo amplia (includendo all'interno il Teatro del Falco) ancora di piu'.
La famiglia Durazzo abiterà nel palazzo per oltre un secolo, fino alla metà dell'Ottocento, passando per varie eredità fino a quando la famiglia non cade in disgrazie economiche ed è costretto a venderlo.
Cosi' nel 1824, il Palazzo passa nelle mani del Re di Savoia che aveva bisogno di una dimora a Genova.
Furono subito previsti nuovi, importanti lavori di restauro, di decorazione, manutenzione e adattamento agli appartamenti al nuovo uso.
Nel 1831, alla morte di Carlo Felice, il Palazzo passò a Carlo Alberto, nuovo re di Sardegna che si occupo' della realizzazione di nuove scuderie e del maneggio, oltre che dell' allestimento della Sala del Trono, della Sala della Udienze, del Salone da Ballo, di un appartamento nobile al primo piano e la costruzione del passaggio coperto che univa la reggia su via Prè e alla Regia Darsena, scavalcando con un ponte la strada carrabile.
Nel secondo piano nobile nell’ala di levante furono allestiti gli appartamenti del Re e della Regina, mentre l’ala di ponente fu destinata ad appartamento per il secondogenito del sovrano Ferdinando Duca di Genova.
Ho avuto modo (spero di averne ancora) ed anche la fortuna di poter girare il nostro Bel Paese in lungo e in largo e devo ammettere che quasi in ogni posto in cui sono stata non mi sono mai trovata delusa o scontenta.
Tanti sono i posti che tornerei subito e volentieri a rivedere e tra questi c'è anche Genova.
L'ho visitata alla fine di maggio del 2007 in piena bella stagione e ho avuto tre giorni a disposizione per ammirarne le bellezze storiche e godermi il suo clima caldo e il suo splendido mare.
In questo post vi ripropongo alcune foto e chissà non vi venga la voglia anche a voi di farci un salto.
LE FOTO:
Iniziamo con due foto che vedono la piazza principale di Genova, ovvero "Piazza De Ferrari", chiamata cosi', nel 1887, in onore del duca di Galliera Raffaele De Ferrari, uomo politico e benefattore della città.
Dalla piazza si ramificano le due principali vie del centro storico: via XX Settembre e via Dante.
Di fronte alla Piazza De Ferrari si trova il "Teatro Carlo Felice", costruito nel 1827, fu inaugurato nell'aprile del 1828 alla presenza dei sovrani del regno di Sardegna, Carlo Felice e Maria Cristina di Savoia, con l'opera di Vincenzo Bellini intitolata "Bianca e Fernando".
Camminando lungo il centro si arriva alla Cattedrale di San Lorenzo, consacrata nel 1118 da papa Gelasio II. Essa è dunque una chiesa Medioevale costruita nel 1100 ma terminata solo nel XIV secolo.
La leggenda vuole che in questa cattedrale vi si siano fermati San Lorenzo e papa Sisto II mentre erano diretti in Spagna.
Come riportato nei libri di arte diciamo che l'interno del Duomo è a tre navate (quella centrale rivestita in marmo) divisa in archi in stile gotico con colori bianchi e neri.
La navata di destra venne colpita, in piena guerra mondiale, nel febbraio del 1941, da una granata che sfondo' il tetto della cattedrale senza pero' esplodere.
Sempre in fondo alla navata destra, si puo' accedere al Museo del Tesoro di San Lorenzo, risalente al 1956. La cattedrale possiede pertanto al suo interno numerosi dipinti e opere d'arte di valore e di interesse storico e culturale.
Proseguendo oltre la Cattedrale e scendendo lungo le vie si arriva sul lungomare di Genova.
Chilometri e chilometri di passeggiata marina che viene divisa in due parti: da un lato si ritrova il Porto Vecchio, dall'altra il Porto Nuovo.
Anche qui numerosi sono i palazzi d'epoca e i luoghi di interesse storico-culturale di vario tipo.
In particolare di attrazione, oltre all'Acquario, c'è la Fiera Expo', situata nella parte del porto antico, che offre divertimenti ai ragazzi giovani.
Lungo la parte del Porto antico è inoltre possibile visitare il Galeone su cui il regista Roman Polansky, nel 1986, giro' il film "I Pirati".
Tra i numerosi palazzi storici che si possono incontrare lungo la passeggiata al porto, di fronte alla Fiera Expo', va segnalato anche "Palazzo San Giorgio" che fu prima palazzo del Comune e prigione (al suo interno vi fu imprigionato per un certo periodo anche il famoso esploratore Marco Polo) ed in seguito divenne invece la sede della prima banca del mondo.
Costruito nel 1260 su commissione del Capitano del Popolo, Guglielmo Boccanegra, solo nel 1600 diventa Banca.
Dopo "Palazzo San Giorgio", l'attenzione deve passare su quello che è una delle vere Perle di Genova, ovvero il "Palazzo Reale".
Questo palazzo è il piu' vasto complesso architettonico risalente al seicento che ha conservato al suo interno centinaia di opere d'arte famose (Tintoretto, Van Dyck, Guercino e molti altri ancora).
La sua storia ha inizio nel febbraio del 1643, quando il finanziere Stefano Balbi progetta e crea questo palazzo per se' e la sua famiglia.
Nel 1679, Eugenio Durazzo, acquista dalla famiglia Balbi il Palazzo e lo amplia (includendo all'interno il Teatro del Falco) ancora di piu'.
La famiglia Durazzo abiterà nel palazzo per oltre un secolo, fino alla metà dell'Ottocento, passando per varie eredità fino a quando la famiglia non cade in disgrazie economiche ed è costretto a venderlo.
Cosi' nel 1824, il Palazzo passa nelle mani del Re di Savoia che aveva bisogno di una dimora a Genova.
Furono subito previsti nuovi, importanti lavori di restauro, di decorazione, manutenzione e adattamento agli appartamenti al nuovo uso.
Nel 1831, alla morte di Carlo Felice, il Palazzo passò a Carlo Alberto, nuovo re di Sardegna che si occupo' della realizzazione di nuove scuderie e del maneggio, oltre che dell' allestimento della Sala del Trono, della Sala della Udienze, del Salone da Ballo, di un appartamento nobile al primo piano e la costruzione del passaggio coperto che univa la reggia su via Prè e alla Regia Darsena, scavalcando con un ponte la strada carrabile.
Nel secondo piano nobile nell’ala di levante furono allestiti gli appartamenti del Re e della Regina, mentre l’ala di ponente fu destinata ad appartamento per il secondogenito del sovrano Ferdinando Duca di Genova.
Direi che il caso di fermarmi qui con foto e spiegazioni visto che ho almeno un centinaio di foto e corro il richio di inserire ancora dati fino al prossimo secolo.
Di Genova mi sono innamorata a prima vista (forse perchè amo le città di mare) e di cose da scoprire in questa città ce ne sono a miliaia.
La consiglio vivamente agli appassionati di storia, di mare e a chi con la propria famiglia vuole andare a divertirsi.
giovedì 8 marzo 2012
Festa della Donna. Iniziative e Serate di vario genere tra Bologna e provincia.
Della festa della Donna avevo già scritto qualche post fa (due o tre se non sbaglio) e ne avevo riportato brevemente la storia e le origini da cui essa deriva.
Oggi, oltre a rinnovare i miei Auguri alle Donne, voglio segnalare velocemente gli eventi che si svolgono tra Bologna e provincia nel caso in cui qualcuna di voi decidesse stasera di lasciare a casa il proprio maschietto e andare da qualche parte a festeggiare con le proprie amiche.
Saltando il concerto di Giorgia a Casalecchio (poichè penso che ormai comperare i biglietti all'ultimo momento sia impossibile) altri eventi disponibili sono:
Serata con cena ed eventi vari:
- La pizzeria e trattoria "Antica Birreria Lamma" di via De Giudei offre un omaggio alle donne che si presentano a pranzo o a cena.
- Alla "Locanda Terra Rossa" invece, viene proposto un menu' a base di specialità del Salento (sopratutto pesce) e in regalo anzichè le mimose veranno proposti fiori dai colori piu' vivaci.
La cena si apre con un antipasto composto da cozze e vongole con spinaci scottati.
Il primo sarà di tagliolini ai gamberetti, puntarelle e maggiorana, mentre come secondo il locale propone orata su crema di patate e carciofi al timo.
Per chiudere, delicata mousee di mascarpone con salsa ai mirtilli.
Costo cena: 25 €
- Al "Bravo Caffè" di via Mascarella, Francesca Taverni propone "That's Musical" a partire dalle 23.
Serate musicali e Discoteche:
- Alla discoteca "Hobby One" si festeggia con musica, danza e (per le amanti del genere, oltre per chi volesse rifarsi un poco gli occhi) con i "California Dream Men".
- Al discopub "Corto Maltese" di via del Borgo di San Pietro, la serata vede Musica di vario genere con drink in omaggio per tutte le donne fino alle ore 23.
Serata a teatro:
- al Teatro "Arena del Sole" c'è lo spettacolo del bravissimo e geniale attore Ascanio Celestini intitolato "Pro Patria. Senza prigione, senza processi".
- Mentre presso il "Teatri di Vita" viene presentato lo spettacolo "La Scandalosa", tragedia di Pasolini per ricordare cosi' l'anniversario della nascita del maestro.
Questi sono solo alcuni esempi su come passare una serata in maniera diversa, ovviamente come sempre sono tantissime le opportunità di divertimento in Regione basta solo cercare bene tra le pagine dei vari web disponibili e decidedere per cio' che piu' piace.
Buon divertimento allora.
Oggi, oltre a rinnovare i miei Auguri alle Donne, voglio segnalare velocemente gli eventi che si svolgono tra Bologna e provincia nel caso in cui qualcuna di voi decidesse stasera di lasciare a casa il proprio maschietto e andare da qualche parte a festeggiare con le proprie amiche.
Saltando il concerto di Giorgia a Casalecchio (poichè penso che ormai comperare i biglietti all'ultimo momento sia impossibile) altri eventi disponibili sono:
Serata con cena ed eventi vari:
- La pizzeria e trattoria "Antica Birreria Lamma" di via De Giudei offre un omaggio alle donne che si presentano a pranzo o a cena.
- Alla "Locanda Terra Rossa" invece, viene proposto un menu' a base di specialità del Salento (sopratutto pesce) e in regalo anzichè le mimose veranno proposti fiori dai colori piu' vivaci.
La cena si apre con un antipasto composto da cozze e vongole con spinaci scottati.
Il primo sarà di tagliolini ai gamberetti, puntarelle e maggiorana, mentre come secondo il locale propone orata su crema di patate e carciofi al timo.
Per chiudere, delicata mousee di mascarpone con salsa ai mirtilli.
Costo cena: 25 €
- Al "Bravo Caffè" di via Mascarella, Francesca Taverni propone "That's Musical" a partire dalle 23.
Serate musicali e Discoteche:
- Alla discoteca "Hobby One" si festeggia con musica, danza e (per le amanti del genere, oltre per chi volesse rifarsi un poco gli occhi) con i "California Dream Men".
- Al discopub "Corto Maltese" di via del Borgo di San Pietro, la serata vede Musica di vario genere con drink in omaggio per tutte le donne fino alle ore 23.
Serata a teatro:
- al Teatro "Arena del Sole" c'è lo spettacolo del bravissimo e geniale attore Ascanio Celestini intitolato "Pro Patria. Senza prigione, senza processi".
- Mentre presso il "Teatri di Vita" viene presentato lo spettacolo "La Scandalosa", tragedia di Pasolini per ricordare cosi' l'anniversario della nascita del maestro.
Questi sono solo alcuni esempi su come passare una serata in maniera diversa, ovviamente come sempre sono tantissime le opportunità di divertimento in Regione basta solo cercare bene tra le pagine dei vari web disponibili e decidedere per cio' che piu' piace.
Buon divertimento allora.
mercoledì 7 marzo 2012
Addio a Lucia Mannini. Morta anche l'ultimo membro dello storico "Quartetto Cetra"
Leggo ora l'articolo del quotidiano "Resto del Carlino" della scomparsa oggi, a 91 anni, della cantante Lucia Mannucci.
A molti giovani forse il nome di per sè non dirà nulla ma di certo qualcuno piu' maturo la ricorderà come la voce femminile del "Quartetto Cetra".
Questo "Quartetto" ha vissuto i suoi momenti d'oro a partire dagli anni '40 ed era formato da Felice Chiusano, Giovanni Giacobetti, Lucia Mannucci e Virgilio Savona (che oltre ad essere compagno artistico è stato anche marito di Lucia).
Con lei scompare l'ultimo elemento che componeva il gruppo e scompare inoltre una donna di classe e da una voce armoniosa.
Bologna perde cosi' nel giro di pochi giorni anche questa sua figlia artistica.
Non resta che dire anche lei: Ciao Lucia.
A molti giovani forse il nome di per sè non dirà nulla ma di certo qualcuno piu' maturo la ricorderà come la voce femminile del "Quartetto Cetra".
Questo "Quartetto" ha vissuto i suoi momenti d'oro a partire dagli anni '40 ed era formato da Felice Chiusano, Giovanni Giacobetti, Lucia Mannucci e Virgilio Savona (che oltre ad essere compagno artistico è stato anche marito di Lucia).
Con lei scompare l'ultimo elemento che componeva il gruppo e scompare inoltre una donna di classe e da una voce armoniosa.
Bologna perde cosi' nel giro di pochi giorni anche questa sua figlia artistica.
Non resta che dire anche lei: Ciao Lucia.
martedì 6 marzo 2012
Lezione di Estetica Seconda Parte: La Definizione di Arte.
La scorsa settimana (giorno 1 marzo) avevo scritto un post in cui dichiaravo che tra le tante funzioni del blog è presente anche quella dell'informazione verso il prossimo.
Avevo dunque deciso di riproporre dei miei vecchi appunti universitari delle lezioni di "Estetica" (corso frequentato nell'anno accademico 2000-2001 con il professore Fernando Bollino) dividendoli in quattro parti, che sono:
1) Definizione di Estetica;
2) Definizione di Arte;
3) Breve storia dell'Estetica;
4) Punti di vista di alcuni teorici.
Nella prima parte ci eravamo occupati di dare una definizione dell' Estetica, chiarendo inoltre a quale campo essa si applichi.
Il risultato è stato quello di comprendere che: l'Estetica è una scienza filosofica (il termine compare la prima volta verso la fine del '700 nell'opera del filosofo tedesco Baumgarten) che pone come oggetto di studio l'arte, il bello e la conoscenza sensibile.
Scritto cio', come già accennato in precedenza, passo quindi alla seconda parte di appunti in cui si tenta di porre l'attenzione sul campo in cui l'Estetica si applica ponendo di conseguenza una: Definizione di Arte.
LA DEFINIZIONE DI ARTE:
Appare chiaro che l'Estetica privilegia l'Arte come problema centrale.
Filosofi, poeti, letterati, scienziati di vario tipo (ad esempio psicologi e sociologi) hanno da sempre tentato di dare una risposta alla domanda "COSA E' L'ARTE ?"
Le risposte date a questa domanda sono state innumerevoli e ognuna è dipesa dal modo in cui si è affrontato il problema nella sua globalità.
Aprendo il dizionario o l'enciclopedia, alla parola arte, si legge:
Nel suo significato piu' ampio, qualsiasi attività umana fondata su accorgimenti tecnici e norme di condotta derivati dallo studio e dall'esperienza.
Per i greci (l'arte era la téchne) e per i Romani (arte detta ars) essa era prevalentemente indicata con l'abilità di operare manualmente.
Nel Medioevo si affermo' la differenza tra Arti liberali e Arti applicate sancendo cosi', per la prima volta nella storia, la distinzione tra gli aspetti tecnici e quelli invece piu' propriamente estetici.
Nel Rinascimento si supera anche questa distinzione e si fa dell'arte una creativa forma di conoscenza e di ricerca del bello.
All'arte si possono dunque applicare piu' definizioni date da piu' punti di vista.
Cio' che è chiaro è che l'Estetica privilegia l'Arte come punto e come problema centrale di partenza.
Alla domanda "Cosa è l'arte" i filosofi moderni risponderanno dunque in due modi diversi: nel primo caso daranno una risposta legata piu' al contenuto dichiarando che l'Arte è un modello che procede per schemi rigidi e razionali; nel secondo caso invece, proporranno una risposta legata al metodo in cui dichiareranno che l'Arte è comprensione filosofica che pone l'attenzione sull'esperienza.
Possedendo cosi' piu' risposte e piu' punti di vista (non solo dei filosofi ma anche da scienziati, dai poeti e dai letterati) si avranno di conseguenza delle pluralità di giudizi e di critiche che meritano di essere ascoltate in quanto ogni artista ha la propria riflessione sull'arte che viene definita in filosofia come: Poetica.
Abbiamo cosi' già tre prime definizioni che ruotano intorno all'arte:
1) POETICA: Riflessione dell'artista sull'arte;
2) ESTETICA: Riflessione dei filosofi sull'opera degli artisti;
3) CRITICA: I critici sono coloro che si occupano di valutare le opere e di dare loro un giudizio.
CROCE E IL BREVIARIO DI ESTETICA:
Tra i tanti personaggi che hanno tentato di definire l'arte, nel campo storico e filosofico, vi è stato anche BENEDETTO CROCE.
Nell' opera "Breviario di Estetica" del 1912, si occupa già dal primo capitolo della definizione di arte.
Scrive Croce:
Alla domanda "cosa è l'arte ?" si potrebbe rispondere che "l'arte è cio' che tutti sanno cosa è".
Se non si sapesse cosa essa sia, allora non si potrebbe neanche porre la domanda poichè ogni domanda comporta una certa notizia della cosa di cui ci si occupa...
Per definire l'arte Croce usa quindi un procedimento particolare definito "Viam Negationis", ovvero definire prima cosa l'arte non è per arrivare cosi' a cio' che l'arte è.
Tra queste definizioni di cosa "l'arte non è", Croce ne pone 4 e dice:
L'arte non è un fatto: 1) Fisico (non consiste in colori o suoni o in cose fisiche);
2) Utilitaristico (l'arte è autonoma non segue scopi pratici);
3) Morale;
4) Logico (pur essendo atto conoscitivo l'arte non ha in se' nessun carattere di
conoscenza concettuale).
In questa via percorsa al contrario (quella di negare cio' che l'arte è), Croce arriva alla fine a comprendere cosa l'arte è (almeno secondo il suo punto di vista) scrivendo che:
L'Arte è Intuizione ed Espressione lirica del sentimento.
L'intuizione è l'unità indifferenziata della percezione del reale e della semplice immagine del possibile.
Ogni vera intuizione e' Espressione (immagine interiore del proprio sentimento).
L'opera d'arte è quindi, secondo Croce, sempre interna e mai esterna.
CONCLUSIONE:
Non si puo dare una vera e propria definizione di Arte in quanto è un concetto che si apre a molte risposte e a molte domande (ognuna delle quali non è per forza giusta o sbagliata) in ogni campo (dalla filosofia alla scienza).
Spetta ai critici occuparsi della materia ma devono farlo tenendo sempre la propria mente aperte ad ogni possibile risultato finale.
Nella pratica come nella teoria, parlando di cio' che ruota intorno al concetto di arte, occorre quindi non avere pregiudizi di alcun tipo.
I pregiudizi precludono infatti alla chiusura del giudizio che ruota intorno all'Arte.
Nella prossima settimana proporro' la terza parte di appunti che pone uno sguardo veloce sulla Storia dell'Estetica.
Le fonti che ho riportato sono:
Enciclopedia Zanichelli, edizione di "Repubblica", anno 1995.
Fernando Bollino, Lezioni di Estetica, Clueb editore 1997.
Avevo dunque deciso di riproporre dei miei vecchi appunti universitari delle lezioni di "Estetica" (corso frequentato nell'anno accademico 2000-2001 con il professore Fernando Bollino) dividendoli in quattro parti, che sono:
1) Definizione di Estetica;
2) Definizione di Arte;
3) Breve storia dell'Estetica;
4) Punti di vista di alcuni teorici.
Nella prima parte ci eravamo occupati di dare una definizione dell' Estetica, chiarendo inoltre a quale campo essa si applichi.
Il risultato è stato quello di comprendere che: l'Estetica è una scienza filosofica (il termine compare la prima volta verso la fine del '700 nell'opera del filosofo tedesco Baumgarten) che pone come oggetto di studio l'arte, il bello e la conoscenza sensibile.
Scritto cio', come già accennato in precedenza, passo quindi alla seconda parte di appunti in cui si tenta di porre l'attenzione sul campo in cui l'Estetica si applica ponendo di conseguenza una: Definizione di Arte.
LA DEFINIZIONE DI ARTE:
Appare chiaro che l'Estetica privilegia l'Arte come problema centrale.
Filosofi, poeti, letterati, scienziati di vario tipo (ad esempio psicologi e sociologi) hanno da sempre tentato di dare una risposta alla domanda "COSA E' L'ARTE ?"
Le risposte date a questa domanda sono state innumerevoli e ognuna è dipesa dal modo in cui si è affrontato il problema nella sua globalità.
Aprendo il dizionario o l'enciclopedia, alla parola arte, si legge:
Nel suo significato piu' ampio, qualsiasi attività umana fondata su accorgimenti tecnici e norme di condotta derivati dallo studio e dall'esperienza.
Per i greci (l'arte era la téchne) e per i Romani (arte detta ars) essa era prevalentemente indicata con l'abilità di operare manualmente.
Nel Medioevo si affermo' la differenza tra Arti liberali e Arti applicate sancendo cosi', per la prima volta nella storia, la distinzione tra gli aspetti tecnici e quelli invece piu' propriamente estetici.
Nel Rinascimento si supera anche questa distinzione e si fa dell'arte una creativa forma di conoscenza e di ricerca del bello.
All'arte si possono dunque applicare piu' definizioni date da piu' punti di vista.
Cio' che è chiaro è che l'Estetica privilegia l'Arte come punto e come problema centrale di partenza.
Alla domanda "Cosa è l'arte" i filosofi moderni risponderanno dunque in due modi diversi: nel primo caso daranno una risposta legata piu' al contenuto dichiarando che l'Arte è un modello che procede per schemi rigidi e razionali; nel secondo caso invece, proporranno una risposta legata al metodo in cui dichiareranno che l'Arte è comprensione filosofica che pone l'attenzione sull'esperienza.
Possedendo cosi' piu' risposte e piu' punti di vista (non solo dei filosofi ma anche da scienziati, dai poeti e dai letterati) si avranno di conseguenza delle pluralità di giudizi e di critiche che meritano di essere ascoltate in quanto ogni artista ha la propria riflessione sull'arte che viene definita in filosofia come: Poetica.
Abbiamo cosi' già tre prime definizioni che ruotano intorno all'arte:
1) POETICA: Riflessione dell'artista sull'arte;
2) ESTETICA: Riflessione dei filosofi sull'opera degli artisti;
3) CRITICA: I critici sono coloro che si occupano di valutare le opere e di dare loro un giudizio.
CROCE E IL BREVIARIO DI ESTETICA:
Tra i tanti personaggi che hanno tentato di definire l'arte, nel campo storico e filosofico, vi è stato anche BENEDETTO CROCE.
Nell' opera "Breviario di Estetica" del 1912, si occupa già dal primo capitolo della definizione di arte.
Scrive Croce:
Alla domanda "cosa è l'arte ?" si potrebbe rispondere che "l'arte è cio' che tutti sanno cosa è".
Se non si sapesse cosa essa sia, allora non si potrebbe neanche porre la domanda poichè ogni domanda comporta una certa notizia della cosa di cui ci si occupa...
Per definire l'arte Croce usa quindi un procedimento particolare definito "Viam Negationis", ovvero definire prima cosa l'arte non è per arrivare cosi' a cio' che l'arte è.
Tra queste definizioni di cosa "l'arte non è", Croce ne pone 4 e dice:
L'arte non è un fatto: 1) Fisico (non consiste in colori o suoni o in cose fisiche);
2) Utilitaristico (l'arte è autonoma non segue scopi pratici);
3) Morale;
4) Logico (pur essendo atto conoscitivo l'arte non ha in se' nessun carattere di
conoscenza concettuale).
In questa via percorsa al contrario (quella di negare cio' che l'arte è), Croce arriva alla fine a comprendere cosa l'arte è (almeno secondo il suo punto di vista) scrivendo che:
L'Arte è Intuizione ed Espressione lirica del sentimento.
L'intuizione è l'unità indifferenziata della percezione del reale e della semplice immagine del possibile.
Ogni vera intuizione e' Espressione (immagine interiore del proprio sentimento).
L'opera d'arte è quindi, secondo Croce, sempre interna e mai esterna.
CONCLUSIONE:
Non si puo dare una vera e propria definizione di Arte in quanto è un concetto che si apre a molte risposte e a molte domande (ognuna delle quali non è per forza giusta o sbagliata) in ogni campo (dalla filosofia alla scienza).
Spetta ai critici occuparsi della materia ma devono farlo tenendo sempre la propria mente aperte ad ogni possibile risultato finale.
Nella pratica come nella teoria, parlando di cio' che ruota intorno al concetto di arte, occorre quindi non avere pregiudizi di alcun tipo.
I pregiudizi precludono infatti alla chiusura del giudizio che ruota intorno all'Arte.
Nella prossima settimana proporro' la terza parte di appunti che pone uno sguardo veloce sulla Storia dell'Estetica.
Le fonti che ho riportato sono:
Enciclopedia Zanichelli, edizione di "Repubblica", anno 1995.
Fernando Bollino, Lezioni di Estetica, Clueb editore 1997.
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