Iniziamo

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martedì 6 marzo 2012

Lezione di Estetica Seconda Parte: La Definizione di Arte.

La scorsa settimana (giorno 1 marzo) avevo scritto un post in cui dichiaravo che tra le tante funzioni del blog è presente anche quella dell'informazione verso il prossimo.
Avevo dunque deciso di riproporre dei miei vecchi appunti universitari delle lezioni di "Estetica" (corso frequentato nell'anno accademico 2000-2001 con il professore Fernando Bollino) dividendoli in quattro parti, che sono:

1) Definizione di Estetica;
2) Definizione di Arte;
3) Breve storia dell'Estetica;
4) Punti di vista di alcuni teorici.

Nella prima parte ci eravamo occupati di dare una definizione dell' Estetica, chiarendo inoltre a quale campo essa si applichi.
Il risultato è stato quello di comprendere che: l'Estetica è una scienza filosofica (il termine compare la prima volta verso la fine del '700 nell'opera del filosofo tedesco Baumgarten) che pone come oggetto di studio l'arte, il bello e la conoscenza sensibile.
Scritto cio', come già accennato in precedenza, passo quindi alla seconda parte di appunti in cui si tenta di porre l'attenzione sul campo in cui l'Estetica si applica ponendo di conseguenza una: Definizione di Arte.




LA DEFINIZIONE DI ARTE:

Appare chiaro che l'Estetica privilegia l'Arte come problema centrale.
Filosofi, poeti, letterati, scienziati di vario tipo (ad esempio psicologi e sociologi) hanno da sempre tentato di dare una risposta alla domanda "COSA E' L'ARTE ?"
Le risposte date a questa domanda sono state innumerevoli e ognuna è dipesa dal modo in cui si è affrontato il problema nella sua globalità.
Aprendo il dizionario o l'enciclopedia, alla parola arte, si legge:

Nel suo significato piu' ampio, qualsiasi attività umana fondata su accorgimenti tecnici e norme di condotta derivati dallo studio e dall'esperienza.
Per i greci (l'arte era la téchne) e per i Romani (arte detta ars) essa era prevalentemente indicata con l'abilità di operare manualmente.
Nel Medioevo si affermo' la differenza tra Arti liberali e Arti applicate sancendo cosi', per la prima volta nella storia, la distinzione tra gli aspetti tecnici e quelli invece piu' propriamente estetici.
Nel Rinascimento si supera anche questa distinzione e si fa dell'arte una creativa forma di conoscenza e di ricerca del bello.


All'arte si possono dunque applicare piu' definizioni date da piu' punti di vista.

Cio' che è chiaro è che l'Estetica privilegia l'Arte come punto e come problema centrale di partenza.
Alla domanda "Cosa è l'arte" i filosofi moderni risponderanno dunque in due modi diversi: nel primo caso daranno una risposta legata piu' al contenuto dichiarando che l'Arte è un modello che procede per schemi rigidi e razionali; nel secondo caso invece, proporranno una risposta legata al metodo in cui dichiareranno che l'Arte è comprensione filosofica che pone l'attenzione sull'esperienza.

Possedendo cosi' piu' risposte e piu' punti di vista (non solo dei filosofi ma anche da scienziati, dai poeti e dai letterati) si avranno di conseguenza delle pluralità di giudizi e di critiche che meritano di essere ascoltate in quanto ogni artista ha la propria riflessione sull'arte che viene definita in filosofia come: Poetica.
Abbiamo cosi' già tre prime definizioni che ruotano intorno all'arte:

1) POETICA: Riflessione dell'artista sull'arte;
2) ESTETICA: Riflessione dei filosofi sull'opera degli artisti;
3) CRITICA: I critici sono coloro che si occupano di valutare le opere e di dare loro un giudizio.

CROCE E IL BREVIARIO DI ESTETICA:

Tra i tanti personaggi che hanno tentato di definire l'arte, nel campo storico e filosofico, vi è stato anche BENEDETTO CROCE.
Nell' opera "Breviario di Estetica" del 1912, si occupa già dal primo capitolo della definizione di arte.
Scrive Croce:

Alla domanda "cosa è l'arte ?" si potrebbe rispondere che "l'arte è cio' che tutti sanno cosa è".
Se non si sapesse cosa essa sia, allora non si potrebbe neanche porre la domanda poichè ogni domanda comporta  una certa notizia della cosa di cui ci si occupa...

Per definire l'arte Croce usa quindi un procedimento particolare definito "Viam Negationis", ovvero definire prima cosa l'arte non è  per arrivare cosi' a cio' che l'arte è.
Tra queste definizioni di cosa "l'arte non è", Croce ne pone 4 e dice:

L'arte non è un fatto: 1) Fisico (non consiste in colori o suoni o in cose fisiche);
                                  2) Utilitaristico (l'arte è autonoma non segue scopi pratici);
                                  3) Morale;
                                  4) Logico (pur essendo atto conoscitivo l'arte non ha in se' nessun carattere di
                                                    conoscenza concettuale).

In questa via percorsa al contrario (quella di negare cio' che l'arte è), Croce arriva alla fine a comprendere cosa l'arte è (almeno secondo il suo punto di vista) scrivendo che:

L'Arte è Intuizione ed Espressione lirica del sentimento.

L'intuizione è l'unità indifferenziata della percezione del reale e della semplice immagine del possibile.
Ogni vera intuizione e' Espressione (immagine interiore del proprio sentimento).
L'opera d'arte è quindi, secondo Croce, sempre interna e mai esterna.




CONCLUSIONE:

Non si puo dare una vera e propria definizione di Arte in quanto è un concetto che si apre a molte risposte e a molte domande (ognuna delle quali non è per forza giusta o sbagliata) in ogni campo (dalla filosofia alla scienza).
Spetta ai critici occuparsi della materia ma devono farlo tenendo sempre la propria mente aperte ad ogni possibile risultato finale.
Nella pratica come nella teoria, parlando di cio' che ruota intorno al concetto di arte, occorre quindi non avere pregiudizi di alcun tipo.
I pregiudizi precludono infatti alla chiusura del giudizio che ruota intorno all'Arte.


Nella prossima settimana proporro' la terza parte di appunti che pone uno sguardo veloce sulla Storia dell'Estetica.


Le fonti che ho riportato sono:

Enciclopedia Zanichelli, edizione di "Repubblica", anno 1995.
Fernando Bollino, Lezioni di Estetica, Clueb editore 1997.

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