Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.

mercoledì 25 marzo 2015

Camilla cerca famiglia

In un post del 22 Gennaio 2015 è stato fatto appello per due simpatici fratellini a quattro zampe in cerca di adozione (adottabili anche singolarmente in tutta Italia) e conosciuti con il nome di Judy e Milo.
Questo post ha avuto notevole condivisione sulla rete (per questo motivo Ringrazio ancora tutti coloro che pubblicamente hanno condiviso a loro volta) ma purtroppo ad oggi ad essere stata adottata è Gaia (la sorellina di Judy e Milo di cui avrei fatto post a parte prossimamente ma fortunatamente non c'è più bisogno perché ora è felice con la sua nuova famiglia in Liguria).
Pertanto Judy e Milo Restano Ancora oggi in attesa di una famiglia che li adotti (esattamente come ancora rimangono in attesa tanti altri cani ospiti de La Casa di Milly. Li trovate nella sezione a fianco alla voce Etichette/La Casa di Milly).
Dovendo dare, giustamente, spazio anche ad altre povere creature che come loro ancora cercano casa, oggi voglio dare visibilità (o per lo meno ci provo) ad una simpatica pelosona di nome Camilla.

 

Come potete vedere dalla foto qui sopra, Camilla (con questa simpatica linguaccia) è una cagnolona di otto mesi circa ,dal colore bianco-nero e con tanta voglia di imparare cose nuove.
Alta, slanciata (anche se dalle foto non sembrerebbe) e molto simpatica, questa cagnolona è di Taglia Grande ed è in cerca di qualcuno che possa darle amore e protezione.
E' una meticcia che possiede già tutti i vaccini fatti e prossimamente anche la sterilizzazione ma che ancora non conosce i comandi base o l'andare al guinzaglio (anche se i volontari stanno facendo modo di insegnarle esattamente come fanno con tutti) perché aspetta che una famiglia l'adotti e le possa insegnare a fare ciò.




Cos'altro posso scrivere ?
Semplicemente che Camilla,  (come ancora Giulio,vedi post con foto del 2014 alla voce Casa di Milly sezione Etichette qui a lato, Jack, Judy, Milo, Nerina, sempre post a lato nella voce apposita dedicata a loro) cerca adozione da parte di una famiglia che le possa dare le nozioni base e tanto tanto amore.

Per informazioni ulteriori contattare La Casa di Milly su facebook al link:

http://facebook.com/lacasadimilly
         lacasadimilly@facebook.com
 
Oppure al numero: 3276543819

domenica 22 marzo 2015

Gita turistica a Riola di Vergato. Dalla Chiesa di Alvar Aalto alla Rocchetta Mattei fino alla Sagra tradizionale.

Tra le numerose escursioni di Primavera voglio segnalare una toccata e fuga (nel senso che si può benissimo visitare in buona parte di una mattinata e del primo dopo pranzo) in un piccolo paese non molto distante da Porretta Terme (famosa per il Soul Festival annuale) che si chiama Riola.
Inizialmente chi si ferma in questo piccolo luogo (secondo la voce di Wikipedia, Riola è una piccola frazione del comune di Vergato ed è composta da 900 abitanti) può non notare subito cosa possa avere di speciale, ma subito dopo se si cerca meglio, uno sguardo più attento, noterà oltre al panorama imponente della natura e del fiume Reno, anche tre piccole perle da apprezzare.

La prima tappa:

Chi è appassionato di architettura infatti, non può non fare a meno di andare a visitare la Chiesa di Santa Maria Assunta completata nel 1978 (progetto iniziato nel 1966) su progetto del finlandese Alvar Aalto.
Questa chiesa possiede uno stile unico nel suo genere con la sua volta asimmetrica che incanala la luce all'interno di una unica navata e sull'altare.
Fuori le mura sono in arenaria e solo nel 1994 è stata completata con la costruzione del campanile (trovo bello soffermarsi ad ascoltare il suono dei campanari che si esercitano e non quelle registrazioni moderne a cui invece siamo abituati nell'ultimo decennio).
Tutti gli arredi interni sono stati disegnati dallo stesso Alvar Aalto.
 
 
Seconda tappa:
 
Dopo la visita alla Chiesa si può avere il piacere di mescolare il sacro con il profano recandosi presso quello che sembra un casale vecchio stile ma che restaurato nel XVII secolo è stato poi in realtà trasformato in un Museo del tutto interessante.
Si tratta infatti del Museo dei Tarocchi.
Visitabile solo su prenotazione (ritrovate i contatti cliccando sul sito del museo sotto alla voce fonti e immagini) dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, all'interno del Museo ritroverete esposizioni culturali di interesse, opere di autori nazionale ed internazionali ed una guida appassionata che saprà rendere il tour piacevole.
Tappa finale:

Poco distante dalla chiesa di Alvar Aalto, a circa un chilometro, risalendo la strada che porta ai laghi di Suviana e del Brasimone, si può ammirare qualcosa di veramente unico nel suo genere.
Si tratta della famosa "Rocchetta Mattei".
Citata persino dallo scrittore russo Dostoevskij nel suo "I fratelli Karamazov", questo edificio è stato edificato a partire dal 1850 dal conte Cesare Mattei, letterato, politico e medico elettromeopatico, su quelli che erano dei resti di un rudere di un antico castello con annessa chiesa e cimitero risalenti al 1200.
Il castello diventa nel giro di 10 anni dimora del Conte che dentro vi conduce una vita da monarca d'altri tempi, anche se il vero intento di Mattei era quello di fare di questa reggia una sede della nuova medicina a livello mondiale: l'elettromeopatia (in cui si univano il potere delle erbe a quello dell'elettricità vegetale).
L'intento riuscì, arrivarono infatti persone da tutto il mondo per farsi curare (si parla persino di ospiti illustri quali lo zar Alessandro II e Ludovico III di Baviera).
Il conte muore nel 1896 e la lascia al figlio che la tiene insieme alla famiglia fino al 1956 quando a causa di problemi economici è costretto a venderla.
Da allora la Rocchetta Mattei è passata di mano in mano e per un periodo era stata persino abbandonata a sé (dal 1986 al 2005), almeno fino a quando nel 2005 non è stata presa in mano dalla Fondazione Carisbo che ne sta ultimando i lavori dandole nuovamente vita.
Ma perché, oltre alla sua storia così ricca (ritrovate ulteriori approfondimenti sui siti ufficiali, qui diamo solo una infarinatura), questa struttura è così importante ?
Semplicemente perché rappresenta dal punto di vista architettonico qualcosa di particolare.
L'edificio mescola infatti uno stile che passa dal medioevale ed arriva ad intrecciarsi con quello moresco.
Al suo ingresso un ippogrifo scavato nella roccia fa da guardia mentre proseguendo poi verso il suo interno si scoprono sempre più numerose meraviglie come la "Loggia Carolina" e il "Torrione" arabeggiante.
Non proseguo oltre con la descrizione della Rocchetta (vezzeggiativo che usava lo stesso Mattei per definire il Castello) perché spero possiate andare a visitarla di persona o comunque approfondire da voi visitandone il sito.
 
 
Concludo con un ultimo appunto che riguarda una sagra che si terrà presso il paese di Riola in data Primo Maggio.
Si tratta della sagra della "Sagra della Sfrappola" e anche questa merita una visita.
Tradizionale festa paesana che si veste di abiti medioevali e tra canti, musiche, balli attrae per la sua solarità e il divertimento genuino oltre alle buone sfrappole da mangiare ovviamente.
Con questo e tutto buon proseguimento di serata e a presto.

FONTI ED IMMAGINI:

http://www.cesaremattei.com/cenni-storici.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_Assunta_(Riola_di_Vergato)
http://www.architetturadelmoderno.it/scheda_nodo.php?id=94
http://www.museodeitarocchi.net/Indiceit.htm
http://www.proriola.com/La_Rocchetta_Mattei.htm

mercoledì 18 marzo 2015

Ricetta degli Spaghetti Aromatici

Se non sbaglio ricette con protagonista l'amata pasta da noi italiani non ne posto tanto spesso quanto dovrei.
Rimedio pertanto oggi con questa recuperata e provata dalla rivista mensile a cui spesso faccio riferimento. La rivista in questione è: Vegetariana >>
Quando scrivo che è rivista a cui faccio spesso riferimento è perché negli ultimi due anni sto tentando di cambiare stile alimentare e pertanto cerco ricette più sfiziose e sane che in questa rivista (la si trova ogni mese in edicola) riesco il più delle volte a recuperare.
La fotografia alla fine non è mia ma l'ho ripresa dalla rivista stessa.
Bando quindi alle chiacchiere e vediamo quali sono gli ingredienti e come si prepara la ricetta degli: Spaghetti Aromatici.

INGREDIENTI (Riferimento per 4 persone):

320 gr. di Spaghetti (a me piacciono integrali ma ognuno usi quello che preferisce); 3 Cipollotti; 50 gr. di Capperi; 50 gr. di Olive Taggiasche; 2 cucchiai di Pangrattato; 1 rametto di Rosmarino; 1 ciuffetto di Prezzemolo; 16 foglioline di Basilico; 1 spicchio d'aglio; Olio extravergine di oliva q.b.

PREPARAZIONE:

Fate un trito con il basilico (lasciando da parte anche qualche fogliolina per il finale), il prezzemolo e il rosmarino unendo poi un cucchiaio di pangrattato.
Mettete in padella un filo di olio, i cipollotti tritati finemente, uno spicchio d'aglio, i capperi e le olive taggiasche.
Trasferite nella padella il trito di erbe e mescolate il tutto per qualche secondo.
Lavate le foglie di basilico  rimaste e soffriggetele per qualche secondo in altra padella.
Intanto cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata.
Accendete il fuoco sotto la padella con il trito di verdure e saltate la pasta insieme al condimento.
Guarnite con le foglioline di basilico, un filo di olio di oliva e il resto del pangrattato.
Servite e Buon Appetito.



FONTI ED IMMAGINI:

Rivista Mensile "Vegetariana" alla pagina 19, Editoria Europa, Mese di Maggio 2014.

lunedì 16 marzo 2015

Simone Cristicchi e lo spettacolo "Mio nonno è morto in guerra". Voci, canzoni e memorie della Seconda guerra mondiale.

Un piccolo palcoscenico di teatro di un "paesone" noto come Marzabotto.
Sul palco 5 sedie poste ai lati, 5 sedie di quelle vecchio stile, in legno non moderne e che ricordano quasi quelle che usavano una volta i nostri nonni dentro il proprio abitato.
Una luce che inizialmente è soffusa va crescendo piano piano e poi ancora ti sorprende non accendendosi del tutto nel suo bagliore come dovrebbe essere ma giocando invece con il buio e le ombre di un passato.
Ad un tratto, su questo palco che sembra così povero, appare lui, l'attore protagonista che farà da guida lungo lo spettacolo e che grazie alla sua intensa bravura saprà mantenere viva l'attenzione fino alla fine di tutto.
L'attore in questione è Simone Cristicchi (classe 1977, noto ai più come cantante ma che ha qui mostrato la sua versatilità di artista) che su quel palco (ma lo spettacolo è visibile anche su altri palcoscenici d'Italia) ha portato in scena uno spettacolo, intitolato "Mio Nonno è morto in guerra", tratto dal suo omonimo libro (edito da Mondadori nel 2012), in cui raccoglie le commoventi testimonianze dei racconti dei reduci della Seconda guerra mondiale.
Quelle 5 sedie, insieme al gioco di luci, alla scarna scenografia (uno schermo sullo sfondo di cui di tanto in tanto compaiono i volti e le immagini a testimonianza di un orribile passato) e al sottofondo musicale (la chitarra ed il suono della sua voce, che Cristicchi usa in alcuni intermezzi, canzoni popolari e non, per accompagnare alcune storie) prendono vita grazie all'attore che se ne serve per portare in scena le storie tragiche dei sopravvissuti ai bombardamenti della guerra.
Sono storie che provengono da ogni dove, dalle borgate romane a quelle triestine, da Nord a Sud. Sono storie di fame, di madri coraggiose, di soldati, di prigionieri nelle campagne d'Africa o nelle lande gelate della Russia.
Sono storie della lotta partigiana, storie dei campi di concentramento e degli esuli fuggiti dall'Istria.
Sono tante le storie a cui Cristicchi da voce e regala vita affinché non vengano dimenticate e non cadano nell'oblio.
In un campo come quello del Teatro di Narrazione, dove solo pochi attori sono in grado di muoversi abilmente, Cristicchi mostra al pubblico i nostri fantasmi del passato e lo fa con la sensibilità e l'anima delicata che lo sanno contraddistinguere.
Sensibilità umana che possiede e che lo tocca da vicino in quanto, tra quelle storie a cui dà vita, c'è anche quella che lo tocca in prima persona, quella di suo nonno Rinaldo Cristicchi che ha partecipato alla guerra come soldato in Russia.
Tra parole narrate e quelle raccontate, Simone Cristicchi, offre spunto per riflettere sulla stupidità della guerra, sui danni che questa provoca, sull'essere umano in sé buono e malvagio allo stesso tempo.
In conclusione: lo spettacolo che ho visto sabato sera al teatro di Marzabotto (in un paese noto per le vittime di guerra; per cortesia chi non conosce la Storia vada a farsi un ripasso anche sulle stragi di Marzabotto) ha commosso l'intero pubblico presente e lo si è ben compreso sia nel lungo e meritato applauso finale che sembrava non volesse finire quasi più, sia dall'atmosfera carica di una tensione silenziosa ma composta da quel silenzio che urla più di quanto alle volte si possa dire.
Un grande spettacolo narrato da un ragazzo capace ed intelligente.
Uno spettacolo che merita grande attenzione e di essere visto.

FONTI ED IMMAGINI:

Marzabotto Informa, dépliant informativo della città di Marzabotto, reperibili presso biblioteca e comune.

http://www.simonecristicchi.it/articoli.cfm?id=20&id_menu=15&mio_nonno_e_morto_in_guerra

http://teatri.provincia.re.it/Eventi.jsp?month=4&year=2014

http://www.teatrovittoria.it/spettacoli/in-abbonamento/118-miononno.html

http://www.teatro.it/rubriche/eventi-friuli-venezia-giulia/simone_cristicchi_protagonista_di_mio_nonno_morto_in_guerra_a_monfalcone_go_35116

mercoledì 11 marzo 2015

I 50 libri che hanno cambiato il mondo. L'articolo di Sabina Minardi e la recensione al libro di Tylor.

In un post del 7 Gennaio, al rientro dalle vacanze natalizie passate in Sicilia, si era riportato un articolo, scritto per la Gazzetta del Sud, della professoressa Patrizia Danzè che si intitolava "Regala un libro. Ma siciliano".
Nell'articolo si elencavano circa una decina di libri tutti di autori siciliani (da Andrea Camilleri a Simonetta Agnello Hornby, da Stefano D'Arrigo a Giuseppe Tomasi di Lampedusa e tanti altri nomi ancora) consigliati come letture da regalarsi o da regalare.
Oggi invece, navigando in internet, sono incappata in un altra lettura interessante che riguarda sempre i cari amati libri.
L'articolo, scritto da Sabina Minardi per la sezione cultura de l'Espresso/Repubblica, stavolta si intitola " I 50 libri che hanno cambiato il mondo" e spinta dalla solita curiosità di vedere se ne ritrovavo qualcuno di mia conoscenza me lo sono andata a leggere ed avendolo trovato interessante lo riporto di modo che possiate vedere se ve ne ritrovate qualcuno amato anche da voi.
Ah ovviamente la pagina internet dove trovare l'articolo è la seguente:

http://espresso.repubblica.it/visioni/cultura/2015/03/06/news/i-50-libri-che-hanno-cambiato-il-mondo-1.202687

Inizia così la Minardi nella sua introduzione:

Bruciano. Invecchiano. Cedono alle censure. E risorgono più vitali di prima.
La Storia lo insegna: più che le guerre, sono le idee, contenute nei libri, ad incendiare i popoli e a trasformare il mondo.
Ma quali libri ? .....

Ovviamente l'introduzione della Minardi è più lunga (la ritrovate al link sopra citato) ma chiarisce bene il senso del suo articolo: Nello smisurato universo di testi che hanno mosso le passioni umane e che hanno generato Storie (siano esse reali o di fantasia) e fatto Rivoluzioni quali scegliere ?
Alla giornalista viene così in aiuto la ricerca di un professore inglese, dell'Università di Oxford, tale Andrew Tylor, che pare abbia stilato un lungo elenco (un saggio, edito in Italia da Garzanti), riportando ben 50 libri che a suo dire hanno fatto la Storia con la "S" maiuscola.
Si passa così dai nomi più famosi, ad esempio Newton e Shakespeare, fino a quelli meno noti, come quello di Gerardo Mercatore, cartografo dell'Atlante.
E' un elenco veramente lungo, quello di Tylor, che la Minardi riassume abilmente in poco spazio.
Inoltre insieme all'elenco, la giornalista, riporta anche altri saggi, di altri autori, che in passato hanno tentato di mettere ordine nel vasto mondo letterario, ad esempio: Peter Boxall con il suo "1001 libri da leggere prima di morire" (Atlante editore); Romano Montroni con "I libri ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento capolavori" (Longanesi editore); oppure Seymour-Smith con il suo "I 100 libri più influenti".
Si comprende benissimo, non solo dai titoli, come rispetto ai suoi colleghi, Tylor, nel suo saggio, riduca drasticamente il numero di testi e di autori famosi coinvolti.
La Minardi riporta poi un parere del critico letterario Piero Dorfles (che a proposito di liste di libri proprio l'anno scorso ha pubblicato presso Garzanti editore il suo "I cento libri che rendono più ricca la nostra vita") e scrive:

Le liste sono inevitabilmente soggettive, anche le più autorevoli, come quella di Bloom, sono contestabili e risentono della cultura di chi le stila (....) Leggere, in sé, non ci fa migliori. C'è chi legge moltissimo ma non capisce nulla. Hitler aveva una biblioteca sterminata ed era un forte lettore, ma non mi pare che ciò l'abbia reso una persona più ricca (....) La lettura che conta è quella analitica, critica, che sa andare in profondità e ci consente di interpretare la realtà e i comportamenti sociali.

Ma la Minardi non si accontenta e (da brava giornalista) non riporta solo il parere di Dorfles ma anche quello di altri illustri critici letterari o di chi è nel settore, ad esempio Stefano Bertezzaghi.
Quest'ultimo è attento alla lista di Tylor e ha notato infatti che sono stati inseriti anche testi volutamente provocatori che non cito in questo post per non svelare l'intero articolo.
Insomma sarà pure vero, in un certo senso, che l'articolo pubblicizza il libro di Andrew Tylor ma è altrettanto vero che la Minardi è stata brava a porre la curiosità del lettore e la sua voglia a dare almeno una sbirciata a questo elenco dei famosi "50 libri che hanno cambiato il mondo".


FONTI ED IMMAGINI:

http://espresso.repubblica.it/visioni/cultura/2015/03/06/news/i-50-libri-che-hanno-cambiato-il-mondo-1.202687

https://www.bookrepublic.it/book/9788811142492-i-50-libri-che-hanno-cambiato-il-mondo/

martedì 10 marzo 2015

Le Origini della Creatività

"La radice della creatività si ritrova nel bisogno di ricostruire l'oggetto buono distrutto nella fase depressiva"

Questa citazione, della psicanalista Melanie Klein,  mi serve per introdurre un discorso più ampio e complesso che vede questo mese la tematica della  "CREATIVITA'".
Tema che da sempre mi affascina (ricordate il post del 14 Ottobre 2014 sulla Sindrome di Savant e quindi tutta la discussione intorno al Genio ?) e che più volte ha fatto sorgere domande di varia natura, soprattutto in passato, nel percorso di studi universitari.
Nella citazione iniziale, la psicanalista Melanie Klein fa rientrare l'argomento nel suo settore di studi, mentre nel post di oggi invece si vuole indagare quelle che sono le: Origini della Creatività >> in campo ben differente.
Se guardiamo infatti all'interno di un qualunque dizionario, alla voce Creatività, troveremo più o meno questa definizione:

Capacità inventiva della mente di dar vita a qualcosa.

Il discorso è tuttavia più ampio poiché la stessa nozione può avere numerose interpretazioni differenti.
Se guardiamo infatti su Wikipedia, alla stessa voce, ritroviamo scritto:

L'idea di Creatività come atteggiamento mentale proprio (ma non esclusivo) degli esseri umani nasce nel Novecento. I primi studi sul fenomeno risalgono agli anni 20.
Nella specie umana in alcuni campi come la matematica, la creatività sembra svilupparsi meglio in giovane età, mentre in altri campi (ad esempio letteratura, musica, arti figurative) continua per tutto l'arco della vita.
L'atto del creare è stato a lungo percepito come attributo esclusivo delle divinità: Catullo, Dante, Leonardo, infatti, non avrebbero mai definito se stessi dei creativi.
Propri dell'uomo erano invenzione, genio e dal 1700 progresso ed innovazione.
La parola creatività entra nel lessico italiano solo negli anni '50.

Il concetto di creatività pare quindi sia di recente introduzione eppure secondo un articolo del Maggio del 2013, pubblicato sul mensile "Le Scienze", scritto da Heather Pringle (collaboratrice della rivista "Archeology") ed intitolato proprio "Le Origini della Creatività", la stessa risalirebbe già dalla notte dei tempi e sembra non abbia mai abbandonato l'uomo nel corso dei secoli e durante il suo percorso evolutivo. Si legge infatti nel suo articolo:

Si è sempre creduto che la capacità creativa dei primi esseri umani fossero limitate e che solo 40.000 anni fa il genio creativo sia esploso.
Ricerche recenti però hanno fatto rivalutare le idee che gli scienziati hanno sostenuto fino a poco tempo fa.

L'articolo della signora Pringle, inizia introducendo l'esempio della famosa opera di Leonardo Da Vinci, La Gioconda, esposta nel Museo parigino del Louvre e che ogni giorno attira migliaia di visitatori e turisti curiosi. L'esempio del Louvre serve per far capire come nella natura dell'uomo l'abilità a creare nuove cose, magari desiderabili, faccia parte di un certo modo di essere.
Sempre nello stesso articolo, alla pagina 36 si legge:

Il modo preciso in cui siamo arrivati a questa capacità creativa apparentemente illimitata è oggetto di intenso studio: non siamo sempre stati grandi inventori (.....)
Ma quando allora è iniziato il fermentare nella mente umana di nuove idee nelle tecniche e nelle arti ?

Dopo una attenta serie di ricerche, di dibattiti contrastanti e di scavi archeologici che hanno portato alla luce nuovi elementi, si è giunta alla conclusione che segni di inventiva e creatività nell'uomo si possono far risalire già prima di 60.000 anni fa.
La Creatività ha origine quindi ben più antiche di quanto non possiamo immaginare.
In conclusione (evitando di tirarla troppo per le lunghe) l'uomo, grazie alla creatività, possiede risorse illimitate che lo agevolano anche nella vita quotidiana inventando sempre cose nuove ed ingegnandosi per il meglio.
Grazie ad essa possiamo quindi godere di forme fisiche ed espressive in ogni campo (dall'arte alla teconologia e via dicendo) e facilitarci così (anche se nella frenesia moderna forse può non essere visibile spesso ai nostri occhi ad un primo impatto) anche la vita.
 
FONTI ED IMMAGINI:
 
- Heather Pringle, "Le Origini della Creatività, pp. 35/41 del mensile "Le Scienze", Maggio 2013.
- Wikipedia alla voce Creatività.

martedì 3 marzo 2015

I Magnifici 20. Ancora Marco Bianchi su questo blog.

In un post del 6 Maggio 2013 vi avevo scritto di un giovane ragazzo di nome Marco Bianchi (divulgatore scientifico e collaboratore presso l'Istituto Europeo di Oncologia diretto dal professore Umberto Veronesi) conosciuto per caso dopo aver comprato un suo libro di ricette in edicola (e conosciuto poi di persona durante una sua presentazione di un evento, a Bologna, intitolato "La scienza in piazza"; evento che si tiene annualmente).
Questo ragazzo ha continuato a fare ancora tanta strada in questi anni ed ha pubblicato ulteriori libri (oltre a comparire in varie trasmissioni televisive che vanno da: "Tesoro, salviamo i ragazzi !" e "Aiuto stiamo ingrassando", in cui si mostra alle famiglie il corretto rapporto tra alimentazione sana e stile di vita più attivo, fino al più recente angolo a "La prova del cuoco").
In questi anni ho avuto il piacere di continuare a leggere questi suoi testi e di trovarli tutti molto interessanti.
Sempre in quel post, scrivevo che ero letteralmente (lo sono ancora oggi) impazzita per le sue ricette in quanto le trovavo e le trovo veramente originali (ricette che di base riportano alimenti genuini e freschi, quali frutta e verdura) e buone.
Infine chiudevo quel post riportando la ricetta del suo famoso "Melaccio" gustosissimo dolce che consigliavo e consiglio di provare.
Come scrivevo poco sopra, in questi anni ho avuto il piacere di continuare a leggere altri suoi testi che mi hanno tenuta aggiornata sul tema dell'alimentazione corretta, hanno fornito nozioni scientifiche che non conoscevo ed hanno proposto ricette fantastiche.
Il libro pertanto del signor Bianchi di cui voglio scrivere in questo nuovo post oggi è: I Magnifici 20. I buoni alimenti che si prendono cura di noi.
Edito da Ponte alle Grazie, pubblicato nel 2010 e composto da 170 pagine, il testo riporta quelle che sono state le ricerche effettuate negli ultimi anni in campo medico/scientifico del settore alimentare.
Si legge nel trafiletto di introduzione sul sito:

Che una buona alimentazione sia fondamentale per la salute lo si sa da sempre; in che misura lo sia e perché è oggetto e patrimonio della ricerca scientifica i cui risultati trovano oggi sempre più risonanza nei media e risposta nella sensibilità delle persone.
Con gli alimenti si può non solo fare prevenzione ma persino curare, nel senso etimologico del "prendersi cura". E' questo il campo di una nuova disciplina, "la Nutraceutica", in cui si incontrano "Nutrizione" e "Farmaceutica".....

Il ricercatore Marco Bianchi spiega così cosa è la "Nutraceutica" (le cui origini, si legge nel libro, risalgono al finire degli anni '80), quando è nata (il primo congresso si è svolto nel febbraio del 2010), e di cosa si compone. Spiega inoltre che il 35% dei tumori è correlato alle sostanze nocive presenti sulle nostre tavole quando mangiamo mentre altre percentuali sono da riscontrarsi in altri fattori (fattori genetici oppure ambientali quali smog e fumo etc...).
E così nel corso degli anni il team di ricercatori e scienziati (tra questi anche Bianchi) hanno studiato l'impatto delle sostanze dei cibi sulle nostre cellule.
I Magnifici 20 non sono quindi altro che cibi ricchi di virtù note, meno note e ulteriori scoperte con gli studi. Si va dalle classiche Vitamine ai Minerali, dagli Acidi grassi a sostanze più comuni.
Il messaggio principale che si vuol far passare con il libro è che con gli alimenti si può anche fare prevenzione e prendersi cura del nostro organismo.
Attenzione però a non travisare il messaggio che si vuol dare realmente.
Si legge infatti a pagina 14:

Il libro non vuole essere un libro di cura ma di attenzione e guida alla prevenzione generale che gli alimenti possono offrirci. Obesità, Patologie Cardiologiche, Diabete, Osteoporosi, Malattie Senili, possono essere controllate mangiando poco e privilegiando una Dieta Mediterranea ricca di fibre.
La farmacia di base è in tavola...

Attraverso le ricerche scientifiche quindi si è dimostrato che anche il cibo ha ruolo fondamentale nella cura di alcuni stati patologici, come ad esempio le malattie cardiovascolari.
I Magnifici 20 quindi sono buoni (in ogni senso del termine) e salutari.
Tra i capitoli di cui si compone il libro (più che di capitoli veri e propri si tratta di una serie di numerazione con in mostra specifici alimenti e le loro specifiche caratteristiche) quelli che hanno maggiormente colpito la mia attenzione sono quello sulle Alghe (che da quando ho assaggiato non ho più potuto farne a meno; esistono 21 tipi di alghe commestibili e le più famose sono: Alghe Wakame; Alghe Kombu; Alghe Nori; la Spirulina). Pare infatti che gli studi scientifici abbiano dimostrato che il loro consumo aiuta a ridurre la crescita di alcuni tumori. Un esempio su tutti l'alga Spirulina, famosa ed usata anche in farmacia, alimento completo e bilanciato che possiede grandi proprietà: ha forte azione sul sistema immunitario (lo rinforza); combatte le anemie; depura l'organismo; aumenta la resistenza fisica ed intellettuale.
Altro capitolo a mio avviso interessante è quello sulle Spezie e sulle loro proprietà sconosciute a molti nonostante il loro uso nelle cucine. Si va dal Peperoncino (antibiotico naturale molto usato in Etiopia) fino alla Curcuma (dalle proprietà antinfiammatorie ed antinvecchiamento), dal Pepe (ricco di tannini Non è consigliato in caso di ulcere e gastriti)  al Timo (dalle proprietà antisettiche ed usato per curare dermatiti, artriti e tendiniti), ma l'elenco delle spezie è ancora lungo.
Concludo per oggi con questo post, non mi dilungo oltre perché rischierei di svelare capitolo dopo capitolo nozioni che ho personalmente trovato utili ed interessanti.
Consiglio la lettura di questo libro a chiunque abbia la voglia di sperimentare e di confrontarsi con un nuovo modo di pensare il regno della Cucina.
 
FONTI ED IMMAGINI:
 
Marco Bianchi, I Magnifici 20. I buoni alimenti che si prendono cura di noi, Ponte alle Grazie editore.