Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.

martedì 18 novembre 2014

Piccola in cerca di casa. I nuovi ospiti de La Casa di Milly.

L'ultimo post che riguardava La Casa di Milly (tutte le notizie si ritrovano all'apposita voce nella sezione etichette della colonna a fianco) vedeva degli splendidi mici in cerca di adozione.
Adesso invece, con il presente post, l'associazione ha bisogno dell'attenzione da parte dei lettori della rete per condividere urgentemente un appello su una cagnolina anziana che ha urgenza di essere curata ed adottata.
La cagnolina in questione è stata ritrovata ieri che vagava impaurita in mezzo al traffico tra l'indifferenza generale delle persone che passavano (tutte eccetto una ragazza che l'ha fortunatamente presa con sé e portata alla Casa di Milly per cercare aiuto ed un posto momentaneo in cui farla stare).
L'hanno chiamata "Piccola" e dopo averla portata dal veterinario hanno scoperto (amara sorpresa purtroppo) che la poverina probabilmente è stata abbandonata a causa dei suoi numerosi problemi dovuti all'età.
Piccola ha infatti 9 anni e dopo le analisi e le visite del caso (rx addome completo, analisi del sangue con emocromo ed altro) si sono riscontrate le seguenti problematiche: stanca, disidratata, zampa ferita, grave insufficienza polmonare che le provoca fatica nel respirare, una grossa ernia inguinale e come se non bastasse anche dei piccoli tumori alle mammelle.
Immaginate il rammarico di chi ha raccolta questa creatura per strada nel sentirsi dare tutte queste brutte notizie ed immaginare che qualcuno possa averla abbandonata dopo magari averla ridotta in queste condizioni.
Come scritto sopra e come vedete nella foto qui sotto, Piccola, ha 9 anni e pesa circa 6 o 7 chili.
Se siete intenzionati a dare una mano, ad adottarla o anche solo a contribuire in qualche maniera (anche solo se fate girare la notizia tra conoscenti nel caso ci fosse qualcuno interessato a prenderla con sè) potete mettervi in contatto direttamente con La casa di Milly al numero telefonico: 3276543819 oppure contattandoli sulla pagina internet di facebook (riportata sotto)

 
Ricordo inoltre che attualmente il numero di ospiti della Casa di Milly, cagnolini e gattini che sono in cerca di adozione, è nuovamente purtroppo aumentato (per ognuna di queste creature a cui questi volontari riescono, con molta fatica, a trovare una sistemazione adeguata e a salvare loro la vita, ci sono sempre nuove faccine che arrivano e che cercano amore e casa) risalendo così a quota 21 cani (tutti, come scritto poco fa, in cerca di una famiglia adottiva). Gli ultimi arrivi, insieme con Piccola, sono inoltre 5 cagnolini (tre maschi e due femmine), tutti cuccioli, che sono stati gettati via come fossero spazzatura da una jeep in mezzo ad una strada. Vi inserisco direttamente le foto nel caso possano trovare, tra chi legge, anche loro qualcuno che li adotti.
 




 
Per oggi è tutto vi prego di condividere questa notizia ovunque lo riteniate più opportuno in modo di dare visibilità e di far conoscere queste simpatiche creature che si spera (grazie appunto alle condivisioni) possano trovare una famiglia che li adotti.
Se siete voi stessi interessati vi ripeto gli indirizzi a cui rivolgervi: La Casa di Milly pagina facebook https://www.facebook.com/lacasadimilly?fref=ts 
 
ricordo inoltre che se volete contribuire economicamente (anche solo 2 euro  possono fare la differenza) potete farlo versando su:
 
postepay numero  4023 6006 0579 7325 intestato a
Barresi Alessia, codice fiscale BRR LSS 85 H 62 F 206 N
In alternativa si può anche decidere di diventare sostenitore a distanza e scegliere uno dei cani ospiti, La casa di Milly vi informerà della situazione di salute del cane scelto, inviando foto e informandovi su tutto quello che lo riguarda, ovviamente chi vorrà potrà anche andare a trovare il cane che ha scelto di sostenere.
A presto, grazie per l'attenzione da parte del blog e dei cagnolini in cerca di adozione,  buon proseguimento di serata.
 
 
 
 

martedì 11 novembre 2014

Zuppa Calabrese di Cipolle rosse al peperoncino

Pioggia di Novembre, freddo e quasi dimenticavo di riportare la ricetta mensile.
Con un clima così è buona idea preparare delle ottime zuppe calde e ne ho ritrovata una che è davvero squisita e adatta.
Si tratta della: Zuppa Calabrese di Cipolle rosse al peperoncino.
La ricetta l'ho presa dalla rivista mensile (a cui spesso faccio riferimento) "Cucina Naturale" di questo mese e tra le tante è quella che ha attirato maggiormente la mia voglia di prepararla anche in casa.
Come sempre vediamo Ingredienti e Preparazione.

INGREDIENTI (x 4 persone):

1 Kg di Cipolle Rosse (preferibilmente di Tropea); 250 gr. di Pane raffermo; 100 gr. di Ricotta salata; 2 cucchiai di Semi di finocchio; 1-2 Peperoncini piccanti; 1 litro di Brodo vegetale; Olio e.v. di Oliva.

PREPARAZIONE (Tempo di cottura 45 minuti circa):

Affettate le cipolle a rondelle sottili e fatele appassire in un tegame coperto con 3 cucchiai di olio per 10 minuti a fuoco dolce.
Aggiungete i peperoncini tritati e un cucchiaio di semi di finocchio, mescolate e dopo 2/3 minuti versate il Brodo vegetale e fate sobbollire il tutto a fiamma bassa per 30 minuti.
Tagliate il pane a fette, tostatelo in forno o alla piastra e sistematelo poi sul fondo di 4 scodelle versandovi sopra la zuppa equamente distribuita.
Completate il piatto con una spolverata di ricotta salata grattugiata e l'altro cucchiaio di semi di finocchio.
Servite calda e buona cena.
 
FONTI ED IMMAGINI:
 
Ricetta ripresa dalla rivista "Cucina Naturale", Numero 10 del mese di Novembre 2014.

giovedì 6 novembre 2014

Eduardo De Filippo. Biografia in onore del trentesimo anniversario dalla sua scomparsa.


"... Pulcinella fa pure 'o scrittore e s'abbraccia con chisto e con chillo,
      Tene a' penna e nu core Tantillo e se joca a parola d'onore.
      Dice "O' cunto portatelo a me"
      Pulcinella sapete chi è ? ...."

Questo piccolo pezzo è tratto da un brano del 1949 intitolato "Pulcinella" e recitato a teatro dal grande Eduardo De Filippo.
Scrivo il post perché a fine ottobre è stato il trentesimo anniversario dalla scomparsa del grande attore e anche se è passata quasi una settimana mi sembrava corretto riportarne la biografia e alcune notizie.
Procediamo quindi con la sua biografia e discutiamo poi del pezzo introduttivo.


EDUARDO DE FILIPPO:

Nato a Napoli il 24 Maggio del 1900 e figlio naturale dell'attore e commediografo Eduardo Scarpetta e della sarta teatrale Luisa De Filippo da cui, insieme ai fratelli prese il cognome (il padre era infatti già sposato e con altri tre figli. Scarpetta ebbe con Luisa una relazione extraconiugale da cui nacquero appunto Eduardo, Titina e Peppino).
A soli 4 anni debutta, come giapponesino, in teatro in uno spettacolo scritto dal padre ed intitolato "La Geisha" mentre nel 1909, con il fratello Peppino e la sorella Titina, recita al teatro Valle di Roma nel pezzo "Nu ministro mmiez 'e guaie" (sempre scritto dal padre).
Cresce così, con i fratelli, a contatto con l'ambiente teatrale fin da bambino e saranno anni utili alla sua formazione.
Nel 1911 viene mandato insieme al fratello Peppino in collegio ma non è molto contento di tale decisione ed è qui che inizia la sua passione per la scrittura con intermezzi estivi in cui continua comunque a recitare.
L'anno successivo, il 1912, torna a Napoli e recita nella rivista "Babilonia" di Rocco Galdieri e subito dopo invece entra nella compagnia teatrale di Enrico Altieri (attore napoletano di successo) dove gli vengono assegnati piccoli ruoli in delle farse.
Inizia così la sua vita in teatro, una vita inizialmente dura con prove giornaliere lunghe e con paga misera dove saltando tra una compagnia e l'altra conosce anche Totò con cui stringerà amicizia (del rapporto Totò-Eduardo, o per meglio dire delle differenze artistiche tra i due, ho già scritto in precedenza nel post di Ottobre del 2013 sulla Storia del Teatro Italiano Moderno e Contemporaneo).
Nel 1914 entra nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta dove ritrova anche la sorella Titina e tre anni dopo, anche il fratello Peppino.
Alla fine della guerra, Eduardo presta servizio di leva nei Bersaglieri (II Reggimento di stanza a Trastevere) dove gli viene incaricato di organizzare piccole recite per i soldati ed è grazie a questa occasione che inizia ad entrare in lui la voglia di diventare anche autore di testi.
Scriverà infatti le opere "Farmacia di Turno" (nel 1920) e dopo "Ho fatto il guaio ? Riparerò", una commedia in tre atti che andrà in scena 4 anni dopo al teatro Fiorentini di Napoli con un titolo diverso: Uomo e Galantuomo.
Questa commedia, secondo gli studiosi di storia del teatro e dei critici, risulta importante perché già qui sono segnate le prime influenze che Eduardo ha ricevuto dallo scrittore siciliano Luigi Pirandello e dove compare una delle tematiche importanti, quella della pazzia, che lo contraddistinguerà anche in altre opere.
Nel 1926, insieme al fratello Peppino, firma il contratto come attore brillante nella compagnia di Luigi Carini ma già l'anno seguente preferisce fare ritorno nella compagnia del fratellastro Vincenzo che gli fa mettere in scena la commedia in due atti "Ditegli sempre di si".
Nella compagnia del fratellastro, Eduardo, acquista sempre più visibilità sia come attore che come autore e nel rapporto con Vincenzo si segna anche dell'altro. Infatti da lui prenderà quella severità e quel rigore che lo caratterizzeranno poi tanto nella sua vita privata quanto nei rapporti lavorativi.
Dopo la morte del padre (nel 1925), Eduardo va a convivere con una giovane donna di nome Ninì per la quale compone poesie d'amore come ad esempio "E mmargarite" (che verrà anni dopo pubblicata).
Nel dicembre 1928 sposa a Roma con rito evangelico Dorothy Pennigton (Dodò) una ragazza americana di Philadelphia (matrimonio che venne poi annullato nel 1952 con la sentenza del tribunale della Repubblica di San Marino e convalidata nel 1955 dal tribunale di Napoli).
Nel 1929 invece, usando degli pseudonimi (R. Maffei, G. Renzi e H. Retti), Eduardo e Peppino mettono in scena, con l'aiuto di Galdieri, lo spettacolo comico "Prova generale. Tre modi di far ridere" (Eduardo firmerà numerose opere in futuro con vari pseudonimi teatrali).
Negli anni '30 i fratelli De Filippo, insieme a Titina, sono chiamati dall'impresario della Compagnia Molinari a costituire una ditta autonoma all'interno della compagnia stessa.
Formano così finalmente una loro compagnia "Teatro Umoristico - I De Filippo" che durerà fino al 1944 e che vedrà collaborare con loro personaggi come: Alfredo Crispo; Gennaro Pisano; Pietro Carloni; Agostino Salvietti; Dolores Palumbo; Tina Pica; Luigi De Martino.
Nel 1931 esce una delle commedie più famose di Eduardo "Natale in casa Cupiello", portata in scena per la prima volta al teatro Kursaal di Napoli.
Nel 1932 I De Filippo passano dall'avanspettacolo ad un vero e proprio teatro, firmando un contratto con l'impresario Armando Ardovino del teatro Sannazaro.
Il Teatro Sannazzaro è stato un teatro elegante, frequentato dalla Napoli bene, da intellettuali ed artisti di fama e rimase la sede stabile della loro compagnia fino al 1934 (anno in cui Eduardo De Filippo corona il suo sogno di un primo incontro con Pirandello durante la rappresentazione di "Chi è chiù felice 'e me").
Subito dopo, la compagnia, gira in tournèe per l'Italia iniziando da Torino e passando poi per Bologna, Milano e Roma dove finalmente conseguono un successo a livello nazionale.
In giro per l'Italia, Eduardo, sente il bisogno di abbandonare il provincialismo napoletano e spinto dalla critica decide che è arrivato il momento per la compagnia di operare un salto di qualità e iniziare a rappresentare anche altre opere.
Inizia così il periodo delle rappresentazioni delle opere pirandelliane (tra il 1935 e il 1937) dove saranno portati sulla scena testi come: Liolà; L'abito nuovo; il Berretto a sonagli.
Nella stagione 1938/1939, la sorella Titina, abbandona la compagnia insieme al marito Pietro Carloni ed Eduardo scrive un pezzo intitolato "E io non ti pago".


Nel 1942 debuttano al teatro La Pergola di Firenze con la commedia in tre atti "Io erede" e subito dopo invece sono a Torino con una commedia scritta insieme ad Armando Curcio dal titolo "La fortuna con la effe maiuscola".
Negli stessi anni, nonostante i rapporti di alti e bassi con il fratello, Eduardo prende la direzione tecnico-artistica del "Teatro Umoristico" mentre a Peppino è affidata la direzione amministrativa.
Si riconciliano persino con la sorella Titina tanto che la fanno tornare nella compagnia.
Nel 1945 Eduardo scrive l'altro suo capolavoro "Napoli Milionaria" e rompe definitivamente i rapporti artistici con il fratello Peppino a causa di alcuni contrasti.
Eduardo fonda così una propria compagnia che porta il suo nome e nel 1946 mette in scena due opere con esiti trionfali: "Questi fantasmi" e "Filumena Marturano".
Nel 1948 acquista, investendo tutti i suoi guadagni, il Teatro San Ferdinando di Napoli che era stato semidistrutto dalle bombe e ridona così vita ad un luogo che ha conosciuto tanta storia dello spettacolo.
Del San Ferdinando, Eduardo, ha conservato il più possibile la facciata settecentesca ma lo ha trasformato in teatro di avanguardia ponendolo come "casa per l'attore e per il pubblico".
Il San Ferdinando viene inaugurato nel gennaio 1954 con l'opera "Palummella zompa e vola", di Antonio Petito, seguirono poi altre opere sue e di altri autori napoletani per recuperare così in un certo senso una tradizione che ormai non esisteva più (tutto ciò grazie ad alcuni cambiamenti quale l'adozione della lingua napoletana nella recitazione dei testi ma italianizzandola per altri affinché diventasse una lingua sentita da tutti).
Oltre ai testi "Filumena Marturano" e "Questi fantasmi", altre opere significative messe in scena in questo periodo sono state: Mia famiglia (1953); Bene mio e core mio (1956); De Pretore Vincenzo (1957); Sabato, domenica e lunedì (1959).
Nel 1953 rifiuta l'invito di Strehler ad interpretare don Marzio ne "La Bottega del Caffè" di Goldoni e rappresenta invece al Mediterraneo di Napoli "Miseria e Nobiltà" scritto da suo padre così da celebrarne il centenario della nascita.
Nel 1956 inizia a comparire in delle messinscene televisive e a fare anche del cinema (collaborando con Fellini nel film "Fortunella") e sposa Thea Prandi (morta nel 1960) con cui ha due figli, Luisa (morta nel gennaio del 1960) e Luca.
In realtà la prima volta che Eduardo compare sullo schermo è già nel 1932 esordendo sul set di "Tre uomini in frac" di Mario Bonnard; mentre la prima regia cinematografica è stata con il film "In campagna è caduta una stella", film del 1940 dove recita anche.
Solo dopo la regia di "Spara forte, più forte... non capisco!" del 1966, Eduardo abbandona il cinema e si dedica per un poco alla televisione riproponendo le sue commedie fino all'anno della sua morte (suo ultimo ruolo in Tv è stato quello del vecchio maestro nello sceneggiato "Cuore", diretto da Luigi Comencini e tratto dal libro di Edomondo De Amicis).
Nel 1962 parte per una lunga tournèe in Unione Sovietica, Polonia ed Ungheria mentre l'anno successivo esce "Il sindaco del rione Sanità" (grazie al quale gli viene conferito il premio Feltrinelli e che nel 1997 verrà anche trasposto in film con interprete Anthony Quinn).
Nel 1963 esce l'opera "Tommaso d'Amalfi" con la compagnia di Domenico Modugno.
Sempre nel 1963, muore la sorella Titina che per anni è stata la pacificatrice nel rapporto conflittuale tra i due fratelli Peppino ed Eduardo.
 
Nel 1964 scrive "L'arte della commedia", mentre nel 1966 va in scena "Il cilindro".
Durante gli anni '70 alterna la vita artistica alla politica impegnandosi nel recupero di ragazzi minori in carcere fino a quando all'età di 80 anni (nel 1981) viene nominato Senatore a vita.
Nel 1971 rappresenta "Ogni anno punto e a capo", spettacolo di varietà che tratta degli anni '30; l'anno seguente fa debuttare un opera di suo padre intitolata "Na santarella".
Sempre nel 1972, nel mese di maggio, partecipa alla World Theatre Season di Londra dove rappresenta con la sua compagnia "Napoli Milionaria" e gli viene poi conferito il Premio Internazionale Feltrinelli, ritirandolo all'Accademia dei Lincei.
Nel 1973 mette in scena "Gli esami non finiscono mai" (opera con cui vince il Premio Pirandello per il teatro) e l'anno successivo, mentre viene rappresentata quest'opera gli viene un malore cardiaco in seguito al quale gli viene applicato un pacemaker.
Nonostante ciò il 27 marzo del 1974 ritorna nuovamente sul palcoscenico.
Nel 1977 inaugura il Festival dei Due Mondi di Spoleto con l'opera "Napoli Milionaria" e riceve la laurea horis causa presso l'Università di Birmingham.
Sempre nel 1977 si sposa ancora, stavolta con la scrittrice e sceneggiatrice Isabella Quarantotti.
Nel 1980 apre la Scuola di Drammaturgia di Firenze e riceve un altra laurea honoris causa in lettere dall'Università di Roma.
Sempre a Roma, nel 1981, l'Università la Sapienza gli offre la cattedra dei corsi di Drammaturgia.
Nel 1982 compie una serie di recital con Carmelo Bene in Italia e all'estero donando il ricavato degli spettacoli ai ragazzi del carcere Filangieri di Napoli e del Fornelli di Bari.
Eduardo De Filippo muore nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre del 1984 a Roma.
La camera ardente è stata allestita al Senato e la cerimonia funebre trasmessa in diretta televisiva.
Per i suoi funerali hanno partecipato oltre trentamila persone ed è sepolto presso il cimitero del Verano.

CONCLUSIONE:

Ridurre la biografia di un monumento nazionale quale è stata la figura di Eduardo De Filippo non è semplice (ancora meno farlo in un solo post quando in verità meriterebbe uno spazio ben più ampio e ulteriori approfondimenti).
Eduardo è stato prima di tutto Attore (di quelli con la A maiuscola) ma ha dimostrato il suo genio anche in campi quali la drammaturgia, la regia, la poesia, la letteratura (non a caso è stato anche in lista per la candidatura di un premio Nobel in questo campo), la televisione e il cinema.
Eduardo è stato indubbiamente (come lo definisce il professor Meldolesi in un suo libro) un ""Teatrante in cerca".
Veniva dalla tradizione e cercava e credeva in un Teatro senza confini.
L'uso del dialetto nelle sue opere gli serviva solo per rendere meglio, attraverso la gestualità tipica non solo di chi recita ma anche di certi dialetti parlati, le scene e i concetti.
Voglio solo concludere il post scrivendo che a mio avviso Eduardo, dalla vita così movimentata, indubbiamente è stato un vero e proprio maestro di stile e innovazione ed ha regalato al Teatro una ventata di novità che ha influenzato poi anche le generazioni successive (un esempio su tutti Massimo Troisi).

FONTI ED IMMAGINI:

http://www.eduardando.com/biografia4.php
http://it.wikipedia.org/wiki/Eduardo_De_Filippo
http://www.criticiditeatro.it/eduardo-de-filippo-un-forte-alleato-nellethos-greco-georgios-katsantonis-analizza-il-successo-teatrale-e-di-critica-grecia/
http://forum.tntvillage.scambioetico.org/?showtopic=264499
http://napolidieduardo.blogspot.it/2012/06/titina-de-filippo.html
http://cinetramando.blogspot.it/2011/08/filumena-marturano-eduardo-de-filippo.html
 
 

 


 
 

lunedì 3 novembre 2014

Una Mary Poppins con la macchina fotografica. Lo speciale di Sky Arte su Vivian Meier artista scoperta per caso.

Leggendo le pagine della rivista di Sky ho recuperato un articolo interessante riguardo ad un programma che l'emittente trasmetterà venerdì 14 Novembre (alle ore 21) sul canale Sky Arte e che si intitola "Alla ricerca di Vivian Maier".
Perché reputo l'articolo interessante ? Semplicemente perché di questa donna in passato (non tanto lontano in verità) avevo già sentito parlare e, pur non essendo probabilmente nota a molti, in realtà Vivian è stata una delle fotografe più importanti del XX secolo.
Vediamone un attimo il suo profilo (ripreso da Wikipedia e dai siti internet che la riguardano):

Nata a New York nel febbraio del 1926, Vivian Dorothea Maier ha vissuto prima in Francia e poi è tornata negli Stati Uniti dove per 40 anni ha lavorato come bambinaia a Chicago.
Durante gli anni da babysitter la Maier ha scattato oltre 150.000 fotografie (principalmente rappresentanti persone ritratte in strada ed edifici di architettura urbana) con la sua fedele Rolleiflex in tre città differenti: New York, Chicago e Los Angeles.
Gli scatti della donna sono rimasti sconosciuti fino a quando le scatole con i suoi averi sono state acquistate, in un mercato delle pulci, dal collezionista Jhon Maloof che portò così alla luce la grande quantità di negativi sviluppandoli e restandone piacevolmente colpito.
Così Maloof ha iniziato a postarle on line e a creare una serie di mostre negli Stati Uniti (portate poi anche in giro per il resto del mondo) dove il talento della Meier è stato così finalmente riconosciuto anche dal pubblico che ne ha apprezzato ogni aspetto.
Morta in povertà a New York nell'Aprile del 2009, dopo una rovinosa caduta sul ghiaccio che vista l'età ormai avanzata l'ha consumata lentamente giorno dopo giorno, dopo un'intera vita nascosta la Meier ha finalmente il giusto riconoscimento che si merita.

Ed è così quindi che il collezionista Maloof, in collaborazione con il regista Siskel, riporta attraverso le fotografie della donna e i filmati e le interviste alle persone che la conoscevano, una vita interessante nonostante l'apparente anonimato.
Consiglio pertanto di vedere il filmato su Sky Arte giorno 14 così da poter conoscere una artista che merita la giusta visibilità.
ritratto allo specchio di Vivian Meier
 
ritratti di persone per la strada
 
ritratto di bambino