Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.

mercoledì 30 aprile 2014

Morto a 71 anni Bob Hoskins grande caratterista del cinema Hollywoodiano.

E Hollywood piange oggi un grande caratterista ed un grande attore del calibro di Bob Hoskins.
Morto all'età di 71 anni a causa di una polmonite, Hoskins, che era malato già da tempo di Parkinson è stato il volto noto di tanti film con quel suo viso rotondo e simpatico.
Non farò un post intero sulla sua biografia ma voglio ricordarlo con un video (trovato su youtube) che lo riprende protagonista in uno dei primi film con cui l'ho conosciuto in tv da piccola, il famoso: Chi ha incastrato Roger Rabbit.
Addio grande Bob !

lunedì 28 aprile 2014

Google dedica il suo logo a Cinecittà. I nostri studi cinematografici compiono 77 anni.

Google dedica oggi il suo famoso marchio (il Doodle appunto) al compleanno degli studi cinematografici più famosi sul territorio italiano e nel resto del mondo: Cinecittà.
La nostra Hollywood italiana infatti venne inaugurata nell'Aprile del 1937 e da allora non ha mai smesso di stupire gli affezionati di cinema e non, dove si sono girati quantità innumerevoli di capolavori della storia cinematografica.

BREVE STORIA DEGLI STUDIOS  ITALIANI:

Nati con il nome di Cinecittà Studios ma famosi semplicemente come Cinecittà, essi non sono altro che un complesso di teatri di posa (circa 22 in tutto), situati a Roma nel quartiere Q.XXIV Don Bosco e presso i quali sono stati girati più di tremila film, 90 dei quali hanno ricevuto una candidatura agli Oscar e 47 di essi lo hanno vinto.
Come si legge su Wikipedia:

La storia di Cinecittà inizia durante il fascismo. Dopo una serie di pregevoli lungometraggi che nei primi due decenni del Novecento avevano fatto conoscere la cinematografia italiana nel mondo...
Nel 1931 il regime, che sosteneva fortemente l'importanza del cinema come strumento di propaganda, varò una legge tendente a penalizzare le importazioni e volta a stimolare la produzione a livello nazionale....
Nel 1939 la produzione cinematografica nazionale venne supportata con una nuova legge (nota come Legge Alfieri) che concedeva robusti finanziamenti alle produzioni nazionali...

Questo quindi il primo quadro introduttivo che si ritrova sull'Enciclopedia internettiana di Wikipedia.
Gli studi di Cinecittà nascono quindi durante il periodo del fascismo (inaugurati da Mussolini il 29 Aprile del 1937) che vedeva nel cinema un mezzo per fare anche della propaganda politica.
Durante gli anni della Guerra, vi fu un rallentamento nella produzione e distribuzione cinematografica e subito dopo, intorno agli anni '50, avvenne la ripresa in salita.
Nel 1951 e nel 1959 furono girati due film di produzione americana: il primo del regista Mervyn Le Roy intitolato "Quo Vadis?"; l'altro del 1959 per la regia di William Wyler ed intitolato "Ben Hur".
Il fatto che dei registi americani decidessero di venire a girare in Italia, negli studi di Cinecittà, dei film che poi sono passati alla storia della cinematografia come dei kolossal assoluti, ha fatto degli Studi cinematografici italiani una vera e propria perla industriale e ha fatto sì che venissero riconosciuti come "la Hollywood sul Tevere".
Il periodo degli anni '50 ha dato inizio così ad ulteriori fenomeni nella città capitolina, che vivendo il sogno cinematografico si ritrovò a doversi modernizzare e a creare sempre più progetti speciali che le lasciassero il primato di Città Magica.
Non è un caso se registi come Federico Fellini o Visconti (ma si potrebbero citare altre centinaia di nomi) abbiano girato presso gli studi molti dei loro capolavori.
Negli anni '60, gli studi, sono messi in crisi dalla crescita della televisione e dalla fine della produzione di grandi kolossal storici subendo una nuova crisi che è durata circa un ventennio.

CONCLUSIONE:

Amata oppure odiata indubbiamente Cinecittà ha fatto parlare di se ed ha dato la possibilità a tante generazioni di sognare e rifugiarsi, anche se per poco, in un mondo fantastico.
Sembra quindi giusto fare gli Auguri a una splendida settantenne che nonostante l'età e nonostante i vari alti e bassi della storia della sua vita ha dimostrato e dimostra ancora oggi di poter fare tanto.
Non bisogna smettere mai di sognare e grazie al cinema di Cinecittà ancora ci si riesce.



Fonti ed Immagini:

Wikipedia alla voce Cinecittà.

http://eu.movieposter.com/poster/MPW-30703/La_Dolce_Vita.html

martedì 22 aprile 2014

Giornata della Terra 2014. Due siti internet con consigli pratici per aiutare il nostro Pianeta alla sopravvivenza.

Il Doodle e le notizie di oggi ci ricordano che questa è la "Giornata della terra" (traduzione italiana di Earth Day, giornata che si celebra ogni anno in circa 175 paesi per la salvaguardia dell'ambiente e della natura).
Come si legge su Wikipedia, la Giornata della Terra è nata nell'Aprile del 1970 per sottolineare la necessità di conservazione delle risorse naturali della Terra ed è diventata nel tempo un avvenimento di educazione ed informazione affinché si possa fare di più per non distruggere il nostro delicato sistema naturale.
Purtroppo sempre di più negli ultimi decenni ci stiamo ritrovando a dover combattere con la morte del nostro Pianeta (causata dal fatto che abbiamo inquinato a più non posso oceani, aria e terra) e si stima che se non ci abituiamo a cambiare le nostre cattive abitudini entro 20 anni saremo ad un punto di non ritorno.
Leggendo tra i vari siti internet me ne sono capitati due sotto il naso che mi sono piaciuti sia per il loro tipo di informazione quanto per i loro consigli pratici e che vi segnalo oggi con questo post sperando che anche a voi facciano riflettere quanto a me.
Il primo è un sito internet molto conosciuto e si chiama: Green Me (sotto alla voce Fonti ritrovate il loro indirizzo internet).
Dal loro sito ho ripreso i 10 consigli preziosi da svolgere quotidianamente (perché la Terra va tenuta sotto controllo tutti i giorni e non una sola volta all'anno) e di cui qualcosa svolgevo già per fatti miei.
Ovviamente non vi riporto qui tutti e 10 i punti ma solo i primi 5 in modo che possiate andare a scoprire il resto da soli.
I primi punti chiave secondo Green Me sono:

1- Riciclare (smaltire e riciclare in maniera corretta è fondamentale affinché non ci si ritrovi sommersi dagli scarti senza avere la possibilità di ricreare dell'altro);
2-Spegnere (Ad esempio il motore dell'auto a favore dell'uso dei mezzi di trasporto, ottenendo così meno inquinamento atmosferico, e camminando di più con i nostri piedi o con la bicicletta, che ne guadagniamo anche in salute fisica);
3- Recuperare (come il sito stesso dice, se non usiamo più cose vecchie o rovinate prima di buttarle via, vediamo se quelle cose possono essere utili a persone che ne hanno di bisogno a cui poterle quindi regalare o portandoli a qualche associazione benefica, in alternativa si possono sempre rivendere nei mercatini dell'usato);
4- Smaterializzare (Evitate quindi lo spreco di carta, come bollette, documenti e tanto altro, usando internet e le procedure on line);
5- Sostieni (esistono realtà aziendali che fanno della ricerca e dell'ecosostenibilità il loro punto forza senza inquinare ma faticando sui propri terreni con le proprie braccia senza l'uso di sostanze chimiche o nocive e pertanto sarebbe meglio acquistare i loro prodotti, farli conoscere e quando si comprano frutta e verdura preferire quelle a kilometro zero che non abbia subito lunghi viaggi e lunghi processi trasformativi).
Bene questi in sostanza i primi 5 punti che il sito ci suggerisce e che consiglio di provare ad ascoltare.
Per quanto riguarda invece l'altro sito internet di cui vi accennavo poco sopra, egli non è altro che il sito ufficiale della earth day italiana, dove troverete tutte le notizie di eventi di ogni tipo a favore del nostro amato Pianeta.
Per oggi è tutto vi saluto e vi Auguro una Buona Giornata della Terra 2014.
 
FONTI ED IMMAGINI:

http://www.greenme.it/vivere/costume-e-societa/2083-earth-day-gesti-quotidiani

http://www.earthdayitalia.org/

http://googleimages.in/earth-day-2014-images-of-green-tree-in-bowl/

giovedì 17 aprile 2014

Auguri di Buona Pasqua.

Dopo il post sul Teatro Inglese lascio il resto dei lettori di questo Blog con questa immagine (ripresa dal sito http://www.partecipiamo.it/pasqua/Gif_pasquali.htm  )  Augurando a tutti una Buona Pasqua :D

Terzo ed ultimo post sul Teatro Rinascimentale Inglese e la figura di William Shakespeare.

Il posti di oggi vuole essere il terzo e quello conclusivo per quanto riguarda il discorso sul teatro Elisabettiano (Teatro Inglese Rinascimentale) che si era iniziato in data 27 Febbraio 2014 e che era proseguito poi con il secondo post datata 24 Marzo 2014.
Prima di iniziare l'argomento di oggi, voglio ricordare, come sempre, che tutti questi post li potete trovare alla voce Teatro nella sezione a fianco (colonna di sinistra) denominata "Etichette".
Ora, riassumendo per un momento quanto visto fino ad oggi è possibile scrivere che i post sono stati divisi in due parti che hanno racchiuso due precisi momenti del Teatro Inglese Elisabettiano:
il primo periodo va dal 1558 fino alla data del 1640 e ha visto la salita al trono della regina Elisabetta che appassionata di teatro (ricordiamo quanto detto la volta scorsa, che la regina usava il teatro anche come mezzo per i suoi giochi politici di spionaggio) portò stabilità ai teatri ed emanò le prime serie leggi del settore che posero fine al vagabondaggio degli attori e che riconobbe loro finalmente un vero e proprio status di appartenenza sociale.
Si è visto inoltre che i teatri si divisero in due categorie: quelli pubblici e quelli privati>> oltre a parlare di come essi fossero formati fisicamente e di quali aspetti tecnici possedevano (sono stati citati nomi famosi come quelli del Fortune e del Globe).
Il secondo periodo preso in esame, invece, riprendeva la data del 1583 (scelta complessa in quanto ancora molto c'era da scrivere sul teatro di Elisabetta) e si occupava del Testo Drammatico, ponendosi domande fondamentali su quali fossero i tipi di testi rappresentati a teatro durante quell'epoca, quali fossero le reazioni del pubblico ed infine di quale tipo di pubblico, cioè quale ceto sociale, si recasse a teatro.
Il secondo post si concludeva con la biografia di uno dei più grandi autori del teatro e della letteratura inglese di quei tempi: Christhoper Marlowe.
Bene, riassunto finito, non ci resta altro che iniziare e poi concludere il post di oggi parlando di un altro grande esponente della cultura del periodo e di cui avrete di certo sentito parlare almeno una volta nella vostra vita: William Shakespeare.
Per parlare di Shakespeare, cosa anche in tal caso non proprio semplice, tra le tante fonti a cui ho attinto per la documentazione vi è un libro in particolare che mi è stato di grande aiuto e che prenderò poco più avanti come esempio; parlo del: Manualetto Shakespeariano, scritto da Gabriele Baldini.
Iniziamo quindi.


WILLIAM SHAKESPEARE VITA ED OPERE:

Nato a Stratford - upon - Avon (cittadina che si trova lungo il fiume Avon nelle Midlands Occidentali del Regno Unito) il 26 Aprile 1564, da John Shakespeare (amministratore comunale) e Mary Arden (figlia di un ricco proprietario terriero); William fu il terzo di otto figli ed ha studiato presso la King's New School, istituto gratuito per i maschi della città di Stratford, dove ha imparato il latino. Non si hanno invece notizie certe riguardo al fatto se abbia frequentato oppure no l'università.
Nel 1583 si sposa con Anne Hathaway, più grande di lui di otto anni e da cui avrà tre figli: Susanne e due gemelli, Hamnet e Judith.
E' parso curioso a molti studiosi il fatto che William abbia voluto chiamare il figlio maschio con il nome di Hamnet. Secondo alcune teorie sembra che Shakespeare avesse così già in mente di scrivere la sua famosa opera intitolata "Amleto" in quanto Hamnet è una variante ortografica di Hamlet o Hamonet, entrambi di derivazione normanna.
Nel 1589, William, si reca a Londra ed inizia a comporre e pubblicare poemi.
Tra il 1593 e il 1594, i teatri inglesi restarono chiusi per un periodo a causa della peste e gli storici datano a questi due anni altre due sue opere: Venere e Adone e Lucrece.
Chi ha dato un ordine cronologico ad alcune delle opere di William Shakespeare è stato, come scritto poco sopra, lo studioso Gabriele Baldini che nel suo libro "Manualetto Shakespeariano", rifacendosi alla fonte sicura dello Stationer Register (Albo dell'epoca elisabettiana in cui erano riportate le opere teatrali) le ha così suddivise:

Tito Andronico (1592);
Commedy of Errors (1592);
Riccardo III (1593);
Henry V (1594);
La bisbetica domata (1594);
Pene d'Amor Perdute (1595);
Romeo e Giulietta (1596);
Sogno di una notte di mezza estate (1597);
Mercante di Venezia (1597);
Molto rumore per nulla (1598);
Giulio Cesare (1600);
As you like it (1600);
Amleto (1601);
Othello (1604).

Ma Baldini non si limita solo a porre in ordine cronologico le opere di Shakespeare anzi dedica loro, pagina dopo pagina, una attenta, lucida ed accurata analisi che mette in mostra tutto quello che realmente occorre sapere sullo scrittore più famoso del teatro rinascimentale inglese.
Ovviamente qui in un singolo post non è possibile riportare ogni piccola annotazione o ogni singolo testo (magari in futuro potrò prendere in considerazione l'analisi di qualche testo teatrale oltre che le singole biografie e la storia del teatro).
Ma riprendiamo da dove ci eravamo interrotti prima di parlare di Baldini; diciamo che nell'autunno 1594 i teatri riaprirono finalmente al pubblico perché la peste si era spostata via da Londra e Shakespeare in quei mesì potè formare una propria compagnia teatrale chiamata prima con il nome di "The Lord Chamberlain's Men", di cui fecero parte anche Richard Burbage e William Kemp (di cui vi ho già descritto nei post precedenti), e dopo conosciuta invece con il nome di "The King's Men" quando salì al trono Giacomo I che optò per adottarla come compagnia teatrale personale.
Nel 1596, muore l'unico figlio maschio di William, Hamnet, che viene sepolto nella città natale.
Nel Giugno 1607 invece, la figlia di William, Susanne, sposa un noto medico di Stratforf, tale John Hall, da cui nacque Elisabeth che visse senza avere mai dei figli e che fu così l'ultima discendente di Shakespeare.
William Shakespeare è morto il 23 Aprile del 1616 ed è stato sepolto nella Holy Trinity Church (chiesa parrocchiale di Stratford).
Delle opere di Shakespeare sono pervenute ad oggi, secondo gli studiosi e i loro dati raccolti, incluse le collaborazioni, 37 opere teatrali, 154 sonetti, alcuni poemi.
Le sue opere sono tradotte in tutte le lingue del mondo e sono state messe in scena più di qualsiasi altra opera esistente, per tale ragione Shakespeare rimane lo scrittore più citato e conosciuto della storia della letteratura inglese.
Direi proprio che con questo mi ritrovo ad aver descritto tutto quello che ho potuto raccogliere sul Teatro Rinascimentale Inglese e sulla figura di William Shakespeare.
Concludo così il discorso e vi Auguro una Felice Pasqua.


FONTI ED IMMAGINI:

Manualetto Shakespeariano scritto da Gabriele  Baldini ed edito da Einaudi nel 2001.

Innocenti, Il teatro Elisabettiano, edizioni Il Mulino, 1994.
Appunti di Storia del Teatro e dello Spettacolo II dell'Università di Bologna, anno accademico 2000-2001, corso tenuto dal professor Guarino.

Immagini riprese da Wikipedia e da E-Bay.

mercoledì 9 aprile 2014

In attesa delle vacanze estive il secondo post sulle Isole Eolie. La magia dei paesaggi di Vulcano.

Nel post di lunedì ho iniziato a descrivervi delle bellezze delle Isole Eolie e della loro straordinaria magia (non a caso queste isole siciliane ci sono invidiate in tutto il mondo e rientrano anche nel sito ufficiale del Patrimonio dell'Unesco vista la loro storia millenaria e visti gli splendidi paesaggi naturalistici che essi offrono).
Avevo iniziato con una delle isole maggiori per grandezza, Lipari, per poi man mano che scrivevo rendermi conto che racchiudere in un singolo post tutte e 7 le splendide isole era impossibile e decidere così di allargare la discussione a più post.
Pertanto oggi continuo la descrizione sulle Eolie e vi parlo dell'isola che è praticamente vicinissima a Lipari e che è altrettanto bella e con caratteristiche così differenti che la rendono veramente unica nel suo genere; parlo dell'isola di: Vulcano.
Prima però di iniziare il post vi ricordo velocemente (giusto per chi si fosse perso il precedente articolo) che tutte le isole Eolie sono raggiungibili via mare (con navi o aliscafi) da diversi distretti portuali (il punto di partenza più vicino in assoluto, come già scritto ieri,  è Milazzo. Ci sono poi anche partenze da Palermo, Reggio Calabria e Napoli. Per orari, costi e tempi di percorrenza trovate tutto sui vari siti internet).
Ricordo anche che alla fine del post trovate la voce fonti ed immagini (poiché le foto sono alcune mie mentre altre provengono invece da vari siti internet) dove potrete approfondire gli argomenti che più vi interessano.
Iniziamo scrivendo che l'isola di Vulcano è la più vicina alla costa siciliana e che insieme all'isola di Stromboli possiede un Vulcano ancora attivo e bello fumante.
Nota in antichità con il nome di Hierà (deriva dal greco e significa sacra) è l'unica isola che ad oggi non ha restituito testimonianze storiche di insediamenti umani antichi a causa proprio delle continue attività vulcaniche passate.

Cratere del Vulcano con vista sullo sfondo delle isole vicine
 

Secondo la mitologia greca su Hierà (oggi chiamata Vulcano) aveva la sua attività di fabbro il dio Efesto, dio del fuoco che come aiutanti aveva i Ciclopi (ricordate la storia di Ulisse e Polifemo ? Polifemo era proprio uno dei Ciclopi aiutanti).
Furono poi i Romani a cambiare il nome in Vulcano all'isola.
Come avrete di certo capito la storia dell'isola ruota tutta intorno a questo affascinante e pauroso Vulcano.
Sembra infatti che essa sia stata originata da altri 4 vulcani (Lentia, Vulcano del Piano, La Fossa e Vulcanello) che ne hanno poi dato la forma attuale. Pare ad esempio che Vulcanello non esitesse fino al III secolo a.C. e che lungo la costa nord si aprisse così una ampia insenatura rivolta verso Lipari (le testimonianze sono riportate dagli storici che datano questa insenatura geografica al 218 a.C. dove per circa un mese approdò la flotta cartaginese).
L'ultima eruzione di Vulcano è datata tra il 1888 e il 1890 mentre oggi l'attività è perennemente controllata dalla Protezione Civile e il cratere che è attivo risulta essere quello esposto a nord-ovest (visitabile oggi per i turisti insieme a guide locali).
Sull'isola di Vulcano si arriva nel Porto di Levante dove ad accogliervi troverete subito il grande Faraglione (alto circa 56 metri) ed il piccolo Faraglione (circa 36 metri di altezza) vicino al quale è situata una area termale  naturale (punto di grande interesse turistico) frequentata fin dai tempi antichi per le sue pozze di fanghi nutritivi e per il vicino mare composto da acqua calda (esistono delle ebollizioni sottomarine che rendono questo specchio d'acqua salata così confortevole e rilassante).
Intorno ai Faraglioni si estende una importante area geomineraria che vi consiglio di visitare accompagnati da qualche guida esperta che vi spieghi meglio la storia e la conformazione del terreno vulcanico.
Vicino ai Faraglioni, andando poco oltre, si estende inoltre un tratto di spiaggia presso cui è possibile fare delle escursioni subacquee che vi mostreranno dei fondali con panorami sottomarini da favola.
Questa spiaggia è caratteristica anche per il suo colore. Essa è infatti composta da finissima sabbia nera che quando viene il tramonto gioca con dei riflessi che sono difficili da descrivere e che occorre assolutamente vedere di persona per capire.
Proseguiamo ora con la descrizione delle escursioni o dei giri solitari che potete fare lungo l'isola.
Ricordo prima però (come già scritto nel post precedente) che si consiglia di recarsi sulle isole senza auto propria in quanto potete benissimo noleggiare dei mezzi sul posto ed evitare così grandi intasamenti di traffico su isole che magari sono piccole.
Inoltre, a mio avviso, Vulcano essendo così particolare per la tipologia del suo territorio merita più di essere vissuta a piedi per esplorare meglio ogni singolo angolo di questo selvaggio e bollente paradiso (scarpinate quindi se potete e vedrete che non ve ne pentirete).
Se andate verso nord, partendo dai faraglioni, potete arrivare all'istmo (una sottile linea di terra, bagnata sui lati, che collega tra loro due territori) che collega Vulcano a Vulcanello (se siete fortunati potrete anche vedere dei fantastici animali come ad esempio gli aironi) passeggiando poi attraversate punta dello Scoglietto ed arrivate così al Porto di Ponente, dove le spiagge cambiano colore e forma.
Un consiglio, arrivati a Vulcanello, troverete delle indicazioni di un percorso che vi consiglio assolutamente di fare, si tratta de: La Valle dei Mostri.
Area che si ritrova su un campo di origine lavica con un fondo di sabbia nera dove sarà possibile giocare con la propria fantasia vedendo lo spettacolo che madre natura ha creato dando vita a delle vere e proprie sculture costruite con grandi e nere rocce laviche che hanno assunto appunto la forma di mostri mitologici e non.

Alcune Statue Naturali della Valle dei Mostri

Dopo la Valle dei Mostri vi consiglio di tornare al Porto di Levante, di trovarvi una buona guida e di fare una escursione proprio in cima al Vulcano.
Vi ritroverete immersi in uno strano paesaggio, quasi dantesco, che salendo lungo stradine naturali a zig-zag vi porterà fin su alla vostra meta: la bocca del cratere.
Affascinante e suggestivo credo che questo sia uno degli spettacoli più interessanti che l'isola di Vulcano riesce ad offrire ai suoi visitatori.
Il giro in questione viene sconsigliato solo a chi non può veramente tollerare il fortissimo odore di zolfo che si ritrova in cima per tutti gli altri invece auguro buon divertimento.
Non appena comunque sarete in cima al Vulcano, vi assicuro che godrete di uno dei panorami più belli ed emozionanti che possa mai esser comparso ai vostri occhi.

Sentiero che porta in cima al cratere

Ritornati alla base godetevi un buon gelato o una buona granita in qualche bar e poi decidete se proseguire o meno con l'avventura.
La definisco avventura perché Vulcano è esattamente questo un'isola piena di magia ed avventura.
Con un mezzo stavolta, se volete, potrete recarvi verso la zona del Piano.
Chiamata così perché è la parte più alta ed antica dell'isola, si tratta di un vasto altipiano che si trova racchiuso tra delle alture sorte durante il periodo del Pleistocene Superiore, dopo il crollo del vulcano primordiale e la formazione della sua caldera.
In questo altipiano potrete vedere diversi elementi paesaggistici naturali che vi sorprenderanno, ad esempio: il Monte Saraceno (481 metri); la Sciara dell'Orso; il timpone del Corvo (391 metri); la Serra dei Pisani (466 m.) ed il monte Luccia (188 m.)>>.
Se invece noleggiate un giro in barca (l'isola dispone di possibilità di gite turistiche anche in questo senso, credo che la maggior parte sia prenotabile lungo gli uffici del porticciolo) avrete l'opportunità di godervi la spiaggia di Gelso, conosciuta ed apprezzata proprio perché essendo difficile da raggiungere è la più riservata e vi permette di trovare della pace rispetto alle altre spiagge affollate.
Con il post sull'isola di Vulcano concludo qui, come vi ho già accennato nel primo post, non è facile descrivere in così poco spazio di luoghi magici come le isole Eolie ma anche se in poche righe si cerca di trasmettere comunque l'amore che provo nei loro confronti.
Vi anticipo comunque già da ora che il prossimo post sarà creato, pensato e riportato sul presente blog dopo le vacanze pasquali e riguarderà l'isola di Salina.
Come sempre buon proseguimento di serata.


FONTI ED IMMAGINI:

Guida sulle Isole Eolie edizioni DeAgostini 2001.

http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_di_Vulcano

http://www.vulcano.me.it/

http://www.vulcanovacanze.it/vulcano.htm

lunedì 7 aprile 2014

In attesa delle vacanze estive il primo post sulle Isole Eolie e sulla bianca e grande città di Lipari.

Anche se siamo solo ad Aprile ed il tempo ancora fa qualche bizza ogni tanto (fortunatamente non oggi), mi sono tornate alla mente le vacanze fatte alle Isole Eolie molti anni fa.
Premetto che essendo nata e cresciuta a Milazzo (di cui vi ho vagamente accennato quando ho aperto il presente blog) parto sicuramente avvantaggiata, visto che proprio la città di Milazzo è uno dei punti principali di partenza per le famose isole in questione. Pertanto possiedo numerosi ricordi di infanzia legati alle isole ed in particolare all'isola di Salina.
Non volendo però annoiare nessuno stavolta con situazioni personali ho deciso di postare notizie generiche riguardanti le Eolie e come sempre (stavolta pochissime in realtà, visto che molte di esse sono ancora nel formato vecchio e non digitale) qualche foto che testimonia la bellezza dei paesaggi visitati (qualche foto proviene anche da internet, ma come sempre sotto alla fine del post, alla voce fonti troverete indicazioni su ogni singola cosa).
Iniziamo quindi e buona lettura.

ALLA SCOPERTA DELLE ISOLE EOLIE, PRIMA TAPPA:  LA CITTA' DELLA PIETRA POMICE, LIPARI E LE SUE BELLEZZE:

Descrivere le isole Eolie non è semplice in quanto la loro bellezza visiva, gli svariati colori caratteristici di ognuna di esse (dal blu intenso del mare fino al rosso vivo dei Vulcani), i profumi che si sentono nell'aria, le testimonianze storiche di epoche passate e lontane che si mescolano alla modernità di alcune case o ad alcuni monumenti di più recente costruzione, fanno di queste splendide isole qualcosa che occorre più avere la fortuna e la possibilità di vivere in prima persona piuttosto che sentirle narrate o vederle solo attraverso delle semplici fotografie.
Conosciute anche come Isole Lipari (da una delle isole più grandi e più abitate) o anche come le 7 Sorelle, le Eolie, che prendono il nome dalla mitologia greca (sono dedicate infatti al dio dei Venti Eolo) si trovano nel Mar Tirreno a nord della costa siciliana (appartenenti alla provincia di Messina quindi).
Ogni anno in Sicilia, solo l'arcipelago delle Eolie attrae più di 200.000 visitatori (si consiglia pertanto di organizzarsi per tempo se si vuole andare in vacanza da quelle parti).
Come scrivevamo poco sopra in tutto le isole sono 7 e tutte di origine vulcanica; esse sono: Vulcano, Lipari, Salina, Panarea, Stromboli, Alicudi e Filicudi.
L'isola più vicina alla costa siciliana è Vulcano, che si trova a circa 12 miglia da Capo Milazzo.
Tutte le isole sono raggiungibili, come in introduzione vi ho scritto, partendo dal porto di Milazzo con la nave (in 2 ore siete sul posto) o con l'aliscafo (in 1 ora le raggiungete benissimo), in alternativa si può arrivare alle Eolie partendo anche dal porto di Napoli (con la nave credo ci si impieghi circa 9 ore, mentre con l'aliscafo 4 ore) oppure dai porti di Palermo o Reggio Calabria (per conoscere invece le ore che ci si impiega da Palermo e Reggio per raggiungere le isole consiglio di contattare le varie agenzie di navigazione).


Partiamo ora dalla descrizione di Lipari  (iniziamo da un veloce excursus storico per poi procedere alla descrizione dei paesaggi naturalistici, dei locali in cui poter mangiare o dormire e di altro ancora) una delle isole maggiori (conta infatti circa 10.000 abitanti).
Nota con il nome antico di Meligunis (che secondo le varie guide significa dolce e fertile), l'isola di Lipari ha sviluppato nel corso della storia la propria città intorno a quello che è un vulcano spento.
Come potete leggere anche da Wikipedia:

... La via più frequentata della città è Corso Vittorio Emanuele, mentre la strada più caratteristica è invece via Garibaldi, da cui partono numerosi vicoli che offrono scorci suggestivi e che porta fino al Castello...

Mi soffermo qui un attimo per dirvi che il "Castello" di Lipari situato su una rocca con pareti che affacciano a strapiombo sul mare, risale a più di 6000 anni fa e serviva per difendersi dagli attacchi provenienti dal mare (ad esempio vi furono tra i tanti, gli attacchi del capitano tunisino Kairedin Barbarossa,, che nel 1544 bruciò e saccheggiò la città deportando parte degli abitanti). Nel tempo, come molti castelli, ha subito sempre più mutamenti che lo hanno portato a quella che è la sua attuale forma, si può dire però che le mura e le torri risalgono all'epoca normanna (credo XII secolo).
Alcuni edifici del Castello (circa una cinquantina di sale) sono adibiti oggi a Museo Archeologico Regionale Eoliano, uno tra i più importanti musei del Mediterraneo, realizzato dopo la seconda guerra mondiale e contenente numerosi reperti archeologici (sarcofagi, vasi, statue ed altro ancora) ritrovati dall'archeologo Luigi Bernabò Brea e da Madeleine Cavalier durante scavi lavorativi.
Procedendo lungo le vie che costeggiano il Castello, si trovano anche numerose chiese di antica costruzione, come ad esempio: la Chiesa di Santa Caterina (secolo XVI-XVIII); la Chiesa della Addolorata (secolo XVIII) ed infine la Cattedrale di San Bartolomeo con il suo Chiostro di origini normanne.

Bothros (fosso di origine votiva in onore del dio Eolo)

Dopo aver dato una rapida occhiata alla storia dell'isola, vediamo ora quali sono i percorsi naturalistici che l'isola di Lipari offre ai turisti e che sono consigliati anche come itinerari principali per fare delle gite di piacere.
Noleggiando uno scooter oppure l'auto (si sconsiglia ai turisti di arrivare con un mezzo proprio sulle isole perché primo vi è un divieto di circolazione per i non residenti nei mesi estivi, se non ricordo male dal 1 luglio al 30 settembre, pertanto rischiereste multe o cose simili, secondo perché vi è una ristretta rete stradale nelle isole che fanno sì che sia meglio noleggiare i mezzi di trasporto direttamente sul posto e poi occorre anche camminare molto), potete andare in direzione di Acquacalda, frazione che si trova sul versante settentrionale dell'isola e che vi conduce ad una spiaggia nera (di origine vulcanica, sono molte le spiagge con sabbia nera nelle isole e che fanno contrasto con altre, sempre sulle stesse isole, di colore invece bianco o di sfumature differenti) da dove alzando il naso all'insù noterete, sull'altipiano, il piccolo borgo antico di Quattropani che sarà la vostra prossima tappa.
Dalle alture di Quattropani troverete (come del resto in tutta l'isola) un panorama mozzafiato che vi permetterà di vedere tutte le isole dell'arcipelago (esclusa Vulcano sul versante opposto).
Quattropani è inoltre l'area più occupata da terreni agricoli e terrazzamenti in cui si coltivano i prodotti tipici delle isole e gli ortaggi.
Riscendendo da Quattropani e proseguendo lungo la strada asfaltata, dopo aver superato Chirica Rasa ed il panorama del vallone del Fiume Bianco (area di interesse naturalistico che vede delle grandi cave di pomice bianco) subito dopo la curva, si arriva alla Contrada Caolino.
Contrada Caolino è uno dei punti più interessanti dell'isola e forse anche il meno conosciuto.
Questa Contrada (il cui nome "Caolino" deriva dalla località cinese Kaoling dove venne estratto per la prima volta una argilla bianca, il caolite appunto, che serviva per la costruzione di vasi di porcellana) offre (oltre al fascino di una vecchia miniera abbandonata da tempo ormai) un panorama suggestivo di colori (soprattutto rosso e arancione) che contrastano con il verde della vegetazione.
Dopo la visita alle miniere e ai panorami di Caolino, potete riscendere dall'altra parte di Lipari detta Pianoconte.
Area di origine Neolitica, Pianoconte, offre testimonianze di epoca romana come ad esempio le terme di San Calogero (oggi credo chiuse, ma l'area è comunque visitabile per i fatti propri) dove si ritrova la tholos micenea, risalente a 3500 anni fa si tratta di una struttura di pietra a cupola circolare costituita da blocchi lavici che sovrapposti l'un sull'altro formano un antico disegno.
Sempre in quest'area sono inoltre visibili delle vasche termali risalenti all'epoca romana (a questo proposito, leggo su una vecchia guida che l'artista francese Jean Houel ha disegnato un acquerello, conservato oggi presso il museo di Pietroburgo, in cui ritrae il tholos di Lipari come era nel '700).
Da Pianoconte recatevi presso le curve del Belvedere Quattrocchi da dove potrete godervi un magnifico e romantico tramonto che scende lungo i Faraglioni marittimi dell'isola (di Faraglioni Lipari è piena e sono tutti visitabili prenotando un giro in barca, se non ricordo male la partenza è da dal porticciolo di Marina Corta) e che gioca con i caldi colori che solo la bellezza della Natura ci sa dare.
Bene con il tour storico, geografico e panoramico dell'isola di Lipari chiudo il primo post di oggi (mentre scrivevo mi sono resa conto che ho tanto da descrivere delle Eolie e che sarà bene parlarne in più post), prima però vi consiglio i seguenti locali presso cui andare a mangiare: Trattoria A Sfiziusa (in via Roma); Rosticceria Mancia e Fui (via Vittorio Emanuele); Gilberto e Vera (via Garibaldi 22)
Ovviamente di locali dove andare a mangiare ne esistono a centinaia essendo l'isola grande ed offrendo svariati servizi, quindi potete anche effettuare delle ricerche per i fatti vostri e decidere voi dove recarvi.
Per quanto riguarda dove dormire, anche qui esistono centinaia di soluzioni (tutte da prenotare con larghissimo anticipo visto che nelle Eolie o prenoti per tempo o resti a dormire sotto le stelle in spiaggia), le più ricercate sono: Bed and Breakfast Casa Mafalda (via Maddalena 15); Agriturismo Bed and Breakfast Casa Gialla (località Pianoconte); Le Mannare (via Quattropani contrada Pianoconte).
Detto ciò vi lascio, vi auguro buona serata e ci rivediamo prestissimo con il secondo post sulle Isole Eolie.

Tramonto sui Faraglioni Liparoti

FONTI ED IMMAGINI:

Guida turistica sulle Isole Eolie della DeAgostini edizione 2001.
Wikipedia (alla voce isole eolie)
vecchie notizie a memoria mia raccolte nei miei viaggi di infanzia nelle isole Eolie.