Parte domani primo Novembre sulla piattaforma Sky (canali 130 e 400) un canale tutto nuovo e particolarmente interessante dedicato all'Arte.
Sky Arte, questo il nome del canale, sarà il primo canale dedicato all'Arte con la "A" maiuscola, ovvero all'Arte in tutte le sue forme e le sue espressioni massime.
Pittura, Scultura, Architettura, Musica, Letteratura, Teatro, Design e ogni materia culturale disponibile che rientri in quell'accezzione profonda che è appunto l'Arte.
Un nuovo canale quindi che permetterà, tanto agli appassionati quanto ai curiosi, di approfondire i propri interessi nel settore umanistico.
Come potrete leggere dal sito internet ufficiale dell'emittente (http://tg24.sky.it/tg24/spettacolo/2012/10/29/nasce_1_novembre_sky_arte_hd.html) :
La contaminazione dei generi sarà la
chiave narrativa del canale: documentari, programmi d’intrattenimento, film,
concerti, reportage e biografie accompagneranno il pubblico alla scoperta dei
grandi musei, dei segreti nascosti dietro un’opera d’arte, delle vite dei grandi
maestri e delle menti più creative e del nostro tempo.
Aspettiamo quindi ancora poche ore per poter finalmente godere di questa singolare nuova visione.
Iniziamo
Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.
mercoledì 31 ottobre 2012
venerdì 26 ottobre 2012
Brecht e il Teatro Epico
Rispolverando dei vecchi appunti universitari mi è capitata tra le mani una breve ricerca che avevo effettuato per l'esame di Istituzioni di Regia.
Poichè l'argomento trattato in questi fogli vede in prima linea un personaggio singolare quale è Bertolt Brecht e visto che piu' volte nel blog ho trattato di svariate biografie, mi sembrava una buona occasione questa per riproporre proprio qui quella ricerca.
VITA ED OPERE:
Eugen Bertolt Brecht (Augusta 1898 - Berlino est 1956) è stato tra i massimi autori, teorici e registi del teatro contemporaneo .
Nato in una famiglia benestante, studiò medicina e prestò servizio come infermiere in un ospedale militare durante la guerra; questa esperienza lo trasformò in pacifista e nemico giurato di ogni mitologia bellica.
Inizia così la sua carriera di scrittore nel 1918 con "Baal", il suo primo dramma di ventidue scene, che si ispira all'individualismo e all'anarchia del teatro espressionista.
Nello stesso periodo conobbe e frequentò una donna, Paula Banholzer, con cui l'anno seguente ebbe il suo primo figlio, Frank (morto nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale sul fronte russo).
Nel Maggio del 1920 si trasferisce a Monaco dove conosce e frequenta il circolo culturale del "Lachkeller" (La cantina delle risate), un gruppo diretto dal celebre cabarettista Karl Valentin (cabarettista, attore e produttore cinematografico tedesco di grande rilevanza nella cultura del tempo e nella vita di Brecht).
Nel 1922, mentre si trova a Berlino (città in cui si trasferisce nel 1924), sposa Marianne Zoff (da cui nasce la figlia Hanne che da grande diventerà una nota attrice) e nello stesso anno vince il premio Kleist con l'opera "Tamburi nella notte" rappresentata poi con grande successo sulle scene teatrali.
L'anno seguente mise in scena "La Giungla di Città", storia ambientata a Chicago, in America, che vede una lotta senza quartiere fra un ricco proprietario di lavanderie che crede di poter comprare qualunque cosa, compreso ciò che sta scritto nei libri, ed un giovane bibliotecario che parla come Rimbaud.
A Berlino lavorò fino al 1926 come Dramaturg al Deutsches Theater, collaborando prima con Max Reinhardt e poi con Erwin Piscator.
Se la prima fase della carriera di Brecht si concluse in quell'anno, la svolta fondamentale nella sua attività di autore è costituita dal dramma "Un Uomo è un Uomo"in cui si possono ritrovare i germi della consapevolezza sociale e delle intenzioni didattiche che avrebbero poi caratterizzato la sua opera successiva.
E' in quell'epoca che Brecht prende a studiare il pensiero di Marx, sviluppando il proprio interesse politico in una data direzione.
Nel 1927-1928 divorzia da Marianne Zoff e inizia a lavorare con Piscator nell'allestimento delle "Avventure del buon soldato Schweik", subito dopo invece raggiunge la celebrità con "L'Opera da tre soldi", che ebbe ben 400 repliche a teatro.
Scrisse poi "Santa Giovanna dei Macelli" ed ancora "Ascesa e caduta della città di Mahagonny", oper lirica con musiche di Kurt Weill.
Nel 1929 sposa Helen Weigel, da cui nasce la seconda figlia, Barbara.
Nel 1933, all'avvento del Nazismo, Brecht abbandona insieme alla famiglia la città di Berlino ed inizia una vita da nomade, spostandosi in: Austria, Svizzera, Francia, Danimarca, Finlandia e in Russia, prima di stabilirsi dal 1941 al 1947 negli Stati Uniti.
Durante questo esilio forzato Brecht scrisse le opere maggiori e sviluppo' la sua teoria teatrale già abbozzata negli scritti (in particolare nelle "Note a Mahagonny") precedenti e che fu data alle stampe con il nome di "Breviario di Estetica Teatrale".
Tra i diversi drammi scritti negli anni dell'esilio vanno di certo ricordati: Vita di Galileo (1938); L'anima buona del Sezuan (1939); Il Cerchio del gesso del Caucaso (1944).
Ritornò in Europa nel 1947, dopo essere stato costretto a discolparsi dall'accusa di attività antiamericane di fronte alla Commissione del Senatore Mc Carthy.
Essendo ora la Germania divisa in due, Brecht si trasferisce a Berlino est dove l'11 gennaio del 1949 inaugurò il teatro Berliner Ensemble con l'opera "Madre Courage e i suoi figli", la vicenda di una vivandiera dell'esercito durante la guerra dei trent'anni.
Al Berliner Ensemble, Brecht potè sperimentare sulla scena le teorie elaborate negli anni dell'esilio.
Il Berliner divenne rapidamente celebre e fu meta di un intenso pellegrinaggio di artisti e di ammiratori del teatro brechtiano.
Al suo rientro in Europa, alla fine della guerra, rielaborò l'Antigone e scrisse ancora: I giorni della Comune (1949); Il Coriolano di Shakespeare ed infine il Precettore di Lenz.
Nel Febbraio 1956, compie il suo unico viaggio in Italia per vedere al Piccolo Teatro "L'Opera da tre Soldi" messa in scena da Strehler.
Muore a Berlino per un infarto il 14 di Agosto dello stesso anno.
IL TEATRO EPICO BRECHTIANO:
Se andate a digitare la parola "Teatro Epico" su internet compariranno centinaia di siti che spiegano cosa si intende con tale termine.
Come sempre, sopratutto in tale caso, preferisco affidarmi a Wikipedia dove potrete leggere:
Tipo di Teatro affermatosi agli inizi del XX secolo, la cui forma e funzione differisce dal concetto stesso di teatro come normalmente si intende.
Per "epicizzazione del teatro" si intende, infatti, il decentramento della drammatizzazione dall'evento scenico rappresentato in maniera naturalistica per una più globale partecipazione dello spettatore.....
Brecht era dunque contro il teatro tradizionale basato sulla identificazione Attore-Personaggio-, Personaggio-Pubblico.
Attraverso una tecnica, che Brecht chiamava come "effetto di straniamento", l'attore non diventa personaggio ma anzi critica e osserva distaccato.
Al centro dell'interesse estetico - ideologico del teatro di Brecht sta la trasformabilità dell'uomo e di tutte le cose.
Rilevante per la sua vita di uomo e di artista fu l'incontro con Piscator, regista, che lo indusse ad applicare le teorie marxiste ai drammi.
Lo scopo di Brecht era quello di produrre al contempo un teatro epico e politico.
Come Piscator, Brecht aspirava a un dramma scientifico e marxista che comprendesse le ragioni sociali e storiche del popolo. Era inoltre convinto che il teatro epico, e non quello aristotelico, fosse destinato a diventare il teatro dell'era scientifica.
Nell'intento di abbattere i canoni estetici classici (legati appunto alle teorie aristoteliche) fondati sul principio di catarsi ed ormai ritenute inutili ad innovare la coscienza morale e civile del popolo; Brecht proponeva un modello nuovo di teatro, il teatro epico, le cui sequenze dovevano essere proprio quelle del teatro popolare ispirato al vissuto e al quotidiano, con scene staccate l'una dall'altra e con la fusione di nuovi registri formale-espressivi.
Infatti, mentre prima si tendeva all'empatia (la commozione del pubblico) ora invece l'autore si distanzia dallo spettatore (si strania).
Il Pubblico viene messo in grado non solo di partecipare ma anche di giudicare.
Il teatro di Brecht mira quindi allo sviluppo del senso critico e ne fa il punto di forza per un teatro sociologico.
TESTI DI RIFERIMENTO:
Bertolt Brecht, "Scritti Teatrali", Einaudi Editore.
Oscar G. Brockett, "Storia del Teatro" vol.II, Saggi Marsilio Editore.
Silvio D'Amico, "Enciclopedia dello Spettacolo".
Http//:www.wikipedia.it alla voce Brecht ed alla voce Teatro Epico.
Poichè l'argomento trattato in questi fogli vede in prima linea un personaggio singolare quale è Bertolt Brecht e visto che piu' volte nel blog ho trattato di svariate biografie, mi sembrava una buona occasione questa per riproporre proprio qui quella ricerca.
VITA ED OPERE:
Eugen Bertolt Brecht (Augusta 1898 - Berlino est 1956) è stato tra i massimi autori, teorici e registi del teatro contemporaneo .
Nato in una famiglia benestante, studiò medicina e prestò servizio come infermiere in un ospedale militare durante la guerra; questa esperienza lo trasformò in pacifista e nemico giurato di ogni mitologia bellica.
Inizia così la sua carriera di scrittore nel 1918 con "Baal", il suo primo dramma di ventidue scene, che si ispira all'individualismo e all'anarchia del teatro espressionista.
Nello stesso periodo conobbe e frequentò una donna, Paula Banholzer, con cui l'anno seguente ebbe il suo primo figlio, Frank (morto nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale sul fronte russo).
Nel Maggio del 1920 si trasferisce a Monaco dove conosce e frequenta il circolo culturale del "Lachkeller" (La cantina delle risate), un gruppo diretto dal celebre cabarettista Karl Valentin (cabarettista, attore e produttore cinematografico tedesco di grande rilevanza nella cultura del tempo e nella vita di Brecht).
Nel 1922, mentre si trova a Berlino (città in cui si trasferisce nel 1924), sposa Marianne Zoff (da cui nasce la figlia Hanne che da grande diventerà una nota attrice) e nello stesso anno vince il premio Kleist con l'opera "Tamburi nella notte" rappresentata poi con grande successo sulle scene teatrali.
L'anno seguente mise in scena "La Giungla di Città", storia ambientata a Chicago, in America, che vede una lotta senza quartiere fra un ricco proprietario di lavanderie che crede di poter comprare qualunque cosa, compreso ciò che sta scritto nei libri, ed un giovane bibliotecario che parla come Rimbaud.
A Berlino lavorò fino al 1926 come Dramaturg al Deutsches Theater, collaborando prima con Max Reinhardt e poi con Erwin Piscator.
Se la prima fase della carriera di Brecht si concluse in quell'anno, la svolta fondamentale nella sua attività di autore è costituita dal dramma "Un Uomo è un Uomo"in cui si possono ritrovare i germi della consapevolezza sociale e delle intenzioni didattiche che avrebbero poi caratterizzato la sua opera successiva.
E' in quell'epoca che Brecht prende a studiare il pensiero di Marx, sviluppando il proprio interesse politico in una data direzione.
Nel 1927-1928 divorzia da Marianne Zoff e inizia a lavorare con Piscator nell'allestimento delle "Avventure del buon soldato Schweik", subito dopo invece raggiunge la celebrità con "L'Opera da tre soldi", che ebbe ben 400 repliche a teatro.
Scrisse poi "Santa Giovanna dei Macelli" ed ancora "Ascesa e caduta della città di Mahagonny", oper lirica con musiche di Kurt Weill.
Nel 1929 sposa Helen Weigel, da cui nasce la seconda figlia, Barbara.
Nel 1933, all'avvento del Nazismo, Brecht abbandona insieme alla famiglia la città di Berlino ed inizia una vita da nomade, spostandosi in: Austria, Svizzera, Francia, Danimarca, Finlandia e in Russia, prima di stabilirsi dal 1941 al 1947 negli Stati Uniti.
Durante questo esilio forzato Brecht scrisse le opere maggiori e sviluppo' la sua teoria teatrale già abbozzata negli scritti (in particolare nelle "Note a Mahagonny") precedenti e che fu data alle stampe con il nome di "Breviario di Estetica Teatrale".
Tra i diversi drammi scritti negli anni dell'esilio vanno di certo ricordati: Vita di Galileo (1938); L'anima buona del Sezuan (1939); Il Cerchio del gesso del Caucaso (1944).
Ritornò in Europa nel 1947, dopo essere stato costretto a discolparsi dall'accusa di attività antiamericane di fronte alla Commissione del Senatore Mc Carthy.
Essendo ora la Germania divisa in due, Brecht si trasferisce a Berlino est dove l'11 gennaio del 1949 inaugurò il teatro Berliner Ensemble con l'opera "Madre Courage e i suoi figli", la vicenda di una vivandiera dell'esercito durante la guerra dei trent'anni.
Al Berliner Ensemble, Brecht potè sperimentare sulla scena le teorie elaborate negli anni dell'esilio.
Il Berliner divenne rapidamente celebre e fu meta di un intenso pellegrinaggio di artisti e di ammiratori del teatro brechtiano.
Al suo rientro in Europa, alla fine della guerra, rielaborò l'Antigone e scrisse ancora: I giorni della Comune (1949); Il Coriolano di Shakespeare ed infine il Precettore di Lenz.
Nel Febbraio 1956, compie il suo unico viaggio in Italia per vedere al Piccolo Teatro "L'Opera da tre Soldi" messa in scena da Strehler.
Muore a Berlino per un infarto il 14 di Agosto dello stesso anno.
IL TEATRO EPICO BRECHTIANO:
Se andate a digitare la parola "Teatro Epico" su internet compariranno centinaia di siti che spiegano cosa si intende con tale termine.
Come sempre, sopratutto in tale caso, preferisco affidarmi a Wikipedia dove potrete leggere:
Tipo di Teatro affermatosi agli inizi del XX secolo, la cui forma e funzione differisce dal concetto stesso di teatro come normalmente si intende.
Per "epicizzazione del teatro" si intende, infatti, il decentramento della drammatizzazione dall'evento scenico rappresentato in maniera naturalistica per una più globale partecipazione dello spettatore.....
Brecht era dunque contro il teatro tradizionale basato sulla identificazione Attore-Personaggio-, Personaggio-Pubblico.
Attraverso una tecnica, che Brecht chiamava come "effetto di straniamento", l'attore non diventa personaggio ma anzi critica e osserva distaccato.
Al centro dell'interesse estetico - ideologico del teatro di Brecht sta la trasformabilità dell'uomo e di tutte le cose.
Rilevante per la sua vita di uomo e di artista fu l'incontro con Piscator, regista, che lo indusse ad applicare le teorie marxiste ai drammi.
Lo scopo di Brecht era quello di produrre al contempo un teatro epico e politico.
Come Piscator, Brecht aspirava a un dramma scientifico e marxista che comprendesse le ragioni sociali e storiche del popolo. Era inoltre convinto che il teatro epico, e non quello aristotelico, fosse destinato a diventare il teatro dell'era scientifica.
Nell'intento di abbattere i canoni estetici classici (legati appunto alle teorie aristoteliche) fondati sul principio di catarsi ed ormai ritenute inutili ad innovare la coscienza morale e civile del popolo; Brecht proponeva un modello nuovo di teatro, il teatro epico, le cui sequenze dovevano essere proprio quelle del teatro popolare ispirato al vissuto e al quotidiano, con scene staccate l'una dall'altra e con la fusione di nuovi registri formale-espressivi.
Infatti, mentre prima si tendeva all'empatia (la commozione del pubblico) ora invece l'autore si distanzia dallo spettatore (si strania).
Il Pubblico viene messo in grado non solo di partecipare ma anche di giudicare.
Il teatro di Brecht mira quindi allo sviluppo del senso critico e ne fa il punto di forza per un teatro sociologico.
TESTI DI RIFERIMENTO:
Bertolt Brecht, "Scritti Teatrali", Einaudi Editore.
Oscar G. Brockett, "Storia del Teatro" vol.II, Saggi Marsilio Editore.
Silvio D'Amico, "Enciclopedia dello Spettacolo".
Http//:www.wikipedia.it alla voce Brecht ed alla voce Teatro Epico.
martedì 23 ottobre 2012
La Caccia alle Streghe in Europa di Brian P. Levack.
Con l'avvicinarsi di Halloween mi è presa una strana mania, quella di dedicare un po di tempo alla lettura di testi di particolare argomentazione che permettano alla mia sete di conoscenza di approfondire ulteriori mondi ancora ignoti e oscuri.
Già nel 2011 (in data 20 Ottobre), su questo Blog, avevo postato (dopo alcune ricerche) un breve riassunto sulle origini di Halloween e sul suo Mito ancora attuale.
Oggi invece voglio dedicare il nuovo post alla recensione di questo libro che, anche se non tratta poi più di tanto della ricorrenza di Halloween, risulta comunque affine alla tematica tenebrosa.
Parlo del testo: LA CACCIA ALLE STREGHE IN EUROPA.
Scritto dal professore americano Brian P. Levack, insegnante di Storia presso l'Università di Austin, nel Texas, il saggio (poichè di un saggio storico si tratta) risulta essere una lucida e documentata analisi su quello che è stato il più grande "assassinio di massa", avvenuto nell'Europa moderna, nel periodo che va dal 1450 al 1760.
Lo stesso Levack informa il lettore, nella sua prefazione al testo, che l'argomento trattato non è di così facile spiegazione come può sembrare di primo impatto e scrive:
In questo saggio si cerca di spiegare perchè avvenne la grande caccia alle streghe in Europa e perchè toccò il suo apice verso la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.
Non è facile rispondere a queste domande. Innanzitutto perchè la caccia alle streghe in Europa non fu un singolo evento storico ma la risultante di migliaia di singoli processi che si tennero, nell'arco di più di 300 anni, dalla Scozia alla Transilvania, dalla Spagna alla Finlandia, dall'Inghilterra alla Francia. In secondo luogo perchè la caccia alle streghe fu una impresa estremamente complessa, dal momento che coinvolgeva sia le classi sociali colte che quelle della gente comune; essa fu ad un tempo il riflesso delle idee popolari e di quelle di élite in materia di stregoneria.
Ebbe dimensioni sia religiose che sociali e fu condizionata da una varietà di fattori politici e giuridici.
Diviso in 9 Capitoli (piu' svariati paragrafi e sottoparagrafi esplicativi), il saggio del professore vuole fare luce sugli aspetti ancora irrisolti di una tematica così macabra e scottante che ha visto provocare la morte di più di 45.000 persone in tutto l'ambito europeo.
Si parte così, fin dal Primo Capitolo, alla spiegazione iniziale del termine "Stregoneria" e del come e perchè sia iniziato questo sventurato evento.
Si legge a pagina 6:
Anche se il numero degli stregoni e delle streghe processati varia da luogo a luogo e da periodo a periodo, tutti i processi per stregoneria si possono far rientrare in una operazione giudiziaria di vastissima portata che fu posta in atto solo in Europa e solo all'inizio dell'età moderna.
Le autorità e le comunità europee di quel periodo nutrirono una paura così profonda nei confronti delle streghe, da dare spesso vita, nell'intento di perseguirle, a forme di comportamento frenetiche, irrazionali o maniacali.
La caccia alle streghe comportava l'identificazione di individui cui l'opinione pubblica attribuiva la pratica di attività segrete od occulte.
Sulla base delle accuse, delle denuce o anche di semplici voci, le autorità giudiziarie procedevano all'arresto di persone i cui nominativi erano stati segnalati, dopodichè le interrogavano e facevano quanto in loro potere per indurle a confessare.
L'ultima fase della caccia si concludeva, nella maggior parte dei casi,con la condanna degli accusati a cui faceva seguito l'esecuzione capitale, l'esilio o la reclusione.
E si prosegue due pagine piu' avanti con:
Quando gli europei dell'inizio dell'età moderna usavano la parola "Stregoneria" si riferivano quasi sempre a due tipi di attività.
La prima era la pratica della magia nera, o maligna o malefica, cioè la "fattura"di malefici mediante il ricorso a poteri straordinari. A questo tipo di magia si attribuivano poteri diversi: uccidere una persona trafiggendo un pupazzo fatto a sua immagine, infliggere una malattia ad un bimbo recitando un incantesimo, provocare un incendio ponendo una spada stregata in una stanza, etc..
Tali atti venivano definiti come Maleficia.
Subito dopo Levack rende noto al lettore che esistono due modi differenti di uso della magia dividendola così in: Magia benefica o malefica; Magia Alta o Magia Bassa.
Facendo rientrare tra la magia alta: l'Alchimia, l'Astrologia, la Negromanzia (che ricorre all'uso degli spiriti dei defunti); mentre per la magia bassa viene riferito che non è richiesta alcuna cultura particolare perchè può essere espressa oralmente e di solito assume la forma di semplici sortilegi o incantesimi.
Non proseguo oltre (anche perchè non mi sembra corretto citare e riportare l'intero libro) in quanto già dalle fasi iniziali spero di aver messo la pulce nell'orecchio di qualche curioso che voglia approfondire la materia oscura andandosi a recuperare o ad acquistare il testo e a leggerselo di persona.
Posso solo concludere scrivendo che il libro del professor Levack è scritto in maniera chiara e precisa, approfondisce con documenti alla mano aspetti storici della caccia alle streghe rimasti
sepolti a lungo e porta a far riflettere seriamente su quella che era definità come "Età Moderna" e quindi piu' "civile" e "aggiornata".
Consigliato agli estimatori della Storia Moderna ma anche agli appassionati di Magia.
Già nel 2011 (in data 20 Ottobre), su questo Blog, avevo postato (dopo alcune ricerche) un breve riassunto sulle origini di Halloween e sul suo Mito ancora attuale.
Oggi invece voglio dedicare il nuovo post alla recensione di questo libro che, anche se non tratta poi più di tanto della ricorrenza di Halloween, risulta comunque affine alla tematica tenebrosa.
Parlo del testo: LA CACCIA ALLE STREGHE IN EUROPA.
Scritto dal professore americano Brian P. Levack, insegnante di Storia presso l'Università di Austin, nel Texas, il saggio (poichè di un saggio storico si tratta) risulta essere una lucida e documentata analisi su quello che è stato il più grande "assassinio di massa", avvenuto nell'Europa moderna, nel periodo che va dal 1450 al 1760.
Lo stesso Levack informa il lettore, nella sua prefazione al testo, che l'argomento trattato non è di così facile spiegazione come può sembrare di primo impatto e scrive:
In questo saggio si cerca di spiegare perchè avvenne la grande caccia alle streghe in Europa e perchè toccò il suo apice verso la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.
Non è facile rispondere a queste domande. Innanzitutto perchè la caccia alle streghe in Europa non fu un singolo evento storico ma la risultante di migliaia di singoli processi che si tennero, nell'arco di più di 300 anni, dalla Scozia alla Transilvania, dalla Spagna alla Finlandia, dall'Inghilterra alla Francia. In secondo luogo perchè la caccia alle streghe fu una impresa estremamente complessa, dal momento che coinvolgeva sia le classi sociali colte che quelle della gente comune; essa fu ad un tempo il riflesso delle idee popolari e di quelle di élite in materia di stregoneria.
Ebbe dimensioni sia religiose che sociali e fu condizionata da una varietà di fattori politici e giuridici.
Diviso in 9 Capitoli (piu' svariati paragrafi e sottoparagrafi esplicativi), il saggio del professore vuole fare luce sugli aspetti ancora irrisolti di una tematica così macabra e scottante che ha visto provocare la morte di più di 45.000 persone in tutto l'ambito europeo.
Si parte così, fin dal Primo Capitolo, alla spiegazione iniziale del termine "Stregoneria" e del come e perchè sia iniziato questo sventurato evento.
Si legge a pagina 6:
Anche se il numero degli stregoni e delle streghe processati varia da luogo a luogo e da periodo a periodo, tutti i processi per stregoneria si possono far rientrare in una operazione giudiziaria di vastissima portata che fu posta in atto solo in Europa e solo all'inizio dell'età moderna.
Le autorità e le comunità europee di quel periodo nutrirono una paura così profonda nei confronti delle streghe, da dare spesso vita, nell'intento di perseguirle, a forme di comportamento frenetiche, irrazionali o maniacali.
La caccia alle streghe comportava l'identificazione di individui cui l'opinione pubblica attribuiva la pratica di attività segrete od occulte.
Sulla base delle accuse, delle denuce o anche di semplici voci, le autorità giudiziarie procedevano all'arresto di persone i cui nominativi erano stati segnalati, dopodichè le interrogavano e facevano quanto in loro potere per indurle a confessare.
L'ultima fase della caccia si concludeva, nella maggior parte dei casi,con la condanna degli accusati a cui faceva seguito l'esecuzione capitale, l'esilio o la reclusione.
E si prosegue due pagine piu' avanti con:
Quando gli europei dell'inizio dell'età moderna usavano la parola "Stregoneria" si riferivano quasi sempre a due tipi di attività.
La prima era la pratica della magia nera, o maligna o malefica, cioè la "fattura"di malefici mediante il ricorso a poteri straordinari. A questo tipo di magia si attribuivano poteri diversi: uccidere una persona trafiggendo un pupazzo fatto a sua immagine, infliggere una malattia ad un bimbo recitando un incantesimo, provocare un incendio ponendo una spada stregata in una stanza, etc..
Tali atti venivano definiti come Maleficia.
Subito dopo Levack rende noto al lettore che esistono due modi differenti di uso della magia dividendola così in: Magia benefica o malefica; Magia Alta o Magia Bassa.
Facendo rientrare tra la magia alta: l'Alchimia, l'Astrologia, la Negromanzia (che ricorre all'uso degli spiriti dei defunti); mentre per la magia bassa viene riferito che non è richiesta alcuna cultura particolare perchè può essere espressa oralmente e di solito assume la forma di semplici sortilegi o incantesimi.
Non proseguo oltre (anche perchè non mi sembra corretto citare e riportare l'intero libro) in quanto già dalle fasi iniziali spero di aver messo la pulce nell'orecchio di qualche curioso che voglia approfondire la materia oscura andandosi a recuperare o ad acquistare il testo e a leggerselo di persona.
Posso solo concludere scrivendo che il libro del professor Levack è scritto in maniera chiara e precisa, approfondisce con documenti alla mano aspetti storici della caccia alle streghe rimasti
sepolti a lungo e porta a far riflettere seriamente su quella che era definità come "Età Moderna" e quindi piu' "civile" e "aggiornata".
Consigliato agli estimatori della Storia Moderna ma anche agli appassionati di Magia.
giovedì 18 ottobre 2012
Addio a Sylvia Kristel. Il volto storico di "Emmanuelle"
Si è spenta oggi a Parigi, all'età di 60 anni, Sylvia Kristel, l'attrice e modella olandese, famosa sopratutto per essere stata interprete (a partire dal 1975 e fino a metà degli anni '80) dei film erotici di "Emmanuelle".
La donna, malata di cancro ormai da tempo, è deceduta nella sua casa in Francia.
L'ultima apparizione è stata nel 2009 nel film per la televisione "Le ragazze dello Swing", ma alle sue spalle ha avuto una lunga carriera (seppur costellata da ruoli minori, dopo l'exploit degli anni '70-'80) che l'ha vista viaggiare in lungo e in largo per il mondo per interpretare svariati ruoli e per sfilare lungo le passerelle di moda.
Addio quindi al volto di "Emmanuelle".
La donna, malata di cancro ormai da tempo, è deceduta nella sua casa in Francia.
L'ultima apparizione è stata nel 2009 nel film per la televisione "Le ragazze dello Swing", ma alle sue spalle ha avuto una lunga carriera (seppur costellata da ruoli minori, dopo l'exploit degli anni '70-'80) che l'ha vista viaggiare in lungo e in largo per il mondo per interpretare svariati ruoli e per sfilare lungo le passerelle di moda.
Addio quindi al volto di "Emmanuelle".
domenica 14 ottobre 2012
E' record per l'austriaco Felix Baumgarten che supera la velocità del suono.
Oggi 14 Ottobre 2012, sono rimasta letteralmente incollata alla diretta televisiva di Sky Tg 24 (suppongo che come me altre migliaia di persone abbiano fatto lo stesso) che mostrava secondo per secondo l'impresa dell'austriaco Felix Baumgarten che si gettava dallo spazio sulla terra per poter così abbattere il muro del suono.
Ammiro il grande coraggio di quest'uomo che ha conquistato così, a soli 43 anni, il record di volo umano, lanciandosi appunto in caduta libera da oltre trentanovemila metri di altezza, atterrando dopo ben 8 minuti (con apertura del paracadute dopo circa 5 minuti) al suolo americano.
In questa giornata storica, Baumgarten è riuscito così ad avere a suo possesso ben 3 record:
- ha superato la velocità del suono (di 1.193 Km/h) durante la caduta (il primo caso per un uomo senza aiuto di aerei ma lanciandosi da un pallone ad elio studiato appositamente per l'impresa);
- si è lanciato dalla quota piu' alta in assoluto;
- ha superato il primato di volo umano su pallone aereostatico.
Ammiro il grande coraggio di quest'uomo che ha conquistato così, a soli 43 anni, il record di volo umano, lanciandosi appunto in caduta libera da oltre trentanovemila metri di altezza, atterrando dopo ben 8 minuti (con apertura del paracadute dopo circa 5 minuti) al suolo americano.
In questa giornata storica, Baumgarten è riuscito così ad avere a suo possesso ben 3 record:
- ha superato la velocità del suono (di 1.193 Km/h) durante la caduta (il primo caso per un uomo senza aiuto di aerei ma lanciandosi da un pallone ad elio studiato appositamente per l'impresa);
- si è lanciato dalla quota piu' alta in assoluto;
- ha superato il primato di volo umano su pallone aereostatico.
venerdì 12 ottobre 2012
Copper: la nuova serie di Foxcrime in onda ogni giovedi' sera.
E' andato in onda ieri sera, ore 21.55, sul canale 117 di Foxcrime (della piattaforma Sky), il primo episodio della tanto attesa serie televisiva "Copper".
Questa nuovo drama, prodotto e creato per l'emittente americana BBC da Tom Fontana (stesso creatore della stimata serie "I Borgia") e Will Rokos (scrittore e produttore di "Southland"), vede un cast giovane e una trama abbastanza accattivante, ed i risultati dello share di ieri sera confermano la sua visibilità ad un vasto pubblico.
RIASSUMENDO VELOCEMENTE LA TRAMA:
Ambientato nel quartiere degadato di Five Points (New York) nell'anno 1864, la serie ha come protagonista principale il detective-poliziotto Kevin Corcoran (interpretato da un giovanissimo attore, classe 1987, come Tom Weston-Jones) che rientrato dalla Guerra Civile scopre che la figlia è stata assassinata e la moglie è scomparsa nel nulla.
Si reinventa così detective, affiancato da personaggi di particolare fattura quali: il Dottor Matthew Freeman (interprete Ato Essandoh), ex schiavo di colore costretto ad esercitare la professione clandestinamente per aiutare Corcoran con le prime basi di indagini scentifiche; Eva Heissen (l'attrice Fanka Potente) prostituta e amica pronta a fornire amore, aiuto ed informazioni al giovane detective; infine Robert Morehouse (attore Kyle Schmidt) figlio di un influente uomo d'affari del quartiere.
Dunque in una New York di fine secolo, dove le ingiustizie, i soprusi, gli abusi e le varie violenze si susseguono quotidianamente, quest'uomo tenterà di mettere un certo ordine (utilizzando metodi anche forti se necessario) almeno nel suo degradato quartiere di Five Points.
CONCLUSIONE:
Uno dei buoni motivi per cui guardare la serie tv Copper è dato dal fatto che esso sia stato definito da molti critici come una buona copia del film di Martin Scorsese: Gangs of New York.
Leggendo poi le varie impressioni (sentimenti a cui in buona parte mi associo dopo averne visto il primo episodio ieri) che corrono sul web, si puo' ben notare come questa serie abbia catturato l'attenzione attraverso gli ottimi personaggi (anche se di varie tipologie) e la trama.
In conclusione, per invogliare chi ne abbia voglia, a seguire questa fiction di sole 10 puntate (in onda ogni giovedì sera su Sky) mi permetto di riportare la critica che si ritova sul sito: http://www.serialmente.com/2012/08/25/copper-1x01-surviving-death/ , e che a mio avviso esprime chiaramente i motivi per cui occorre seguire Copper.
Si legge infatti sul sito:
Buono, non eccezionale ma interessante, e meritevole di una certa considerazione se non altro in relazione al “peso” dei nomi coinvolti....
Se poi il poliziesco puro, con caso della settimana e tutto il resto, non fosse proprio la vostra tazza di té, offre qualche piacevole distrazione sulla lunga distanza la trama orizzontale, che affonda le radici nel passato di Corcan, tra un caso irrisolto che riguarda la morte della figlia e la scomparsa della moglie.... Buona anche la colonna sonora, e segnalo, per associazione, anche la splendida sigla di apertura, curioso connubio di animazioni e illustrazioni d’epoca, orecchiabile e, per una volta, lunga il giusto. Difficile dire se da un anno a questa parte ce lo saremo già dimenticato o se diremo di avere tra le mani il nuovo Deadwood, per il momento è una piacevole sorpresa che merita la nostra attenzione.
Questa nuovo drama, prodotto e creato per l'emittente americana BBC da Tom Fontana (stesso creatore della stimata serie "I Borgia") e Will Rokos (scrittore e produttore di "Southland"), vede un cast giovane e una trama abbastanza accattivante, ed i risultati dello share di ieri sera confermano la sua visibilità ad un vasto pubblico.
RIASSUMENDO VELOCEMENTE LA TRAMA:
Ambientato nel quartiere degadato di Five Points (New York) nell'anno 1864, la serie ha come protagonista principale il detective-poliziotto Kevin Corcoran (interpretato da un giovanissimo attore, classe 1987, come Tom Weston-Jones) che rientrato dalla Guerra Civile scopre che la figlia è stata assassinata e la moglie è scomparsa nel nulla.
Si reinventa così detective, affiancato da personaggi di particolare fattura quali: il Dottor Matthew Freeman (interprete Ato Essandoh), ex schiavo di colore costretto ad esercitare la professione clandestinamente per aiutare Corcoran con le prime basi di indagini scentifiche; Eva Heissen (l'attrice Fanka Potente) prostituta e amica pronta a fornire amore, aiuto ed informazioni al giovane detective; infine Robert Morehouse (attore Kyle Schmidt) figlio di un influente uomo d'affari del quartiere.
Dunque in una New York di fine secolo, dove le ingiustizie, i soprusi, gli abusi e le varie violenze si susseguono quotidianamente, quest'uomo tenterà di mettere un certo ordine (utilizzando metodi anche forti se necessario) almeno nel suo degradato quartiere di Five Points.
CONCLUSIONE:
Uno dei buoni motivi per cui guardare la serie tv Copper è dato dal fatto che esso sia stato definito da molti critici come una buona copia del film di Martin Scorsese: Gangs of New York.
Leggendo poi le varie impressioni (sentimenti a cui in buona parte mi associo dopo averne visto il primo episodio ieri) che corrono sul web, si puo' ben notare come questa serie abbia catturato l'attenzione attraverso gli ottimi personaggi (anche se di varie tipologie) e la trama.
In conclusione, per invogliare chi ne abbia voglia, a seguire questa fiction di sole 10 puntate (in onda ogni giovedì sera su Sky) mi permetto di riportare la critica che si ritova sul sito: http://www.serialmente.com/2012/08/25/copper-1x01-surviving-death/ , e che a mio avviso esprime chiaramente i motivi per cui occorre seguire Copper.
Si legge infatti sul sito:
Buono, non eccezionale ma interessante, e meritevole di una certa considerazione se non altro in relazione al “peso” dei nomi coinvolti....
Se poi il poliziesco puro, con caso della settimana e tutto il resto, non fosse proprio la vostra tazza di té, offre qualche piacevole distrazione sulla lunga distanza la trama orizzontale, che affonda le radici nel passato di Corcan, tra un caso irrisolto che riguarda la morte della figlia e la scomparsa della moglie.... Buona anche la colonna sonora, e segnalo, per associazione, anche la splendida sigla di apertura, curioso connubio di animazioni e illustrazioni d’epoca, orecchiabile e, per una volta, lunga il giusto. Difficile dire se da un anno a questa parte ce lo saremo già dimenticato o se diremo di avere tra le mani il nuovo Deadwood, per il momento è una piacevole sorpresa che merita la nostra attenzione.
giovedì 11 ottobre 2012
Gli psicovampiri. Gente che succhia le nostre emozioni e la nostra vita.
Ho comprato la rivista "Focus" di questo mese in edicola e al suo interno vi ho ritrovato un articolo (da pagina 55 fino a pagina 61), che ha attratto in particolare maniera la mia attenzione. Il titolo in questione, riportato in alto all'apertura, vede la scritta "Gente Tossica" (non riesco purtroppo però a vedere chi lo ha firmato) e rientra nell'argomento "Comportamento Umano".
In sostanza si parla di come nelle vite di ogni di noi (in ambito della famiglia, delle amicizie, del lavoro o di qualsiasi altro gruppo sociale) sia possibile ritrovare al nosto fianco un altro essere umano che sembra a prima vista normale ma che nella realtà ha un unico vero scopo: rovinare la nostra esistenza.
Queste presunte persone che agirebbero così ipocritamente nei nostri confronti vengono definite tra le righe del mensile come "PsicoVampiri", ovvero come succhiatori di energie e forze, oltre che delle nostre emozioni.
L'articolo prosegue poi così:
La psicologa americana Lilian Glass, esperta di linguaggio del corpo, li ha definiti come "gente tossica" e li ha catalogati in dieci categorie, suggerendo per ognuna le contromisure piu' adatte da effettuare per evitare tali persone. Si tratta in fondo di pura sopravvivenza: O noi o loro.
In sostanza questa psicologa comportamentista avrebbe classificato queste persone in ben 10 categorie che vengo a riportarvi, esattamente come li elenca il quotidiano, in modo che se credete di riconoscere o magari invece già rionoscete qualcuno che vi sta a fianco possiate evitare il piu' possibile il contatto con esse o perlomeno possiate guardarvi le spalle.
Il primo posto della lista è occupato da quello che viene definito come: Sociopatico.
Pericoloso perchè all'inizio le persone sociopatiche tendono a fare buona impressione, sono in realtà vanagloriosi privi di scrupoli in grado di mentire senza esitazioni per raggiungere i propri obiettivi. Ai sociopatici non interessano i sentimenti o i diritti altrui. Secondo la psicologa il modo migliore per riconoscere tali persone è quello di fissarle bene negli occhi senza esprimere alcuna emozione. Piu' li terremo lontani da noi meglio sarà per la nostra salute emotiva.
Al secondo posto invece si trova L'Invidioso.
Ovvero colui che ripensa continuamente a cio' che gli altri hanno mentre lui non ha nulla. Questa invidia soffocante può far sì che l'invidioso tenti di sminuire verbalmente gli altri facendoli sentire come persone fortunate in realtà non capaci e immeritevoli di ciò che hanno.
In pratica l'invidioso è colui che non riesce a concepire che i successi altrui possano essere risultato di veri e propri sacrifici e pertanto sparge veleno sotto forma di malignità e pettegolezzi.
Si classifica al terzo posto invece: l'Arrogante Presuntuoso.
Sono quelle persone superbe e altezzose, convinte di essere sempre nel giusto.Hanno sempre la risposta pronta su tutto e non accettano critiche su nulla. La psicologa reputa che la loro frase preferita sia: Ne sei proprio sicuro ?
Li definisce come despoti intellettuali che si credono indispensabili e unici.
Se incoraggiati nei loro errori si fanno del male da soli perchè non imparano ad accettare i propri sbagli e la propria umanità.
Quarto posto per il: Pettegolo Maldicente.
Questo tipo di persone crea scompiglio nella vita altrui attraverso menzogne continue.
E' generalmente una persona indiscreta pronta a svelare ogni vostra confidenza pur di farsi spazio.
La sua ambizione massima è sapere tutto di tutti per poter così utilizzare le cose a proprio vantaggio.
Per difendersi da persone come questa occorre esser piu' abili e non raccontargli mai nulla di personale o di intimo.
Al Quinto posto si trova Il Capo Autoritario.
Negli ambienti di lavoro in genere il capo ha diritto di dire la propria opinione su come deve essere svolto il lavoro e di criticare alcuni risultati se non si ottengono certi risultati attesi.
Esistono però ambienti dove invece il capo si trasforma in despota autoritario che impone la propria volontà agli altri.
Gli autoritari mantengono il rigido controllo delle cose incutendo timore.
In questi casi se si tende ad esagerare ci si puo' far valere dei propri diritti grazie all'aiuto della legge che oggi riconosce certi comportamenti posti sul luogo di lavoro come mobbing e quindi denunciabili.
Proseguiamo nella lista della Gente Tossica con il Sesto posto, che stavolta è occupato da: Il Mediocre.
Sono persone pigre e demotivate che tendono alla depressione. Tendenzialmente fanno danno più a se stessi che al prossimo ma a volte riescono con la loro indolenza e la loro mollezza a trascinare dietro di se' anche le persone che hanno un carattere aperto e vitale.
La scelta dei nostri compagni di viaggio di vita dipende sempre da noi, pertanto se possiamo evitare di entrare o stare a contatto con tali persone è la cosa migliore da fare.
Settimo posto per Il Vittimista.
Pesona che sprizza negatività da ogni poro e che si ritiene sempre sfortunato senza voler cambiare nulla del proprio destino.
Il suo rancore verso il mondo esterno è intenso e continuo ed è in grado di far sentire chi gli è a fianco come colpevole di situazioni di cui in realtà non ha colpe.
Ottavo posto invece per l'Aggressivo Verbale.
Capace con il suo eloquio di creare danni simili a maltrattamenti fisici.
Sardonici, offensivi, intimidatori, gli Aggressivi Verbali hanno come scopo in una discussione quello di far sentire l'interlocutore come incapace e debole.
Ragionare con loro è tempo perso pertanto è meglio voltar loro le spalle e andarsene lasciandoli soli.
Non a caso queste persone alla fine finiscono veramente per ritrovarsi soli e abbandonati da tutti nella loro esistenza.
Penultima posizione per quello che viene riconosciuto come: l'Umiliatore.
Persona che si finge amica ma che in realtà gode nello sminuire chi gli è vicino.
Indossa costantemente una maschera che mostra solo nel momento in cui ha una netta posizione di vantaggio su di voi.
Fate attenzione a questa persona perchè se riesce ad acquistare vantaggio su voi puo' condizionare profondamente la vostra vita.
Decima ed ultima posizione è quella occupata dal Nevrotico.
Quest'ultima categoria danneggia gli altri ma anche se stesso senza alcun motivo apparente.
Si pongono di continuo obiettivi irraggiungibili e tendono ad avere manie di controllo su cio' che li circonda. A differenza di tutte le altre categorie sopracitate, quella dei nevrotici non è cattiva se non piu' verso di se' e riguarda sopratutto persone con elevata fantasia (illusa poi dalla realtà).
L'articolo di Focus finisce così con il nevrotico il suo lungo elenco sulla tipologia di persone che quotidianamente ritroviamo nelle nostre realtà e che faremo bene ad evitare se vogliamo vivere più sereni la nostra esistenza.
Articolo reperito dal mensile: Focus, n° 240 di Ottobre 2012.
In sostanza si parla di come nelle vite di ogni di noi (in ambito della famiglia, delle amicizie, del lavoro o di qualsiasi altro gruppo sociale) sia possibile ritrovare al nosto fianco un altro essere umano che sembra a prima vista normale ma che nella realtà ha un unico vero scopo: rovinare la nostra esistenza.
Queste presunte persone che agirebbero così ipocritamente nei nostri confronti vengono definite tra le righe del mensile come "PsicoVampiri", ovvero come succhiatori di energie e forze, oltre che delle nostre emozioni.
L'articolo prosegue poi così:
La psicologa americana Lilian Glass, esperta di linguaggio del corpo, li ha definiti come "gente tossica" e li ha catalogati in dieci categorie, suggerendo per ognuna le contromisure piu' adatte da effettuare per evitare tali persone. Si tratta in fondo di pura sopravvivenza: O noi o loro.
In sostanza questa psicologa comportamentista avrebbe classificato queste persone in ben 10 categorie che vengo a riportarvi, esattamente come li elenca il quotidiano, in modo che se credete di riconoscere o magari invece già rionoscete qualcuno che vi sta a fianco possiate evitare il piu' possibile il contatto con esse o perlomeno possiate guardarvi le spalle.
Il primo posto della lista è occupato da quello che viene definito come: Sociopatico.
Pericoloso perchè all'inizio le persone sociopatiche tendono a fare buona impressione, sono in realtà vanagloriosi privi di scrupoli in grado di mentire senza esitazioni per raggiungere i propri obiettivi. Ai sociopatici non interessano i sentimenti o i diritti altrui. Secondo la psicologa il modo migliore per riconoscere tali persone è quello di fissarle bene negli occhi senza esprimere alcuna emozione. Piu' li terremo lontani da noi meglio sarà per la nostra salute emotiva.
Al secondo posto invece si trova L'Invidioso.
Ovvero colui che ripensa continuamente a cio' che gli altri hanno mentre lui non ha nulla. Questa invidia soffocante può far sì che l'invidioso tenti di sminuire verbalmente gli altri facendoli sentire come persone fortunate in realtà non capaci e immeritevoli di ciò che hanno.
In pratica l'invidioso è colui che non riesce a concepire che i successi altrui possano essere risultato di veri e propri sacrifici e pertanto sparge veleno sotto forma di malignità e pettegolezzi.
Si classifica al terzo posto invece: l'Arrogante Presuntuoso.
Sono quelle persone superbe e altezzose, convinte di essere sempre nel giusto.Hanno sempre la risposta pronta su tutto e non accettano critiche su nulla. La psicologa reputa che la loro frase preferita sia: Ne sei proprio sicuro ?
Li definisce come despoti intellettuali che si credono indispensabili e unici.
Se incoraggiati nei loro errori si fanno del male da soli perchè non imparano ad accettare i propri sbagli e la propria umanità.
Quarto posto per il: Pettegolo Maldicente.
Questo tipo di persone crea scompiglio nella vita altrui attraverso menzogne continue.
E' generalmente una persona indiscreta pronta a svelare ogni vostra confidenza pur di farsi spazio.
La sua ambizione massima è sapere tutto di tutti per poter così utilizzare le cose a proprio vantaggio.
Per difendersi da persone come questa occorre esser piu' abili e non raccontargli mai nulla di personale o di intimo.
Al Quinto posto si trova Il Capo Autoritario.
Negli ambienti di lavoro in genere il capo ha diritto di dire la propria opinione su come deve essere svolto il lavoro e di criticare alcuni risultati se non si ottengono certi risultati attesi.
Esistono però ambienti dove invece il capo si trasforma in despota autoritario che impone la propria volontà agli altri.
Gli autoritari mantengono il rigido controllo delle cose incutendo timore.
In questi casi se si tende ad esagerare ci si puo' far valere dei propri diritti grazie all'aiuto della legge che oggi riconosce certi comportamenti posti sul luogo di lavoro come mobbing e quindi denunciabili.
Proseguiamo nella lista della Gente Tossica con il Sesto posto, che stavolta è occupato da: Il Mediocre.
Sono persone pigre e demotivate che tendono alla depressione. Tendenzialmente fanno danno più a se stessi che al prossimo ma a volte riescono con la loro indolenza e la loro mollezza a trascinare dietro di se' anche le persone che hanno un carattere aperto e vitale.
La scelta dei nostri compagni di viaggio di vita dipende sempre da noi, pertanto se possiamo evitare di entrare o stare a contatto con tali persone è la cosa migliore da fare.
Settimo posto per Il Vittimista.
Pesona che sprizza negatività da ogni poro e che si ritiene sempre sfortunato senza voler cambiare nulla del proprio destino.
Il suo rancore verso il mondo esterno è intenso e continuo ed è in grado di far sentire chi gli è a fianco come colpevole di situazioni di cui in realtà non ha colpe.
Ottavo posto invece per l'Aggressivo Verbale.
Capace con il suo eloquio di creare danni simili a maltrattamenti fisici.
Sardonici, offensivi, intimidatori, gli Aggressivi Verbali hanno come scopo in una discussione quello di far sentire l'interlocutore come incapace e debole.
Ragionare con loro è tempo perso pertanto è meglio voltar loro le spalle e andarsene lasciandoli soli.
Non a caso queste persone alla fine finiscono veramente per ritrovarsi soli e abbandonati da tutti nella loro esistenza.
Penultima posizione per quello che viene riconosciuto come: l'Umiliatore.
Persona che si finge amica ma che in realtà gode nello sminuire chi gli è vicino.
Indossa costantemente una maschera che mostra solo nel momento in cui ha una netta posizione di vantaggio su di voi.
Fate attenzione a questa persona perchè se riesce ad acquistare vantaggio su voi puo' condizionare profondamente la vostra vita.
Decima ed ultima posizione è quella occupata dal Nevrotico.
Quest'ultima categoria danneggia gli altri ma anche se stesso senza alcun motivo apparente.
Si pongono di continuo obiettivi irraggiungibili e tendono ad avere manie di controllo su cio' che li circonda. A differenza di tutte le altre categorie sopracitate, quella dei nevrotici non è cattiva se non piu' verso di se' e riguarda sopratutto persone con elevata fantasia (illusa poi dalla realtà).
L'articolo di Focus finisce così con il nevrotico il suo lungo elenco sulla tipologia di persone che quotidianamente ritroviamo nelle nostre realtà e che faremo bene ad evitare se vogliamo vivere più sereni la nostra esistenza.
Articolo reperito dal mensile: Focus, n° 240 di Ottobre 2012.
lunedì 8 ottobre 2012
Ottobre: la ricetta dei Funghi all'Occhio.
Ottobre tempo di funghi, tartufi, castagne, zucca, uva matura e di tantissimi altri prodotti che madre Natura offre a noi generosamente.
Occorre però imparare anche a conoscere questi suoi doni e a prepararli con la giusta cura ed il giusto amore per la cucina.
E quale di questi ingredienti sopra indicato merita di sicuro particolari attenzioni (soprattutto nella sua raccolta, tanto che se non si è esperti è meglio lasciar perdere) se non i Funghi ?
La ricetta di questo mese vede quindi come protagonisti proprio loro, i Funghi, in tal caso porcini, anche se alla fine si possono utilizzare quelli che piu' vi piacciono.
Propongo così una ricetta particolare (recuperata da una vecchia rivista di cucina dell'editore Mondadori), ovvero quella dei: Funghi all'Occhio.
INGREDIENTI (Per 4 Persone):
500 gr. di Funghi Porcini; 4 Uova; 1 spicchio di Aglio; 1 dl di Latte Scremato; un ciuffo di Prezzemolo; 2 dl di Brodo Vegetale; 4 cucchiaini di Olio; Sale; Pepe.
PREPARAZIONE (Circa 20 minuti):
Fase Uno:
Pulite e lavate bene i Funghi e strofinateli con un telo umido per eliminare tutte le tracce di terra. Subito dopo tagliateli a fettine.
In una casseruola fate rosolare l'Aglio nell'Olio ed unite i Funghi facendo insaporire il tutto a fuoco alto per due minuti poi bagnateli con del Brodo caldo.
Cuocete per 10 minuti circa unendo il Prezzemolo tritato.
Fase Due:
Disponete in seguito i Funghi in 4 pirofile piccole (simil terrine di coccio) e sopra ognuna sgusciate un albume, tenendo da parte il tuorlo.
Salate leggermente, bagnate con il latte e mettete in forno caldo a 180° fin a quando l'albume non si sarà rassodato.
Fase Tre Conclusione:
Togliere le 4 pirofile dal forno e fare scivolare sulla superficie di ognuna un tuorlo.
Rimettere in forno per 4 minuti poi togliere e servire caldo.
Accompagnate pure il tutto con dei crostini di pane se volete e buon Appetito.
Occorre però imparare anche a conoscere questi suoi doni e a prepararli con la giusta cura ed il giusto amore per la cucina.
E quale di questi ingredienti sopra indicato merita di sicuro particolari attenzioni (soprattutto nella sua raccolta, tanto che se non si è esperti è meglio lasciar perdere) se non i Funghi ?
La ricetta di questo mese vede quindi come protagonisti proprio loro, i Funghi, in tal caso porcini, anche se alla fine si possono utilizzare quelli che piu' vi piacciono.
Propongo così una ricetta particolare (recuperata da una vecchia rivista di cucina dell'editore Mondadori), ovvero quella dei: Funghi all'Occhio.
INGREDIENTI (Per 4 Persone):
500 gr. di Funghi Porcini; 4 Uova; 1 spicchio di Aglio; 1 dl di Latte Scremato; un ciuffo di Prezzemolo; 2 dl di Brodo Vegetale; 4 cucchiaini di Olio; Sale; Pepe.
PREPARAZIONE (Circa 20 minuti):
Fase Uno:
Pulite e lavate bene i Funghi e strofinateli con un telo umido per eliminare tutte le tracce di terra. Subito dopo tagliateli a fettine.
In una casseruola fate rosolare l'Aglio nell'Olio ed unite i Funghi facendo insaporire il tutto a fuoco alto per due minuti poi bagnateli con del Brodo caldo.
Cuocete per 10 minuti circa unendo il Prezzemolo tritato.
Fase Due:
Disponete in seguito i Funghi in 4 pirofile piccole (simil terrine di coccio) e sopra ognuna sgusciate un albume, tenendo da parte il tuorlo.
Salate leggermente, bagnate con il latte e mettete in forno caldo a 180° fin a quando l'albume non si sarà rassodato.
Fase Tre Conclusione:
Togliere le 4 pirofile dal forno e fare scivolare sulla superficie di ognuna un tuorlo.
Rimettere in forno per 4 minuti poi togliere e servire caldo.
Accompagnate pure il tutto con dei crostini di pane se volete e buon Appetito.
venerdì 5 ottobre 2012
Raccolta firme legge anticorruzione. L'iniziativa di Repubblica per far sentire la propria voce.
Mentre oggi i nostri ragazzi italiani prendevano le botte nelle piazze italiane, da Milano a Roma, da Torino a Napoli, e in tante altre città di Italia, per manifestare giustamente il loro sdegno contro una politica che con il paraocchi non è piu' attenta ai bisogni primari del cittadino quanto invece solo ai propri interessi, continua ancora tra le pagine on line del quotidiano di Repubblica un'altra iniziativa, forse piu' silenziosa e meno rumorosa ma pur sempre una iniziativa di interesse per chi è stanco di queste situazioni sempre piu' confuse.
Sto parlando della raccolta di firme (che ha già raggiunto la quota di 265 mila adesioni) da parte del quotidiano a favore di leggi anticorruzione (anche perchè penso non faccia di certo piacere esser consapevoli che siamo la terza nazione, insieme a Messico e Turchia, con il maggior numero di corrotti e corruttori).
Questo breve post sul blog vuol quindi essere solo un modo per poter informare quanti non hanno la possibilità di scendere in piazza che vi è anche la possibilità di far sentire la propria voce con la propria firma.
Basta rivolgersi al seguente sito e pigiare alla voce Clicca qui e firmare:
http://www.repubblica.it/politica/2012/10/05/news/oltre_250mila_firme_per_l_appello_di_repubblica_s_di_camilleri_milva_sacchi_e_vecchioni-43883193/?rss
Firmate numerosi e diffondete il messaggio se anche voi siete stanchi di una Nazione che non pensa piu' ai propri figli.
Sto parlando della raccolta di firme (che ha già raggiunto la quota di 265 mila adesioni) da parte del quotidiano a favore di leggi anticorruzione (anche perchè penso non faccia di certo piacere esser consapevoli che siamo la terza nazione, insieme a Messico e Turchia, con il maggior numero di corrotti e corruttori).
Questo breve post sul blog vuol quindi essere solo un modo per poter informare quanti non hanno la possibilità di scendere in piazza che vi è anche la possibilità di far sentire la propria voce con la propria firma.
Basta rivolgersi al seguente sito e pigiare alla voce Clicca qui e firmare:
http://www.repubblica.it/politica/2012/10/05/news/oltre_250mila_firme_per_l_appello_di_repubblica_s_di_camilleri_milva_sacchi_e_vecchioni-43883193/?rss
Firmate numerosi e diffondete il messaggio se anche voi siete stanchi di una Nazione che non pensa piu' ai propri figli.
martedì 2 ottobre 2012
Da Mary Poppins a Victor Victoria: Julie Andrews compie gli anni.
Ieri, primo Ottobre, è stato il compleanno di una
donna che è diventata a partire dagli anni ’60 una vera e propria icona cinematografica,
teatrale, letteraria, e più in generale è stata un vero e proprio mito ad un alto livello culturale artistico, parlo di: Julie Andrews.
A lei ho dedicato questo post biografico sul
blog oggi per celebrarla, anche se con un giorno di ritardo, e pertanto vi auguro buona lettura.
BIOGRAFIA:
Bambina prodigio che debutta a soli otto anni,
Julie, è quindi destinata a diventare una star di fama mondiale.
A dodici anni, grazie alla sua voce straordinaria,
diventa solista all’Hippodrome di Londra, nella rivista Starlight Roof, e fino agli
inizi degli anni ’50 prosegue la sua carriera (con una lunga e faticosa gavetta
che la porta pian piano verso la cima dello star sistem) nel circuito dei
musical britannici.
Dotata di una splendida e possente voce lirica
dall’estensione di quattro ottave, nel 1954, a soli 18 anni, Julie Andrews
arriva in America, a Broadway (patria dei film musicali e dei teatri più alla
moda), dove viene scelta dai produttori per interpretare la protagonista del
musical inglese “The Boy Friend”.
Il successo ottenuto da questo lavoro è tale che la
giovane attrice diventa star del teatro americano e viene chiamata in
successive produzioni teatrali, ma anche televisive, di successo quale: My Fair lady (sullo schermo
cinematografico interpretato invece da un'altra diva come: Haudrey Hepburn) e Cinderella (che vide incollati alla
Tv 107 milioni di spettatori, un record vero e proprio per l’epoca, e grazie al
quale riceve il suo primo premio Emmy) .
Nel 1959 sposa
lo scenografo e costumista Tony Walton con cui avrà una unica figlia,
Emma, e da cui divorzierà a metà degli anni ’60.
A 27 anni si aggiudica il ruolo di protagonista nel
film che l’ha lanciata al successo a livello planetario e che le regala persino
il prestigioso premio Oscar: Mary
Poppins.
Dopo il successo di Mary Poppins, infatti, la Andrews, viene chiamata, nel 1965, ad
interpretare altri personaggi cinematografici e sempre con il ruolo principale;
come per esempio l’appassionata Maria in: Tutti insieme appassionatamente
(musical prodotto dalla 20th
Century Fox e diretto da Robert Wise, che vince ben 5 premi Academy Award e
che fa guadagnare la seconda nomination all’Oscar all’attrice, oltre che il suo
secondo Golden Globe).
L’anno seguente Julie
Andrews risulta essere l’attrice più pagata di Hollywood; tanto che persino il famoso regista
Alfred Hitchcock è costretto dalla casa produttrice dell’Universal a
scritturarla nel suo thriller “Il
sipario strappato”.
Fino alla fine degli anni ’60, la Andrews, gira in
continuo film di successo (o che risultano poi tali grazie al fatto che vi sia
lei come protagonista), in seguito però, con il passare degli anni, iniziano a
cambiare le mode e i musical vengono messi da parte per far spazio a generi
cinematografici nuovi e più in stile d’azione.
Nel 1969, si sposa con il regista americano Blake
Edwards (autore di film culto come: Colazione
da Tiffany e Operazione sottoveste)
e con lui inizia una lunga collaborazione che arriva fino agli anni ’90 (quando
poi il marito decide di ritirarsi dalle scene). Insieme girano film particolarmente graffianti e
lontani dallo stile acqua e sapone che fino ad allora ha contraddistinto l’attrice,
come ad esempio: S.O.B. (Son of Bitch),
commedia dissacratoria e semi autobiografica, con l’attore William Holden, in
cui lei interpreta una attrice di musical per famiglie costretta dal marito a
denudarsi in un film pornografico mettendo in agitazione un mondo
cinematografico ipocrita.
Il film suscita scandalo anche nella realtà; probabilmente
ciò è dovuto al topless della Andrews e al suo costante uso, durante le scene,
di continue parolacce.
Dopo S.O.B., i due coniugi, girano nel 1995, il film
Victor/Victoria, dove stavolta
alla Andrews è affidata la complessa e delicata parte di una drag queen della
Parigi degli anni ’30.
Nel 1997, a causa di una operazione mal riuscita
alle corde vocali, la Andrews, perde la sua fantastica voce lirica depotenziando
così le proprie tonalità e demoralizzando momentaneamente l’attrice che ha la
magra consolazione di vincere una causa milionaria contro il chirurgo che l’ha
operata e che ha provocato il danno.
Con il marito, l’attrice si ritira momentaneamente
dai riflettori e si trasferisce in Europa, dove inizia un percorso di vita
tutto nuovo e si reinventa, affiancata dalla figlia Emma, persino una carriera tutta
nuova: quella di scrittrice per l’infanzia presso la casa editrice Collins,
dove scrive alcuni best seller.
Nel 2008 dona alle stampe la sua prima
autobiografia: A Memoir of my Early
Years e nello stesso tempo inizia anche a diventare doppiatrice per
alcuni film d’animazione (ad esempio presta la voce ad alcuni personaggi del
famoso cartone animato “Shrek”).
Dopo la morte del marito, avvenuta nel 2010, la
Andrews , si dedica ad associazioni di beneficenza e alla regia di alcune opere
teatrali.
Considerata come una vera e propria leggenda vivente
nel mondo dello spettacolo, negli ultimi anni le vengono consegnati
riconoscimenti importanti come: l’investitura di Dama Comandante dell’Ordine
dell’Impero Britannico (consegnatole dalla regina Elisabetta II presso Buckingham
Palace nel 2000), nel 2001 l’onorificenza come artista (consegnatale dal
presidente degli Stati Uniti), nel 2011 due Grammy (che si aggiunge così agli
altri tre in suo possesso) e una Lincon Medal per le arti.
Conclusione:
dalla critica cinematografica e dal resto del mondo,
Julie Andrews si dimostra un vero ciclone di talento ed umanità.
Auguri quindi a questa grande attrice di ieri e di oggi.
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