Iniziamo

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martedì 23 ottobre 2012

La Caccia alle Streghe in Europa di Brian P. Levack.

Con l'avvicinarsi di Halloween mi è presa una strana mania, quella di dedicare un po di tempo alla lettura di testi di particolare argomentazione che permettano alla mia sete di conoscenza di approfondire ulteriori mondi ancora ignoti e oscuri.
Già nel 2011 (in data 20 Ottobre), su questo Blog, avevo postato (dopo alcune ricerche) un breve riassunto sulle origini di Halloween e sul suo Mito ancora attuale.
Oggi invece voglio dedicare il nuovo post alla recensione di questo libro che, anche se non tratta poi più di tanto della ricorrenza di Halloween, risulta comunque affine alla tematica tenebrosa.
Parlo del testo: LA CACCIA ALLE STREGHE IN EUROPA.





















Scritto dal professore americano Brian P. Levack, insegnante di Storia presso l'Università di Austin, nel Texas, il saggio (poichè di un saggio storico si tratta) risulta essere una lucida e documentata analisi su quello che è stato il più grande "assassinio di massa", avvenuto nell'Europa moderna, nel periodo che va dal 1450 al 1760.
Lo stesso Levack informa il lettore, nella sua prefazione al testo, che l'argomento trattato non è di così facile spiegazione come può sembrare di primo impatto e scrive:

In questo saggio si cerca di spiegare perchè avvenne la grande caccia alle streghe in Europa e perchè toccò il suo apice verso la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.
Non è facile rispondere a queste domande. Innanzitutto perchè la caccia alle streghe in Europa non fu un singolo evento storico ma la risultante di migliaia di singoli processi che si tennero, nell'arco di più di 300 anni, dalla Scozia alla Transilvania, dalla Spagna alla Finlandia, dall'Inghilterra alla Francia. In secondo luogo perchè la caccia alle streghe fu una impresa estremamente complessa, dal momento che coinvolgeva sia le classi sociali colte che quelle della gente comune; essa fu ad un tempo il riflesso delle idee popolari e di quelle di élite in materia di stregoneria.
Ebbe dimensioni sia religiose che sociali e fu condizionata da una varietà di fattori politici e giuridici.

Diviso in 9 Capitoli (piu' svariati paragrafi e sottoparagrafi esplicativi), il saggio del professore vuole fare luce sugli aspetti ancora irrisolti di una tematica così macabra e scottante che ha visto provocare la morte di più di 45.000 persone in tutto l'ambito europeo.
Si parte così, fin dal Primo Capitolo, alla spiegazione iniziale del termine "Stregoneria" e del come e perchè sia iniziato questo sventurato evento.
Si legge a pagina 6:

Anche se il numero degli stregoni e delle streghe processati varia da luogo a luogo e da periodo a periodo, tutti i processi per stregoneria si possono far rientrare in una operazione giudiziaria di vastissima portata che fu posta in atto solo in Europa e solo all'inizio dell'età moderna.
Le autorità e le comunità europee di quel periodo nutrirono una paura così profonda nei confronti delle streghe, da dare spesso vita, nell'intento di perseguirle, a forme di comportamento frenetiche, irrazionali o maniacali.
La caccia alle streghe comportava l'identificazione di individui cui l'opinione pubblica attribuiva la pratica di attività segrete od occulte.
Sulla base delle accuse, delle denuce o anche di semplici voci, le autorità giudiziarie procedevano all'arresto di persone i cui nominativi erano stati segnalati, dopodichè le interrogavano e facevano quanto in loro potere per indurle a confessare.
L'ultima fase della caccia si concludeva, nella maggior parte dei casi,con la condanna degli accusati a cui faceva seguito l'esecuzione capitale, l'esilio o la reclusione.

E si prosegue due pagine piu' avanti con:

Quando gli europei dell'inizio dell'età moderna usavano la parola "Stregoneria" si riferivano quasi sempre a due tipi di attività.
La prima era la pratica della magia nera, o maligna o malefica, cioè la "fattura"di malefici mediante il ricorso a poteri straordinari. A questo tipo di magia si attribuivano poteri diversi: uccidere una persona trafiggendo un pupazzo fatto a sua immagine, infliggere una malattia ad un bimbo recitando un incantesimo, provocare un incendio ponendo una spada stregata in una stanza, etc..
Tali atti venivano definiti come Maleficia.

Subito dopo Levack rende noto al lettore che esistono due modi differenti di uso della magia dividendola così in: Magia benefica o malefica; Magia Alta o Magia Bassa.
Facendo rientrare tra la magia alta: l'Alchimia, l'Astrologia, la Negromanzia (che ricorre all'uso degli spiriti dei defunti); mentre per la magia bassa viene riferito che non è richiesta alcuna cultura particolare perchè può essere espressa oralmente e di solito assume la forma di semplici sortilegi o incantesimi.

Non proseguo oltre (anche perchè non mi sembra corretto citare e riportare l'intero libro) in quanto già dalle fasi iniziali spero di aver messo la pulce nell'orecchio di qualche curioso che voglia approfondire la materia oscura andandosi a recuperare o ad acquistare il testo e a leggerselo di persona.
Posso solo concludere scrivendo che il libro del professor Levack è scritto in maniera chiara e precisa, approfondisce con documenti alla mano aspetti storici della caccia alle streghe rimasti
sepolti a lungo e porta a far riflettere seriamente su quella che era definità come "Età Moderna" e quindi piu' "civile" e "aggiornata".
Consigliato agli estimatori della Storia Moderna ma anche agli appassionati di Magia.




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