Così, sistema che ti risistema, ho deciso di condividere con voi il viaggio fatto tra il week-end finale di maggio e il primo di Giugno del 2013, poco prima del matrimonio (un viaggio di coppia fatto proprio per evadere un poco dallo stress dei preparativi).
Come sempre vi riporto, anche se magari velocemente, la storia dei luoghi e le foto fatte dalla mia fedele macchina digitale (lo so ho la sindrome da cinese, ogni cosa che vedo devo fotografare).
Stavolta voglio descrivere e condividere con voi l'esperienza fatta con la visita alle bellezze, sempre italiche si intende, delle terre della Toscana e più esattamente alle terre di confine che si trovano tra la Val di Chiana e la Valle d'Orcia.
La Val di Chiana offre dei panorami naturalistici mozzafiato e delle testimonianze storiche di quello che è stato il passaggio della civiltà etrusca, oltre a borghi medievali caratteristici che sembrano usciti da una cartolina (borghi come Chianciano Terme, Cetona, Sarteano, Montepulciano, Chiusi e tanti altri ancora da scoprire).
Stesso discorso, vale per la Valle d'Orcia che al solo sguardo fa rimanere innamorati e
spero che possa accadere anche voi (anche solo leggendo questo post) come è accaduto a noi, di innamorarvi di questo territorio che merita di essere visitato e vissuto pienamente quando si ha del tempo a disposizione.
Iniziamo:
Come sempre il nostro punto di partenza (approfittando del ponte dell'1 e del 2 giugno) è stata la città di Bologna nell'ultima giornata di maggio (ovviamente avevamo già da tempo prenotato una buona pensioncina, e qui non mi stancherò mai di dire "grazie di esistere tripadvisor", nella città di Chiusi che era la nostra base per ogni cosa) con un tempo abbastanza discreto.
Da Bologna siamo partiti con l'auto presto alla mattina e già nel giro di circa due ore (se non ricordo male) eravamo in una prima cittadina che si chiama Torrita di Siena.
Antico borgo (che conta circa 7.500 abitanti ed appartiene appunto alla provincia di Siena) si trova sulle colline della parte occidentale della Val di Chiana.
Piccolo ma caratteristico, questo borgo è racchiuso da una cinta muraria con 4 porte di ingresso (Porta Gavina, Porta Nova, Porta Pago e Porta Sole).
Tra le sue strutture di importanza rimangono: il castello, la piazza centrale, le porte sopra citate, le chiese (in particolare la Chiesa di Santa Flora e Lucilla, di epoca tardo romanica, che contiene al suo interno opere d'arte della Scuola Senese) e il Teatro degli Oscuri (costruito tra la fine del '700 e gli inizi dell'800).
Ed ora veniamo alle prime foto (vi avevo detto che sarei stata velocissima con le spiegazioni, altrimenti il post non finirebbe mai) del borgo e aspettate poi di vedere cosa verrà dopo con gli altri posti.
sono conservate due sculture del '500 e un corale miniato del '300
Devo ammettere che Torrita di Siena l'abbiamo vista in poco tempo (anche perché avevamo in mente di fare anche altri giri) e che quindi oltre ad aver scattato poche foto non abbiamo avuto modo di approfondire su ulteriori monumenti o su luoghi vicini.
L'unico luogo a non molta distanza da lì che siamo riusciti ad avvicinare è stato: Montefollonico.
Anche questo è un piccolo paesino posto tra le due valli (ci si arriva sempre in auto in circa 20 minuti) e merita un rapido pit-stop (noi l'abbiamo usato come base per il pranzo a sacco che ci eravamo portati dietro).
Borghetto fortificato che conserva ancora le mura medievali, a Montefollonico di interessante rimane la pieve romanica di San Leonardo dove al suo interno si ritrovano opere del periodo che va dal '300 al '500.
Pienza è stato per me amore a prima vista (capita con molti dei posti che visito, soprattutto se sono ben tenuti, ben curati e dalla buona ospitalità).
Nonostante conti solo 2.200 abitanti (quindi più piccolo di Torrita di Siena), Pienza è di certo uno dei comuni più noti di tutta la Val d'Orcia, tanto che il suo centro storico è stato dichiarato, nel 1996, dall'Unesco come patrimonio dell'umanità.
Nato come borgo nel 1400 con il nome di Corsignano (poi cambiato nel tempo in Pienza in onore del suo cittadino più illustre: Papa Pio II Piccolomini); venne ristrutturato in quell'epoca su volere del Papa che affidò il compito di trasformare il piccolissimo borghetto di Pienza in una vera e propria città (basata sui canoni urbanistici delle grandi città dell'epoca) all'architetto e artista Rossellino.
Testimonianze storiche ve ne sono tante e di interesse soprattutto rimangono: il Palazzo Piccolomini (palazzo della famiglia del Papa che era un conte) e la Cattedrale, il Palazzo Vescovile e il Museo.
L'intero borgo in sé rimane comunque una piacevole sorpresa e possiede inoltre una sorta di lungo corso naturalistico dove passeggiare ed ammirare il panorama mozzafiato della Val d'Orcia (di cui sotto vi mostro le immagini, subito dopo quella del borgo).
Dei panorami della Val D'Orcia avrei potuto mettere altre mille foto ma ho preferito racchiuderla solo in tre (quelle che mi sembravano più belle) perché altrimenti rischio di non finire il post in giornata.
E a proposito di giornata, con Pienza, direi che lungo il percorso del nostro viaggio ne era passata buona parte e visto che ci aspettavano a Chiusi per la registrazione in pensione (con cui comunque avevamo concordato l'orario di arrivo) abbiamo deciso che la cosa migliore da fare era recarsi sul posto per lasciare gli zaini (viaggiamo comodi quando si tratta di fare solo una notte o due fuori) registrarci, riposarci mezzora (anche perché nei borghi visitati a furia di fare sali e scendi tra scale, vicoli e vicoletti, iniziavamo ad avere le gambe fuori uso), cenare e lasciare il resto delle visite all'indomani.
Così fatto ci siamo ritrovati nella storica città di Chiusi, dove dopo aver fatto tutto quanto sopra citato ci siamo fatti una buona nottata e l'indomani mattina una altrettanta buona colazione al bar della città, prima di riprendere il percorso.
Ovviamente il percorso è ripreso proprio da Chiusi visto che già vi eravamo.
Ora la storia di questa città è lunghissima e complessa ma (dovendo a malincuore) riassumerla possiamo dire che Chiusi è il centro archeologico più importante d'Italia oltre ad essere famosa anche all'estero.
Con i suoi 8.800 abitanti e appartenente alla provincia di Siena, la storia di Chiusi è legata soprattutto al regno degli Etruschi che sotto il re Porsenna, nel 510 a.C., sfidarono i Romani.
La ricchezza della città era legata alla sua posizione strategica lungo il fiume Clanis, che collegava l'Arno al Tevere.
Il centro storico odierno tra mura medievali e palazzi antichi è contrassegnato da iscrizioni e reperti archeologici incastonati nei muri in modo da mantenere il segno del tempo storico passato.
Tra le principali attrazioni ci sono: il Museo Archeologico Nazionale Etrusco, il Museo della Cattedrale, Le tombe etrusche della Pellegrina e quella del Leone, la Cattedrale di San Secondiano (risalente al VI secolo ed è così la chiesa più antica della Toscana), le catacombe di Santa Mustiola e di Santa Caterina e infine il magico Labirinto del re Porsenna.
Ora a proposito di quest'ultimo sito, prima di lasciarvi con le foto in generale della città di Chiusi e con quelle del Labirinto, mi sembra giusto darvene una breve descrizione.
Diciamo che durante alcuni scavi iniziati nella seconda metà degli anni '80 nelle vicinanze della Cattedrale (proprio attaccati ad essa) sono stati rinvenuti dei cunicoli che alla fine si sono rivelati molto di più che semplici passaggi.
Sembra infatti che essi, che sono scavati in un banco sabbioso e ricoperto poi da solide mura, abbiano in passato assolto delle funzioni di passaggi idrici che avvolgevano l'intera città.
Detto ciò consiglio vivamente di fare il giro proprio nei sotterranei, lungo quello che porta il nome di Labirinto di Porsenna, attaccato alla Cattedrale e che passando lì sotto porta poi fino alla torre/cisterna di epoca romana (da cui se si vuole, e noi ovviamente lo abbiamo fatto, si può salire fino in alto).
Ed eccovi sotto le foto di Chiusi e del Labirinto (oltre che della città vista dall'alto della torre).
Avviso che purtroppo le foto non so perché ma in questo istante si rifiuta di metterle nell'ordine in cui avevo stabilito pertanto spero non risultino troppo sparse e che si comprendano bene anche così.
Nelle vicinanze di Chiusi (sempre raggiungibile in auto) si trova anche un laghetto dove noi ci siamo fermati per pranzare in un ristorante che ci avevano consigliato.
Qui sotto le foto del laghetto.
Bene, visto che questo post è risultato tra foto e spiegazioni più lungo del solito vi lascio con quella che sono state le ultime due nostre tappe e che abbiamo effettuato nel giorno del rientro verso casa.
Si tratta esattamente di: Montepulciano e Sarteano.
Sicuramente nel leggere il primo nome, quello di Montepulciano, vi sarà venuto alla mente il nome di quel buonissimo vino rosso che di tanto in tanto potreste aver assaggiato.
Infatti, Montepulciano è famosa per la produzione di questo vino ma non solo per questo.
Nota come la "perla del '500" per via delle numerose opere lasciate dagli artisti del Rinascimento, Montepulciano, offre la possibilità di passeggiare lungo un centro storico ricco di architettura e di vicoli pieni di negozietti. Ideale anche come punto base per eventuali gite.
Avviso che le foto di Montepulciano sono poche rispetto a quelle di Sarteano ma spero piacciano ugualmente.
Come scrivevo poco sopra, l'ultima tappa della nostra fuga è stata quella di Sarteano.
Comune con 4.800 abitanti circa, collocato sempre nella Val d'Orcia ma su un altopiano che fa confine anche con la Val di Chiana, Sarteano possiede una sua importanza storica e naturalistica (talmente lunga che vi consiglio di cercarla su Wikipedia).
Quello che più ha colpito la nostra attenzione è stata di certo la visita al Castello, che testimonia ancora la storia di un ricco passato di corte.
Posto in alto, il castello domina tutto il centro del paese e possiede una posizione privilegiata che nei secoli passati gli ha permesso di resistere agli attacchi offensivi di Cesare Borgia, detto "il Valentino".
Anche qui la storia del castello è lunga pertanto vi consiglio di ricercarla su internet, io invece vi lascio giudicare la sua particolare bellezza dalle foto.
Mi auguro però di avere invogliato anche voi a fare, quando ne avrete occasione, una bella gita in Toscana e in questi borghi così fiabeschi. Per parte mia vi assicuro che non ne rimarrete delusi e che anzi vi verrà voglia di restare lì.
Buon proseguimento di serata.
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