Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
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venerdì 26 ottobre 2012

Brecht e il Teatro Epico

Rispolverando dei vecchi appunti universitari mi è capitata tra le mani una breve ricerca che avevo effettuato per l'esame di Istituzioni di Regia.
Poichè l'argomento trattato in questi fogli vede in prima linea un personaggio singolare quale è Bertolt Brecht e visto che piu' volte nel blog ho trattato di svariate biografie, mi sembrava una buona occasione questa per riproporre proprio qui quella ricerca.



VITA ED OPERE:

Eugen Bertolt Brecht (Augusta 1898 - Berlino est 1956) è stato tra i massimi autori, teorici e registi del teatro contemporaneo .
Nato in una famiglia benestante, studiò medicina e prestò servizio come infermiere in un ospedale militare durante la guerra; questa esperienza lo trasformò in pacifista e nemico giurato di ogni mitologia bellica.
Inizia così la sua carriera di scrittore nel 1918 con "Baal", il suo primo dramma di ventidue scene, che si ispira all'individualismo e all'anarchia del teatro espressionista.
Nello stesso periodo conobbe e frequentò una donna, Paula Banholzer, con cui l'anno seguente ebbe il suo primo figlio, Frank (morto nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale sul fronte russo).
Nel Maggio del 1920 si trasferisce a Monaco dove conosce e frequenta il circolo culturale del "Lachkeller" (La cantina delle risate), un gruppo diretto dal celebre cabarettista Karl Valentin (cabarettista, attore e produttore cinematografico tedesco di grande rilevanza nella cultura del tempo e nella vita di Brecht).
Nel 1922, mentre si trova a Berlino (città in cui si trasferisce nel 1924), sposa Marianne Zoff (da cui nasce la figlia Hanne che da grande diventerà una nota attrice) e nello stesso anno vince il premio Kleist con l'opera "Tamburi nella notte" rappresentata poi con grande successo sulle scene teatrali.
L'anno seguente mise in scena "La Giungla di Città", storia ambientata a Chicago, in America, che vede una lotta senza quartiere fra un ricco proprietario di lavanderie che crede di poter comprare qualunque cosa, compreso ciò che sta scritto nei libri, ed un giovane bibliotecario che parla come Rimbaud.
A Berlino lavorò fino al 1926 come Dramaturg al Deutsches Theater, collaborando prima con Max Reinhardt e poi con Erwin Piscator.
Se la prima fase della carriera di Brecht si concluse in quell'anno, la svolta fondamentale nella sua attività di autore è costituita dal dramma "Un Uomo è un Uomo"in cui si possono ritrovare i germi della consapevolezza sociale e delle intenzioni didattiche che avrebbero poi caratterizzato la sua opera successiva.
E' in quell'epoca che Brecht prende a studiare il pensiero di Marx, sviluppando il proprio interesse politico in una data direzione.
Nel 1927-1928 divorzia da Marianne Zoff e inizia a lavorare con Piscator nell'allestimento delle "Avventure del buon soldato Schweik", subito dopo invece raggiunge la celebrità con "L'Opera da tre soldi", che ebbe ben 400 repliche a teatro.
Scrisse poi "Santa Giovanna dei Macelli" ed ancora "Ascesa e caduta della città di Mahagonny", oper lirica con musiche di Kurt Weill.
Nel 1929 sposa Helen Weigel, da cui nasce la seconda figlia, Barbara.
Nel 1933, all'avvento del Nazismo, Brecht abbandona insieme alla famiglia la città di Berlino ed inizia una vita da nomade, spostandosi in: Austria, Svizzera, Francia, Danimarca, Finlandia e in Russia, prima di stabilirsi dal 1941 al 1947 negli Stati Uniti.
Durante questo esilio forzato Brecht scrisse le opere maggiori e sviluppo' la sua teoria teatrale già abbozzata negli scritti (in particolare nelle "Note a Mahagonny") precedenti e che fu data alle stampe con il nome di "Breviario di Estetica Teatrale".
Tra i diversi drammi scritti negli anni dell'esilio vanno di certo ricordati: Vita di Galileo (1938); L'anima buona del Sezuan (1939); Il Cerchio del gesso del Caucaso (1944).
Ritornò in Europa nel 1947, dopo essere stato costretto a discolparsi dall'accusa di attività antiamericane di fronte alla Commissione del Senatore Mc Carthy.
Essendo ora la Germania divisa in due, Brecht si trasferisce a Berlino est dove l'11 gennaio del 1949 inaugurò il teatro Berliner Ensemble con l'opera "Madre Courage e i suoi figli", la vicenda di una vivandiera dell'esercito durante la guerra dei trent'anni.
Al Berliner Ensemble, Brecht potè sperimentare sulla scena le teorie elaborate negli anni dell'esilio.
Il Berliner divenne rapidamente celebre e fu meta di un intenso pellegrinaggio di artisti e di ammiratori del teatro brechtiano.
Al suo rientro in Europa, alla fine della guerra, rielaborò l'Antigone e scrisse ancora: I giorni della Comune (1949); Il Coriolano di Shakespeare ed infine il Precettore di Lenz.
Nel Febbraio 1956, compie il suo unico viaggio in Italia per vedere al Piccolo Teatro "L'Opera da tre Soldi" messa in scena da Strehler.
Muore a Berlino per un infarto il 14 di Agosto dello stesso anno.

IL TEATRO EPICO BRECHTIANO:

Se andate a digitare la parola "Teatro Epico" su internet compariranno centinaia di siti che spiegano cosa si intende con tale termine.
Come sempre, sopratutto in tale caso, preferisco affidarmi a Wikipedia dove potrete leggere:

Tipo di Teatro affermatosi agli inizi del XX secolo, la cui forma e funzione differisce dal concetto stesso di teatro come normalmente si intende.
Per "epicizzazione del teatro" si intende, infatti, il decentramento della drammatizzazione dall'evento scenico rappresentato in maniera naturalistica per una più globale partecipazione dello spettatore.....

Brecht era dunque contro il teatro tradizionale basato sulla identificazione Attore-Personaggio-, Personaggio-Pubblico.
Attraverso una tecnica, che Brecht chiamava come "effetto di straniamento", l'attore non diventa personaggio ma anzi critica e osserva distaccato.
Al centro dell'interesse estetico - ideologico del teatro di Brecht sta la trasformabilità dell'uomo e di tutte le cose.
Rilevante per la sua vita di uomo e di artista fu l'incontro con Piscator, regista, che lo indusse ad applicare le teorie marxiste ai drammi.
Lo scopo di Brecht era quello di produrre al contempo un teatro epico e politico.
Come Piscator, Brecht aspirava a un dramma scientifico e marxista che comprendesse le ragioni sociali e storiche del popolo. Era inoltre convinto che il teatro epico, e non quello aristotelico, fosse destinato a diventare il teatro dell'era scientifica.
Nell'intento di abbattere i canoni estetici classici (legati appunto alle teorie aristoteliche) fondati sul principio di catarsi ed ormai ritenute inutili ad innovare la coscienza morale e civile del popolo; Brecht  proponeva un modello nuovo di teatro, il teatro epico, le cui sequenze dovevano essere proprio quelle del teatro popolare ispirato al vissuto e al quotidiano, con scene staccate l'una dall'altra e con la fusione di nuovi registri formale-espressivi.
Infatti, mentre prima si tendeva all'empatia (la commozione del pubblico) ora invece l'autore si distanzia dallo spettatore (si strania).
Il Pubblico viene messo in grado non solo di partecipare ma anche di giudicare.
Il teatro di Brecht mira quindi allo sviluppo del senso critico e ne fa il punto di forza per un teatro sociologico.


TESTI DI RIFERIMENTO: 

Bertolt Brecht, "Scritti Teatrali", Einaudi Editore.

Oscar G. Brockett, "Storia del Teatro" vol.II, Saggi Marsilio Editore.

Silvio D'Amico, "Enciclopedia dello Spettacolo".

Http//:www.wikipedia.it  alla voce Brecht ed alla voce Teatro Epico.

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