Da appassionata e da studiosa di teatro la notizia di oggi riguardante la scomparsa di Franca Rame mi ha lasciato dell'amarezza dentro.
Grande Donna con la D maiuscola, Attrice con la A maiuscola, impegnata politicamente e socialmente, Franca Rame è stato il volto e la voce del teatro politico e sociale moderno accompagnando spesso nei suoi spettacoli il marito Dario Fo e tenendo lezioni teatrali anche con il figlio Jacopo.
A lei è dedicato il seguente post di oggi con una biografia che vuole ricordarla.
FRANCA RAME:
Nata a Parabiago (provincia di Milano) nel luglio del 1929, da una famiglia di artisti legati al teatro di animazione (quello dei burattini e delle marionette).
Conosce quindi fin dalla nascita il mondo del palcoscenico e dello spettacolo a tutto tondo.
Negli anni '50, insieme ad una delle sorelle, decide di tentare con il Teatro di Rivista (genere dal carattere ironico e leggero che si avvicinava alla commedia prendendo in ampia considerazione il carattere musicale).
Nel giugno 1954, a Milano, conosce e sposa l'attore Dario Fo con cui ha un figlio, Jacopo, l'anno successivo.
Insieme nel 1958 fondano una propria compagnia teatrale, dove il marito è regista e drammaturgo, mentre lei attrice ed amministratrice.
A partire dal 1968, la Rame, appoggia le ideologie politiche in voga in quel contesto storico noto e porta in giro nelle scuole, nelle fabbriche e in altre aree non propriamente non convenzionali per lo spettacolo, dei testi politicamente impegnati, satirici, ironici, graffianti che servivano a stupire e a svegliare gli spettatori dal proprio torpore.
Negli anni '70 si avvicina anche al movimento femminista e, come purtroppo noto alle cronache, l'anno seguente viene rapita e subisce violenze fisiche e sessuali da parte di un gruppo di estrema destra. Questo barbaro episodio verrà ricordato dalla stessa attrice in un lavoro teatrale, un monologo del 1981, intitolato proprio "Lo stupro".
Nel 1999, insieme al marito, riceve la laurea honoris causa nella cittadina di Wolverhampton (in Inghilterra) e agli inizi del nuovo millennio entra in politica con l'Italia dei Valori.
Diventa persino Senatrice ma decide di lasciare il proprio incarico politico nel 2006 a causa di un ambiente viziato che non ascolta i veri interessi della popolazione.
Ritorna così (anche se in realtà non lo ha mai abbandonato) al suo grande unico vero amore: Fare Teatro.
Innumerevoli gli spettacoli portati nel tempo in giro per la nazione e non, sia come attrice che come regista o drammaturga giusto per citarne alcuni (perché sarebbe un elenco veramente molto lungo): Chi ruba un piede è fortunato in amore; Isabella tre caravelle e un cacciaballe; Tutta casa, letto e chiesa; La Madre; Dario Fo e Arlecchino; Crociera si Crociera no; Dramma coniugale; Sesso grazie tanto per gradire.
L'anno scorso aveva avuto un ictus e da allora non si era realmente ripresa del tutto fisicamente.
Oggi invece, purtroppo, la sua morte, all'età di 84 anni, nella sua casa milanese.
Con Franca Rame vola via un altro pezzo importante della Storia del nostro Teatro Italiano.
immagini riprese dai siti internet: www.culturapanorama.it
ed ancora: http://peppinoimpastatoproject.wordpress.com/2012/02/14/franca-rame-project-8-marzo-2012/
Iniziamo
Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.
mercoledì 29 maggio 2013
martedì 28 maggio 2013
Un video per Little Tony. il cantante conosciuto come l'Elvis italiano.
Un video per ricordare Little Tony, che ci ha lasciato ieri, all'età di 71 anni, a causa di una malattia.
L' Elvis Italiano della canzone lascia un vuoto nella generazione precedente ma un poco mancherà anche a noi...
L' Elvis Italiano della canzone lascia un vuoto nella generazione precedente ma un poco mancherà anche a noi...
venerdì 24 maggio 2013
Appunti di un giovane medico, la mini serie televisiva che riprende i romanzi di Bulgakov.
Accade spesso che scienza e letteratura (non parlo di letteratura scientifica ma di quella vera e propria,letteratura classica romanzata) camminino affiancate l'una all'altra.
In un post passato avevo infatti scritto riguardo alla biografia del famoso medico e scrittore Anton Cechov (vissuto tra fine '800 ed inizi del '900) che dalla Russia aveva portato il mondo intero a conoscenza di un nuovo modo di pensare e scrivere i romanzi, che divenivano così quasi più realistici.
Oggi invece parliamo di una mini-serie televisiva che, sbarcata da poco su Sky Arte (canale 400), riprende spunto da quella che è stata l'opera letteraria autobiografica più discussa intorno agli inizi del 1980 (per essere più esatti l'anno è il 1982), parlo di: Appunti di un giovane medico.
Prima di inoltrarmi oltre nel discorso, tengo a precisare che dividerò il seguente post in due parti: nella prima verrà esaminato ed introdotto il romanzo; nella seconda e conclusiva parte, invece scriverò della serie Tv che sta affascinando gli spettatori al momento.
Iniziamo allora.
APPUNTI DI UN GIOVANE MEDICO BREVE SGUARDO SULL'AUTORE E SUL ROMANZO:
Racconti di un giovane Medico, reso noto al pubblico anche con il titolo di "Appunti di un giovane medico, è una raccolta di circa 8 racconti dello scrittore e medico ucraino Michail Afanas'evic Bulgakov, pubblicati una prima volta nel 1963 (in realtà essi erano comparsi singolarmente, ogni qual volta ne scriveva uno, sulla rivista di Medicina nota a Kiev, tra il 1925 e il 1926) e riediti in seguito anche nel 1982.
Come si legge da wikipedia:
I racconti hanno come protagonista un neolaureato in medicina messo a capo di un piccolo ospedale di campagna, dove si ritrova ad affrontare per la prima volta la professione con tutto ciò che ne consegue.
Il libro è fortemente autobiografico in quanto lo stesso Bulgakov era laureato in medicina (presso l'università di Kiev nel 1916) con il massimo dei voti e si era ritrovato realmente da giovane, nel 1917 (l'autore è nato a Kiev nel maggio del 1891) a dover dirigere l'ospedale di Viaz'ma, in mezzo alle campagne russe.
I racconti quindi riportano le esperienze vissute in circa un anno (tra il 1916, subito dopo la laurea, e il 1917) della sua attività e solo l'ultimo di questi episodi (intitolato "Morfina") viene collocato in tempi successivi (tra il 1918 e il 1919).
Bulgakov è stato, oltre che medico, anche uno scrittore e drammaturgo di successo e quasi tutti i suoi romanzi sono diventati noti al pubblico solo dopo la sua morte (avvenuta a Mosca nel 1940), editi postumi dal suo editore. Ed ecco che oggi ritorna di moda, grazie al successo del riadattamento del romanzo a serie televisiva di cui ora scriverò nella seconda parte.
APPUNTI DI UN GIOVANE MEDICO LA SERIE TELEVISIVA:
Creata da Mark Chappell, Shaun Pye, Alan Condor e diretta da Alex Hardcastle, la mini serie televisiva compare per la prima volta in Gran Bretagna (tradotta con il titolo di Young Doctor's Notebook) nel 2012 e vede protagonisti due attori di eccezione quali Daniel Radcliffe (il conosciutissmo interprete di Harry Potter) e Jon Hamm (l'affascinante e rude Don Draper protagonista nella famosissima e premiata serie Mad Men).
Dopo il notevole successo ottenuto nel vecchio Regno Unito, ecco che anche in Italia fanno capolino i 4 episodi (con data di partenza avvenuta il 21 maggio, in prima serata, su Sky Arte HD) della serie ispirata come si è visto ai racconti di Bulgakov.
Il giovane medico Vladimir Bombgard, fresco di laurea, viene inviato in un piccolo sperduto villaggio russo, lontano anni luce dalla grande città di Mosca, ad esercitare la professione.
Qui, tra mille difficoltà giornaliere, dovrà prendersi cura di tantissimi pazienti che affollano la clinica quotidianamente e dovra allo stesso tempo dirigere la stessa struttura.
La serie tv gioca ed intreccia due periodi differenti, quello delle avventure del medico da giovane (interpretato come scritto sopra da Daniel Radcliffe) e quelle invece del periodo in cui si ritrova adulto (interpretato da John Hamm).
Ritrovati i diari di quando era ancora ragazzo, il vecchio medico fa così un tuffo tra i ricordi del passato, dove ha persino dei dialoghi (di fantasia ovviamente) con il sè di quando era giovane.
In conclusione, dopo aver visto i primi due episodi, posso solo scrivere quello che già a grandi linee si ritrova nei vari commenti posti dalla critica, ovvero, questa del giovane medico è una serie dal sapore ironico e pungente che mette in mostra un periodo storico passato difficile in cui si tentava di modernizzarsi ad ogni costo.
Alcune scene sono alquanto forti e singolari, trasformandola così in una sorta di dark comedy dove l'Io giovane del dottore si scontra con quello che è il suo alter ego maturo.
Gli episodi della serie, così come la narrazione scritta di Bulgakov, risultano veloci e comunque piacevoli da seguire.
Gli altri episodi saranno trasmessi il 28 maggio ed il 4 giugno.
Consigliato ad un pubblico di soli adulti perchè certe scene non sono adatte a ragazzini piccoli.
In un post passato avevo infatti scritto riguardo alla biografia del famoso medico e scrittore Anton Cechov (vissuto tra fine '800 ed inizi del '900) che dalla Russia aveva portato il mondo intero a conoscenza di un nuovo modo di pensare e scrivere i romanzi, che divenivano così quasi più realistici.
Oggi invece parliamo di una mini-serie televisiva che, sbarcata da poco su Sky Arte (canale 400), riprende spunto da quella che è stata l'opera letteraria autobiografica più discussa intorno agli inizi del 1980 (per essere più esatti l'anno è il 1982), parlo di: Appunti di un giovane medico.
Prima di inoltrarmi oltre nel discorso, tengo a precisare che dividerò il seguente post in due parti: nella prima verrà esaminato ed introdotto il romanzo; nella seconda e conclusiva parte, invece scriverò della serie Tv che sta affascinando gli spettatori al momento.
Iniziamo allora.
APPUNTI DI UN GIOVANE MEDICO BREVE SGUARDO SULL'AUTORE E SUL ROMANZO:
Racconti di un giovane Medico, reso noto al pubblico anche con il titolo di "Appunti di un giovane medico, è una raccolta di circa 8 racconti dello scrittore e medico ucraino Michail Afanas'evic Bulgakov, pubblicati una prima volta nel 1963 (in realtà essi erano comparsi singolarmente, ogni qual volta ne scriveva uno, sulla rivista di Medicina nota a Kiev, tra il 1925 e il 1926) e riediti in seguito anche nel 1982.
Come si legge da wikipedia:
I racconti hanno come protagonista un neolaureato in medicina messo a capo di un piccolo ospedale di campagna, dove si ritrova ad affrontare per la prima volta la professione con tutto ciò che ne consegue.
Il libro è fortemente autobiografico in quanto lo stesso Bulgakov era laureato in medicina (presso l'università di Kiev nel 1916) con il massimo dei voti e si era ritrovato realmente da giovane, nel 1917 (l'autore è nato a Kiev nel maggio del 1891) a dover dirigere l'ospedale di Viaz'ma, in mezzo alle campagne russe.
I racconti quindi riportano le esperienze vissute in circa un anno (tra il 1916, subito dopo la laurea, e il 1917) della sua attività e solo l'ultimo di questi episodi (intitolato "Morfina") viene collocato in tempi successivi (tra il 1918 e il 1919).
Bulgakov è stato, oltre che medico, anche uno scrittore e drammaturgo di successo e quasi tutti i suoi romanzi sono diventati noti al pubblico solo dopo la sua morte (avvenuta a Mosca nel 1940), editi postumi dal suo editore. Ed ecco che oggi ritorna di moda, grazie al successo del riadattamento del romanzo a serie televisiva di cui ora scriverò nella seconda parte.
APPUNTI DI UN GIOVANE MEDICO LA SERIE TELEVISIVA:
Creata da Mark Chappell, Shaun Pye, Alan Condor e diretta da Alex Hardcastle, la mini serie televisiva compare per la prima volta in Gran Bretagna (tradotta con il titolo di Young Doctor's Notebook) nel 2012 e vede protagonisti due attori di eccezione quali Daniel Radcliffe (il conosciutissmo interprete di Harry Potter) e Jon Hamm (l'affascinante e rude Don Draper protagonista nella famosissima e premiata serie Mad Men).
Dopo il notevole successo ottenuto nel vecchio Regno Unito, ecco che anche in Italia fanno capolino i 4 episodi (con data di partenza avvenuta il 21 maggio, in prima serata, su Sky Arte HD) della serie ispirata come si è visto ai racconti di Bulgakov.
Il giovane medico Vladimir Bombgard, fresco di laurea, viene inviato in un piccolo sperduto villaggio russo, lontano anni luce dalla grande città di Mosca, ad esercitare la professione.
Qui, tra mille difficoltà giornaliere, dovrà prendersi cura di tantissimi pazienti che affollano la clinica quotidianamente e dovra allo stesso tempo dirigere la stessa struttura.
La serie tv gioca ed intreccia due periodi differenti, quello delle avventure del medico da giovane (interpretato come scritto sopra da Daniel Radcliffe) e quelle invece del periodo in cui si ritrova adulto (interpretato da John Hamm).
Ritrovati i diari di quando era ancora ragazzo, il vecchio medico fa così un tuffo tra i ricordi del passato, dove ha persino dei dialoghi (di fantasia ovviamente) con il sè di quando era giovane.
In conclusione, dopo aver visto i primi due episodi, posso solo scrivere quello che già a grandi linee si ritrova nei vari commenti posti dalla critica, ovvero, questa del giovane medico è una serie dal sapore ironico e pungente che mette in mostra un periodo storico passato difficile in cui si tentava di modernizzarsi ad ogni costo.
Alcune scene sono alquanto forti e singolari, trasformandola così in una sorta di dark comedy dove l'Io giovane del dottore si scontra con quello che è il suo alter ego maturo.
Gli episodi della serie, così come la narrazione scritta di Bulgakov, risultano veloci e comunque piacevoli da seguire.
Gli altri episodi saranno trasmessi il 28 maggio ed il 4 giugno.
Consigliato ad un pubblico di soli adulti perchè certe scene non sono adatte a ragazzini piccoli.
mercoledì 22 maggio 2013
Addio a Don Andrea Gallo. Genovese cuor di leone.
La notizia che corre oggi sulla rete mi rattrista e non poco perchè riguarda la morte di un uomo per il quale è difficile trovare parole per descriverlo.
Don Andrea Gallo, volto noto di un prete genovese, che ha vissuto sempre e costantemente vicino alle persone bisognose, ha lasciato oggi un vuoto incolmabile in migliaia di persone.
E' morto così, ad 84 anni, a causa di un aggravamento della sua salute arrivato all'improvviso.
Ci lascia in eredità il suo grande sorriso, la sua voglia costante di lottare contro i più forti a favore dei più deboli, il bisogno di pensare oltre i canoni classici di quella stessa Chiesa che più volte lo ha bacchettato cercando di farlo tacere mettendolo in un angolo.
Prete ribelle, lo hanno definito.
Prete anarchico, lo hanno segnato così puntando le loro dita contro.
Ma Don Gallo, per chi lo ha conosciuto bene e per chi ha avuto modo di seguirlo, era differente da queste semplicistiche calunnie; Don Gallo era un Uomo Vero, pronto al Dialogo e all'Ascolto del prossimo, che non si curava di ciò che gli veniva detto e andava avanti sempre a testa alta.
Don Gallo era il prete che stava in mezzo alla gente, quella vera, quella bisognosa e questi bisogni lui li ascoltava con il cuore e se poteva agiva con il suo aiuto.
Semplicemente Addio Don !
Don Andrea Gallo, volto noto di un prete genovese, che ha vissuto sempre e costantemente vicino alle persone bisognose, ha lasciato oggi un vuoto incolmabile in migliaia di persone.
E' morto così, ad 84 anni, a causa di un aggravamento della sua salute arrivato all'improvviso.
Ci lascia in eredità il suo grande sorriso, la sua voglia costante di lottare contro i più forti a favore dei più deboli, il bisogno di pensare oltre i canoni classici di quella stessa Chiesa che più volte lo ha bacchettato cercando di farlo tacere mettendolo in un angolo.
Prete ribelle, lo hanno definito.
Prete anarchico, lo hanno segnato così puntando le loro dita contro.
Ma Don Gallo, per chi lo ha conosciuto bene e per chi ha avuto modo di seguirlo, era differente da queste semplicistiche calunnie; Don Gallo era un Uomo Vero, pronto al Dialogo e all'Ascolto del prossimo, che non si curava di ciò che gli veniva detto e andava avanti sempre a testa alta.
Don Gallo era il prete che stava in mezzo alla gente, quella vera, quella bisognosa e questi bisogni lui li ascoltava con il cuore e se poteva agiva con il suo aiuto.
Semplicemente Addio Don !
lunedì 20 maggio 2013
Matteo Bordone presenta "Gli anni '80". Il nuovo programma Sky che riporta nel passato.
Generazione che ha conosciuto e vissuto i mitici anni '80 tenetevi pronti !!!
Il breve post che segue vuole infatti informarvi che inizierà a breve un programma trasmesso sulla piattaforma Sky, per il canale 403 (National Geographic Channel), intitolato proprio "The 80'S".
Presentato in cinque serate, dal noto blogger e giornalista Matteo Bordone, lo spettatore che ne avrà voglia potrà essere catapultato nel passato attraverso immagini e racconti che hanno fatto la Storia.
I temi trattati saranno tanti, economici e culturali, musicali e artistici, cinematografici e televisivi, della moda e dello sport, e di tanto altro che ha caratterizzato un epoca.
Accanto a questi temi, le immancabili immagini di repertorio e le interviste ai protagonisti di allora.
Si analizzerà ogni singolo nostalgico aspetto di quegli anni, sia in positivo che in negativo, e si ritornerà con la memoria ai bei tempi che furono.
Consigliato a tutti, da non perdere.
immagine ripresa dal sito: www.perprovoca.it
Il breve post che segue vuole infatti informarvi che inizierà a breve un programma trasmesso sulla piattaforma Sky, per il canale 403 (National Geographic Channel), intitolato proprio "The 80'S".
Presentato in cinque serate, dal noto blogger e giornalista Matteo Bordone, lo spettatore che ne avrà voglia potrà essere catapultato nel passato attraverso immagini e racconti che hanno fatto la Storia.
I temi trattati saranno tanti, economici e culturali, musicali e artistici, cinematografici e televisivi, della moda e dello sport, e di tanto altro che ha caratterizzato un epoca.
Accanto a questi temi, le immancabili immagini di repertorio e le interviste ai protagonisti di allora.
Si analizzerà ogni singolo nostalgico aspetto di quegli anni, sia in positivo che in negativo, e si ritornerà con la memoria ai bei tempi che furono.
Consigliato a tutti, da non perdere.
immagine ripresa dal sito: www.perprovoca.it
venerdì 17 maggio 2013
Francis Scott Fitzgerald e Il Grande Gatsby.
Sulla scia del fenomeno cinematografico del momento, uscito ieri nelle sale italiane, ovvero
"Il Grande Gatsby" (con Leonardo Di Caprio), il post di oggi non poteva tralasciare quella che è invece l'opera letteraria da cui il film riprende spunto.
Scritto infatti negli anni '20 (pubblicato esattamente per la prima volta nell'aprile del 1925) dallo statunitense Francis Scott Fitzgerald, il romanzo è stato una vera e propria sorpresa letteraria, tanto da farlo rientrare in seguito come uno dei testi classici della letteratura americana, persino studiato nelle scuole. Vediamone quindi velocemente la trama.
IL GRANDE GATSBY, LA TRAMA:
Figlio di poveri contadini del Nord Dakota, il giovane James Gatz, fugge alla ricerca di nuove esperienze e nuove opportunità che la vita è pronta a dargli.
Durante il suo viaggio incontra Mr Dan Cody, ricco e proprietario di uno yacht che gli è grato in quanto lo aveva avvisato della presenza di uno scoglio che avrebbe potuto far affondare l'imbarcazione.
Mr Cody finisce così con l'assumerlo e lo invia a Louisville per un addestramento militare.
A Lousville, Gatsby, che ora ha cambiato il nome di James in Jay ed il cognome Gatz in Gatsby, incontra e si innamora di Daisy Fay, una giovane diciottenne ereditiera che ricambia il suo amore.
Purtroppo la loro relazione subisce una prima battuta di arresto in quanto Jay Gatsby viene chiamato a partecipare alle armi nella Prima Guerra Mondiale.
E proprio mentre si trova in Europa a combattere, il ragazzo viene a sapere che Daisy si è sposata con un giocatore di polo, tale Tom Buchanan.
Finita la guerra Jay si reca in Inghilterra dove frequenta Oxford per 5 mesi prima di rientrare in America come uomo ricco (grazie al contrabbando e ad altre attività illecite).
Gatsby si compra così una grande villa nella zona aristocratica del West Egg (come scritto su wikipedia: toponimo fittizzio usato dall'autore per riferirsi alla località di Kings Point) sulla costa settentrionale di Long Island e proprio di fronte alla casa dove la sua ex ragazza Daisy trascorre le estati con il marito. Vero scopo quindi del giovane oramai adulto Gatsby nel trasferirsi in quella zona è quello di riconquistare così la sua amata.
Vicino alla villa di Gatsby, abita anche un giovane ragazzo, tale Nick Carraway, che lavora in borsa e che nel romanzo di Fitzgerald assume poi il ruolo primario di narratore e che risulta essere l'opposto del suo vicino di casa.
Invitato a cena dai Buchanan, Nick conosce l'amica di Daisy, Jordan Baker con la quale inizierà una breve relazione. Nick si accorge che il matrimonio dei Buchanan in realtà non è solido come sembra in quanto Tom ha una amante, Myrtle.
Gatsby intanto, presso i giardini della sua villa, organizza ogni sera dei sontuosissimi e ricchi party con numerosissimi invitati dell'alta aristocrazia e non.
Nick che non ha ancora conosciuto il suo vicino di casa, una sera riceve un invito proprio da questi.
Alla festa del vicino, in un turbinio di luci abbaglianti e sfavillanti e una musica ammaliante come colonna sonora di sottofondo, Nick trova Jordan (la ragazza con cui ha una relazione) che gli fa conoscere così Gatsby.
I due iniziano a frequentarsi e Gatsby racconta a piccoli tratti e mezze verità qualcosa della propria vita al suo vicino Nick.
Gli racconta che era di famiglia agiata (prima bugia) e che i suoi erano tutti morti. Dopo la morte dei suoi genitori era stato mandato ad Oxford, in Inghilterra, dove ha ricevuto la propria educazione dandosi poi a continui viaggi lungo il mondo e partecipando anche alla prima guerra mondiale con il ruolo di maggiore (bugie mescolate a verità, Gatsby affascina con il suo chiacchiericcio il giovane Nick).
Gatsby chiede a Nick il grande favore di poter, attraverso Jordan, incontrare Daisy a casa sua e il ragazzo accetta invitandola ad un tè pomeridiano presso il suo salotto.
Convinto di poter riconquistare il suo vecchio amore, Gatsby, invita Daisy e il marito ad una delle sue megafeste in ville e confida a Nick ciò.
Daisy inizia a frequentare Gatsby illudendolo così nel suo sogno.
Un pomeriggio, mentre sono tutti in un albergo di New York, Tom provoca Gatsby e di fronte a tutti chiede cosa voglia realmente da sua moglie. Gatsby risponde che Daisy non lo ama e che invece è sempre stata innamorata di lui. Lei però non parla e lascia Gatsby con l'amaro in bocca.
La storia prosegue fino alla fine tra intrighi, gelosie e un finale che lascia senza fiato e che non riporto altrimenti non leggereste più il libro per intero.
CONCLUSIONE:
Sullo sfondo di una America degli anni '20, Fitzgerald è stato narratore sapiente in grado di giocare tra presente e passato, tra verità e bugie.
I personaggi, ricreati a regola d'arte, risultano veritieri e quasi umani nonostante la freddezza del loro essere aristocratici.
Tanti i temi da cui prendere spunto: dal ragazzo povero che conquista quello che viene definito come il "sogno americano" cambiando la sua vita in meglio e facendo ricchezza anche nel modo più discutibile possibile fino alla solitudine dello stesso nonostante tutto il proprio denaro. Dalla musica jazz alle luci sfavillanti delle feste newyorkesi.
Lettura consigliata prima di andar a vedere il film per poterne fare così un confronto migliore.
"Il Grande Gatsby" (con Leonardo Di Caprio), il post di oggi non poteva tralasciare quella che è invece l'opera letteraria da cui il film riprende spunto.
Scritto infatti negli anni '20 (pubblicato esattamente per la prima volta nell'aprile del 1925) dallo statunitense Francis Scott Fitzgerald, il romanzo è stato una vera e propria sorpresa letteraria, tanto da farlo rientrare in seguito come uno dei testi classici della letteratura americana, persino studiato nelle scuole. Vediamone quindi velocemente la trama.
IL GRANDE GATSBY, LA TRAMA:
Figlio di poveri contadini del Nord Dakota, il giovane James Gatz, fugge alla ricerca di nuove esperienze e nuove opportunità che la vita è pronta a dargli.
Durante il suo viaggio incontra Mr Dan Cody, ricco e proprietario di uno yacht che gli è grato in quanto lo aveva avvisato della presenza di uno scoglio che avrebbe potuto far affondare l'imbarcazione.
Mr Cody finisce così con l'assumerlo e lo invia a Louisville per un addestramento militare.
A Lousville, Gatsby, che ora ha cambiato il nome di James in Jay ed il cognome Gatz in Gatsby, incontra e si innamora di Daisy Fay, una giovane diciottenne ereditiera che ricambia il suo amore.
Purtroppo la loro relazione subisce una prima battuta di arresto in quanto Jay Gatsby viene chiamato a partecipare alle armi nella Prima Guerra Mondiale.
E proprio mentre si trova in Europa a combattere, il ragazzo viene a sapere che Daisy si è sposata con un giocatore di polo, tale Tom Buchanan.
Finita la guerra Jay si reca in Inghilterra dove frequenta Oxford per 5 mesi prima di rientrare in America come uomo ricco (grazie al contrabbando e ad altre attività illecite).
Gatsby si compra così una grande villa nella zona aristocratica del West Egg (come scritto su wikipedia: toponimo fittizzio usato dall'autore per riferirsi alla località di Kings Point) sulla costa settentrionale di Long Island e proprio di fronte alla casa dove la sua ex ragazza Daisy trascorre le estati con il marito. Vero scopo quindi del giovane oramai adulto Gatsby nel trasferirsi in quella zona è quello di riconquistare così la sua amata.
Vicino alla villa di Gatsby, abita anche un giovane ragazzo, tale Nick Carraway, che lavora in borsa e che nel romanzo di Fitzgerald assume poi il ruolo primario di narratore e che risulta essere l'opposto del suo vicino di casa.
Invitato a cena dai Buchanan, Nick conosce l'amica di Daisy, Jordan Baker con la quale inizierà una breve relazione. Nick si accorge che il matrimonio dei Buchanan in realtà non è solido come sembra in quanto Tom ha una amante, Myrtle.
Gatsby intanto, presso i giardini della sua villa, organizza ogni sera dei sontuosissimi e ricchi party con numerosissimi invitati dell'alta aristocrazia e non.
Nick che non ha ancora conosciuto il suo vicino di casa, una sera riceve un invito proprio da questi.
Alla festa del vicino, in un turbinio di luci abbaglianti e sfavillanti e una musica ammaliante come colonna sonora di sottofondo, Nick trova Jordan (la ragazza con cui ha una relazione) che gli fa conoscere così Gatsby.
I due iniziano a frequentarsi e Gatsby racconta a piccoli tratti e mezze verità qualcosa della propria vita al suo vicino Nick.
Gli racconta che era di famiglia agiata (prima bugia) e che i suoi erano tutti morti. Dopo la morte dei suoi genitori era stato mandato ad Oxford, in Inghilterra, dove ha ricevuto la propria educazione dandosi poi a continui viaggi lungo il mondo e partecipando anche alla prima guerra mondiale con il ruolo di maggiore (bugie mescolate a verità, Gatsby affascina con il suo chiacchiericcio il giovane Nick).
Gatsby chiede a Nick il grande favore di poter, attraverso Jordan, incontrare Daisy a casa sua e il ragazzo accetta invitandola ad un tè pomeridiano presso il suo salotto.
Convinto di poter riconquistare il suo vecchio amore, Gatsby, invita Daisy e il marito ad una delle sue megafeste in ville e confida a Nick ciò.
Daisy inizia a frequentare Gatsby illudendolo così nel suo sogno.
Un pomeriggio, mentre sono tutti in un albergo di New York, Tom provoca Gatsby e di fronte a tutti chiede cosa voglia realmente da sua moglie. Gatsby risponde che Daisy non lo ama e che invece è sempre stata innamorata di lui. Lei però non parla e lascia Gatsby con l'amaro in bocca.
La storia prosegue fino alla fine tra intrighi, gelosie e un finale che lascia senza fiato e che non riporto altrimenti non leggereste più il libro per intero.
CONCLUSIONE:
Sullo sfondo di una America degli anni '20, Fitzgerald è stato narratore sapiente in grado di giocare tra presente e passato, tra verità e bugie.
I personaggi, ricreati a regola d'arte, risultano veritieri e quasi umani nonostante la freddezza del loro essere aristocratici.
Tanti i temi da cui prendere spunto: dal ragazzo povero che conquista quello che viene definito come il "sogno americano" cambiando la sua vita in meglio e facendo ricchezza anche nel modo più discutibile possibile fino alla solitudine dello stesso nonostante tutto il proprio denaro. Dalla musica jazz alle luci sfavillanti delle feste newyorkesi.
Lettura consigliata prima di andar a vedere il film per poterne fare così un confronto migliore.
martedì 14 maggio 2013
Bagheria (città di Ville e di Giganti) e Termini Imerese (dai Cartaginesi ad oggi) mete di turismo sorprendente
Si avvicina l'estate e con essa anche la voglia di vacanze si fa urgente.
Come in diversi post precedenti, pubblicati su questo blog, anche oggi vi suggerisco qualche meta turistica italiana utile da cui potrete prendere spunto per visitarla oppure anche solo per leggere con semplice curiosità.
Le città di cui vi scrivo oggi sono ben due, vicine in linea d'area l'una all'altra, e si trovano nella mia amata Sicilia (in tal caso gioco in casa), esattamente sul litorale che va da Messina e arriva fino a Palermo.
In realtà questo mio viaggio risale all'Agosto del 2008 e quindi nella mia memoria, anche se ancora vive le bellissime immagini dei luoghi visitati, potrebbe esserci qualche piccolo vuoto informativo a cui potete rimediare voi stessi facendo ulteriori ricerche sulla rete.
Come sempre al seguente post e alle sue spiegazioni, allego delle foto che ho scattato di persona gironzolando su e giù per le vie (anche se devo scrivere che stavolta purtroppo le foto sono minori rispetto a quelle visionate in viaggi precedenti).
Per farla breve oggi vi scrivo di: Bagheria e Termini Imerese.
Partiti in mattinata con il treno dalla stazione centrale di Messina, per raggiungere la prima nostra tappa, ovvero Bagheria, ci abbiamo impiegato all'incirca 2 ore e 30 minuti.
Bagheria è un comune appartenente alla provincia di Palermo (dista infatti pochi chilometri, circa una quindicina, dalla grande città ed è anche il più popolato della provincia) il cui nome siciliano è quello che avrete sentito nominare nel film di Tornatore, ovvero "Baaria"; viene inoltre conosciuta con il nome di "Città delle Ville".
Ricca di numerose statue mostruose, conosciute con il nome di Giganti, e di ville storiche che testimoniano l'antica origine e lo sfarzo della Sicilia dei secoli che vanno tra il XVII e il XVIII secolo (molte di esse quindi in stile barocco).
Bagheria possiede un misterioso fascino che mescola sapientemente l'antico al moderno ed è inoltre centro di interesse culturale per questa sua profonda storia.
Immergetevi lungo le sue grandi e lunghe vie e godetevi l'aria solare del luogo magari soffermandovi qualche volta in qualche bar a mangiare una buona granita siciliana.
Tra le numerosissime Ville che ne testimoniano la storia si ritrovano: Villa Trabia, Villa San Cataldo, Villa Ramacca, Villa Serradifalco, Villa Valguarnera, e i più noti Palazzo Cutò (sede della Biblioteca comunale e del Museo del Giocattolo), Palazzo Butera (costruito nel 1658) ed infine Villa Cattolica e Palazzo Palagonia.
Come in diversi post precedenti, pubblicati su questo blog, anche oggi vi suggerisco qualche meta turistica italiana utile da cui potrete prendere spunto per visitarla oppure anche solo per leggere con semplice curiosità.
Le città di cui vi scrivo oggi sono ben due, vicine in linea d'area l'una all'altra, e si trovano nella mia amata Sicilia (in tal caso gioco in casa), esattamente sul litorale che va da Messina e arriva fino a Palermo.
In realtà questo mio viaggio risale all'Agosto del 2008 e quindi nella mia memoria, anche se ancora vive le bellissime immagini dei luoghi visitati, potrebbe esserci qualche piccolo vuoto informativo a cui potete rimediare voi stessi facendo ulteriori ricerche sulla rete.
Come sempre al seguente post e alle sue spiegazioni, allego delle foto che ho scattato di persona gironzolando su e giù per le vie (anche se devo scrivere che stavolta purtroppo le foto sono minori rispetto a quelle visionate in viaggi precedenti).
Per farla breve oggi vi scrivo di: Bagheria e Termini Imerese.
Partiti in mattinata con il treno dalla stazione centrale di Messina, per raggiungere la prima nostra tappa, ovvero Bagheria, ci abbiamo impiegato all'incirca 2 ore e 30 minuti.
Bagheria è un comune appartenente alla provincia di Palermo (dista infatti pochi chilometri, circa una quindicina, dalla grande città ed è anche il più popolato della provincia) il cui nome siciliano è quello che avrete sentito nominare nel film di Tornatore, ovvero "Baaria"; viene inoltre conosciuta con il nome di "Città delle Ville".
Ricca di numerose statue mostruose, conosciute con il nome di Giganti, e di ville storiche che testimoniano l'antica origine e lo sfarzo della Sicilia dei secoli che vanno tra il XVII e il XVIII secolo (molte di esse quindi in stile barocco).
Bagheria possiede un misterioso fascino che mescola sapientemente l'antico al moderno ed è inoltre centro di interesse culturale per questa sua profonda storia.
Immergetevi lungo le sue grandi e lunghe vie e godetevi l'aria solare del luogo magari soffermandovi qualche volta in qualche bar a mangiare una buona granita siciliana.
Tra le numerosissime Ville che ne testimoniano la storia si ritrovano: Villa Trabia, Villa San Cataldo, Villa Ramacca, Villa Serradifalco, Villa Valguarnera, e i più noti Palazzo Cutò (sede della Biblioteca comunale e del Museo del Giocattolo), Palazzo Butera (costruito nel 1658) ed infine Villa Cattolica e Palazzo Palagonia.
Di questi sopra citati, Villa Palagonia, è quella maggiormente conosciuta.
Costruita nel 1715 per conto del principe di Palagonia, Francesco Ferdinando Gravina, e opera dell'architetto Tommaso Maria Napoli, la Villa viene conosciuta anche con il nome di Villa dei Mostri per via delle sue strane statue, alcune di forma animalesca, e al suo interno contenente diversi affreschi di pittori importanti dell'epoca.
Altro palazzo storico importante risulta quello di Villa Cattolica, costruita nel 1736 dal principe Cattolica Eraclea e divenuta oggi sede del Museo dedicato a Renato Guttuso (altro noto esponente dell'arte pittorica siciliana).
Il nostro giro a Bagheria è stato rapido e veloce (anche perchè molte delle Ville purtroppo non sono visitabili ed alcune sono persino in stato di abbandono).
Ripreso il treno, dopo pranzo, a mezzora di distanza, abbiamo effettuato la nostra seconda tappa: Termini Imerese.
Anche questa cittadina (composta da circa trentamila abitanti) appartiene alla provincia di Palermo e si divide in due parti: quella Alta, sulla montagna, e quella bassa, che costeggia il mare.
Nonostante la sua forte industrializzazione (a partire dalla fine del 1800) moderna, anche Termini Imerese conosce origini antiche che risalgono addirittura al tempo dei Cartaginesi.
Il nome di origine era infatti quello di "Thermai Imerai", dovuto alla presenza di sorgenti termali situati nella parte bassa della città e di cui ancora oggi restano tracce.
La storia di Termini Imerese è veramente ricca di eventi che a partire dall'antico Impero Romano ad oggi ha coinvolto non solo l'intero tessuto urbanistico ma anche la vita quotidiana generale.
Testimonianze che rimangono in questa città si ritrovano visitando: il Duomo Centrale (dove nelle vicinanze vi è rimasta qualche casa risalente ai tempi dei Romani); Villa Palmieri (o Municipale) nelle vicinanze di Porta Palermo; l'Anfiteatro greco-romano; l'Acquedotto (il più importante di tutta l'isola siciliana, alle falde del Monte San Calogero).
Termini Imerese è inoltre famosa per il suo Carnevale Termitano, le cui origini risalgono al 1876, dove nel periodo del Carnevale viene dato al rogo l'antica maschera "du Nonnu" e dove si vedono sfilare e danzare anche maschere tipiche della regione siciliana.
Il nostro giro a Termini Imerese è purtoppo stato troppo breve in quanto abbiam dovuto prendere l'ultimo treno, quello del tardo pomeriggio quasi in serata, per poter tornare alla base (Messina) a cenare. Spero vivamente di tornare al più presto e visitarla meglio.
In conclusione è stato un viaggio piacevole, in una bellissima giornata di sole, con la scoperta di due posti incantevoli che andrebbero per certi versi valorizzati meglio e non lasciati andare come spesso accade (problema tipico dell'Italia che ricca di patrimonio artistico e culturale soffre di mancanza di intelligenza nel non saper sfruttare, come ben si fa altrove, a suo vantaggio tutte queste risorse e il turismo).
Consiglio vivamente una visita a Bagheria e a Termini Imerese.
venerdì 10 maggio 2013
Non è un paese per Mamme. L'articolo di Sara Ficocelli per Repubblica che mostra una realtà allarmante.
Ieri avevo postato un Augurio a tutte le Mamme per la loro festa che si terrà come ogni anno la seconda domenica di Maggio.
Oggi invece vorrei riportare all'attenzione di chi legge, un articolo interessante ripreso dal sito on-line di Repubblica, scritto da Sara Ficocelli ed intitolato proprio: Non è un paese per Mamme.
Più che di articolo si tratta di una vera e propria Inchiesta che la giornalista effetua evidenziando, come nella nostra cara Italia le donne abbiano ancora un ruolo minoritario, marginale e a volte persino nullo, rispetto agli uomini nella società e mettendo in mostra inoltre le storie raccontate da donne lavoratrici e madri.
La giornalista ha avuto la brillante idea di inviare un questionario, da Nord a Sud, in giro per la nazione intera, dove le madri avrebbero dovuto rispondere con sincerità.
Il risultato è stato allarmante, poichè dal sondaggio che ha visto coinvolte donne di ogni ceto e di ogni posizione lavorativa (dalla donna che lavora nelle imprese di pulizie fino a quella nel ruolo di manager di azienda) è emerso che molte di loro hanno pagato la voglia di maternità venendo tagliate fuori dal contesto lavorativo ed alcune sono state persino licenziate.
Sole o con l'aiuto dei nonni, quello che manca alla fine ad ogni donna è uno Stato che tuteli i loro diritti e che sia dalla loro parte.
Permettetemi di aggiungere un commento personale scrivendo:
Cosa aspettarsi in fondo da quello stesso Stato che permette impunemente anche un così alto numero di femminicidi quotidiano, lasciando così gli assassini liberi e felici ?
Cosa aspettarsi da uno Stato maschilista che non ha leggi severe in proposito e che si ritrova ancora arretrato, rispetto ad altre nazioni, nella vera parità dei sessi ?
Uno Stato quindi sordo e cieco in tal materia e che non comprende quanto ciò non solo danneggi la sua immagine a livello planetario, ma a lungo andare, in termini di risorse, perderà sempre più potere di acquisto, in quanto molte di queste figure femminili decidono di fare figli sempre più tardi (nel peggior caso rinunciano addirittura di metter al mondo una vita) o di emigrare a ltrove, in altre Nazioni, dove sarebbero forse più contente.
Non trovo corretto che una donna debba decidere di andar via da casa propria perchè qui lo Stato risulta assente.
Non proseguo oltre con l'articolo perchè potete andare a leggerlo direttamente da voi al sito internet:
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/05/06/news/non_un_paese_per_mamme_-_principale-58203378/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep%2Dit%2F2013%2F05%2F06%2Fnews%2Fnon_un_paese_per_mamme%2D58177460%2F
Vorrei però concludere aggiungendo che se l'Italia non si sveglierà presto attuando regole e leggi serie a favore delle donne e se continuerà ad abbandonare così impunemente le sue figlie, alla fine si ritroverà a pagare un prezzo davvero molto alto, dove come nazione sarà costituita solo da persone anziane (niente più forza lavoro giovanile) e dove perderà maggiormente anche in termini economici (cosa che non giova certo in periodi storici come questo).
immagine ripresa da: http://www.pinkdna.it/disoccupazione-femminile-in-italia-quali-sono-le-cause/
Oggi invece vorrei riportare all'attenzione di chi legge, un articolo interessante ripreso dal sito on-line di Repubblica, scritto da Sara Ficocelli ed intitolato proprio: Non è un paese per Mamme.
Più che di articolo si tratta di una vera e propria Inchiesta che la giornalista effetua evidenziando, come nella nostra cara Italia le donne abbiano ancora un ruolo minoritario, marginale e a volte persino nullo, rispetto agli uomini nella società e mettendo in mostra inoltre le storie raccontate da donne lavoratrici e madri.
La giornalista ha avuto la brillante idea di inviare un questionario, da Nord a Sud, in giro per la nazione intera, dove le madri avrebbero dovuto rispondere con sincerità.
Il risultato è stato allarmante, poichè dal sondaggio che ha visto coinvolte donne di ogni ceto e di ogni posizione lavorativa (dalla donna che lavora nelle imprese di pulizie fino a quella nel ruolo di manager di azienda) è emerso che molte di loro hanno pagato la voglia di maternità venendo tagliate fuori dal contesto lavorativo ed alcune sono state persino licenziate.
Sole o con l'aiuto dei nonni, quello che manca alla fine ad ogni donna è uno Stato che tuteli i loro diritti e che sia dalla loro parte.
Permettetemi di aggiungere un commento personale scrivendo:
Cosa aspettarsi in fondo da quello stesso Stato che permette impunemente anche un così alto numero di femminicidi quotidiano, lasciando così gli assassini liberi e felici ?
Cosa aspettarsi da uno Stato maschilista che non ha leggi severe in proposito e che si ritrova ancora arretrato, rispetto ad altre nazioni, nella vera parità dei sessi ?
Uno Stato quindi sordo e cieco in tal materia e che non comprende quanto ciò non solo danneggi la sua immagine a livello planetario, ma a lungo andare, in termini di risorse, perderà sempre più potere di acquisto, in quanto molte di queste figure femminili decidono di fare figli sempre più tardi (nel peggior caso rinunciano addirittura di metter al mondo una vita) o di emigrare a ltrove, in altre Nazioni, dove sarebbero forse più contente.
Non trovo corretto che una donna debba decidere di andar via da casa propria perchè qui lo Stato risulta assente.
Non proseguo oltre con l'articolo perchè potete andare a leggerlo direttamente da voi al sito internet:
http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2013/05/06/news/non_un_paese_per_mamme_-_principale-58203378/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep%2Dit%2F2013%2F05%2F06%2Fnews%2Fnon_un_paese_per_mamme%2D58177460%2F
Vorrei però concludere aggiungendo che se l'Italia non si sveglierà presto attuando regole e leggi serie a favore delle donne e se continuerà ad abbandonare così impunemente le sue figlie, alla fine si ritroverà a pagare un prezzo davvero molto alto, dove come nazione sarà costituita solo da persone anziane (niente più forza lavoro giovanile) e dove perderà maggiormente anche in termini economici (cosa che non giova certo in periodi storici come questo).
immagine ripresa da: http://www.pinkdna.it/disoccupazione-femminile-in-italia-quali-sono-le-cause/
giovedì 9 maggio 2013
Maggio 2013: Festa della Mamma. Auguri a tutte loro.
Domenica oltre ad essere la Festa del Cinema (ricordo a tutti che a partire da giorno 9 e fino al 16 di Maggio si potrà andare al cinema a soli 3 euro, approfittatene quindi) sarà anche la Festa della Mamma.
Questo post, velocissimo e brevissimo, pertanto vuole rendere omaggio, semplicemente con una immagine, a tutte le mamme del mondo e Augurare loro Buona Festa.
immagine ripresa dal sito on line: http://www.frosinonemagazine.it/
Questo post, velocissimo e brevissimo, pertanto vuole rendere omaggio, semplicemente con una immagine, a tutte le mamme del mondo e Augurare loro Buona Festa.
immagine ripresa dal sito on line: http://www.frosinonemagazine.it/
lunedì 6 maggio 2013
La ricetta di Marco Bianchi del Melaccio. Buona, semplice ed originale
Da quando ho scoperto le ricette di questo giovane e simpatico ragazzo di nome Marco Bianchi (nome che farete bene a segnarvi) sono letteralmente impazzita.
Con lo scrivere che sono impazzita, non intendo fare una critica negativa anzi al contrario, voglio parlarne veramente bene perchè le sue ricette, oltre ad essere originali, sono per lo più costituite da prodotti genuini , quali frutta e verdura, e fanno bene alla salute.
Non a caso infatti, Marco Bianchi, risulta essere collaboratore e consulente scientifico del professor Umberto Veronesi presso l'Istituto Europeo di Oncologia, dove si dedica alla ricerca e alla divulgazione scientifica in ambito nutrizionale (lo avrete di certo anche visto in programmi televisivi, ad esempio "Tesoro, salviamo i ragazzi !" oppure "Aiuto stiamo ingrassando", che mostrano alle famiglie il corretto rapporto tra alimentazione sana e stile di vita più attivo).
Non potevo quindi non provare qualche sua golosa ricetta e alla fine ho optato per quella che è stata pubblicata non tanto tempo fa (se non erro la scorsa settimana) sul quotidiano on line di Repubblica e che è stata nominata come: Il Melaccio.
Vediamo quindi quali sono gli ingredienti e come si prepara questo dolce salutare:
INGREDIENTI:
800 gr. di Mele Renette; una manciata di uva passa; 200 gr. di yogurt di soia (in alternativa potete provare ad usare yogurt magro o greco); 100 gr. di zucchero mascobado (in pratica è lo zucchero integrale di canna); 1 bustina di lievito; 30 gr. di fecola di patate; 180 gr. di farina (Marco Bianchi consiglia quella integrale e quella 0, ma potete provare come piu' vi piace); 120 gr. di Frutta secca (60 gr. di Noci e 60 gr. di Mandorle già puliti magari); un cucchiaio di cannella in polvere; succo di Limone; circa 3 cucchiai di Olio di Mais.
PREPARAZIONE:
Iniziamo con il pulire le Mele, privandole del torsolo e tagliandole a tocchetti.
Aggiungete poi il succo di limone, l'uvetta, 50 gr. di zucchero di canna e la cannella in polvere.
Mescolate bene tutto e lasciate momentaneamente da parte.
In un altra ciotola, unite: la farina con gli altri 50 gr. di zucchero di canna, la fecola ed il lievito e mescolate.
Intanto tritate le Noci e le Mandorle (lasciatene qualcuna intera da parte da aggiungere alla fine) e aggiungetele al composto sempre mescolando. Unite ora lo yogurt di soia e tre cucchiai di Olio di Mais e come sempre mescolate.
Inserite il composto di Mele che avevate preparato e lasciato da parte agli inizi a tutto il resto e dopo aver mescolato per l'ultima volta versate tutto in una teglia da forno ricoperta come ovvio da carta-forno.
Sbriciolate sopra un poco delle Noci e delle Mandorle che avevate lasciato da parte e infornate a 200° per circa 1 ora.
Potete servirla quando si raffredda o farci anche la colazione con questa torta perchè è ottima.
Post scritto: se l'impasto risultasse troppo duro aggiungete pochissima acqua oppure un bicchiere di latte di soia (quest'ultima aggiunta è mio tocco personale perchè adoro il latte di soia).
FONTI ED IMMAGINE: riprese dal sito:
http://bello-buono-d.blogautore.repubblica.it/2013/04/30/le-video-ricette-il-melaccio/
Con lo scrivere che sono impazzita, non intendo fare una critica negativa anzi al contrario, voglio parlarne veramente bene perchè le sue ricette, oltre ad essere originali, sono per lo più costituite da prodotti genuini , quali frutta e verdura, e fanno bene alla salute.
Non a caso infatti, Marco Bianchi, risulta essere collaboratore e consulente scientifico del professor Umberto Veronesi presso l'Istituto Europeo di Oncologia, dove si dedica alla ricerca e alla divulgazione scientifica in ambito nutrizionale (lo avrete di certo anche visto in programmi televisivi, ad esempio "Tesoro, salviamo i ragazzi !" oppure "Aiuto stiamo ingrassando", che mostrano alle famiglie il corretto rapporto tra alimentazione sana e stile di vita più attivo).
Non potevo quindi non provare qualche sua golosa ricetta e alla fine ho optato per quella che è stata pubblicata non tanto tempo fa (se non erro la scorsa settimana) sul quotidiano on line di Repubblica e che è stata nominata come: Il Melaccio.
Vediamo quindi quali sono gli ingredienti e come si prepara questo dolce salutare:
INGREDIENTI:
800 gr. di Mele Renette; una manciata di uva passa; 200 gr. di yogurt di soia (in alternativa potete provare ad usare yogurt magro o greco); 100 gr. di zucchero mascobado (in pratica è lo zucchero integrale di canna); 1 bustina di lievito; 30 gr. di fecola di patate; 180 gr. di farina (Marco Bianchi consiglia quella integrale e quella 0, ma potete provare come piu' vi piace); 120 gr. di Frutta secca (60 gr. di Noci e 60 gr. di Mandorle già puliti magari); un cucchiaio di cannella in polvere; succo di Limone; circa 3 cucchiai di Olio di Mais.
PREPARAZIONE:
Iniziamo con il pulire le Mele, privandole del torsolo e tagliandole a tocchetti.
Aggiungete poi il succo di limone, l'uvetta, 50 gr. di zucchero di canna e la cannella in polvere.
Mescolate bene tutto e lasciate momentaneamente da parte.
In un altra ciotola, unite: la farina con gli altri 50 gr. di zucchero di canna, la fecola ed il lievito e mescolate.
Intanto tritate le Noci e le Mandorle (lasciatene qualcuna intera da parte da aggiungere alla fine) e aggiungetele al composto sempre mescolando. Unite ora lo yogurt di soia e tre cucchiai di Olio di Mais e come sempre mescolate.
Inserite il composto di Mele che avevate preparato e lasciato da parte agli inizi a tutto il resto e dopo aver mescolato per l'ultima volta versate tutto in una teglia da forno ricoperta come ovvio da carta-forno.
Sbriciolate sopra un poco delle Noci e delle Mandorle che avevate lasciato da parte e infornate a 200° per circa 1 ora.
Potete servirla quando si raffredda o farci anche la colazione con questa torta perchè è ottima.
Post scritto: se l'impasto risultasse troppo duro aggiungete pochissima acqua oppure un bicchiere di latte di soia (quest'ultima aggiunta è mio tocco personale perchè adoro il latte di soia).
FONTI ED IMMAGINE: riprese dal sito:
http://bello-buono-d.blogautore.repubblica.it/2013/04/30/le-video-ricette-il-melaccio/
sabato 4 maggio 2013
Tromba d'aria in Emilia-Romagna. 3 Maggio 2013.
Ci sono momenti nella vita in cui Madre Natura manda dei forti segnali tentando di far rinsavire noi comuni mortali e di portarci alla ragione affinchè non vi sia più sperpero e cattivo uso del suo corpo (del Pianeta Terra) e dei suoi figli (piante, alberi e il verde intorno).
La tromba d'aria che come una furia ha spazzato via ieri (nelle zone tra Modena, Bologna e Ferrara)tutto quello che incontrava sul suo cammino mi ha portata di certo a riflettere sulla lenta agonia che il nostro Pianeta sta vivendo e sul fatto che forse sarebbe ora di iniziare a prendere nuova consapevolezza e una nuova coscienza che faccia si che si inquini di meno e che si ritorni ad un contatto reale con Essa.
Le immagini parlano più di quanto possa fare io con le mie parole in questo post.
Le immagini urlano forte che occorre cambiar qualcosa prima che sia troppo tardi.
Smetto pertanto di scrivere e lascio riflettere anche voi con la visione di ciò che è avvenuto ieri...
La tromba d'aria che come una furia ha spazzato via ieri (nelle zone tra Modena, Bologna e Ferrara)tutto quello che incontrava sul suo cammino mi ha portata di certo a riflettere sulla lenta agonia che il nostro Pianeta sta vivendo e sul fatto che forse sarebbe ora di iniziare a prendere nuova consapevolezza e una nuova coscienza che faccia si che si inquini di meno e che si ritorni ad un contatto reale con Essa.
Le immagini parlano più di quanto possa fare io con le mie parole in questo post.
Le immagini urlano forte che occorre cambiar qualcosa prima che sia troppo tardi.
Smetto pertanto di scrivere e lascio riflettere anche voi con la visione di ciò che è avvenuto ieri...
video ripreso da Youtube.
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