Torna anche quest'anno, a Bologna da 5 al 15 giugno, il Biografilm Festival, che giunge così alla sua undicesima edizione.
Come ogni anno l'evento (Film che riguardano le Biografie di personaggi famosi) vede un programma ricco di iniziative dove vengono proposte grandi anteprime cinematografiche accompagnate da seminari, ospiti internazionali e nazionali (tra i tanti di quest'anno anche Matteo Garrone che riceverà uno dei premi Celebretion of lifes) ed eventi musicali.
Tema di questa edizione (reperibile sul programma ufficiale del sito) è: Vite Connesse. Dalla fine della privacy al sapere collettivo.
Si pone così una riflessione su come si racconta la vita nell'epoca del digitale dove centrale è il tema della privacy.
Quest'anno saranno 10 le grandi anteprime provenienti da tutto il mondo ma si darà visibilità anche ai film italiani con la nuova sezione "Biografilm Italia" (altre due nuove sezioni saranno anche "Biografilm Music e Biografilm Arte").
Inoltre il Festival quest'anno omaggia le produzioni cinematografiche europee designando un paese ospite (si inizia dalla Danimarca dove saranno proposte rassegne di film danesi realizzati in collaborazione con il Danish Film Institute).
Come si legge nell'articolo del Resto del Carlino:
Se la qualità dell'undicesimo Biografilm Festival, in calendario dal 5 al 15 giugno, si vede dai numeri. Il cielo sopra la manifestazione è bello sgombero: 111 film, 75 anteprime, di cui 22 mondiali, 6 internazionali e 49 di produzione europea e sul totale di opere che si vedranno 29 sono esordi e 10 titoli (due dei quali italiani) partecipano al concorso internazionale....
Insomma un programma come sempre ricco e curioso che merita la visione.
Il Festival si svolgerà in vari cinema della città (principalmente il Lumière, ma anche l'Arlecchino, Jolly ed Europa) e vedrà tanti ospiti di gran prestigio.
Consigliato vivamente.
FONTI ED IMMAGINI:
http://www.biografilm.it/2015/
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/biografilm-festival-2015-programma-1.996588
Iniziamo
Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.
martedì 26 maggio 2015
giovedì 21 maggio 2015
Insalata di Zucchine Grigliate con Capperi
Scusate l'assenza sul blog ma il mese di Maggio è caotico, perennemente in movimento e soprattutto ha visto un blackout del mio portatile che mi ha costretta a portarlo in riparazione per un periodo di tempo.
Recuperato finalmente il pc posso nuovamente mettermi all'opera e visto che è quasi ora di pranzo, ricomincio riportando una ricetta.
Ultimamente in cucina preparo piatti veloci veloci e semplici, in pratica piatti tipici del periodo primavera/estate, giusto per allenarmi un poco.
Pertanto oggi riporto una ricetta che come sempre ho ripreso da una delle mie "amiche" riviste di cucina (quindi ricette approvate e testate).
Si tratta stavolta di un antipasto o contorno pratico, utile e semplice da fare; parlo di: Insalata di Zucchine Grigliate con Capperi.
INSALATA DI ZUCCHINE GRIGLIATE CON CAPPERI:
INGREDIENTI:
4 Zucchine piccole; Olio di Oliva; 2 cucchiai di Capperi; un mazzetto di Prezzemolo; 1 Limone; sale e pepe quanto basta.
PREPARAZIONE (per 4 Persone):
Tagliate le Zucchine per il lungo a fettine sottili di circa un centimetro.
Spennellate con poco olio e grigliatele ambo i lati.
Intanto fate saltare i Capperi in Olio di Oliva fino a renderli croccanti. Tritate grossolanamente il prezzemolo e amalgamatelo ai capperi.
Cospargere le zucchine con questo composto ed unire il succo di limone, un pizzico di sale e uno di pepe.
Ora sono pronte per essere sistemate sul piatto e servite.
Visto ? Che dicevo ? In tutto per questa ricetta ci vorrà si e no una decina di minuti.
Quindi facile, veloce, fresca e buona.
La foto/immagine che vedete sotto è ripresa da altro sito internet (trovate come sempre tutte le indicazioni alla voce Fonti e Immagini alla fine).
In attesa quindi che arrivi finalmente l'estate e che si possa sperimentare qualche altra ricetta di questo genere passo ad augurarvi buon pranzo e a presto.
FONTI ED IMMAGINI:
http://www.ricettedellanonna.net/?attachment_id=65442
Ricetta ripresa dalla rivista "Vegetariana" del mese di Maggio 2014 alla pagina 52.
Recuperato finalmente il pc posso nuovamente mettermi all'opera e visto che è quasi ora di pranzo, ricomincio riportando una ricetta.
Ultimamente in cucina preparo piatti veloci veloci e semplici, in pratica piatti tipici del periodo primavera/estate, giusto per allenarmi un poco.
Pertanto oggi riporto una ricetta che come sempre ho ripreso da una delle mie "amiche" riviste di cucina (quindi ricette approvate e testate).
Si tratta stavolta di un antipasto o contorno pratico, utile e semplice da fare; parlo di: Insalata di Zucchine Grigliate con Capperi.
INSALATA DI ZUCCHINE GRIGLIATE CON CAPPERI:
INGREDIENTI:
4 Zucchine piccole; Olio di Oliva; 2 cucchiai di Capperi; un mazzetto di Prezzemolo; 1 Limone; sale e pepe quanto basta.
PREPARAZIONE (per 4 Persone):
Tagliate le Zucchine per il lungo a fettine sottili di circa un centimetro.
Spennellate con poco olio e grigliatele ambo i lati.
Intanto fate saltare i Capperi in Olio di Oliva fino a renderli croccanti. Tritate grossolanamente il prezzemolo e amalgamatelo ai capperi.
Cospargere le zucchine con questo composto ed unire il succo di limone, un pizzico di sale e uno di pepe.
Ora sono pronte per essere sistemate sul piatto e servite.
Visto ? Che dicevo ? In tutto per questa ricetta ci vorrà si e no una decina di minuti.
Quindi facile, veloce, fresca e buona.
La foto/immagine che vedete sotto è ripresa da altro sito internet (trovate come sempre tutte le indicazioni alla voce Fonti e Immagini alla fine).
In attesa quindi che arrivi finalmente l'estate e che si possa sperimentare qualche altra ricetta di questo genere passo ad augurarvi buon pranzo e a presto.
FONTI ED IMMAGINI:
http://www.ricettedellanonna.net/?attachment_id=65442
Ricetta ripresa dalla rivista "Vegetariana" del mese di Maggio 2014 alla pagina 52.
venerdì 8 maggio 2015
Gita a Marzabotto. Il Museo Etrusco e la passeggiata lungo il Reno.
Come accennato nel post su Escher in precedenza, durante il ponte dei primi di Maggio, abbiamo fatto svariati giri tra Bologna e dintorni e tra questi siamo tornati ben volentieri anche a Marzabotto,
paese a cui siamo affezionati.
Marzabotto, (che conta circa 6.800 abitanti) e fa parte della provincia di Bologna, ha una lunga ed interessante storia alle proprie spalle che parte dal Neolitico ed arriva ai nostri giorni.
Il comune è purtroppo famoso per i suoi trascorsi durante la Seconda Guerra Mondiale dove vi è stato l'eccidio di Monte Sole, un insieme di stragi compiute dalle truppe nazi-fasciste tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre del 1944 che ha causato la morte di 770 persone (tra queste 216 bambini, 142 anziani e 316 donne).
L'intenzione del post di oggi non è però quella di riportarvi tutta la storia della cittadina di Marzabotto (anche se a onor del vero meriterebbe un discorso a sé solo per quella) quanto invece quella di mostrarvi alcune delle immagini che sono state scattate durante la gita effettuata al Museo Etrusco e subito dopo quelle in giro nella passeggiata attraverso il percorso natura che parte dal parco della città (parco dedicato a Peppino Impastato che si trova dietro la stazione e ha un bellissimo laghetto per la pesca sportiva oltre che grandi spazi verdi con strade che si diramano e che collegano internamente con bici o a piedi i vari paesi) e arriva fino a quasi al paesino vicino di Lama di Reno (almeno il percorso e la direzione che abbiamo intrapreso noi).
Iniziamo quindi per ordine.
IL MUSEO ETRUSCO:
Per quanto riguarda il Museo, esso si trova sulla strada principale (la Porrettana Sud) e al suo interno raccoglie i reperti che sono stati ritrovati durante gli scavi della città.
Attraverso 4 sale (più una vasta area esterna di scavi archeologici) si ritrova la storia delle origini di Marzabotto che pare risalgano alla metà del VI secolo a.C. e che ha visto la popolazione etrusca passare lungo le sponde del fiume Reno.
Nella prima sala sono illustrate le nozioni generali dell'area e sono esposti i reperti provenienti dalla necropoli etrusca (ci sono vasi, bronzi, segnacoli tombali in pietra e marmo); subito dopo, nella seconda sala, vengono presentati i materiali ritrovati durante gli scavi (numerose statuette votive in bronzo e cimeli che erano usati in luoghi sacri o come simboli votivi).
Nella terza sala vengono esposte le terrecotte architettoniche provenienti dall'Acropoli e dalle case di abitazione che permettono di ricostruire come si viveva ai tempi degli Etruschi.
Infine nella quarta sala ci sono i corredi funebri che sono stati ritrovati nella zona vicina di Sasso Marconi.
Fuori dal Museo invece, nell'area esterna, vi è l'intera area archeologica dove si può ritrovare quella che era la pianta originaria della città al tempo degli etruschi con ancora le testimonianze in pietra di vie, tombe, santuari, pozzi etc...
Difficile scegliere tra le tante foto scattate ma queste sono quelle che più mi sono sembrate rappresentative con tutto quel verde e quei bei panorami assolati.
Ovviamente avrete notato che moderno e antico si mescolano comunque nella grande area, ad ogni modo con le foto e le notizie sul Museo termino qui.
Aggiungo solo che ogni anno, durante il periodo estivo, il Museo ospita interessanti eventi tra i quali vanno segnalati il Kainua Festival Occidentale (in cui si racconta della città antica riproducendo il vissuto di quei tempi con attori vestiti degli abiti dell'antichità) e il Festival della Commedia Antica con ripresa e rappresentazione di opere risalenti al teatro greco/romano.
LA PASSEGGIATA LUNGO IL RENO:
Proseguiamo invece ora con le foto della camminata che da Marzabotto porta verso la vicina cittadina di Lama di Reno (che fa sempre parte del comune di Marzabotto e dista circa 5 chilometri).
La parte di pista pedo/ciclabile che attraversa la cittadina è integrata da questo lungo percorso che da quanto leggo in vari dépliant informativi viene conosciuta come "da Porretta al mare".
Sicuramente non è il mare, anche se il nome inganna, ma la passeggiata segue il corso del fiume Reno e forse è per quello che la chiamano così.
Non ho molto da scrivere su questo percorso fatto ma lascio che siano alcune delle foto a parlare al posto mio.
Per stasera concludo qui. Probabilmente in futuro (così come è già stato fatto comunque in passato) tornerò a parlare di Marzabotto e dei suoi magnifici dintorni (meriterebbe ad esempio un solo post il Parco storico di Monte Sole), accontentatevi di quanto visto fino ad ora e se non vi basta recatevi di persona sul luogo e provate a farvi un giro lungo la linea porrettana sono più che certa che ne rimarrete anche voi piacevolmente colpiti.
Buon proseguimento di serata.
paese a cui siamo affezionati.
Marzabotto, (che conta circa 6.800 abitanti) e fa parte della provincia di Bologna, ha una lunga ed interessante storia alle proprie spalle che parte dal Neolitico ed arriva ai nostri giorni.
Il comune è purtroppo famoso per i suoi trascorsi durante la Seconda Guerra Mondiale dove vi è stato l'eccidio di Monte Sole, un insieme di stragi compiute dalle truppe nazi-fasciste tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre del 1944 che ha causato la morte di 770 persone (tra queste 216 bambini, 142 anziani e 316 donne).
L'intenzione del post di oggi non è però quella di riportarvi tutta la storia della cittadina di Marzabotto (anche se a onor del vero meriterebbe un discorso a sé solo per quella) quanto invece quella di mostrarvi alcune delle immagini che sono state scattate durante la gita effettuata al Museo Etrusco e subito dopo quelle in giro nella passeggiata attraverso il percorso natura che parte dal parco della città (parco dedicato a Peppino Impastato che si trova dietro la stazione e ha un bellissimo laghetto per la pesca sportiva oltre che grandi spazi verdi con strade che si diramano e che collegano internamente con bici o a piedi i vari paesi) e arriva fino a quasi al paesino vicino di Lama di Reno (almeno il percorso e la direzione che abbiamo intrapreso noi).
Iniziamo quindi per ordine.
IL MUSEO ETRUSCO:
Per quanto riguarda il Museo, esso si trova sulla strada principale (la Porrettana Sud) e al suo interno raccoglie i reperti che sono stati ritrovati durante gli scavi della città.
Attraverso 4 sale (più una vasta area esterna di scavi archeologici) si ritrova la storia delle origini di Marzabotto che pare risalgano alla metà del VI secolo a.C. e che ha visto la popolazione etrusca passare lungo le sponde del fiume Reno.
Nella prima sala sono illustrate le nozioni generali dell'area e sono esposti i reperti provenienti dalla necropoli etrusca (ci sono vasi, bronzi, segnacoli tombali in pietra e marmo); subito dopo, nella seconda sala, vengono presentati i materiali ritrovati durante gli scavi (numerose statuette votive in bronzo e cimeli che erano usati in luoghi sacri o come simboli votivi).
Nella terza sala vengono esposte le terrecotte architettoniche provenienti dall'Acropoli e dalle case di abitazione che permettono di ricostruire come si viveva ai tempi degli Etruschi.
Infine nella quarta sala ci sono i corredi funebri che sono stati ritrovati nella zona vicina di Sasso Marconi.
Fuori dal Museo invece, nell'area esterna, vi è l'intera area archeologica dove si può ritrovare quella che era la pianta originaria della città al tempo degli etruschi con ancora le testimonianze in pietra di vie, tombe, santuari, pozzi etc...
pietre tombali
Base di Templio
La storia dell'Acropoli
il ponte che conduce ai Templi e all'Agorà
Ovviamente avrete notato che moderno e antico si mescolano comunque nella grande area, ad ogni modo con le foto e le notizie sul Museo termino qui.
Aggiungo solo che ogni anno, durante il periodo estivo, il Museo ospita interessanti eventi tra i quali vanno segnalati il Kainua Festival Occidentale (in cui si racconta della città antica riproducendo il vissuto di quei tempi con attori vestiti degli abiti dell'antichità) e il Festival della Commedia Antica con ripresa e rappresentazione di opere risalenti al teatro greco/romano.
LA PASSEGGIATA LUNGO IL RENO:
Proseguiamo invece ora con le foto della camminata che da Marzabotto porta verso la vicina cittadina di Lama di Reno (che fa sempre parte del comune di Marzabotto e dista circa 5 chilometri).
La parte di pista pedo/ciclabile che attraversa la cittadina è integrata da questo lungo percorso che da quanto leggo in vari dépliant informativi viene conosciuta come "da Porretta al mare".
Sicuramente non è il mare, anche se il nome inganna, ma la passeggiata segue il corso del fiume Reno e forse è per quello che la chiamano così.
Non ho molto da scrivere su questo percorso fatto ma lascio che siano alcune delle foto a parlare al posto mio.
Buon proseguimento di serata.
martedì 5 maggio 2015
Escher in mostra fino a Luglio a Palazzo Albergati. Biografia ed impressioni personali.
Ponte lungo e tanti giri effettuati (nell'ultimo periodo siamo stati presi dalla "Runkeeper" mania, applicazione per sportivi installata sul telefono dove pur non effettuando corse vere e proprie applichiamo la voce "passeggiata" e maciniamo chilometri; così ho la possibilità di fare anche tante foto di paesaggi naturalistici veramente indescrivibili che spero di riuscire a condividere presto) dove nel mezzo siamo riusciti ad andare a visitare la mostra di Escher che si tiene a Palazzo Albergati (Bologna, via Saragozza) fino al 19 Luglio 2015.
Purtroppo all'interno di Palazzo Albergati non è possibile effettuare fotografie della mostra, ma il genio di Escher (chi conosce l'artista sa di cosa si parla mentre, per chi non lo conosce, ne consiglio vivamente la visione) merita il post di oggi sul presente blog.
Come sempre riporto la biografia dell'artista (già da un po' di tempo non mi dedicavo alle biografie di personaggi noti e quindi riprendiamo alla grande) che merita una attenta analisi.
MAURITS CORNELIS ESCHER:
Nato a Leeuwarden (Olanda) nel giugno del 1898 è conosciuto per le sue incisioni su legno, per le litografie e le mezzetinte che si ricollegano ai concetti scientifico-matematici di infinito e ai concetti di spazio e tempo, oltre che alle geometrie che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
Figlio minore di un ingegnere civile (George Arnold Escher) e della sua seconda moglie (Sarah Gleichman) ha viaggiato in lungo e largo fin da piccolo spostandosi con la propria famiglia.
Tra il 1912 e il 1918 frequenta il liceo dove, pur non essendo uno studente brillante, si distinse nelle arti grafiche e ciò lo portò a studiare in seguito (dal 1919) presso la scuola di Architettura ed Arti Decorative di Haarlem (sempre in Olanda).
Nel 1922 finì la scuola di Architettura e l'anno successivo visitò l' Italia (Firenze, San Gimignano, Volterra, Siena, Ravello e più avanti altri luoghi) e poi la Spagna (Madrid, Toledo e restò impressionato dal palazzo moresco trecentesco dell'Alhambra, a Granada, dove sviluppò in seguito una sua tassellazione e da dove saranno gettate le basi per il suo lavoro relativo al riempimento periodico del piano che attirerà l'ammirazione di matematici e di cristallografi).
L'Italia gli entrò nel cuore e quasi da ogni paese che visitò trasse ispirazione, non solo dalla bellezza dei paesaggi quanto dalla struttura architettonica delle varie città.
Nel 1924 sposa, a Viareggio, una ragazza svizzera, Jetta Umiker, figlia di un banchiere e si stabiliscono poi a Roma, nel quartiere di Monteverde Vecchio, dove vi restarono fino al 1935 (a Roma, pur dichiarando che si è sempre trovato bene, Escher pare non abbia mai dedicato neanche una delle sue opere).
Nel 1926 nasce il primogenito, George, e nel 1930 il secondo figlio, Arthur.
Sempre nel 1930, nel periodo di Aprile, si reca in viaggio verso il sud Italia accompagnato da tre suoi amici: Giuseppe Haas-Triverio (incisore); Robert Schiess (pittore svizzero) Jan Rousset (storico francese).
I tre arrivano nel Golfo di Santa Eufemia con una nave partita da Napoli e giungono fino in Calabria dove visitano per quasi un mese, muovendosi in treno o con mezzi di fortuna lungo la costa tirrenica, molti dei paesi di questa regione (Pizzo Calabro, Tropea, Palmi, Scilla, Melito di Porto Salvo e il borgo fantasma di Pentedattilo da cui Escher resta particolarmente colpito tanto da dedicargli numerosi disegni panoramici e 4 incisioni).
Intollerante al clima politico che si faceva largo nell'Italia fascista del 1935, Escher decide di lasciare la nazione e trasferirsi per un periodo in Svizzera.
Nel 1937 si sposta a Uccle (Bruxelles, Belgio) ma l'occupazione dei Nazisti lo costrinsero a ripartire nuovamente.
Nel 1941 si trasferì a Baarn, in Olanda, dove vi restò fino al 1970 e dove sviluppò un periodo artistico ricco di progetti ed opere.
Probabilmente il clima umido olandese gli permise di restare al chiuso a concentrarsi interamente sul suo lavoro. Lo stesso Escher ha dichiarato:
In Svizzera, Belgio e Olanda ho trovato molto meno interessanti sia i paesaggi che l'architettura rispetto a ciò che avevo visto nel Sud Italia. Mi sono così sentito spinto ad allontanarmi sempre di più dall'illustrazione più o meno diretta e realistica della realtà circostante.
Non vi è dubbio che queste particolari circostanze sono state responsabili di aver portato alla luce le mie "visioni interiori".
Nel 1958 realizza la sua prima litografia dedicata alle famose "costruzioni impossibili", caratteristiche dell'artista, intitolandola "Belvedere".
Nell'opera si nota un ragazzo seduto che ha in mano un cubo impossibile ed osserva perplesso questo oggetto strano. Ciò che alla fine il ragazzo non nota è che l'intero Belvedere alle sue spalle è progettato sulla stessa struttura che tiene in mano. E' un mondo tridimensionale allo stesso tempo vicino e lontano che pare impossibile da illustrare è possibile però disegnare un oggetto che mostra una realtà diversa quando lo guardiamo da sopra o da sotto.
Il cubo di cui Escher descrive è noto con il nome di "Cubo di Necker" (creato per la prima volta dallo studioso svizzero Albert Necker nel 1832 dove si rappresenta, attraverso una illusione ottica di un cubo, una rappresentazione bidimensionale ambigua; per ulteriori approfondimenti digitate voce Cubo di Necker e troverete le notizie che vi interessano).
Questa è stata solo una breve e probabilmente grossolana descrizione di una delle numerose opere di Escher, che mostra come le sue opere si basano sul sottile gioco che esiste tra sfondo e figura.
Con le figure geometriche infatti Escher ha spesso giocato volentieri rappresentando diverse stampe e collegandole in un rapporto di dimensione proprio, sottomettendo così le leggi della prospettiva artistica a nuovi spazi e nuove forme.
Nel 1970, Escher si trasferì a Laren, nell'Olanda settentrionale, in una casa di riposo per artisti (intitolata a Rosa Spier) dove morì nel marzo del 1972.
CONCLUSIONE:
La mostra che si è aperta il 12 marzo presso Palazzo Albergati (Bologna, via Saragozza) e prosegue fino al 19 luglio (costo biglietto ingresso 13 euro, ridotto 11, ma già solo il nome di questo grande artista li vale veramente tutti) si sviluppa su due piani e raccoglie le maggiori opere dell'artista.
Sono opere, quelle di Escher, molto amate non solo da scienziati, logici, matematici e fisici, che stimano il suo uso originale delle forme, ma anche dal resto del mondo artistico e culturale.
Non a caso le sue opere sono state più volte riprese e citate in campi che non si limitano solo al mondo dell'arte in sé (ad esempio nel famoso film del 1986 "Labyrinth", diretto da Jim Henson, oppure in uno degli episodi del famoso cartone animato de "I Simpson" dove Groening riprende l'opera famosa del 1951 intitolata " Casa di Scale / Relatività").
Escher è stato citato in film, cartoni animati, fumetti (alla sua opera "Relatività" è stata anche dedicata una delle copertine di Martin Mystere) canzoni (Caparezza nel suo "Musica"; ma lo stesso Escher ha rifiutato di disegnare la copertina dei Rolling Stones), in teatro nel campo della scenografia e in tanto altro ancora.
L'Arte di Escher è apprezzata e stimata da milioni di persone nel mondo che grazie alle esposizioni come quella di Palazzo Albergati riescono a non dimenticarne l'operato.
Consiglio vivamente di andare a visitare la mostra ritroverete tante opere che magari vi sembreranno familiari, mentre altre vi risulteranno del tutto nuove, magari incomprensibili, ma vi assicuro che avranno il fascino e il mistero giusto per catturare tutta la vostra attenzione.
Mostra magica ed entusiasmante.
FONTI ED IMMAGINI:
WIKIPEDIA alla voce Escher
http://www.palazzoalbergati.com/la-mostra-escher/
http://www.mcescher.com/
http://web.unife.it/progetti/geometria/Escher_A/biografia.htm
http://users.erols.com/ziring/escher_bio.htm
http://www.artribune.com/2015/03/i-paradossi-di-escher-a-bologna-con-la-grande-retrospettiva-sul-genio-olandese-riapre-palazzo-albergati-totalmente-restaurato-dopo-il-devastante-incendio/
http://www.museocontadinopentedattilo.it/museo/index.php?option=com_content&view=article&id=67&Itemid=85
http://www.settemuse.it/pittori_scultori_europei/m_c_escher.htm
http://www.stilearte.it/la-complessita-illusionistica-di-escher/
Purtroppo all'interno di Palazzo Albergati non è possibile effettuare fotografie della mostra, ma il genio di Escher (chi conosce l'artista sa di cosa si parla mentre, per chi non lo conosce, ne consiglio vivamente la visione) merita il post di oggi sul presente blog.
Come sempre riporto la biografia dell'artista (già da un po' di tempo non mi dedicavo alle biografie di personaggi noti e quindi riprendiamo alla grande) che merita una attenta analisi.
MAURITS CORNELIS ESCHER:
Nato a Leeuwarden (Olanda) nel giugno del 1898 è conosciuto per le sue incisioni su legno, per le litografie e le mezzetinte che si ricollegano ai concetti scientifico-matematici di infinito e ai concetti di spazio e tempo, oltre che alle geometrie che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
Figlio minore di un ingegnere civile (George Arnold Escher) e della sua seconda moglie (Sarah Gleichman) ha viaggiato in lungo e largo fin da piccolo spostandosi con la propria famiglia.
Tra il 1912 e il 1918 frequenta il liceo dove, pur non essendo uno studente brillante, si distinse nelle arti grafiche e ciò lo portò a studiare in seguito (dal 1919) presso la scuola di Architettura ed Arti Decorative di Haarlem (sempre in Olanda).
Nel 1922 finì la scuola di Architettura e l'anno successivo visitò l' Italia (Firenze, San Gimignano, Volterra, Siena, Ravello e più avanti altri luoghi) e poi la Spagna (Madrid, Toledo e restò impressionato dal palazzo moresco trecentesco dell'Alhambra, a Granada, dove sviluppò in seguito una sua tassellazione e da dove saranno gettate le basi per il suo lavoro relativo al riempimento periodico del piano che attirerà l'ammirazione di matematici e di cristallografi).
L'Italia gli entrò nel cuore e quasi da ogni paese che visitò trasse ispirazione, non solo dalla bellezza dei paesaggi quanto dalla struttura architettonica delle varie città.
Nel 1924 sposa, a Viareggio, una ragazza svizzera, Jetta Umiker, figlia di un banchiere e si stabiliscono poi a Roma, nel quartiere di Monteverde Vecchio, dove vi restarono fino al 1935 (a Roma, pur dichiarando che si è sempre trovato bene, Escher pare non abbia mai dedicato neanche una delle sue opere).
Nel 1926 nasce il primogenito, George, e nel 1930 il secondo figlio, Arthur.
Sempre nel 1930, nel periodo di Aprile, si reca in viaggio verso il sud Italia accompagnato da tre suoi amici: Giuseppe Haas-Triverio (incisore); Robert Schiess (pittore svizzero) Jan Rousset (storico francese).
I tre arrivano nel Golfo di Santa Eufemia con una nave partita da Napoli e giungono fino in Calabria dove visitano per quasi un mese, muovendosi in treno o con mezzi di fortuna lungo la costa tirrenica, molti dei paesi di questa regione (Pizzo Calabro, Tropea, Palmi, Scilla, Melito di Porto Salvo e il borgo fantasma di Pentedattilo da cui Escher resta particolarmente colpito tanto da dedicargli numerosi disegni panoramici e 4 incisioni).
Intollerante al clima politico che si faceva largo nell'Italia fascista del 1935, Escher decide di lasciare la nazione e trasferirsi per un periodo in Svizzera.
Nel 1937 si sposta a Uccle (Bruxelles, Belgio) ma l'occupazione dei Nazisti lo costrinsero a ripartire nuovamente.
Nel 1941 si trasferì a Baarn, in Olanda, dove vi restò fino al 1970 e dove sviluppò un periodo artistico ricco di progetti ed opere.
Probabilmente il clima umido olandese gli permise di restare al chiuso a concentrarsi interamente sul suo lavoro. Lo stesso Escher ha dichiarato:
In Svizzera, Belgio e Olanda ho trovato molto meno interessanti sia i paesaggi che l'architettura rispetto a ciò che avevo visto nel Sud Italia. Mi sono così sentito spinto ad allontanarmi sempre di più dall'illustrazione più o meno diretta e realistica della realtà circostante.
Non vi è dubbio che queste particolari circostanze sono state responsabili di aver portato alla luce le mie "visioni interiori".
Nel 1958 realizza la sua prima litografia dedicata alle famose "costruzioni impossibili", caratteristiche dell'artista, intitolandola "Belvedere".
Nell'opera si nota un ragazzo seduto che ha in mano un cubo impossibile ed osserva perplesso questo oggetto strano. Ciò che alla fine il ragazzo non nota è che l'intero Belvedere alle sue spalle è progettato sulla stessa struttura che tiene in mano. E' un mondo tridimensionale allo stesso tempo vicino e lontano che pare impossibile da illustrare è possibile però disegnare un oggetto che mostra una realtà diversa quando lo guardiamo da sopra o da sotto.
Il cubo di cui Escher descrive è noto con il nome di "Cubo di Necker" (creato per la prima volta dallo studioso svizzero Albert Necker nel 1832 dove si rappresenta, attraverso una illusione ottica di un cubo, una rappresentazione bidimensionale ambigua; per ulteriori approfondimenti digitate voce Cubo di Necker e troverete le notizie che vi interessano).
Questa è stata solo una breve e probabilmente grossolana descrizione di una delle numerose opere di Escher, che mostra come le sue opere si basano sul sottile gioco che esiste tra sfondo e figura.
Con le figure geometriche infatti Escher ha spesso giocato volentieri rappresentando diverse stampe e collegandole in un rapporto di dimensione proprio, sottomettendo così le leggi della prospettiva artistica a nuovi spazi e nuove forme.
Nel 1970, Escher si trasferì a Laren, nell'Olanda settentrionale, in una casa di riposo per artisti (intitolata a Rosa Spier) dove morì nel marzo del 1972.
CONCLUSIONE:
La mostra che si è aperta il 12 marzo presso Palazzo Albergati (Bologna, via Saragozza) e prosegue fino al 19 luglio (costo biglietto ingresso 13 euro, ridotto 11, ma già solo il nome di questo grande artista li vale veramente tutti) si sviluppa su due piani e raccoglie le maggiori opere dell'artista.
Sono opere, quelle di Escher, molto amate non solo da scienziati, logici, matematici e fisici, che stimano il suo uso originale delle forme, ma anche dal resto del mondo artistico e culturale.
Non a caso le sue opere sono state più volte riprese e citate in campi che non si limitano solo al mondo dell'arte in sé (ad esempio nel famoso film del 1986 "Labyrinth", diretto da Jim Henson, oppure in uno degli episodi del famoso cartone animato de "I Simpson" dove Groening riprende l'opera famosa del 1951 intitolata " Casa di Scale / Relatività").
Escher è stato citato in film, cartoni animati, fumetti (alla sua opera "Relatività" è stata anche dedicata una delle copertine di Martin Mystere) canzoni (Caparezza nel suo "Musica"; ma lo stesso Escher ha rifiutato di disegnare la copertina dei Rolling Stones), in teatro nel campo della scenografia e in tanto altro ancora.
L'Arte di Escher è apprezzata e stimata da milioni di persone nel mondo che grazie alle esposizioni come quella di Palazzo Albergati riescono a non dimenticarne l'operato.
Consiglio vivamente di andare a visitare la mostra ritroverete tante opere che magari vi sembreranno familiari, mentre altre vi risulteranno del tutto nuove, magari incomprensibili, ma vi assicuro che avranno il fascino e il mistero giusto per catturare tutta la vostra attenzione.
Mostra magica ed entusiasmante.
WIKIPEDIA alla voce Escher
http://www.palazzoalbergati.com/la-mostra-escher/
http://www.mcescher.com/
http://web.unife.it/progetti/geometria/Escher_A/biografia.htm
http://users.erols.com/ziring/escher_bio.htm
http://www.artribune.com/2015/03/i-paradossi-di-escher-a-bologna-con-la-grande-retrospettiva-sul-genio-olandese-riapre-palazzo-albergati-totalmente-restaurato-dopo-il-devastante-incendio/
http://www.museocontadinopentedattilo.it/museo/index.php?option=com_content&view=article&id=67&Itemid=85
http://www.settemuse.it/pittori_scultori_europei/m_c_escher.htm
http://www.stilearte.it/la-complessita-illusionistica-di-escher/
Iscriviti a:
Post (Atom)