Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.

mercoledì 1 febbraio 2012

Neve e gelo fuori e allora Libri e Film dentro casa: Tibor Fischer e Adoro essere uccisa

Vista l'allerta Meteo (che segnala nevicate continue e copiose fino agli inizi della prossima settimana nel nord e nel centro d'Italia) e le previste temperature polari, ne approfittero', a causa del blocco totale qui in montagna, dove vivo, per fare una indigestione di libri, film e musica.
Pertanto per questa settimana aspettatevi solo recensioni o simili di svariati testi.
Il libro che tratto per primo è stato scritto da Tibor Fischer e si intitola: Adoro essere uccisa.
Questo è un'autore molto particolare nella sua complessita' e che reputo di una bravura straordinaria.



Nato a Stockport (Manchester-Inghilterra), nel novembre 1959, di origini ungheresi (i genitori erano giocatori di pallacanestro professionisti che lasciarono Budapest dopo la repressione russa).
Cresciuto a Londra, dove vive tuttora, ha studiato presso Cambridge laureandosi con una tesi sul linguaggio moderno.
E' stato giornalista freelance per il Daily Telegraph e poi sceneggiatore di programmi televisivi per bambini
L'esordio letterario avviene nel 1992 con l'opera "Sotto il culo della rana" (titolo che riprende un modo di dire ungherese e che letteralmente significa "aver toccato il fondo") con cui ha avuto un buon successo critico tanto da vincere il premio Betty Trask Award e l'anno seguente il premio come migliore scrittore inglese emergente.
Altre sue opere importanti sono: Viaggio al termine di una stanza; La gang del pensiero ovvero la zetetica e l'arte della rapina in banca; Il collezionista.





Dopo questa breve parentesi biografica sull'autore veniamo invece a visionare il libro di cui voglio parlare: Adoro essere uccisa.
Devo ammettere che inizialmente, quando me lo hanno regalato, leggendo il trafiletto di introduzione non ero molto convinta (generalmente anche le introduzioni al testo sono importanti nell'attirare l'attenzione del lettore) ma poi leggendolo mi sono dovuta ricredere.
Il trafiletto (mi pare giusto riportarvelo) cita cosi':

Metti un mattino di un giorno qualsiasi, magari a Londra.
Metti che esci di casa, e naturalmente già lo sai che il tempo massimo per imbatterti nel primo spostato della giornata è non più di dodici minuti (cioè quanto ci vuole per arrivare alla metro, dove ce n'è sempre almeno uno in servizio).
L'artista dei rifiuti che ha scelto la tua auto per la sua personale esposizione della spazzatura di tutto il vicinato, lo ignori.
L'anziano cowboy di Manchester con tanto di aria triste e sparatoria finale fa parte del paesaggio urbano.
Lo stesso dicasi del fallito della Web Age, ex portaborse di un gangster, che ora sogna il posto in banca...
Ma quando entri al bar e scopri una folla che pende dalle labbra di uno schiumante assassino (ovvero di un aspirante pittore che si finge efferato serial killer per sfondare nel mondo dell'arte)... be', allora potresti decidere di averne abbastanza.
Se a questo punto, però, ti venissse la balzana idea di chiedere asilo in un'area protetta...che so... tipo British Library, sappi che nemmeno lì c'è scampo. Tra gli scaffali della cattedrale del sapere s'aggira infatti un pericoloso maniaco della carta stampata senza fissa dimora (come ogni lettore che si rispetti). Segni particolari: una T-Shirt con su scritto 'Mangiatore di libri. Dovete avere paura di me'.

Questo dunque il trafiletto che come dicevo (almeno personalmente) non ispirava la volonta' di leggerlo.
In realtà la situazione è differente leggendolo.
Fischer narra qui 7 microstorie di 7 personaggi particolarmente adorabili seppur emarginati dalla società (in questo caso è Londra la sede di ambientazione).
Questi personaggi vanno dall'attrice comica pazza (oppure no) del primo racconto all'aspirante artista serial killer del secondo quadro. Si passa poi alla terza e alla quarta storia (sempre separate tra loro ma collegate dal tema di fondo dell'emarginazione sociale e dell'ironia delle situazioni) dove i personaggi sono invece un Cowboy maniaco del vecchio West e un giovane avvocato paranoico.
Le ultime storie chiudono questo carosello di eroi-noneroi moderni con un giornalista freelance in una città in guerra e un divoratore di libri (capace anche di leggerne due per volta).

Queste storie, che alla fine del trafiletto sono definite come "storie di ordinaria pazzia", sono invece storie (io con la mia mania del teatro li definirei piu' come quadri, in quanto a mio parere si adatterebbero bene anche sul palcoscenico) che portano un sorriso sulle labbra se si va oltre le semplici righe.
Sono storie tragicomiche che vedono un humor dark e sarcastico di fondo e che, per chi ha voglia e tempo, vanno analizzate meglio.
Con "Adoro essere uccisa", Fischer mostra un talento nuovo al passo con i nostri tempi moderni e che merita di essere apprezzato.

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