Personalmente l'ho trascorso in panciolle sul divano di casa, comodamente rannicchiata al caldo di una coperta (a causa del freddo polare che si è imbattuto su tutto il territorio nazionale).
Riassumendo sono tre gli eventi che in particolare hanno attirato la mia attenzione:
- La finale di tennis degli Australian open disputata tra Rafael Nadal e Novak Djokovic;
- La scomparsa di Oscar Luigi Scalfaro;
- Il momento di chiusura di Luciana Litizzetto al programma "Che tempo che fa" condotto da Fabio Fazio.
Piccola premessa alla prima notizia: non seguo di norma il tennis ma vivo in casa con un tifoso sfegatato di questo sport (non so se esista un corrispettivo di ultras nel tennis come lo è per il calcio). Nella giornata di ieri questo "ultras del tennis" è stato incollato per quasi tutto il tempo alla tv a guardare la finale degli Australian open.
Il fatto principale pero' che mi ha stupita è stata la durata di questa partita (in Italia la messa in onda del torneo trasmessa su Sky sport dalle ore 9e30 del mattino) che ha avuto il record di ben 6 ore di gioco effettuato !
Una partita che (anche per chi non è appassionato del genere) resta indimenticabile ed entra nella storia del tennis come la finale piu' lunga che si sia mai disputata in un torneo dello Slam.
Si conferma ancora una volta campione il serbo ventiquattrenne Novak Djokovic che ha battuto l'avversario, lo spagnolo Rafael Nadal, in 5 set con il punteggio di: 5-7; 6-4; 6-2; 6-7; 7-5.
Djokovic conquista il 29° titolo della carriera, il quinto in un major e il terzo sul cemento di Melbourne Park dopo gli exploit del 2008 e del 2011.
Non essendo competente in materia, nel voler rendere l'idea dello spettacolo vissuto, riporto un pezzo dell'articolo del quotidiano on-line di Repubblica che riassume bene quanto accaduto:
La partita è stata magnifica con entrambi i campioni capaci di giocare al meglio i punti importanti e di ribaltare situazioni che sembravano perdute.
In particolare, Nadal che aveva vinto il primo set ma era sembrato subire il ritorno del serbo nella seconda e soprattutto nella terza partita, è stato capace di salvare tre break point sul 3-4 e 0-40 del quarto, giocando 5 punti fenomenali di fila, per trascinare la partita al tie break e poi al quinto.
Neanche il contrattempo della chiusura del tetto per pioggia ha impedito che si proseguisse il gioco.
Il servizio, dopo il quarto parziale senza break, continua a dominare fino al sesto game.
Nadal, avanti 3-2, ha la chance per tentare l'allungo decisivo: scappa il dritto di Djokovic e scappa anche Rafa (4-2).
Tutto finito? Macchè. Lo spagnolo sbaglia un rovescio cruciale, il serbo ringrazia: controbreak di platino, 4-3 e si ricomincia. Le energie dovrebbero scarseggiare, ma dopo 5 ore abbondanti si vedono ancora scambi di 31 colpi. Sul 4-4, Djokovic ha la palla per il break: un servizio perfetto, però, la cancella. La scena si presenta nuovamente poco dopo: Nadal si sfalda, Nole sfonda per il 6-5.
Lo spagnolo ha un ultimo sussulto, un' ultima palla break: l'ennesima rimonta non si concretizza, Djokovic chiude 7-5 e resta sul trono.
Seconda notizia del week-end è quella invece che riguarda la morte di Oscar Luigi Scalfaro.
Nato a Novara nel 1918 e morto a Roma ieri all'età di 93 anni, Scalfaro è stato per anni in politica ed è stato anche Presidente della Repubblica italiana dal 1992 al 1999.
Insieme a Sandro Pertini ed Enrico De Nicola, Scalfaro ha ricoperto tutte le tre più alte cariche dello Stato: è infatti stato Presidente della Repubblica e Presidente della Camera, oltre ad avere presieduto
provvisoriamente il Senato all'inizio della XV Legislatura.
Scalfaro ha sempre, nel bene e nel male, fatto discutere di se' e anche la sua presidenza viene vista dagli storici contemporanei come una tra le presidenze piu' controverse della storia repubblicana.
Su wikipedia si legge infatti:
benché fortemente sostenuto dai partiti politici sopravvissuti al turbine di Tangentopoli, ha ingenerato forti contrapposizioni, fronteggiate con una decisione che nessuno avrebbe saputo prevedere da un politico approdato quasi per caso al Quirinale.
La storia politica e personale di quest'uomo è lunga e complessa e non la riassumo qui sul blog solo perchè ci sono già migliaia di siti e quotidiani che se ne stanno occupando.
Ci tenevo pero' a ricordarlo in quanto nel periodo in cui lui era diventato Presidente della nostra nazione avevo 12 anni e da poco nella mia terra siciliana era stato ucciso un grande uomo che portava il nome di Giovanni Falcone.
Di certo non deve essere stato facile per Scalfaro, seduto su quella poltrona, affrontare gli eventi storici del momento e pertanto mi pareva giusto ricordarlo un momento.
Infine, tra politica, attualità, in questo lungo weekend ci sono state anche le risate causate dalla travolgente Luciana Litizzetto al programma "Che tempo che fa" in onda su Rai tre e condotto da Fabio Fazio.
Come sempre la comica torinese prende il meglio delle notizie del nostro paese e le riporta in tv con ironia profonda strappando il sorriso dalle labbra della gente (in studio come da casa).
Mentre oggi, quasi tutti i blog, si concentrano sull'ultimo argomento riportato dalla Litizzetto, quello della "Jolanda" di Melissa Satta e di Sara Tommasi, è stato a mio avviso tralasciato invece il pezzo migliore della sua discussione: la tirata d'orecchie fatta al viceministro Michel Martone.
Martone aveva infatti rilasciato, in settimana, una intervista in cui aveva epitetato gli studenti universitari che si laureano a 29 anni come "sfigati".
L'infelice uscita del viceministro ha suscitato scalpore e ha giustamente fatto indignare universitari e non (sopratutto se si pensa a quanto sia strano il fatto che quest'uomo sia professore ordinario a soli 30 anni, sarà mica dovuto al fatto che è figlio dell'ex presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Antonio Martone?).
Fortunatamente ci pensa Luciana a prendere il viceministro in giro e lo fa con il suo solito garbo e la sua solita simpatia fuori dagli schemi.
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