Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.

mercoledì 10 dicembre 2014

Louise Brooks l'eterna Diva del Cinema Muto

Tra i vari libri in lettura di questo mese c'è stato anche quello dello scrittore siciliano Andrea Camilleri ed intitolato "Donne".
Ora contrariamente a quanto potrebbe sembrare, nel post di oggi, non scriverò di Camilleri e del libro in questione ma prenderò invece in prestito una parte del suo scritto per riportare la biografia di una grande attrice/diva del passato che viene appunto menzionata dallo scrittore.
Si tratta di Louise Brooks,  nome che probabilmente molti (giovani soprattutto) non conosceranno, mentre altri invece saranno contenti di sentir anche solo nominare (in particolare gli appassionati di quello che è stato il cinema muto del passato).
Scrive Camilleri nel suo capitolo introduttivo su Louise:

Proprio lei, la Brooks. E chi se no ?
Esordisce a diciannove anni, nel 1925, come ballerina delle Ziegfeld Follies, ma a lungo ha studiato con una geniale innovatrice della danza moderna come Martha Graham....

Chi legge le parole dello scrittore ha così fin da subito due preziose informazioni riguardo alla Brooks: la prima quella appunto del suo esordio come ballerina a 19 anni presso una compagnia di Varietà; la seconda che nonostante il Varietà ha comunque studiato danza con uno dei mostri sacri della danza moderna quale appunto è stata la Graham.
Ma le informazioni che lo scrittore siciliano concede ai suoi lettori riguardo a questa figura di donna così complessa, innovativa ed ammaliante sono anche altre.
Prosegue infatti poche righe più avanti:

Bellissima, un corpo stupefacente, gambe a un tempo morbide e nervose di ballerina di gran classe, dotata di intelligenza e di grande personalità, avrebbe tutte le carte per trionfare subito nella Hollywood del cinema muto. E invece, dal '26 al '28, partecipa a una decina di film e nessuno dei pur grandi registi che la dirigono, da Howard Hawks e William Wellman, intuisce quale tesoro, o quale bomba sarebbe più giusto dire, abbia tra le mani.

Si scopre così che la Brooks, già tra il 1926 ed il 1928, tenta di entrare a far parte del mondo del cinema senza inizialmente avere il giusto riconoscimento ed il giusto spazio.
Ora lascio per un attimo solo Camilleri e riporto invece altre fonti (tutte citate comunque alla fine del post) che aiutano a comprendere meglio la biografia della donna.

 
Mary Louise Brooks (nata a Cheryvale nel novembre del 1906), figlia di un avvocato ha avuto un carattere sempre complesso e particolare accentuato dal fatto che durante l'infanzia, intorno ai 9 anni di età, ha subito abusi da un vicino di casa e questo grave episodio segnerà appunto per sempre la sua persona.
Nel 1925, Louise, attira l'attenzione del produttore cinematografico Walter Wanger, della Paramount Pictures, che le fa firmare un contratto di cinque anni con lo studio e la fa così lavorare nel mondo del cinema (il debutto avviene nel 1925 con il film "The Street of Forgotten Men" in un ruolo non accreditato) dove si fa spazio inizialmente in commedie d'epoca leggere prima di passare a diventare una vero e proprio sex symbol grazie al film del 1928, diretto da Howard Hawks, intitolato "Capitan Barbablu'" (A Girl in Every Port).
Nel 1926 si sposa con il regista Eddie Sutherland ma già l'anno successivo si innamora di un altro uomo, George Preston Marshall, proprietario di una catena di lavanderie.
Dal 1928, subito dopo il divorzio da Sutherland, inizia la sua fortuna e Louise Brooks diventa ricca e famosa e inizia a frequentare svariati personaggi influenti come: il miliardario William Randolph Hearst (editore ed imprenditore statunitense) e l'attore Charlie Chaplin (in tal caso non credo ci siano bisogno di presentazioni).
Tra il 1928 e il 1929 viene chiamata dai registi Malcom St. Clair e Frank Tuttle per girare il film "La Canarina Assassinata", tratto dal romanzo poliziesco di S.S. Van Dine.
Il film in questione conosce il successo internazionale e offre alla Brooks ancora una volta visibilità a tutto spiano, tanto che il regista austriaco Georg Wihlelm Pabst (importante regista e artista del cinema espressionista) la chiama per due suoi film: "Il Vaso di Pandora" (del 1929 e tratto dalla pièce di Wedekind) e "Diario di una donna perduta"(sempre del 1929 è un dramma sociale tratto dal romanzo della scrittrice Margarete Bohm).
Riapro qui per un momento una parentesi dal libro di Camilleri che ci spiega meglio alcune situazioni. Si legge infatti:

Ad avviso di molti studiosi di cinema, questi due film segnano l'avvento e la strepitosa conferma di un'interprete unica ed irripetibile.
Nel personaggio della Lulù Wedekindiana, Louise compie il miracolo di assommare in sé ogni aspetto possibile della femminilità estrema.
Con i capelli neri a caschetto, la frangetta sulla fronte .... ogni movenza del suo corpo voluttuoso è un canto al piacere dei sensi, ma un attimo dopo la limpidezza, la purezza del suo sguardo sono un inno all'espressione più alta della donna...

Ecco quindi la descrizione perfetta di una donna perfettamente sensuale e tagliente (il famoso caschetto di capelli neri che lancerà una moda per molte donne della sua epoca e la sua travolgente femminilità che sarà d'ispirazione e musa a tanti uomini, esempio su tutti il fumettista Crepax che si ispira proprio a Louise Brooks, nel 1965, per la sua famosa Valentina).
Chiusa breve parentesi camilleriana, torniamo alla biografia della Brooks a partire dalla fine del 1929 con l'inizio degli anni Trenta.
In realtà da questi anni in poi non c'è molto altro da scrivere e riportare perché la grande fama che la travolge grazie ai film di Pabst e all'interpretazione di Lulù corre in fretta.
Rientra dall'estero negli Stati Uniti (non prima però di aver girato, nel 1930, il film del regista italiano Augusto Genina, intitolato "Prix de Beautè" in italiano uscito con la traduzione di "Miss Europa"). I suoi film, in Europa, sono stati pesantemente censurati e considerati scioccanti in un'epoca che non gradiva così spacciatamente la sessualità rappresentata su grande schermo (epoca che come ben si sa, consentitemi di scriverlo, faceva del falso moralismo)
Comunque, come scrivevo sopra, nel 1931 torna negli Stati Uniti e ad Hollywood entra nel cast di due produzioni mainstream: God's Gift to Women (1931) e It Pays to Advertise (sempre del 1931).
Da queste produzioni in poi i ruoli a lei offerti iniziano sempre più a scarseggiare.
Con ingaggi sempre più scarsi e dichiarato bancarotta nel 1932, trova lavoro  come ballerina di nightclub e presenzia in film western di scarso conto (tra questi i critici segnalano anche il film con John Wayne dal titolo "Overland Stage Raiders" del 1938).
Nel 1933 sposa il milionario di Chicago Deering Davis ma dopo soli 5 mesi lo abbandona senza dargli spiegazioni (i due divorziano ufficialmente nel 1938).
In fondo come lei stessa ha ammesso era una donna sessualmente libera, piena di amanti e con tanta voglia di sperimentare e di godersi la vita.
Negli anni '50 viene riscoperta dalla critica francese che le ridona così della visibilità sia all'estero che in patria.
In età ormai adulta scopre di avere anche una vena letteraria e collabora così con riviste cinematografiche, oltre a scrivere un libro (intitolato Lulù in Hollywood) pubblicato nel 1982 dove raccoglie dei saggi sul cinema muto e dove racconta di sue esperienze passate.
Louise Brooks è morta sola nel suo appartamento nell'agosto del 1985, all'età di 78 anni, per un infarto ed è stata poi sepolta nel cimitero di Rochester di New York.

Fascino indiscusso di famme fatal, provocante e sensuale, amante pericolosa ma allo stesso tempo sguardo innocente e carisma da vendere, Louise  Brooks è stata nell'immaginario collettivo una donna provocatrice ed angelica al contempo.
Donne come la Brooks non ne esistono molte e quelle poche come lei appartengono ad un tempo diverso da quello che è oggi ed è per questa ragione che restano e resteranno immortalate come "Divine" nella storia artistica cinematografica.

 
FONTI ED IMMAGINI:
 Andrea Camilleri, Donne, Rizzoli editore nel capitolo dal titolo Louise.http://it.wikipedia.org/wiki/Louise_Brooks
http://www.imdb.com/media/rm4171208704/nm0000315
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/05/28/news/crepax_valentina_brooks-36043477/
http://louisebrookssociety.blogspot.it/2010/03/help-need-diary-of-lost-girl-program-or.html

mercoledì 3 dicembre 2014

Malfatti di Spinaci e Ricotta

Ricetta non proprio Dicembrina, ossia adatta a questo mese tutto natalizio, ma credetemi è da provare almeno una volta nella vita.
Stavolta ho cucinato i "Malfatti", tipici della tradizione contadina ma che nel tempo sono stati rivisitati più e più volte, tanto che nella rete potete trovarne tutte le varianti che più vi piacciono.
Vediamo come si preparano.

INGREDIENTI:

700 gr. di Spinaci in foglia; 150 gr. di Ricotta; 3 Tuorli; 60 gr. di Farina; Noce Moscata grattugiata; 3 cucchiai di Burro; 60 gr. di Parmigiano; Burro per lo stampo; Sale e Pepe.

PREPARAZIONE:

Selezionate gli spinaci, mondateli, lavateli e fateli cuocere in acqua a fuoco medio.
Non appena sono cotti toglieteli dal fuoco e colateli in uno scolapasta premendo bene prima di tritarli (se riuscite a farlo con un mixer è meglio).
In una ciotola versate la ricotta, i tuorli e la farina e mescolate tutto ottenendo un impasto omogeneo ed unendo poi gli spinaci.
Continuate a mescolare fino ad avere un impasto liscio e a quel punto aggiungete un pizzico di sale, uno di pepe e della noce moscata.
Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e con un cucchiaio aiutatevi raccogliendo l'impasto di spinaci dandogli la forma di tanti gnocchetti e tuffandoli nell'acqua.
Fate cuocere gli gnocchi a calore medio per circa 10 minuti fino a quando non vengono a galla.
Raccogliete i vostri Malfatti con una schiumarola e fateli scolare per bene. Distribuiteli poi in uno stampo imburrato e cospargeteli con il burro a fiocchetti e il parmigiano grattugiato.
Fate gratinare i Malfatti sotto il grill per circa 3 minuti e serviteli subito.

Come sempre Buon Appetito :)


 
FONTI ED IMMAGINI:
 
libro "Vegetariana" edizione italiana curata da Studio Ariberto, Milano, pp.46-47

lunedì 1 dicembre 2014

La Transappenninica Bologna-Pistoia. Viaggiare con un treno dei secoli passati può esser più comodo che con quello moderno.

Qualche giorno fa (esattamente il 29 di Novembre) si è svolto l'evento di rivisitazione storica che viene effettuato puntualmente (credo ormai da qualche anno) sulla tratta ferroviaria Bologna-Pistoia e che prende il nome di "TRANSAPPENNINICA".
Ora scrivo il presente post (consapevole che pochi lo leggeranno, ma come dice il vecchio detto: meglio pochi ma buoni) perché vorrei precisare alcune piccole cose.
Procediamo però per ordine.
Ci siamo trasferiti in un paese (di circa 7000 abitanti) dell'Appennino all'incirca 4 anni fa stanchi della caotica Bologna ed in cerca di qualcosa di più consono non solo alle esigenze economiche familiari ma anche in quella che era l'idea generale futura di allargare la famiglia crescendo i figli (quando verranno) in un contesto più umano e più a contatto con la natura.
Consapevoli dei sacrifici da pendolari che avremmo dovuto affrontare (perché comunque il lavoro rimane su Bologna) abbiamo comunque optato per la sistemazione a 40 km di distanza dalla città perché eravamo ad ogni modo contenti del fatto che nel luogo in cui ci siamo trasferiti vi erano (e ci sarebbero tuttora) diversi servizi di collegamento tra cui bus e treni appunto.
Ed ecco quindi che arrivo qui ora alla nota dolente.
Per anni quello che prima era un servizio di eccellenza di trasporto ferroviario che quotidianamente vedeva migliaia di pendolari (studenti, lavoratori, turisti, ma anche fancazzisti da shopping nella grande città) si è trasformato in incubo vedendo prima la rimozione di un binario (passando così dal numero di due ad uno singolo) che fungeva da scambio aumentando di conseguenza il ritardo dei treni di circa 5/10 minuti e poi nel tempo peggiorando notevolmente il servizio.
Aggiungete anche il fatto che prima la tratta Bologna- Pistoia era perfettamente funzionante mentre da un anno e mezzo a questa parte (per quello che lo speaker alla radio continuava ad annunciare come Danni provocati dal Maltempo) moriva invece nella stazione di Porretta Terme mettendo (a loro dire) servizi di bus sostitutivi che portavano verso Pistoia.
Immaginate da soli, ma probabilmente lo sapete già in quanto questo è un fenomeno tutto italiano, le svariate conseguenze subite e i vari danni e disagi che i pendolari affrontano quotidianamente sentendosi come nelle avventure di Indiana Jones ed ignari se arriveranno puntuali sul lavoro, a scuola o alla loro destinazione.
Detto questo veniamo al discorso della TRANSAPPENINICA.
La Transappenninica è un evento, come scritto all'inizio, di rivisitazione storica dove pagando un biglietto di 20 euro (a persona, bambini fino a 5 anni gratis oltre pagano la metà, 10 euro) si può avere l'emozione di salire su uno di quei trenini storici a vapore e percorrere così (partendo da Bologna appunto), risalendo lungo il fiume Reno, le varie tappe che la linea ferroviaria porrettana offre di paese in paese dove vengono effettuate brevi soste con spettacolini alle fermate (per il pranzo dovete invece sborsare 50 euro).
Ora mettiamo anche che l'iniziativa storica di per sé può essere una cosa carina e può aiutare i turisti a conoscere il territorio con i suoi vari paesi e con i suoi paesaggi naturalistici (che visto che ci vivo posso confermare) mozzafiato, ma dopo aver letto quanto poco sopra descritto come la mettiamo invece con tutto il resto ?
Voglio dire, se (sempre per causa maltempo) la tratta che da Porretta portava a Pistoia è interrotta perché invece per questo evento si poteva comunque arrivare fino a metà della Toscana ?
La linea è unica e quindi come mai un treno del secolo scorso ci arriva mentre quello più moderno invece muore ?
Sono consapevole che bisogna pubblicizzare i luoghi e le bellezze italiche quali quelle dell'Appennino Tosco-Emiliano (in questo caso ma vale anche in generale come discorso per altri luoghi d'Italia) ma non sarebbe meglio farlo aggiustando prima le cose che non vanno ?
Rendendo magari puntuali i mezzi già esistenti e facendo in modo che la gente che non conosce questi luoghi ci possa arrivare con più facilità e non dovendo affrontare una sorta di sfida impossibile.
Non voglio aggiungere altro, non sto criticando l'iniziativa della Transappenninica perché la reputo comunque una cosa carina (magari a prezzi più umani per una singola persona e per una famiglia), ma critico un sistema ferroviario e di trasporto che di per sé secondo me è fallimentare.
Dobbiamo quindi tornare ai treni di fine Ottocento o del Novecento per poter viaggiare sicuri e puntuali ?
Basta per stasera smetto qui mi sembra di essere stata abbastanza esaustiva nel delineare questa situazione in un blog che come sapete alle volte è anche diario personale di cronaca che tenta di riportare all'attenzione qualche piccolo fatto.
Buon proseguimento di serata.

 

FONTI E IMMAGINI:

http://www.renonews.it/casalecchio-di-reno/2014/11/27/appennino-treno-vapore-da-bologna-pracchia/

http://notiziefabbriani.blogspot.it/2014/12/bologna-pracchia-andata-e-ritorno-io.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+NotizieDalleValliDelRenoEDelSetta+(Notizie+dalle+valli+del+Reno++e+del+Setta)

http://bologna.repubblica.it/