Ora scrivo il presente post (consapevole che pochi lo leggeranno, ma come dice il vecchio detto: meglio pochi ma buoni) perché vorrei precisare alcune piccole cose.
Procediamo però per ordine.
Ci siamo trasferiti in un paese (di circa 7000 abitanti) dell'Appennino all'incirca 4 anni fa stanchi della caotica Bologna ed in cerca di qualcosa di più consono non solo alle esigenze economiche familiari ma anche in quella che era l'idea generale futura di allargare la famiglia crescendo i figli (quando verranno) in un contesto più umano e più a contatto con la natura.
Consapevoli dei sacrifici da pendolari che avremmo dovuto affrontare (perché comunque il lavoro rimane su Bologna) abbiamo comunque optato per la sistemazione a 40 km di distanza dalla città perché eravamo ad ogni modo contenti del fatto che nel luogo in cui ci siamo trasferiti vi erano (e ci sarebbero tuttora) diversi servizi di collegamento tra cui bus e treni appunto.
Ed ecco quindi che arrivo qui ora alla nota dolente.
Per anni quello che prima era un servizio di eccellenza di trasporto ferroviario che quotidianamente vedeva migliaia di pendolari (studenti, lavoratori, turisti, ma anche fancazzisti da shopping nella grande città) si è trasformato in incubo vedendo prima la rimozione di un binario (passando così dal numero di due ad uno singolo) che fungeva da scambio aumentando di conseguenza il ritardo dei treni di circa 5/10 minuti e poi nel tempo peggiorando notevolmente il servizio.
Aggiungete anche il fatto che prima la tratta Bologna- Pistoia era perfettamente funzionante mentre da un anno e mezzo a questa parte (per quello che lo speaker alla radio continuava ad annunciare come Danni provocati dal Maltempo) moriva invece nella stazione di Porretta Terme mettendo (a loro dire) servizi di bus sostitutivi che portavano verso Pistoia.
Immaginate da soli, ma probabilmente lo sapete già in quanto questo è un fenomeno tutto italiano, le svariate conseguenze subite e i vari danni e disagi che i pendolari affrontano quotidianamente sentendosi come nelle avventure di Indiana Jones ed ignari se arriveranno puntuali sul lavoro, a scuola o alla loro destinazione.
Detto questo veniamo al discorso della TRANSAPPENINICA.
La Transappenninica è un evento, come scritto all'inizio, di rivisitazione storica dove pagando un biglietto di 20 euro (a persona, bambini fino a 5 anni gratis oltre pagano la metà, 10 euro) si può avere l'emozione di salire su uno di quei trenini storici a vapore e percorrere così (partendo da Bologna appunto), risalendo lungo il fiume Reno, le varie tappe che la linea ferroviaria porrettana offre di paese in paese dove vengono effettuate brevi soste con spettacolini alle fermate (per il pranzo dovete invece sborsare 50 euro).
Ora mettiamo anche che l'iniziativa storica di per sé può essere una cosa carina e può aiutare i turisti a conoscere il territorio con i suoi vari paesi e con i suoi paesaggi naturalistici (che visto che ci vivo posso confermare) mozzafiato, ma dopo aver letto quanto poco sopra descritto come la mettiamo invece con tutto il resto ?
Voglio dire, se (sempre per causa maltempo) la tratta che da Porretta portava a Pistoia è interrotta perché invece per questo evento si poteva comunque arrivare fino a metà della Toscana ?
La linea è unica e quindi come mai un treno del secolo scorso ci arriva mentre quello più moderno invece muore ?
Sono consapevole che bisogna pubblicizzare i luoghi e le bellezze italiche quali quelle dell'Appennino Tosco-Emiliano (in questo caso ma vale anche in generale come discorso per altri luoghi d'Italia) ma non sarebbe meglio farlo aggiustando prima le cose che non vanno ?
Rendendo magari puntuali i mezzi già esistenti e facendo in modo che la gente che non conosce questi luoghi ci possa arrivare con più facilità e non dovendo affrontare una sorta di sfida impossibile.
Non voglio aggiungere altro, non sto criticando l'iniziativa della Transappenninica perché la reputo comunque una cosa carina (magari a prezzi più umani per una singola persona e per una famiglia), ma critico un sistema ferroviario e di trasporto che di per sé secondo me è fallimentare.
Dobbiamo quindi tornare ai treni di fine Ottocento o del Novecento per poter viaggiare sicuri e puntuali ?
Basta per stasera smetto qui mi sembra di essere stata abbastanza esaustiva nel delineare questa situazione in un blog che come sapete alle volte è anche diario personale di cronaca che tenta di riportare all'attenzione qualche piccolo fatto.
Buon proseguimento di serata.
FONTI E IMMAGINI:
http://www.renonews.it/casalecchio-di-reno/2014/11/27/appennino-treno-vapore-da-bologna-pracchia/
http://notiziefabbriani.blogspot.it/2014/12/bologna-pracchia-andata-e-ritorno-io.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+NotizieDalleValliDelRenoEDelSetta+(Notizie+dalle+valli+del+Reno++e+del+Setta)
http://bologna.repubblica.it/
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