Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
Percio' Benvenuto a chiunque voglia seguire queste pagine.

mercoledì 28 maggio 2014

In attesa delle vacanze estive il quarto post sulle Isole Eolie. Panarea l'isola dei Vip.

Eccomi nuovamente qui a scrivere sul Blog in questo mese così caotico e sempre di corsa.
Come promesso il 15 di Maggio, nel terzo post riguardante le Isole Eolie, continuo oggi con la descrizione di un'altra perla siciliana e nota in quanto meta preferita dai personaggi famosi, detti anche Vip: l'isola di Panarea.
Tra storia antica e paesaggi naturali mozzafiato anche Panarea merita come tutte le Eolie di essere visitata e vissuta in maniera completa.
Iniziamo quindi con questo quarto post tutto Eoliano.

 

Panarea isola dalla storia antica:

Chiamata anticamente Euònymos, che significa quella che sta a sinistra (inteso come l'isola alla sinistra dei naviganti che da Lipari si dirigevano verso la Sicilia) e successivamente chiamata invece Pagnaria, che significa maledetta o priva di ruscelli, questa è la più piccola delle isole dell'arcipelago ed anche la più antica. E' stata infatti la prima isola ad emergere dal mare all'incirca 700.000 anni fa, durante una fase geologica particolare che ha dato origine anche agli isolotti sparsi intorno alle sue acque orientali (tali isolotti sono conosciuti come: Scogli delle Formiche, Lisca Nera, Panarelli, isolette di Bottaro, Lisca Bianca, Dattilo e Basiluzzo, tutte sorte dallo stesso complesso vulcanico).
Sull'isola sono state inoltre istituite la riserva naturale di "isola di panarea" e la riserva di "punta milazzese e isole minori".
Entrambe queste riserve sono dei siti archeologici dove vi si ritrovano dei villaggi preistorici con tanto di antichi edifici in pietra che si affacciano su un mare di un colore blu profondo.
Strategicamente importanti nella media età del Bronzo perché poste lungo le rotte marinare di nuovi scambi commerciali legati alla ceramica.
Intorno al 1400 a.C. sulle isole arrivarono nuove persone che riabitarono questi luoghi solitari e diedero vita alla cultura del milazzese da dove provenivano i nuovi abitanti.
Le testimonianze lasciate nel villaggio sono composte da 23 capanne, tutte circolari, costruite su muretti di pietra e tronchi in legno rivestite poi di una tettoia di frasche, foglie e terra.
Durante gli scavi condotti dall'archeologo e studioso Bernabò di Brea e da Madelaine Cavalier, sono stati anche ritrovati numerosi suppellettili come vasi e oggetti di uso domestico comune e che si ritrovano oggi esposti al Museo Archeologico Eoliano di Lipari (vedi il post su Lipari per le notizie e gli appunti sul Museo).
Ovviamente la storia di Panarea è molto più lunga e complessa di quanto fino ad ora ho riportato.
Se volete approfondire trovate ulteriori notizie sul sito di Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_di_Panarea)
Proseguiamo, dopo questo primo excursus storico, a descrivere di Panarea oggi.


Panarea e i possibili percorsi:

Composta da circa 200 abitanti, l'unico approdo per arrivare oggi a Panarea è quello di San Pietro e le abitazioni dell'isola si raggruppano in tre piccole frazioni : Ditella; San Pietro e Drauto.
Riscoperta negli anni '60 da un gruppo di intellettuali ed artisti che in cerca di musa ispiratrice si stabilirono sull'isola Panarea è diventata oggi una vera e propria meta per i personaggi di fama in ogni campo: dagli attori ai cantanti, dai politici agli imprenditori, dagli intellettuali ai nobili.
Se volete fare dei giri attraverso l'isola, i percorsi consigliati sono quelli della parte centroccidentale dell'isola dove ritroverete di fronte la vetta di punta del Corvo (427 m.) e un sentiero segnato dal CAI che parte dal centro del paese di San Pietro per arrivare in cima in circa un ora di cammino.


A nord invece si apre un altra stradina che parte dalla Ditella e arriva fino alla spiaggia della Calcara che è caratterizzata da piccole fumarole vulcaniche ancora attive.
Nella conca della Calcara sono stati ritrovati, durante degli scavi archeologici, degli strani pozzetti di ciottoli e sabbia dentro cui vi erano statuette divinatorie (anche queste oggi al museo di Lipari).
Sempre partendo da San Pietro invece e proseguendo verso la costa sudoccidentale dell'isola si apre la spiaggia di sabbia della caletta dei Zimmari e ai piedi del villaggio preistorico di punta milazzese quella più piccola ma stupenda di Cala Junco.

 
Di Panarea non posso scrivere molto altro in quanto l'isola pur offrendo una storia così complessa e millenaria è in fondo anche piccola e sono solo tre i possibili percorsi da poter fare (ovvero quelli sopra descritti) per il resto vi sono possibilità di fare dei tour dell'isola con gite organizzate con delle imbarcazioni (potete trovare direttamente sull'isola noleggi barche o informazioni al riguardo). 



Concludo pertanto qui con questo quarto post sulle isole Eolie, ricordo, come sempre, che trovate alla voce fonti le informazioni presso le quali mi sono rifatta mentre le foto sono state datemi da un amico eoliano.
Buona serata.
 
 
Fonti:

http://www.panarea.com

https://www.google.it/maps/dir/San+Pietro+ME/Cala+Junco,+98050+Panarea+(citt%C3%A1)/@38.6307149,15.0598199,15z/data=!3m1!4b1!4m14!4m13!1m5!1m1!1s0x1315dfac603dde51:0x1ade4df5c5f28144!2m2!1d15.0761323!2d38.6345575!1m5!1m1!1s0x1315df0b8b9a6e39:0x1514461ae7ffadbf!2m2!1d15.0599!2d38.625504!3e2

http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_di_Panarea

Guida DeAgostini sulle Isole Eolie alla sezione su Panarea.

venerdì 23 maggio 2014

Tagliolini con le Fragole ricetta buona e sana.

Presa dai mille impegni quotidiani quasi quasi mi dimenticavo di postare la ricetta del mese di Maggio.
Fortunatamente non è successo e così oggi vi riporto una buona ricetta che vede per protagoniste le amate Fragole che tanto riempiono gli scaffali dei negozi di frutta e verdura in questo periodo.
Inoltre uniamo l'utile al dilettevole scrivendo che in previsione dell'arrivo delle vacanze estive le Fragole vengono in aiuto in quanto sono frutti ideali per le diete dimagranti visto il loro scarso apporto di zuccheri (quindi poche calorie, sempre ovviamente facendo attenzione a ciò con cui le andiamo ad accompagnare) e la loro grande quantità di acqua (almeno per idratarsi).
La ricetta postata oggi tratta quindi dei: Tagliolini con le Fragole.
Come sempre mi è venuta l'ispirazione grazie ad una rivista, intitolata Vegetariana e di cui troverete indicazioni sotto alla voce riguardante le Fonti (anche per quanto riguarda la foto è stata recuperata da internet).
Iniziamo allora.

INGREDIENTI:

400 gr. di Tagliolini; 400 gr. di Fragole; un cucchiaio di Zucchero di Canna; un pizzico di pepe bianco; 50 gr. di Parmigiano Grattugiato; sale q.b.

PREPARAZIONE:

Lavate le Fragole e rimuovete il picciolo (Lasciate qualche fragola da parte per decorare un poco il piatto alla fine).
Mettere le Fragole in una pentola aggiungendo lo zucchero di canna e quattro cucchiai di acqua.
Cuocete per 5 o 6 minuti, mescolando sempre con un cucchiaio di legno, finché le fragole non si ammorbidiscono. Aggiungete un pizzico di pepe bianco dopodiché frullate tutto passando la salsa ottenuta in un colino per renderla più omogenea.
Cuocete i Tagliolini in acqua bollente salata fin quando non saranno al dente, dopodiché scolateli.
Mescolate i Tagliolini con la Salsa di Fragole e spolverizzate con del Parmigiano Grattugiato.
Decorate il piatto con le fragole che in precedenza avevate tenuto da parte e se si vuole con qualche foglia di menta.
Mangiate e Buon Appetito.



Fonti ed Immagini:

Ricetta dei Tagliolini con le Fragole reperibile sulla rivista mensile "La mia cucina Vegetariana", edizione di Maggio 2014 n. 50 alle pagine 34-35.

Immagine reperibile sul sito web: http://www.bayergarden.it/it-IT/Ricette/Tagliolini%20con%20le%20fragole.aspx

lunedì 19 maggio 2014

La mafia uccide solo d'estate il film di Pierfrancesco Diliberto (il famoso Pif)

Ho comprato il Dvd del film "La Mafia uccide solo d'Estate" e volevo condividerne con voi alcuni aspetti.
Scritto, diretto e anche interpretato da Pierfrancesco Diliberto, conosciuto al pubblico con il nome d'arte di Pif (avete presente la trasmissione televisiva, in onda sul canale di Mtv, Il Testimone ? il ragazzo che gira per il mondo con la sua piccola videocamera in mano ed in maniera a volte ironica a volte seria tratta argomenti di interesse culturale generale ? ecco quel Pif lì).
Il film è stato girato nel 2013 è pone una visione alquanto particolare sulla questione della Mafia.
Si legge nel trafiletto sul retro del Dvd:

Crescere e amare nella Palermo della Mafia.
Un racconto lungo venti anni attraverso gli occhi di un bambino Arturo che diventa grande in una città affascinante e terribile ma dove c'è ancora spazio per la passione ed il sorriso.

Ed è proprio questo quello che in sostanza rappresenta questo film.
La storia di Arturo, bambino palermitano, che innamorato della compagna di classe Flora tenta per tutta il percorso della sua crescita di conquistarla ma ogni volta che ci prova i suoi tentativi falliscono a causa sempre di qualche incidente di percorso dovuto ad avvenimenti di stampo mafioso che in qualche modo volente o no rientrano a far parte di chi in una terra come la Sicilia ci nasce, ci cresce e ci vive.
Inoltre Arturo da grande vuol fare il giornalista e la sua giovanissima e lucida mente lo porteranno ad incontrare personaggi che in lui lasceranno un segno profondo ed incancellabile, personaggi di grande calibro come ad esempio il generale Dalla Chiesa o il magistrato Rocco Chinnici.
Divertente la scena in cui il bambino Arturo si intrufola nel palazzo di giustizia ed incontra il generale Dalla Chiesa nel suo ufficio dove il generale gli concede una intervista.
Queste la battuta:

Generale Dalla Chiesa, il presidente del Consiglio Giulio Andreotti ha dichiarato in una intervista che la mafia esiste solo in Campania ed in Calabria.
Non è che per caso Lei ha sbagliato Regione ?

Ironia divertente ma anche amara nel suo duplice aspetto, vera e crudele come solo lei a volte sa esserlo.
Nel film sono ripercorsi quindi esperienze che hanno toccato i palermitani (loro in prima persona ma anche il resto della Sicilia) dall'inizio degli anni Ottanta fino ad arrivare al 1992, un periodo storico buio, pieno di morti innocenti che hanno smosso le coscienze del vivere comune e giornaliero di una intera regione.
Non scrivo altro, a parte che nel cast sono presenti anche altri attori noti come Cristiana Capotondi, Claudio Gioè, Ninni Bruschetta.
Vi lascio quindi consigliandovi la visione di questo dramma/commedia (o anche commedia/dramma vale in entrambi i casi senza ambiguità di sensi) e magari aspetto di sapere anche il vostro commento.
A presto.

giovedì 15 maggio 2014

Terzo post sulle Isole Eolie. La verde Salina.

Rientrata nuovamente in postazione dopo un brevissimo periodo di stop (con viaggio annesso in Sicilia, ogni tanto ritornare alle proprie origini fa bene) sono pronta a riprendere in mano il blog.
Lo faccio con questo primo post del mese di Maggio che prosegue poi in realtà la scia di quanto avevamo già iniziato il mese precedente e che vede un terzo (e più avanti anche un quarto) post riguardante le Isole Eolie di cui avevamo appunto iniziato a parlare la volta scorsa con le descrizioni prima di Lipari e poi di Vulcano.
Oggi invece si prosegue con la terza isola, la più grande dopo Lipari ed anche la più verde, parlo di: Salina.
Premesso che a quest'isola sono legata in maniera diversa che alle altre (tutte bellissime ovviamente) in quanto ho passato molte estati della mia infanzia da dei cugini che vivevano li.
Raggiungibile anche lei dai porti di Milazzo, di Napoli di Palermo, di Reggio Calabria e di Sant'Agata di Militello (andatevi a rivedere i post precedenti, in particolare il primo, per le informazioni su come raggiungere le isole) è la seconda isola più estesa (26,8 Km) ed è anche quella che offre un ricco panorama vegetativo oltre che splendidi punti di mare blu.



La Storia di Salina:

Chiamata Didyme dagli antichi greci, che significa Gemella, dovuta ai suoi due grandi vulcani (Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri) oggi spenti e che sono appunto simili quasi come fossero gemelli.
L'attuale nome venne cambiato in Salina perché al suo interno vi si ritrovava un lago dalle acque salate (il Lago di Lingua) dove anticamente, nel periodo di inizio Novecento, si estraeva il sale marino per la conservazione dei capperi e del pesce.
A differenza di altre isole, Salina, non dipende dal comune di Lipari ma gode dal 1867 di una propria amministrazione locale che la vede divisa addirittura in tre comuni autonomi: Santa Marina sulla costa orientale, Malfa a settentrione e Leni nell'entroterra meridionale.
Malfa e Leni sono principalmente centri di vocazione agricola mentre Santa Marina è un vero e proprio porto di mare rilegato agli scambi e al commercio (pieno di negozietti turistici caratteristici).
Esistono poi delle frazioni, come Rinella e Pollara, che sono anch'esse caratteristiche e di cui vi spiegherò man mano che andrò avanti con il discorso.
Grazie al fatto che l'isola è ricca di acqua vengono coltivate uve pregiate da cui si ricava la famosa "Malvasia delle Lipari", un vino dolce veramente delicato ed invidiato ed esportato in tutto il mondo (basta pensare che sono tanti gli imprenditori stranieri che si sono innamorati dell'isola comprando terreni e producendo la Malvasia, il più famoso è sicuramente quella del tedesco Hauner)  ed è inoltre famosa per la produzione dei capperi.
Vediamo, come già fatto con gli altri post in precedenza, i possibili percorsi che l'isola offre.


Primo Percorso: da Santa Marina Salina a Lingua:

A Santa Marina Salina, che come scritto poco sopra è un porto di scambio turistico presso il quale ci si può arrivare in aliscafo o in nave anche con la propria auto, potrete fermarvi principalmente per fare shopping turistico, passeggiare per le piccole vie abitate e vedere dai vicoli i vari scorci panoramici che l'isola offre.
Se volete invece compiere delle escursioni allora dovrete muovervi verso sud con un mezzo (auto propria o autobus o noleggio scooter) dove attraversando il verde dei campi coltivati da una parte, il mare dall'altra e più avanti ancora, ad un tratto, le pareti di tufo vulcanico di monte Fossa delle Felci, arriverete nella piccola ma caratteristica frazione di Lingua.
Chiamata così perché possiede un piccolo lago salato a forma di lingua che è racchiuso in una striscia di terra che protende verso il mare, il lago ha la forma triangolare ed è profondo pochi metri, vicino ad esso sono stati inoltre rinvenuti i resti di edifici risalenti al I e al II secolo d.C. (detti muri ad opus reticolarum).
L'area racchiusa intorno al lago di Lingua è particolarmente umida e ciò la rende di interesse per gli amanti dell'ornitologia che avranno modo, nel periodo che va da primavera fino ad autunno, di vedere animali migratori di ogni specie.
Sempre nei pressi del Lago è presente un caseggiato con antico frantoio (risalente alla prima metà dell'Ottocento) che è stato adibito a Museo Civico ed inaugurato nel giugno del 2000.
Dopo la visita al Museo vi consiglio una passeggiata lungo il lato del mare dove troverete numerosi bar ed in particolare troverete quello più famoso e rinomato di tutta l'isola, parlo del bar di: Alfredo.
Recensito sulle migliori guide di viaggio (ma non lasciatevi ingannare i prezzi sono nella norma) ed apprezzata scoperta dei turisti stranieri di tutto il mondo (se non mi credete fatevi un giro sul sito di tripadvisor), il bar di Alfredo offre le migliori granite della Sicilia che vi lasceranno rinfrescati dopo una calda giornata al mare ed anche il famoso "pane cunzato" e non vi svelo altro perché aspetto di sapere da chi lo prova direttamente cosa ne pensa.
Il mio consiglio è di fermarvi da Alfredo prima di riprendere il vostro giro escursionistico dell'isola.

Faro del Lago di Lingua

Striscia del Lago di Lingua

Faro e Lago

Lungomare di Lingua

Secondo Percorso Consigliato agli amanti del trekking: Monte Fossa delle Felci:

Questo secondo percorso è consigliabile solo per chi è sportivo, ben allenato ed amante delle camminate lunghe e del trekking. Il percorso che arriva fino al monte e infatti faticoso e richiede circa due ore di salita e due per la discesa.
Pertanto chi non desidera seguire questa strada può tornare verso il porto di Santa Marina da dove più avanti consiglierò altre strade con altri itinerari più comodi.
Quindi, torniamo al secondo percorso, da Lingua potete riprendere lungo la strada comunale, verso il lago e all'ultimo incrocio da una parte trovate il lungomare mentre dall'altra potete prendere il sentiero che risale il monte verso il pizzo di Menavento.
Visto che all'epoca (oggi non sono a conoscenza se sia ancora così o meno) l'inizio del sentiero non era segnalato vi consiglio di tenere a mente il nome della località in cui si trova (zona Fibula) così da potervi far dare indicazione più precise da chi abita nei paraggi senza dovervi andare a perdere chissà dove.
Lungo il percorso sarete accompagnati da madre Natura dove troverete spesso piante di ogni tipo, si va dalla Ginestra fino all'Assenzio Arbustivo, sarete inoltre immersi nel silenzio assoluto e potrete godervi una salita fatta ad un certo punto di scalini scavati nel tufo che vi porteranno pian piano fino alla cima del cratere spento di Monte Fossa delle Felci.
Arrivati sul crinale del Monte troverete un cartello che vi informerà di aver salito ben 1035 gradini per arrivare fino in cima e se proseguite poi verso il centro del cratere avrete modo di osservare i secolari castagni piantati dagli antichi romani ed il ricchissimo bosco di felci aquiline (alte anche più di due metri) oltre a piante di svariato tipo.
Arrivati a questo punto dovete sapere che per riscendere verso Santa Marina esistono due sentieri, stavolta di facile percorribilità, ed entrambi segnalati da cartelli.
Il primo segue quello che viene chiamato con il nome di Vallo del Castagno, mentre l'altro invece scende lungo il Serro Favaloro.
Proseguite con i sentieri e ritornerete così lungo le vie del porto di Santa Marina.

Monte Fossa delle Felci

Terzo Percorso: Andando verso Malfa:

Ovviamente dopo 4 ore di camminata sarete cotti (a meno che non siate Superman) e probabilmente andrete a riposare, a me invece non resta altro che proseguire comunque nella descrizione dei tour così potrete organizzarvi come più vi piace.
Partendo da Santa Marina e andando stavolta verso nord raggiungerete il Serro dell'Acqua, dove in passato sono stati ritrovati reperti di insediamento greco del VI-V secolo a.C.
Oltre il serro la strada si fa piena di tornanti e attraversa il fianco orientale del Monte Rivi, costituito da tufo vulcanico, se vi interessa, alla fine del serro si ritrovano le capanne di un villaggio preistorico noto come villaggio di Portella.
Non sto a riportarvi tutta la storia del villaggio, anche perché molti degli oggetti ritrovati sono oggi conservati in altri musei (in particolare in quello di Lipari), proseguite la strada asfaltata con un mezzo ed arrivate finalmente a Malfa.
Piena di terreni agricoli, Malfa è un piccolo comune che vive grazie ai suoi frutteti (alberi di fico e produzione di fichi secchi) e ad altro tipo di coltivazione.
Muovendosi in auto verso Malfa, potrete infatti osservare (dopo aver passato Capo Faro, zona in cui da ragazzini si andava in discoteca, ovviamente ci sono anche divertimenti sull'isola) campi e vigne curati oltre a terrazze che offrono visuali panoramiche.
L'abitato di Malfa è racchiuso in una piccola conca che attraversa svariate case bianche e blu e possiede un piccolo porticciolo dove si ritrova a fianco una piccola spiaggia fatta di ciottoli con grandi massi lavici.
In centro troverete anche una piccola Biblioteca Comunale (dove a partire da primavera fino all'autunno si svolgono manifestazioni culturali, musicali ed artistiche) ed un Museo dell'Emigrazione Eoliana in cui sono esposte le foto storiche e i documenti sulla comunità eoliana all'estero.
Girate un poco per le vie del centro di Malfa e godetevi i profumi e i sapori che la natura vi offre per proseguire poi oltre in direzione di Leni e Pollara.

Quarto Percorso: tra Leni e Pollara:

Superata Malfa si arriva ad un bivio da dove prendendo a sinistra si arriva a Leni, mentre andando a destra arriverete a Pollara.
Inizierei con la descrizione di Pollara e presto capirete perché.
Procedendo lungo la strada (con molte curve che offrono scorci di panorami indescrivibili per la loro bellezza) si arriva ad un certo punto in cui si incontra una sorta di vecchio castello abbandonato, vi consiglio di fermarvi qualche minuto e di salire a vederlo perché nonostante il luogo sia stato abbandonato da tempo (era una vecchia torre vedetta costruita durante la Guerra) da lì si apre un panorama naturale stupendo che vi farà respirare l'aria di mare a pieni polmoni e vi mostrerà le vicine isole di Filicudi ed Alicudi.
Ripartite poi e scendete fin sotto al centro abitato, anch'esso situato come Malfa in una conca naturale, formatasi da un cratere di 13.000 anni fa; a Pollara, quando arrivate alla fine della strada asfaltata, proseguendo oltre la chiesetta troverete una sorpresa speciale: la casa presso cui sono state girate le scene del film premio Oscar 1994 "Il Postino" con Massimo Troisi e Maria Grazia Cucinotta.
Se siete appassionati di cinema non potete certo mancare l'occasione di andarla a vedere.
A Pollara se volete fare il bagno a mare avrete una discesa lunga da fare per arrivare in una piccolissima conca fatta di pietre e di grotte dove i pescatori ripostano le proprie barche.
Ritornati indietro al bivio di cui parlavamo prima proseguite con la strada che va verso sinistra in direzione di Leni.
Ad un certo punto consiglio di fermarvi lungo un posticino che passerete e che prende il nome di Valdichiesa, qui vi troverete in una folta boscaglia e a metà del tragitto avrete alla vostra sinistra una stradina che vi porterà al santuario della Madonna del Terzito (secolo XVIII) che viene festeggiata con grande fervore il 23 di Luglio di ogni anno.
Da dietro la Chiesa si dipartono altri sentieri che, sempre per gli appassionati di trekking, portano alla riserva naturale di Monte Rivi (854 m.).




Da Leni discendete dolcemente la strada che vi condurrà nel centro abitato, se volete li troverete un piccolo baretto molto carino, si chiama "Chiofalo", dove potrete anche fermarvi a mangiare dei buoni primi piatti preparati secondo la tradizione casalinga.
Sempre scendendo e andando alla parte finale dell'isola arriverete nella frazione portuale di Rinella caratteristica per le sue spiagge nere (dovute all'origine lavica) e le grotte scavate di tufo.
Per chi fosse interessato oltre ai numerosi alberghi presenti sull'isola è presente, proprio a Rinella, un grande campeggio (per gli amanti del genere) dove potersi fermare a dormire (tenda, camper, bungalow) o anche solo a mangiare presso il ristorante.
A Rinella troverete in contrasto tra loro da una parte spiaggia di origine vulcanica di colore nero dall'altra parte invece rocce e fondali colorati. Ma in fondo non è una novità visto che le spiagge a Salina cambiano conformazione e colore da un punto all'altro sempre diverse e tutte da scoprire.
Con il post su Salina per oggi finisco qui, per la fine del mese dovrei riuscire a scrivere anche il post su Panarea e vedrò di riuscire magari a scrivere anche quello su Stromboli.
Come sempre sotto, dopo le foto, alla voce fonti troverete tutti i siti di riferimento mentre invece stavolta, a differenza delle altre, le foto inserite nel presente post sono state tutte scattate da me tanto tempo fa.
Buon proseguimento di serata.







FONTI:

Guida De Agostini sulle Isole Eolie

Wikipedia alla voce Salina

Esperienze di vita personali

http://www.lovesalina.it/

http://www.salinando.it/cosa-fare-a-salina/musei-siti-archeologici-e-biblioteche/45-museo-civico-di-lingua-salina

Immagini e foto scattate da me nel 2009.