Conosciuto in tutto il mondo, il nostro premio Nobel per la Letteratura (assegnatogli nel 1934), merita dunque una rapida visione biografica, giusto per rinfrescare un pochino la memoria a qualche persona (sopratutto studenti ed anche ex studenti) che non ne ricordi la grande importanza.
BREVE BIOGRAFIA:
Luigi Pirandello nasce nella vecchia Girgenti (oggi Agrigento), in contrada "Càvusu" (ribattezzata poi come contrada "Caos"), il 28 giugno del 1867, da un'agiata famiglia borghese che in passato aveva partecipato alla Rivoluzione Siciliana del 1848-1849 e che viveva grazie al commercio e all'estrazione dello zolfo.
L'importanza della nascita presso questa contrada agrigentina ha segnato tutta la vita del poeta, tanto che sarà lui stesso a scrivere:
Sono figlio del Kaos, e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perchè sono nato in una nostra campagna che trovasi in un intricato bosco denominato in forma dialettale "Càvusu"" dagli abitanti di Girgenti, correzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco "Kaos".
Il padre, Stefano Pirandello, in passato era stato garibaldino nelle imprese del 1860 ed aveva poi sposato Caterina Ricci Gramitti (sorella di un suo commilitone) con la quale aveva avuto dei figli.
I rapporti tra Luigi ed il padre non furono tra i piu' felici, sopratutto durante l'infanzia, ovvero quando ancora Luigi era di carattere riservato e timido; cosi' timido e silenzioso che i genitori optarono addirittura per fargli fare gli studi elementari con dei maestri privati.
Dopo la licenza elementare, Luigi si iscrisse prima presso l'istituto tecnico ed in seguito presso il ginnasio, dove si appassiono' da subito alla letteratura.
Nel 1886, inizia gli studi universitari, in ambito umanistico, a Palermo; poco dopo pero' si trasferisce a Roma per completare gli studi ma finisce invece con il laurearsi a Bonn, nel 1891, in filologia romanza a causa di alcuni disguidi con il rettore dell'ateneo romano.
Dunque anche nel suo percorso da studente universitario, cosi' come nella sua adolescenza, Pirandello è stato segnato da continui "caos" che gli hanno mutato il percorso di vita.
Nel 1892, una volta trasferitosi definitivamente a Roma, Luigi Pirandello sposa Maria Antonietta Portulano, figlia di un ricco socio del padre, con cui ebbe tre figli: Stefano, Rosalia e Fausto.
Nel 1904, un disastro economico familiare, rovina i due coniugi economicamente tanto che la moglie di Luigi Pirandello inizierà ad avere dei disagi psichici, fino a quando nel 1919, non viene consentito di ricoverarla in un ospedale psichiatrico.
La malattia della moglie avvicino' Pirandello alla psicanalisi e alle nuove teorie freudiane circa i meccanismi della mente.
Nel 1909, inizia una collaborazione con il quotidiano "Corriere della Sera" e negli stessi anni sforna i suoi primi successi letterari, come ad esempio "Il fu Mattia Pascal", "La Giara", "Il berretto a Sonagli", "Liolà" e tantissimi altri ancora.
Nel 1922, Luigi si appassiona al teatro, mezzo di espressione e di comunicazione che lo renderà famoso a livello nazionale ed internazionale.
Già una decina di anni prima,intorno al 1910, il suo amico, il teatrante siculo Nino Martoglio, gli chiese di mettere in scena per il Teatro Metastasio di Roma, alcuni suoi lavori, come: Lumie di Sicilia e L'Epilogo, grazie alle quali Luigi viene apprezzato da critica e pubblico, riscuotendo notevole successo.
Nel 1925 fonda una propria compagnia di teatro, avvalendosi della collaborazione di grandi nomi dello spettacolo come ad esempio: Marta Abba e Ruggero Ruggeri (Divi teatrali dell'epoca), e portando all'estero le sue opere con delle tourneé.
Nel 1929 gli conferiscono il titolo di Accademico d'Italia e nel giro di pochi anni arriva ad essere considerato il Drammaturgo di maggior successo a livello addirittura mondiale.
Durante la guerra, nel periodo del fascismo, inizialmente Pirandello aderi' alle idee del governo in
carica ma cambio' idea in un secondo momento, ovvero non appena capi' dove si sarebbe andati a finire realmente.
Appassionato di Cinematografia, scrive "I Quaderni di Serafino Gubbio operatore".
Proprio mentre assiste alle riprese di un film dedicato ad un altra sua opera (Il fu Mattia Pascal), si ammala di Polmonite e muore nel dicembre 1936 (lasciando incompiuta l'opera di fama "I giganti della Montagna").
CONCLUSIONE:
Tante cose ci sarebbero da scrivere (ed è ovvio che tantissime sono state scritte in tutte le lingue di questo mondo) ancora sul grande Luigi Pirandello.
Indagando sopratutto intorno al suo animo e alle sue opere che gli hanno permesso di dare vita a capolavori di cosi' straordinaria rarità e bellezza che non solo hanno anticipato i tempi ma che hanno sempre e comunque segnato a fondo il lettore e il critico.
Mi fermo pero' qui ringraziando Google per avere ricordato oggi il grande maestro siciliano.
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