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martedì 10 settembre 2013

Addio allo scrittore Alberto Bevilacqua. morto ieri in una clinica di Roma.

Grave lutto nel mondo della letteratura contemporanea è avvenuto ieri, in una clinica privata di Roma, con la morte, a soli 79 anni, dello scrittore e poeta Alberto Bevilacqua.
Malato da tempo, era ricoverato dal 2012 nel reparto di terapia intensiva di Villa Mafalda (nella capitale laziale), dove, almeno sembra, in seguito ad una complicazione cardiaca non avrebbe più retto.
Nato a Parma, nel Giugno del 1934, Bevilacqua attrae fin da giovane l'attenzione dello scrittore Leonardo Sciascia che gli offre l'occasione di pubblicare le sue prime opere, una raccolta di racconti intitolati "Polvere sull'erba" (1954).
Come poeta invece, esordisce nel 1961 con "L'amicizia perduta".
Il successo vero, quello internazionale, arriva però solo nel 1964, grazie al romanzo "La Califfa" che viene poi trasformato in film (diretto dallo stesso Bevilacqua) nel 1970 e che vede come protagonisti due volti noti quale quelli di Ugo Tognazzi e Romy Schnider.
Nel 1966 vince il premio Campiello per la sua opera "Questa specie di amore" (anche questa trasposta poi in film nel 1972 e ricevendo persino un premio David di Donatello come miglior film).
Le opere del Bevilacqua scrittore sono numerose ed arrivano fino al 2011 (anno prima che entrasse in coma), tra le tante vanno ricordate anche: Umana avventura (Garzanti 1974); La mia Parma (Rizzoli 1982); Il curioso delle donne (Mondadori 1983); I sensi incantati (Mondadori 1991); Lettera alla madre sulla felicità (Mondadori 1995); Gialloparma (Mondadori 1997); Viaggio al principio del giorno (Einaudi 2001); Storie della mia storia (Einaudi 2007); L'amore stregone (Mondadori 2009); Roma Califfa (Mondadori 2011).
Le opere di Bevilacqua hanno goduto di notorietà anche fuori dall'Italia, tanto che sono arrivate e tradotte fino al Brasile, il Giappone, la Cina e gli Stati Uniti.
Fortemente legato alla sua terra di origini, Bevilacqua è stato scrittore attento ai fatti contemporanei che lo circondavano, non solo della sua regione natia ma anche di quelli della sua Italia.
Intellettuale impegnato fin dagli inizi degli anni '60, Bevilacqua scriveva sempre in maniera lucida e con attenzione critica ciò che pensava anche se questa cosa spesso lo faceva magari comparire al mondo letterario come polemico.
Con Alberto Bevilacqua scompare quindi una letteratura sana contemporanea che si ritrova in pochissimi autori oggi ed è per tale ragione che il mio pensiero nel post di oggi si è rivolto a questo grande uomo.


Fonte: http://www.scrittorincorso.net/bevilacqua/biografia.html

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