Oggi il motore di ricerca di Google dedica il suo logo all'uomo che in Italia e nel resto del mondo ha fatto parte della storia del cinema: Federico Fellini.
Nato a Rimini, il 20 gennaio 1920, trascorre un'infanzia tranquilla e nella sua città di origine frequenta il Liceo Classico.
Nel 1938, ancora ragazzo, collabora come vignettista con diversi giornali e riviste come La Domenica del Corriere ed il settimanale politico-satirico Il 420.
L'anno seguente si trasferisce a Roma, accompagnato dalla madre, si pensa inizialmente per frequentare l'Università (facoltà di Giurisprudenza) ma propende poi per la professione di giornalista.
Dopo pochi mesi nella capitale Fellini fa il suo esordio come disegnatore sulla principale rivista satirica italiana il Marc'Aurelio.
Grazie a questa collaborazione ottiene buoni compensi economici ed ulteriori offerte di lavoro presso altri quotidiani, dove viene a contatto con personaggi dell'epoca famosi ed inizia così a scrivere copioni di sua mano.
Viene chiamato anche per lavorare ad alcuni film di Macario come: Imputato alzatevi ! ; Non me lo dire; Il pirata sono io.
Nel 1941 lavora presso l'EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) come autore radiofonico e oltre a firmare 90 copioni ottiene un successo notevole con il radioscena Cico e Pallina (una serie trasmessa nel varietà Il Terziglio e incentrata sulle avventure di due giovani sposi).
Il ruolo di Pallina viene interpretato dalla giovane attrice di rivista Giulietta Masina, che diventerà (nell'ottobre del 1943) compagna, moglie inseparabile e interprete di Federico Fellini e dei suoi capolavori.
Come si legge su wikipedia:
Nei primi mesi di matrimonio vivono insieme nella casa della zia di Giulietta, Giulia, di famiglia benestante (i suoi congiunti possedevano a Milano il calzaturificio «Di Varese» e Giulia era vedova di Eugenio Pasqualin, preside del Liceo Tasso della capitale).
Masina e Fellini hanno di lì a poco un figlio, Pier Federico detto Federichino, nato il 22 marzo 1945 e morto appena dodici giorni dopo la nascita.
Nel 1945 Federico incontra e collabora anche con Roberto Rossellini a sceneggiature come Roma città aperta e Paisà (considerate come le prime pellicole del Neorealismo italiano).
Il 1948 è un anno prolifico per Fellini sceneggiatore in quanto è coinvolto in numerosi film quali: In nome della legge (di Pietro Germi); La città si difende (sempre del regista Germi) e Il Mulino del Po (di Lattuada).
E' pero' il 1950, l'anno in cui finalmente Federico Fellini debutta come regista affiancando Lattuada,
e lo fa con Luci del varietà, film che raccoglie in se' quello che sarà una tematica di principale interesse nei suoi successivi lavori: Il mondo dell'avanspettacolo e la sua decadenza, ma che non riceve le attenzioni dovute dai critici e dal pubblico.
Due anni dopo l'uscita del film, Fellini ci riprova e gira con Antonioni il film Lo sceicco bianco di cui il protagonista principale è interpretato da uno straordinario Alberto Sordi.
Successivamente, nel 1953, viene girata la pellicola I Vitelloni, lavoro stavolta apprezzato dal pubblico e dalla critica, tanto che alla Mostra del cinema di Venezia gli viene assegnato il Leone d'Argento e la fama di Fellini arriva per la prima volta anche all'estero.
Il film che pero' piu' di tutti lo consacra a livello nazionale ed internazionale è quello successivo ed è intititolato: La strada.
Girato nel 1954 (pare che però ne avesse pensato la trama già qualche anno prima) con un budget molto ridotto, il film sofferma la propria attenzione al mondo del circo e degli zingari.
Viene raccontato dell'amore turbolento tra Gelsomina (interpretata da Giulietta Masina) e Zampano' (ruolo affidato ad Anthony Quinn), due artisti di strada che percorrono le strade dell'Italia del dopoguerra.
La realizzazione del film fu lunga e difficoltosa in quanto una serie di imprevisti e di incidenti ne rallentarono la realizzazione. Causa principale è stato il manifestarsi dei primi sintomi di depressione in Fellini che alternava stati emotivi in cui prevaleva il malumore.
La prima del film La strada avviene nel settembre del 1954 a Venezia, dove mentre in Italia diviene subito oggetto di numerose discussioni critiche, all'estero viene invece compreso e apprezzato (tanto che nel 1957 gli viene dato il primo premio Oscar come migliore film straniero; il secondo premio Oscar lo ricevera' con il film Le notti di Cabiria).
Il successo de La Strada permette a Fellini di essere richiesto e coccolato da molti produttori noti e bisogna dire che il regista non ha mai deluso (escludendo qualche titolo) le loro aspettative.
Negli anni '60 infatti, Fellini mostra il meglio di se' con due film che entrano nella storia del cinema: La dolce vita (fece clamore a causa di alcune scene fortemente erotiche) e Otto e mezzo (del 1963 premiato con il terzo Oscar).
Per entrambi i film l'interprete maschile principale è affidato a un grande nome come quello di Marcello Mastroianni (mentre in La dolce vita la protagonista femminile e' l'attrice svedese Anita Ekberg, che girerà con Fellini, nel 1962, anche un altro film: Boccaccio '70).
Sul finire degli anni '60, Fellini passa inoltre dalle pellicole in bianco e nero a quelle a colori e il primo film che gira con la nuova tecnica è Giulietta degli spiriti (1965); caratterizzato anche dal fatto che in quel periodo il regista nutre interesse per il mondo del paranormale.
L'accoglienza pero', da parte della critica, per Giulietta degli spiriti non è delle migliori e come sempre il film viene poco compreso.
Tra gli anni '60 e i '70, dopo le critiche al film escono altri lavori tra cui anche un documentario per la televisione: Block-notes di un regista.
Con gli anni '80 arrivano gli ultimi lavori del regista, ad esempio: E la nave va (1983); Intervista (1987); La voce della luna (1990) tratto da Il poema dei lunatici con Paolo Villagio e Roberto Benigni.
Nel 1993, poco prima della sua morte (in ottobre, mese in cui doveva, tra le altre cose, festeggiare le nozze d'oro con Giulietta Masina) riceve il suo ultimo Oscar da parte degli Academy: L'Oscar alla carriera.
Siti di riferimento:
http://www.wikipedia.it
http://www.federicofellini.it
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