Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
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mercoledì 3 giugno 2015

Marshall McLuhan: Gli strumenti del Comunicare.

Riprendo in mano il blog postando oggi notizie su un libro famoso, più un saggio in realtà, che il sociologo canadese Marshall McLuhan ha scritto e che viene preso come "bibbia" nel settore degli studi della Comunicazione di Massa.
L'edizione del testo che ho in mano è del 2002 (edito da Il Saggiatore ed è composto da circa 380 pagine), anche se in verità questo libro è comparso per la prima volta già nel 1964, con il titolo originale di "Understanding Media: The Extensions of Man" .
In Italia invece, arriva nelle librerie solo tre anni dopo, nel 1967, con il titolo di: Gli Strumenti del Comunicare.
Come sempre prima di introdurlo, riporto una breve biografia sull'autore così da procedere poi con la sua descrizione.


Marshall McLuhan:

Nato a Edmonton, Canada, nel 1911, McLuhan ha studiato prima Ingegneria presso l'Università di Manitoba (provincia del Canada occidentale) poi invece è passato a Lingua e Letteratura Inglese all'Università di Cambridge in Inghilterra.
Tra il 1936 e il 1937 ha insegnato all'Università del Wisconsin e sempre nel 1937 avviene la sua conversione che lo fa entrare in contatto con la Chiesa Cattolica Romana, dove ha insegnato "Istituzioni di educazione superiore della Chiesa Cattolica".
Dal 1937 al 1944 ha invece insegnato lingua inglese presso l'Università di St. Louis dove ebbe tra i suoi studenti il giovane gesuita Walter J. Ong (antropologo, filosofo, insegnante di inglese e storico) che ha conseguito la tesi di laurea su argomento proposto da McLuhan, diventando poi suo amico.
Nell'agosto del 1939, McLuhan, sposa Corinne Lewis e negli stessi anni vivono a Cambridge dove lui ha continuato a lavorare alla sua tesi di dottorato su Thomas Nashe (poeta, drammaturgo e scrittore inglese vissuto durante l'età elisabettiana) e le arti verbali.
Dal 1944 al 1946, McLuhan insegna presso l'Assumption College, in Canada e subito dopo (dal 1947 al 1979) invece passa al St. Michael's College dell'Università di Toronto.
Muore a Toronto nel 1980.


GLI STRUMENTI DEL COMUNICARE:

Nel 1964 scrive e pubblica questo testo che fin da subito rivoluziona lo studio dei mezzi di Comunicazione di Massa e diventa una di quelle opere che ancora oggi a distanza di tanti anni rimane sempre attuale.
Il pensiero di fondo di quest'opera ruota intorno al concetto di "Medium" ovvero del "Messaggio".
McLuhan è stato il primo infatti ad introdurre questa parola e ad analizzarla nell'ambito del mondo dei mezzi di comunicazione.
Secondo McLuhan è importante studiare i Media non tanto in base ai contenuti che veicolano ma quanto in base ai criteri strutturali con cui organizzano la comunicazione.
I Media sono quindi importanti materie su cui società ed economia oggi si fondano ed è pertanto giusto studiare la loro influenza.
Ovviamente McLuhan fa riferimento a qualsiasi mezzo di comunicazione di massa e non solo a pochi eletti.
Nel libro spiega che a partire dall'Era Meccanica si è operata una estensione del nostro corpo in senso spaziale e che ad oggi, dopo oltre un secolo di impiego tecnologico (come ad esempio con l'uso dell'elettricità), il nostro stesso sistema nervoso centrale sia stato esteso ed incorporato in una "globalità" che ha abolito tempo e spazio.
Importante è il Modo in cui questi "Media" (messaggi) sono usati ed applicati in ogni suo settore.
Basta pensare all'uso che viene fatto nei film del Cinema o della Televisione, ad esempio, dove gli spettatori sono coinvolti in maniera diversa.
La tecnologia possiede quindi su di noi una potente influenza, ipnotizzandoci come se fossimo in uno stato di "narcisistico torpore".
Ecco perché lo studioso divide i  Media in due categorie: Media Caldi e Media Freddi.
Nel primo caso, quello dei Media Caldi, McLuhan fa rientrare mezzi come la Fotografia, la Radio e il Cinema; mentre nei Media Freddi si ritrovano i mezzi quali: Telefono, il Discorso Orale, i Cartoni Animati o Fumetti.
E' una classificazione questa che ha dato origine a numerosi dibattiti, dove sono sorti equivoci legati ai due termini usati di "caldo e freddo" perché usati in senso opposto al suo reale significato.
In realtà è "caldo" quel Medium che estende in un unico senso fino ad una alta definizione, cioè fino a che non siamo riempiti di dati che pertanto comportano una limitata partecipazione da parte del pubblico.
Nel suo opposto invece, il Medium "freddo" richiede un alto grado di partecipazione del pubblico e quindi una bassa definizione.
Vengono citati poi lungo il libro svariati mezzi di comunicazione riportandone non solo la loro storia e la loro origine quanto anche il loro significato, il loro sviluppo e soprattutto il loro messaggio nei nostri confronti e come esso ci influenzi.
Si può scrivere quindi che l'affermazione di McLuhan "Il Medium è il Messaggio" sta a significare che le conseguenze sociali ed individuali di ogni MEDIUM, cioè di ogni estensione di noi stessi, derivano da nuove proporzioni introdotte dalla nostra situazione personale.
In un certo senso alla fine le nuove idee di McLuahn assomigliano un poco alle vecchie idee del filosofo Platone.
Anche Platone infatti sa di vivere una rivoluzione diciamo mediatica quando riflette sul concetto di "Techne" intendendola in senso ampio nel suo rapporto con il mondo.
Anche Platone infatti si rende conto del carattere artificioso di una visione settoriale della tecnica e si interroga sul senso complessivo di Ciò che Siamo e di Ciò che Facciamo di Noi con le nostre Parole e l'uso delle nostre Arti.
In testo di McLuhan risulta quindi essere un testo intramontabile; un classico per chi vuole avvicinarsi agli studi della Comunicazione e per chi vuole ampliare la propria visione sull'influenza ancora attuale dei Mezzi di Comunicazione di Massa.

 

  
FONTI ED IMMAGINI:

http://news.utoronto.ca/content/marshall-mcluhan
http://it.wikipedia.org/wiki/Marshall_McLuhan
http://www.filosofico.net/mcluhan.htm
https://mcluhangalaxy.wordpress.com/2014/10/06/marshall-mcluhan-prophet-of-the-internet-age/

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