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venerdì 7 ottobre 2011

Donne, Democrazia e Dignita' al Premio Nobel vincono "le tre D"

La notizia data dai telegiornale, oltre che dai vari mezzi di comunicazione, ha attirato una notevole attenzione da parte delle istituzioni politiche e sociali di tutto il mondo, intorno alla figura di tre donne che hanno ricevuto oggi il Premio Nobel per la Pace.
Si tratta di due Liberiane e una Yemenita: Ellen Johfnson Sirlea, Leymah Gbowee ed infine Tawakkul Karman.

Queste tre donne sono già definite "Donne Coraggio" in quanto con il loro operato stanno rivoluzionando la realtà del mondo arabo e di quello africano.
Non a caso la motivazione con cui è stato affidato il premio dalla commissione di Oslo è stata dichiarata dallo stesso presidente:

Per la loro battaglia non violenta per la sicurezza delle donne e per i diritti delle donne alla piena partecipazione all'impegno per la costruzione della pace.

Ellen Johfnson Sirlea, 72 anni, 4 figli e 8 nipoti è lei la prima presidentessa donna (gennaio 2006) di uno stato africano (la Liberia ) ed è soprannominata la "Thatcher di Monrovia".
Laureata in economia ad Harvard, con un passato a lavorare per l'Onu e la Banca Mondiale, in lei è vista la carta vincente per il futuro della Liberia, una nazione che è stata segnata da 14 anni di guerre civili.
Donna dotata di grande determinazione e pronta a fronteggiare qualsiasi attentato ha da subito fatto del binomio «pace e sicurezza» il cavallo di battaglia della sua presidenza.
Fin dalla sua investitura ha avviato una campagna di sforzi presso le istituzioni finanziarie internazionali per attirare investimenti per la ricostruzione della Liberia.







Altra Liberiana a cui è stato assegnato il Nobel è l'attivista pacifista Leymah Gbowee.
Leader del movimento "Women of Liberia Mass Action for Peace" e di altre organizzazioni di e per le donne, ha contribuito a mettere fine alla guerra civile in Liberia nel 2003, aprendo la strada all'elezioni della prima donna presidente di un Paese africano, la Sirleaf appunto.
Nel 2002 iniziò la propria lotta non violenta alla guerra invitando le altre donne a pregare e a cantare per la pace vestite di bianco e riuscendo con l'accrescimento del suo potere a strappare la promessa di un trattato di pace a Charles Taylor (dittatore della nazione fino al 2003).
Operatore sociale e madre di sei figli, Gbowee ha sempre lavorato per il recupero degli ex bambini soldato dell'esercito di Taylor.
Protagonista nel 2008 del documentario "Pray the devil back to hell" (premiato come miglior film-documentario al Sundance festival e diretto da Giti Reticker) un reportage intenso, che porta la testimonianza delle leader di un movimento pacifista di base (WIPNET, Women in Peace Networking) che in quattro anni, dal 1999 al 2003, è riuscita a fare breccia nella paura delle donne di Monrovia, cristiane e musulmane, trasformandole in un piccolo esercito agguerrito che con la sola forza della parola ha costretto i grandi del Paese a sedersi attorno a un tavolo negoziale.






Ultimo premio Nobel per la Pace è andato alla yemenita attivista per i diritti civili Tawakkul Karman.
Giornalista trentaduenne, madre di tre ragazze, ha sfidato il potere togliendosi il velo (ma conservando la veste nera delle donne islamiche) mentre partecipava a un meeting per i diritti umani nel 2004 e invitando altre donne a fare altrettanto
Fondatrice dell'associazione "Giornaliste senza catene" ha collaborato con il Washington Post e ha evitato piu' volte, grazie all'aiuto di guardie del corpo, i tentativi di arresto fatti dal presidente Saleh.
La Karman è  famosa per la sua lotta contro i pregiudizi di casta maschile dello Yemen e per la lotta per i diritti delle donne.
Alla consegna del Premio Nobel ha dichiarato:

È un premio per me, ma soprattutto per tutte le donne dello Yemen




Queste tre signore sono un grande esempio per tutto l'universo femminile e il lavoro che svolgono con costanza, affrontando persino minacce di morte, portano su quella strada che si chiama "Democrazia" e che rende "Dignità" alla donna in nazioni ancora arretrate e maschiliste.

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