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giovedì 27 ottobre 2011

Daria Bignardi: Non vi lascero' orfani.




Il libro che ho appena finito di leggere è quello scritto da Daria Bignardi (noto volto televisivo, conduttrice di vari programmi, giornalista e scrittrice), edito da Mondadori nel 2009, intitolato
"Non vi lascero' orfani".

E' un libro particolare in cui la Bignardi mette nero su bianco la propria sofferenza e i ricordi piu' cari dopo il lutto della madre a cui era legata da un sentimento di Odio-Amore; un sentimento umano che almeno molti di noi credo provino nella vita, almeno una volta, nei confronti della figura materna.

Come scritto su alcune recensioni:

La scomparsa di un genitore non lascia un piccolo orfano ma un orfano adulto.
Eppure il dolore dell'orfano adulto non è meno intenso.
L'opera di Daria Bignardi scava in questo dolore, lo analizza, lo racconta.

E' una biografia questa, a mio avviso, ben riuscita, dove viene messo in mostra non solo il mondo della scrittrice (che passa dai ricordi dell'infanzia a quelli dell'adolescenza in conflitto con la propria genitrice) ma che addirittura tratta di un periodo storico preciso (Daria è nata a Ferrara nel 1961 da genitori già molto grandi, il padre era del 1914, e che hanno persino vissuto la guerra fascista).

Scritta in maniera semplice, a tratti nel testo si riesce a sentire una sorta di contatto empatico con cio' che l'autrice ha vissuto; forse proprio perche' la sua quotidianita' familiare permette al lettore di riconoscersi nelle routine universale dell'essere parte di una famiglia.

Alzi la mano chi in fondo non trova a volte i propri genitori pesanti, ossessivi e possessivi, ripetitivi nel loro impartire ordini anche in età adulta.
Eppure, anche se con mille difetti, i nostri genitori sono il nostro rifugio nei momenti di sconforto, nei momenti bui della nostra vita.
Sono il nostro punto di riferimento costante nel bene e nel male, coloro che leggono nel nostro profondo io, nell'anima, e che in parte (non intendo fisicamente) ci hanno influenzato anche nel nostro carattere di adulto.
E' il loro affetto quello di cui sentiamo la mancanza quando siamo lontani; la loro presenza ci ricorda, in ogni momento, chi siamo e qual è il nostro posto nel mondo.

Daria Bignardi è riuscita perfettamente a descrivere un sentimento universale: Il rapporto con la propria famiglia.
Alla fine come lei stessa scrive nel suo libro:

Ti manca un pezzo e non ci puoi credere che potrai vivere senza il loro sguardo addosso.
Senza la possibilità di far felice qualcuno solo perché hai telefonato, hai sorriso, ti sei ricordato,
hai fatto un gesto piccolo che non ti è costato niente, solo perché sei contenta.

Il mio consiglio è di leggere le pagine di questo libro la sera prima di addormentarsi in modo di avere cosi' nella notte una visione di insieme che porti a riflettere anche del nostro rapporto con i propri genitori.

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