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venerdì 24 febbraio 2012

Il giovane Commissario Montalbano. Quando una fiction tv è un prodotto garantito.

Come accade spesso quando si presenta un nuovo prodotto al pubblico, ci si aspetta alla fine un giudizio che resta sospeso tra pro e contro, tra critiche positive e quelle negative, tra chi ama e chi odia quel prodotto.
Lo stesso è successo, ieri sera, con la messa in onda del primo episodio della fiction "Il giovane Montalbano" che è stato premiato con uno share del 28% (pari a 7.749.000 spettatori).
Questa fiction, trasmessa su Rai1 da ieri 23 febbraio e in onda ogni giovedi' in prima serata per un totale di sei puntate, vuole essere il "prequel" (una sorta di antefatto) della serie tv amata in Italia e nel resto del mondo: "Il Commissario Montalbano".
Infatti, gli episodi trasmessi adesso vedono sempre come protagonista l'ormai famoso commissario Salvo Montalbano, stavolta pero' non nel presente ma bensi' come era circa venti anni prima.
Si tratta insomma delle origini di Salvo Montalbano, di come era da giovane e di cosa lo ha portato ad essere cio' che ora è diventato.
Ad interpretare il ruolo del protagonista principale di questa serie di avventure (curate dal regista Gianluca Maria Tavarelli con la collaborazione alle sceneggiature dello stesso Andrea Camilleri) è un giovane attore: Michele Riondino (nato a Taranto nel 1973 e già presente da tempo nel panorama televisivo e cinematografico italiano).

TRAMA DELLA FICTION :

La trama è tratta dal libro di Andrea Camilleri "La prima indagine di Montalbano" (edito da Mondadori nel 2004) e si svolge in Sicilia durante i primi anni '90.
Salvo Montalbano è un giovane vice-commissario presso un paesino di montagna, Mascalippa, situato nelle zone interne della regione, dove però non vi si ambienta bene in quanto sente parecchio la lontananza del mare.
Nonostante la giovane età, il protagonista dimostra di essere sveglio e abile nel risolvere le indagini piu' complesse sopratutto quella in cui è coinvolto per la prima volta: l'assassinio di un uomo del luogo.
Risolto il caso presto, il giovane Montalbano viene promosso e trasferito (grazie anche all'aiuto della sua fidanzata Mery che telefona a uno zio che lavora a Roma presso il Ministero degli Interni) finalmente in una località di mare che conosce bene: Vìgata.
Promosso a pieni voti come commissario, Salvo Montalbano inizia il nuovo incarico presso il nuovo commissariato di Vìgata (città in cui aveva trascorso l'infanzia dopo la morte della madre e in cui vive e lavora il padre con cui non ha buoni rapporti) e conosce i suoi nuovi compagni di viaggio: Carmine Fazio, agente anziano ed esperto che lo aiuta nell'inserimento sul posto di lavoro; il giovane Agatino Catarella, imbranato poliziotto che storpia tutti i nomi delle persone e dei luoghi e che inizialmente Montalbano non trova simpatico; l'agente Gallo patito per la guida sportiva; il giornalista Niccolò Zito.
A Vigata, Montalbano, si fa conoscere presto da parecchie persone.
Durante un pranzo con la fidanzata assiste a uno scontro tra due auto dove il conducente della prima vettura scende, atterra con un cazzotto il vecchio che guidava l'altra auto, poi scappa.
Montalbano prende il numero di targa del tizio e scopre che si tratta del nipote di una esponente famiglia mafiosa locale, i Cuffaro.
Nonostante gli avvertimenti di avvocati e colleghi, il giovane commissario si presenta come testimone all'udienza in tribunale contro il ragazzo che aveva picchiato l'anziano signore.
In tribunale, Salvo, incontra una ragazza che ha un atteggiamento molto strano e percio' si decide a seguirla anche fuori.
La ragazza è armata ed era in tribunale per uccidere qualcuno.
Viene quindi fermata e portata in commissariato dove si scopre che si chiama Viola, è analfabeta, lavora come domestica presso diverse famiglie ed è stata rinnegata dalla famiglia di origine quando è rimasta incinta.
Montalbano pero' non crede alla ragazza quando dichiara che si trovava in tribunale per uccidere un giudice e cosi' inizia a indagare a fondo.
Lungo il corso delle indagini, il commissario scopre che la ragazza è stata vittima di una violenza sessuale proprio da parte dello stesso ragazzo, appartenente alla famiglia mafiosa dei Cuffaro, che aveva avuto lo scontro in auto con un'anziano di cui lui era stato testimone in tribunale.
Stavolta pero' il commissario non lascia perdere e prosegue fino a quando il giovane delinquente non viene arrestato e condannato per tentato omicidio proprio nei confronti dello stesso Montalbano.

IN CONCLUSIONE:

Molti erano stati i dubbi e le perplessità da parte di giornalisti, di blogger, di critici dello spettacolo, forse persino da parte dello stesso pubblico, riguardo a queste nuove avventure del commissario piu' amato degli ultimi tempi (abituati sopratutto come siamo all'interpretazione data dalla faccia di un grande attore, mostro sacro del teatro, del cinema, della tv, come Luca Zingaretti).
Occorre dire pero' che con i primi episodi di ieri sera, i dubbi e le incertezze sono stati cacciati via dall'altrettanta bravura del giovane Riondino che colpisce per le sue qualita' artistiche di recitazione (calatosi perfettamente nel ruolo e nelle movenze del personaggio in questione) e dal cast che lo affianca.
E se Roberto Benigni, interpretando il ruolo di Jhonny Stecchino nel film dichiara di fronte al suo sosia "Non mi somiglia per niente" in questo caso chissà se il vecchio commissario Montalbano posto di fronte al giovane se' stesso potrebbe dire " Mi somiglia assai".

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