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venerdì 13 aprile 2012

Libro consigliato: La Signorina Else di Arthur Schnitzler.

Ieri sera ho ripreso in mano un vecchio libro che avevo comprato agli inizi del nuovo secolo (l'anno 2000 per intenderci) e mi ha fatto veramente piacere risfogliarne le pagine e ritrovare questa storia scritta tanto tempo fa.
Il libro di cui parlo infatti risale al  1924 ed è opera dello scrittore viennese Arthur Schnitzler (che fu anche psicologo e collega del conosciutissimo Sigmund Freud) e si intitola: La Signorina Else.
Oggi (forse coscente piu' di allora) ho compreso meglio il significato di questo breve ma intenso romanzo in cui la protagonista è una giovanissima donna, Else, diciannove anni, che pero' possiede già i mille volti contradditori che una nuova società andava imponendo o che forse piu' semplicemente sono già insiti nella natura umana (questa potrebbe essere volendo una prima dimostrazione delle domande di una psicanalisi che prendeva sempre piu' forma e viva realtà proprio agli inizi del Novecento).
Come sempre pero' procediamo per ordine e cominciamo con il mostrare chi è l'autore per poi poter passare a descriverne l'opera.



Il nome di Schnitzler probabilmente a primo impatto non dice nulla ma se vi suggerisco che da alcune sue opere sono stati tratti film famosi, come per esempio quello del grande regista Stanley Kubrick (anno 1999) in cui i protagonisti erano la coppia di Hollywood piu' conosciuta di quel tempo (separatasi pochi anni dopo quel film), Tom Cruise e Nicole Kidman, allora forse comincerete a comprendere qualcosa e di certo capirete che mi riferisco al film scandalo "Eyes Wide Shut".

ARTHUR SCHNITZLER:

Nato a Vienna, nel maggio del 1862, da una famiglia ebraica, nonostante la sua evidente inclinazione letteraria (scriveva già opere da ragazzo) si laurea in medicina nel 1885.
Nel 1888 viene mostrata al pubblico la sua prima opera "L'avventura di una vita" in cui nasce il personaggio di Anatol (che comparirà in seguito anche in ulteriori opere, per lo piu' atti unici).
Nel 1893, dopo la morte del padre, lascia il lavoro presso l'ospedale per aprire uno studio medico privato. Concilia cosi' la vita di medico a quella di scrittore.
Nel 1895, presso il Burgtheater di Vienna viene rappresentata per la prima volta una sua opera "Amoretto" (di cui molti anni dopo verrà girato anche il film) che dona successo e fama a Schintzler anche come autore.
Nel 1902 nasce il figlio Heinrich (avuto con la cantante Olga Gussmann che sposerà l'anno successivo) e mette in scena a Monaco di Baviera l'opera "Girotondo" provocando un grande scandalo a causa del presunto cinismo con cui sono rappresentati i rapporti tra 5 uomini e 5 donne uniti da un filo comune. Nonostante la rappresentazione teatrale faccia discutere parecchio, l'editore propone a Schnitzler di pubblicare l'opera facendola diventare cosi', in poco tempo, un fenomeno letterario con uno strepitoso successo di vendite.
Nel 1905 vince il Premio Grillparzer per la commedia "Intermezzo" e nel 1909 nasce la figlia Lili
(che morirà suicida nel 1928).
Nel 1924 pubblica "La Signorina Else" e tra il 1925 e il 1926 viene invece pubblicato a puntate su una rivista "Doppio Sogno" (opera da cui, come dicevamo agli inizi, Kubrick trarrà il film Eyes Wide Shut nel 1999).
Schnitzler muore a Vienna, all'età di 69 anni, colpito da ictus nell'ottobre del 1931.
Altre sue opere famose dopo "Doppio Sogno", "Girotondo" e " La signorina Else" sono:
Sottotenente Gustl (scritto nel 1900); Beate e suo figlio (scritto nel 1913);  Il ritorno di Casanova (1918); La Contessina Mitzi; Gioco all'alba (1927); Therese; Giovinezza a Vienna (biografia e diario della vita dell'autore pubblicata postuma dal figlio Hienrich).
Schnitzler resta famoso per avere creato una narratività poco conosciuta prima della sua epoca e basata sul monologo interiore di cui si serviva per poter descrivere meglio i pensieri e gli stati d'animo dei suoi personaggi.

LA SIGNORINA ELSE:

Anche con l'opera "La Signorina Else" (1924), Schnitzler usa la tecnica del Monologo Interiore, grazie al quale puo' delineare meglio la complessa figura di questa giovane ragazza/donna.

TRAMA:

Ambientato al Grand Hotel di San Martino di Castroza, protagonista del breve romanzo è la giovane e bella Else, dicianove anni, figlia di una buona famiglia della borghesia.
Frequentatrice dei salotti per bene e alla moda di una epoca ormai in decadenza, Else cresce come una sognatrice viziata e protetta.
Else si ritrova ospite all'Hotel di una zia e del cugino Paul con cui passa le vacanze.
Un giorno le arriva una lettera dalla madre che le pone un primo brutto colpo: la famiglia è nei guai finanziari a causa del padre che ha contratto un grosso debito di 30.000 fiorini da dover consegnare entro 3 giorni.
Nella lettera la madre prosegue chiedendo alla giovane figlia di rivolgersi a Herr Von Dorsay, cinquantenne ricco banchiere e collezionista d'arte, amico di famiglia, a cui dovra' chiedere in prestito la somma di denaro.
Else incontra l'uomo fuori dall'albergo e gli espone il problema che la affligge oltre che la rcihiesta di aiuto economico da parte della sua famiglia.
Dorsay l'ascolta e poi si dice disposto a consegnare il denaro alla sola consizione che Else si mostri nuda nella sua camera d'albergo.
Lascia alla ragazza il tempo per riflettere e da qui inizia il calvario di Else.
Tra le pagine del libro, in un lungo monologo interiore, vengono alla luce i pensieri profondi, i timori e i sogni infranti della giovane, che si vede costretta ora a lasciare in maniera cosi' brutale "l'adolescenza" per diventare di colpo adulta.
Sempre lungo il monologo interiore viene fuori la multifigura della giovane che passa da ragazzina curiosa ad altera, da impertinente ad esuberante, da fragile e malinconica a forte, da oca giuliva ad intelligente. In pratica Else è una ma è anche mille dentro di se'.
I pensieri continui che le assillano il cervello iniziano a fare a pugni dentro l'anima e dentro se' stessa e cosi' in uno stato di semi follia, sconvolta da ogni cosa, inizia lentamente a scivolare, a cedere e a spogliarsi nella Hall dell'albergo di fronte a tutte le persone.
Sviene poi di fronte alla gente e quando riacquista la coscenza con gli occhi ancora chiusi sente le parole dei parenti e dei passanti che sono venuti a sapere dello scandalo economico che ha coinvolto la famiglia di Else e credono pertanto che lei abbia agito cosi' in un momento di follia e di dolore.
Presa dalla disperazione Else decide drasticamente di bere una abbondante dose di Veronal (noto anche come Barbital) togliendosi cosi' la vita.


ASPETTI DEL ROMANZO E CONCLUSIONE:

Il romanzo a prima lettura puo' risultare ostico proprio a causa della tecnica narrativa che Schnitzler decide di utilizzare dove, senza molti preamboli descrittivi del paesaggio intorno, passa subito a narrare attraverso le voci dei protagonisti del romanzo.
E' sopratutto la voce di Else ad uscire dal coro e a farsi sempre piu' prepotente ed alta.
Nonostante sia stato scritto nel 1924, il romanzo si legge bene proprio perche' sembra avere molti punti di contatto con la modernità, come ad esempio la presa di coscienza di una giovane adolescente che si ritrova a dover passare da un mondo di continui agi ad uno fatto di dura realta' che la porta a riflettere e a scavare dentro di sè.
Non a caso Schnitzler (da medico e da autore) è stato in grado seriamente di scavare nell'anima dei personaggi dei suoi romanzi ed in particolare (anche se come ammise lui stesso con molta fatica) in quel complesso mondo delle donne che gli riuscì di descrivere con abile maestria.
Schnitzler corrispondeva con il padre della psicanalisi e delle teorie moderne sull'inconscio Sigmund Freud da cui carpiva per i suoi scritti dei fatti psichici proponendoli poi anche a un pubblico piu' ampio che non fosse solo e necessariamente quello medico.
La differenza pero' tra Freud e Schnitzler sta nel fatto che mentre il primo lavora sulle persone, il secondo invece opta per lavorare insieme ad esse.
Con Else (ma già nei romanzi precedenti) lo scrittore viennese si getta sul mondo della media piccola borghesia, il ceto fuori dai palazzi aristocratici, e lavora sulla psicologia di una società avida e corrotta, dove gli intrighi amorosi e le tresche varie tra i finti benestanti vanno avanti in sordina e fanno da padroni.
A questa giovane ragazza infatti la famiglia chiede un grande sacrificio, quasi come (forse ne erano già ben consapevoli) sapessero di cederla e di concederla in mano a un ricco mercante d'arte, non piu' giovane di età (quindi simbolo rappresentante la decadenza fisica e morale di una classe sociale).
Schnitzler è stato cosi' in grado di mettere a nudo gli stati tormentati di una singola donna vittima di un gioco piu' grande di lei e di una società sempre piu' moderna nel suo stato di corruzione.
Il libro si legge in un fiato, non solo perchè è breve (costituito da poche pagine per i piu' pigri) ma anche perchè affascina il mondo interno e psicologico di questa anima in pena e di cio' che le ruota intorno.


Fonti di riferimento:

Testi:

A. Schnitzler, La Signorina Else (ne esistono migliaia di edizioni reperibili).
G. Farese, Una vita a Vienna 1862-1931, edito da Mondadori nel 1996.

Siti Internet:

http://wikipedia.it

http://www.lafrusta.net/rec schnitzler else.html

 

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