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lunedì 17 ottobre 2011

Ancora tagli al Teatro Comunale di Bologna.

In un momento di crisi storica come questo, dispiace leggere (purtroppo sempre piu' spesso)  dei tagli alla cultura e a tutto cio' che la rappresenta.
Con mio grande rammarico infatti è caduto sotto i miei occhi l'articolo (pubblicato sul quotidiano
on-line del "Resto del Carlino" di Bologna) riguardante gli ulteriori e pesanti tagli a uno dei teatri piu' importanti di questa città: il Teatro Comunale .

Evidentemente, i signori che si preoccupano di sfoderare le loro belle forbici nei confronti dei teatri non sanno che in ognuno di essi vive un'anima che ha segnato la storia dell'essere parte di questa nostra nazione e che questi luoghi ci hanno aiutato a diventare cio' che siamo.

Forse non tutti sanno che: il Teatro Comunale di Bologna è uno tra i piu' grandi teatri in muratura sopravvisuti ed è ancora vitale come sede d'opera nella nazione (superando inoltre per anzianità la Scala, edificata da Piermarini nel 1778). 

Questo teatro venne costruito da Antonio Galli da Bibiena  (scenografo, architetto e trattatista italiano) nel luogo in cui, un tempo, sorgeva la Domus Aurea dei  Bentivoglio (famiglia feudale bolognese del XIV secolo), distrutta nel 1507.
Al suo interno il teatro conserva ancora molti degli elementi originari e tutto cio' nonostante i numerosi cambiamenti architettonici e le migliorie che di epoca in epoca si andarono effettuando.

Dopo l'incendio del febbraio 1745, che distrusse il Teatro Malvezzi (costruito nel 1651), la città promosse la costruzione di un nuovo teatro, il "Teatro Pubblico", come venne inizialmente chiamato il Teatro Comunale.
Esso fu dunque il primo esempio di teatro dell'opera edificato con fondi pubblici e affittato dalla municipalità.
Inaugurato nel maggio 1763 con l'opera di Gluck "Il trionfo di Clelia", scritta per l'occasione; strutturalmente questo teatro presenta un auditorium, a forma di campana, composto da quattro ordini di palchi con un palco reale e un loggione.




Personalmente ho avuto la fortuna e l'onore di poter fare un tour di approfondimento in questo teatro nel 2004 durante i seminari universitari con la professoressa Bignami (insegnante di Teoria e Storia della Scenografia presso il D.a.m.s, corso di laurea della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Universita' degli studi di Bologna).
Avendo cosi' avuto modo di vedere da vicino questo gioiello architettonico, mi auguro che la situazione possa ristabilirsi per il meglio e al piu' presto perchè credo che non sia cancellando la Storia che si  possa pensare di coprire i debiti fatti altrove e da altri responsabili.

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