Iniziamo

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cosi' per la prima volta con un Blog ....
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lunedì 20 aprile 2015

Viaggio in un mondo storto. Impressioni sullo spettacolo presentato il 17 aprile a Marzabotto con Mauro Corona e Ginevra Di Marco

Venerdì scorso, presso il teatro di Marzabotto, si è svolto lo spettacolo intitolato "Viaggio in un mondo storto" (spettacolo che rientra nell'ambito di una rassegna spettacoli in  appennino intitolata "Parole e Musica 2015") e che vedeva protagonisti lo scrittore friulano Mauro Corona (in questo blog a lui è stato dedicato un post l'undici marzo del 2014, con la recensione di uno dei suoi libri) e un gruppo musicale, al cui interno erano presenti due degli ex componenti del famoso gruppo CSI (alias Consorzio Suonatori Indipendenti), dove l'aggraziata voce di Ginevra Di Marco dominava la scena.
Ho usato il termine "dominava" perché, a mio avviso, quello che doveva essere un incontro equo tra Dialogo e Musica alla fine si è rivelato essere maggiormente un vero e proprio concerto.
Procediamo per ordine o si crea confusione.
Avevo saputo della presenza di Mauro Corona a teatro dal giornaletto informativo del comune di Marzabotto (conferma poi avuta durante la visione di un precedente spettacolo con Simone Cristicchi protagonista e di cui vi ho parlato il mese scorso).
Spinta quindi dal piccolo trafiletto introduttivo, dal fatto che di Corona ho letto svariati testi e dalla curiosità di vederlo di persona su un palcoscenico e non, come di tanto in tanto accade, di fronte alla telecamera di una televisione, sono andata a vederlo.
Riporto brevemente, prima di commentare lo spettacolo, quanto scritto sul trafiletto di cui poco sopra ho accennato:

La più bella voce della musica popolare italiana incontra lo scultore, alpinista, scrittore del Vajont...
Percorsi tra canzoni popolari, canzoni d'autore (alcune inedite) e le parole di un poeta della montagna.
Raccontano le anime inquiete che popolano le valli, i burroni, i sentieri di un mondo quasi scomparso ma che resiste. Un mondo oggi storto ma che vuole sopravvivere e creare una nuova società con nuovi valori a partire dal rapporto dell'umanità con le proprie radici e con la natura.

Scritto ciò, credo che quanto uno (inteso come spettatore) si aspetta è che ci sia una sorta di comunicazione tra Musica e Narrazione, cosa che, come accennavo sopra in realtà c'è stata ma solo in minima parte.
Lo spettacolo, iniziato tra le altre cose con mezz'ora di ritardo (ma passiamoci pure sopra, visto che ci può stare a causa della numerosa gente in sala da sistemare e dell'accordare magari gli strumenti sul palco), non aveva, giustamente, alcuna scenografia particolare.
Sul piccolo palcoscenico infatti, stavano semplicemente poste due sedie, una sul lato destro e una dalla parte opposta, ed in centro gli strumenti musicali (una batteria, un piano e una chitarra).
Su quelle due sedia, come ben immaginate, da una parte Mauro Corona, dall'altra Ginevra Di Marco.
Sin da subito la bellissima voce della cantante, accompagnata dai suoi compagni della band, ha incantato il pubblico con due canzoni di apertura che riguardavano il tema della Natura (fiumi, boschi e quant'altro) e alla fine si è presentato lui, Mauro, visibilmente intimidito dal rapporto diretto con il pubblico di un teatro (ben altra cosa rispetto a quello di uno studio televisivo) che ha parlato proprio del suo rapporto con madre terra e delle sue origini.
Lo spettacolo è andato avanti così con molte canzoni popolari (dalle svariate tematiche) e i piccoli dialoghi che lo scrittore andava facendo alla fine di ogni due canzoni.
Piccoli dialoghi perché, nonostante con il passare del tempo sul palcoscenico Corona si sia poi abituato al pubblico e sia riuscito ad attirarlo a sé grazie alla sua capacità di narrare storie di altri luoghi e di altri tempi in modo semplice e simpatico), era appunto la Musica la vera regina della serata.
Probabilmente mi aspettavo più Parlato e meno Sonoro e magari, vista la fragilità di quest'uomo nel rapporto con il pubblico, avrei anche introdotto un presentatore (magari poteva essere la stessa cantante) che lo stimolasse di più al dialogo, al racconto.
Credo che Corona, proprio come nei suoi libri, abbia tante storie da poter dare al pubblico e mi è dispiaciuto un poco vederlo in quel piccolo angolo intimidito.
In conclusione quello presentato venerdì sera sul palcoscenico è stato un bello Spettacolo Musicale con un teatro veramente strapieno di gente (pubblico che si è comunque divertito e che sul finale ha persino ballato e cantato la canzone "Malarazza") ma, almeno per quanto mi riguarda, deve e può ancora migliorare qualcosina dei suoi dettagli per poter essere presentato poi nella sua piena totalità.

 
 
IMMAGINI   REPERITE   DA:

http://www.e20bo.it/events/viaggio-in-un-mondo-storto/

http://viviappenninobolognese.it/forum/fotografia/12-viaggio-in-un-mondo-storto

http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2015/02/17/parolemusica-9-concerti-in-appennino_89e40c3c-49ac-4cfc-a739-298776afd775.html

http://www.radiobruno.it/eventi/ginevra-di-marco-canti-richiami-damore/

http://www.comune.castiglionedeipepoli.bo.it

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