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lunedì 26 marzo 2012

Morto Antonio Tabucchi grande cultore di Pessoa e letterato di straordinario talento

Si è spento ieri, a Lisbona, all'età di sessantotto anni, lo scrittore italiano Antonio Tabucchi.



Nato a Pisa nel settembre del 1943, Tabucchi è stato il maggior studioso conoscitore, oltre che critico e traduttore, dell'opera dello scrittore e poeta Fernando Pessoa che lo ha legato all'amore per il Portogallo.
Negli anni in cui frequento' l'università intraprese numerosi viaggi in Europa e mentre si trovava a Parigi trovo' su una bancarella di un mercatino, un libro di poesie firmato con il nome di Alvaro de Campos, uno degli pseudonimi di Fernando Pessoa.
Questo libro fu il primo segno di una voglia di approfondimento e di ricerca nei confronti dell'autore portoghese che poco piu' avanti nel tempo lo affascino' e lo porto' sulle sue tracce di origine.
Tabucchi si laurea nel 1969, con una tesi sul Surrealismo in Portogallo, approfondisce poi il percorso di studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e nel 1973 viene chiamato ad insegnare lingua e letteratura portoghese presso l'università di Bologna.
Tra il 1973 e il 1986 scrive e pubblica diversa libri, il primo del quale è "Piazza Italia" (edito da Bompiani nel 1975).
Nel 1981 pubblica invece "Il gioco del rovescio e altri racconti" e dopo "Donna di porto Pim".
Nel 1984 arriva il primo successo con "Notturno Indiano", romanzo con cui riceverà il premio Médicis in Francia nel 1987 e da cui nel 1989 verrà girato anche il film.
Gli anni successivi, 1985 e 1986, tocca invece ai romanzi "Piccoli equivoci senza importanza" ed ancora "Il filo dell'orizzonte".
Sempre nel 1985, Tabucchi è nominato direttore dell'Istituto di Cultura di Lisbona.
Nel 1989 gli viene invece conferito, dal Presidente della Repubblica Portoghese, l'Ordine Do Infante Dom Henrique e sempre nello stesso anno la nomina a Chevalier des Arts et des Lettres (Cavaliere delle Arti e della Letteratura) dai Francesi.
A partire dal 1990 pubblica altri romanzi come: Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa; L'angelo Nero; Requiem; Sogni di sogni.
Sarà però il 1994 l'anno che gli regalerà grandi riconoscimenti, sopratutto grazie alle sue due opere "Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa" e il romanzo che lo ha reso famoso a livello internazionale "Sostiene Pereira" (vincitore di ben tre premi: Premio Scanno; Premio Super Campiello; Premio Jean Monnet per la Letteratura europea).
Il protagonista del romanzo diventa sin dal primo momento un simbolo della difesa della libertà di informazione per gli oppositori dei regimi antidemocratici.
Dal libro viene anche tratto il film, nel 1995, con la regia di Roberto Faenza che affida a Marcello Mastroianni la parte di Pereira.
Nel 1998 l'Accademia Leibniz gli conferisce il Premio Nossack e l'anno seguente Tabucchi scrive altre due opere importanti: Gli zingari e il Rinascimento; Ena poukamiso gemato likedes (traduzione di: Una camicia piena di macchie).
In tutti questi anni Tabucchi si divide tra il Portogallo dove vive per sei mesi con la moglie (di nazionalità portoghese) e i due figli e la Toscana per il resto dell'anno dove insegna Letteratura presso l'università di Siena.
Ha collaborato alle pagine culturali di numerosi quotidiani importanti quali: Il corriere della Sera e lo spagnolo El Paìs.
I libri di Tabucchi sono stati tradotti in 18 nazioni diverse, persino in Giappone.
Con Tabucchi se ne va via un uomo impeganto non solo da un punto di vista letterario ma anche in un certo senso politico. Anche se non faceva politica portava comunque i lettori a riflettere su un tema molto importante quale la libertà di espressione e di informazione ma sopratutto la libertà da governi dittatoriali.

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