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giovedì 5 settembre 2013

Harold Pinter e il suo teatro.

Martedì è stato trasmesso sul canale Sky Arte (pagina 400 per abbonati a questa emittente) uno speciale su Harold Pinter e sul suo modo di fare e pensare il Teatro.
Drammaturgo, attore, regista, sceneggiatore e poeta teatrale, Pinter è stato artista a tutto tondo che ha lavorato in più settori, dal cinema alla radio, passando per la televisione, anche se il suo unico vero grande amore, quello in cui ha concentrato maggiormente i propri sforzi, è stato appunto il mondo del teatro.
Nello speciale televisivo erano riportate le testimonianze di colleghi, amici e collaboratori, che con Pinter hanno condiviso questa passione. Ognuno di loro, infatti, attraverso una tematica precisa lasciava il proprio ricordo su come il regista svolgeva il suo lavoro e su quale era il suo pensiero.
Prima di arrivare a parlare di Pinter e della sua filosofia teatrale, diamo uno sguardo introduttivo anche a quella che è la sua biografia.


BIOGRAFIA DI HAROLD PINTER :

Nato a Londra nell'Ottobre del 1930 da una famiglia di origini ebraica, Pinter ha studiato presso la Hackney Downs Grammar School e per breve periodo anche alla Royal Academy of Dramatic Art.
Da giovane è stato attore di teatro e di drammi radiofonici (presente in alcuni programmi della BBC), lavorando sulle scene con il nome d'arte di David Baron e passando all'esordio come autore teatrale, nel 1957, con l'atto unico "The Room".
L'anno successivo, nel 1958, presenta al pubblico l'opera "The Birthday Party" che non viene capita ed apprezzata, ricevendo una sola critica positiva da parte del giornalista del Sunday Times.
Pinter ha però la propria rivincita nel 1960 grazie all'atto unico "The dumb waiter", a cui fanno seguito i radiodrammi "A night out" e "The caretaker".
Tutte queste opere, di fattura particolare, risentono secondo i critici e gli studiosi dell'influenza di un altro importante personaggio del panorama culturale teatrale e non: Samuel Beckett.
Dallo stile beckettiano infatti, Pinter, riprende gli inizi delle proprie opere come in una sorta di apparente tranquillità pronta invece ben presto ad esplodere e ad avere in sottofondo un tono minaccioso.
Per questo suo stile particolare, le sue opere vengono così etichettate come appartenenti alla categoria del "Teatro dell'Assurdo" (termine coniato da Martin Esslin, per descrivere una lunga serie di scrittori europei che apparvero tra gli anni '50 e '60, in parallelo con le neo-avanguardie americane).
Nel 1966, Pinter riceve il premio della CBE (titolo per esteso: The most Excellent Order of British Empire; traduzione di: Eccellentissimo Ordine Britannico>>, titolo cavalleresco che rientra tra una delle onorificenze più importanti del Regno Unito).
Durante gli anni '70, Pinter si dedica alla regia e lavora anche, nel 1974, per il Royal National Theatre.
Gli anni '70, con tutto quello che ha comportato il clima storico, politico e sociale dei tempi, spingono Pinter ad avere una nuova visione delle cose che lo circondano e quindi lo portano ad un nuovo modo di pensare e agire per il teatro; non a caso, adesso, le sue opere diventano più aggressive e con chiari riferimenti politici; inoltre tenta di portare alla luce argomenti delicati quali quello dei diritti umani che spesso erano violati da un gioco di forza maggiore in campo.
La sua affinità con la politica dura per tutto il periodo degli anni '80, tanto che nel 1985 si reca in Turchia, insieme al commediografo Arthur Miller, dove incontrò molte delle vittime dell'oppressione politica e da cui trasse ispirazione per la sua opera, del 1988, intitolata "Mountain Language".
Ora facciamo un rapido passo indietro per un secondo e torniamo per un momento alla metà degli anni '70, più precisamente al 1977, per scrivere di un momento di vita privata del regista, che finì su tutti i giornali scandalistici a causa della rottura con la moglie, l'attrice Vivien Merchant (con cui era sposato dal 1956), con la quale aveva problemi già da tempo.
Pinter si consola presto però e trova una nuova compagna, Antonia Fraser, futura scrittrice di biografie famose, che sposa nel 1980.
Insieme alla nuova moglie, Pinter, si schiererà al fianco di Amnesty International e ad altre associazioni umanitarie.
Tra le opere degli anni '80, giusto per citarne alcune, ci sono: The Hothouse e A king of Alaska.
Durante gli anni '90, il suo impegno politico compare più forte e deciso tanto che scrive una poesia, nel 1992, che viene criticata da molti, in particolare dal quotidiano ultraconservatore Observer, e il titolo è "American Football".
L'anno successivo, Pinter si presenta al pubblico teatrale con l'opera "Moonlight" (tradotto in Chiaro di Luna); si tratta stavolta, non più di un atto unico, come molte delle sue opere precedenti, ma bensì di una piecès lunga in cui recupera i dialoghi ironici e le illusioni di una borghesia piccola e volgare.
Nel 2005 gli viene conferito il Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: A colui che nelle sue commedie discopre il precipizio sotto le chiacchiere quotidiane e costringe ad entrare nelle stanze chiuse dell'oppressione.
Nel 2006 gli viene anche assegnato il Premio Europa per il Teatro e l'anno successivo gli viene data la Legione d'Onore dal ministro Francese.
Grande tifoso di Cricket, Pinter è stato anche presidente del "Gaieties Cricket Club" e socio onorario del National Secular Society.
Ammalatosi di tumore alla trachea nel 2002 (era un forte fumatore) la sua salute da allora non si è mai ripresa seriamente.
Harold Pinter muore, all'età di 78 anni, la vigilia di Natale, ovvero il 24 Dicembre del 2008, anche se la notizia viene data solo il giorno successivo.



HAROLD PINTER E IL SUO TEATRO. CONCLUSIONI:

A mio avviso si può affermare che quando si parla di un certo tipo di teatro contemporaneo, in particolar modo se si pensa al Teatro dell'Assurdo, i nomi che balzano per primi alla mente sono soprattutto quelli di Samuel Beckett e di Bertolt Brecht (non trascurando poi nomi quali quelli di Sartre, Genet, Adamov o Ionesco).
Eppure al loro fianco sono esistiti anche quelli di persone, come Harold Pinter appunto, che ben hanno rappresentato questa categoria teatrale anche se magari alle volte (anche se fortunatamente in realtà poi così non è) ci si può dimenticare.
Lo speciale di Sky Arte è servito proprio a questo, a rispolverare alcuni tratti di Pinter e a far si che non si perdesse del tutto la sua memoria (nonostante la sua scomparsa non sia poi tanto lontana nel tempo).
Come giustamente hanno fatto notare le testimonianze di collaboratori e amici, le opere di Harold Pinter non si mettono via così facilmente.
Quelle di Pinter sono opere basate per lo più su situazioni psicologiche che riguardano la natura fallibile dell'uomo e della sua memoria. Vengono infatti messe a nudo le nevrosi  dell'uomo contemporaneo e l'inadeguatezza alla comunicazione.
Influenzato anche da Kafka, oltre che dal giù citato Beckett, Pinter usa un linguaggio carico di pause lunghe e silenzi riflessivi che hanno notevole effetto in ambito teatrale.
Altro tema importante in Pinter è l'Umorismo (quasi di ispirazione pirandelliana) che sfrutta in molte delle sue opere proprio per spezzare quei lunghi silenzi di cui sopra scrivevamo e che serve a creare delle atmosfere differenti e variabili.
Le Donne, seppur non presentate come protagoniste dei suoi atti, dove lo spazio maggiore è invece rivolto alle figure maschili, assumono ruolo particolare e delicato. In quanto esseri dalla doppia forza (fragili e decise allo stesso tempo) e con una aurea che le rendeva comunque perfette, Pinter ha preferito dedicarsi all'uomo e alla sua imperfezione.
Parlare di Pinter non è semplice, come non lo è ad ogni modo trattare con i personaggi e i rappresentanti del Teatro dell'Assurdo, ma è anche grazie ad esso che l'uomo ha assunto in epoca contemporanea una visibilità diversa, più fragile e indecisa, distaccandosi dall'immagine di epoche precedenti che lo vedevano come predominante, arrogante e infallibile.
Acuto ed intelligente, ironico ed accattivante, Pinter è stato un grande maestro del teatro contemporaneo e Sky Arte ha fatto cosa gradita agli appassionati di teatro come me a farcene rivivere una parte.


FONTI ED IMMAGINI:




http://www.ibs.it/code/9788806181413/pinter-harold/chiaro-luna-altri.html

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