Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
Ma come dice il famoso detto popolare "Meglio tardi che mai".
Il seguente Blog tratta pertanto svariati argomenti: si va dalla vita personale a Fotografie, dalla Letteratura all'Arte in generale (Musica, Teatro, Cinema), dalla Storia alle Biografie di personaggi famosi, Viaggi, Ricette di Cucina, Eventi e notizie in generale.
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mercoledì 24 luglio 2013

Viaggio di Nozze in Scozia. Dalle bellezze paesaggistiche delle Isole Orcadi a Loch Ness un tour da non dimenticare.

Ed eccomi nuovamente qui.
Dopo aver descritto in due post precedenti quello che è stato l'inizio del nostro Viaggio di Nozze in Scozia, proseguo come promesso a raccontare dei fantastici posti che abbiamo visitato e che consiglio vivamente a chiunque voglia recarsi per una vacanza in queste terre magiche.
Questo terzo post sul blog, vede quelli che sono stati dal 5° al 7° giorno di percorso partendo per le Isole Orcadi fino ad arrivare alla navigazione di acque ben differenti da quelle isolane: ovvero quelle del Lago di Loch Ness.
Iniziamo senza indugi il racconto e se oggi il pc me lo permette proverò anche ad inserire qualche foto in più dei luoghi visitati (foto che ricordo sono state scattate con la nostra fedele macchina digitale).

LE ISOLE ORCADI:

Partiti di buon ora dal piccolo porto di John O' Groats, siamo stati veramente molto fortunati ed abbiamo avuto tutta una intera giornata di sole a nostra disposizione.
Composto da circa 70 isole ed isolotti, di cui solo 17 attualmente abitati, l'arcipelago delle Isole Orcadi (o meglio note con il nome originale di Orkney Islands) ha una superficie complessiva superiore ai 900 chilometri quadrati.
Situate tra il Mar del Nord e l'Oceano Atlantico, la traversata in mare si è dimostrata particolarmente emozionante (non lo consiglio a chi soffre seriamente il mal di mare, a meno che non abbia davvero il forte desiderio di visitare le bellezze dell'isola e riesca a resistere) e con le correnti che sono state sapientemente affrontate dal capitano del traghetto (fidatevi di me che sono nata e cresciuta su un isola; anche se quello siciliano in confronto, da attraversare è una versione decisamente molto più leggera).
Non a caso gli abitanti di queste acque variano dalla più comune Foca fino ad arrivare alle Balene o ai loro famosi "Puffins" (o meglio tradotto come Pulcinella di Mare, un lontano parente del Pinguino).









Fatta questa traversata siamo giunti finalmente a terra, in quella che è l'isola più grande ed anche la più popolata: Mainland.
Ad attenderci anche lì un autobus che era stato prenotato dalla nostra agenzia (è doveroso ricordare per l'ennesima volta che era un viaggio di nozze ma che è stato effettuato con un tour operator che organizza viaggi di gruppo e che quindi ci ritrovavamo con altre persone).
Primo giro perlustrativo di Stromness, per arrivare poi con il bus fino a nord, a Skara Brae, nota per essere conosciuta come la "Pompei Britannica" per via del ritrovamento (nel 1850 dopo una violenta tempesta) e della conservazione di quello che è un sito neolitico  che tutt'oggi rimane visitabile.
Quello di Skara Brae non è un normale sito archeologico, in quanto i suoi reperti risalgono al 5000 a.C. e quindi sono molto più vecchi persino delle Piramidi d'Egitto o del Colosseo Romano.
Inoltre il luogo viene conservato veramente con tanto amore e cura tanto da farne il miglior sito d'Europa e da essere nominato dall'UNESCO come bene mondiale.
Skara Brae sorge su una baia sabbiosa di fronte all'Oceano Atlantico ed è centro di continue visite turistiche. Vicino al sito sorge inoltre una casa, conosciuta con il nome di Skaill House, costruita nel 1620 ed oggi museo turistico.












 


 
Dopo la visita a Skara Brae, al sito neolitico e alla Skaill House, il giro è proseguito non molto lontano da lì, dove si ritrova uno dei "monumenti" (anche se credo non sia poi così corretto definirlo come tale) più antichi della Scozia e persino più antico di Stonehenge: il Ring of Brodgar.
I Cerchi di Brodgar, venne costruito più di 45000 anni fa e delle 60 menhir (o pietre giganti) che lo costituivano ne sono rimaste solo una trentina.
La leggenda vuole che queste pietre fungano da portali comunicanti con una dimensione universale parallela aliena (fortunatamente quel giorno non abbiamo avvistato alcun omino grigio).
Restano comunque affascinanti e misteriose ed assolutamente da vedere.







Trascorsa una intera mattinata tra questi siti affascinanti, ci siamo meritati una pausa pranzo nel porticciolo di Stromness. Al pomeriggio, ripreso il bus, ci siamo recati alla volta di Kirkwall.
Capoluogo delle isole Orcadi, Kirkwall (che conta all'incirca 7000 abitanti) è una cittadina vivace e portuale piena sia di attività commerciali che di luoghi storici.
Famosa è infatti la sua Cattedrale, costruita interamente in arenaria rossa che prende il nome dal santo patrono: la "Cattedrale di St. Magnus".
Fondata nel 1137 dal conte vichingo Rognvald, questa cattedrale viene anche soprannominata come "Luce del Nord" e ha subito notevoli lavori durante il periodo Mediovale.
Vale la pena visitarla soprattutto durante un concerto (noi abbiamo avuto la fortuna di assistere alle prove al suo interno di una orchestrina che suonava musica classica) poiché l'eco che risuona al suo interno è davvero piacevole da ascoltare.
Dopo la visita alla Cattedrale e ai vicoli di Kirkwall un meritato gelato delle isole Orcadi è stato più che gradito.







 
  panorami vari e fiori di Stromness



 


 
 
 

 
 
 

A pausa gelato finita è ricominciato il nostro cammino alla volta dell'isola di Lamb Holm, dove è situata l'Italian Chapel.
L'isola di Lamb Holm è per lo più disabitata ma viene raggiunta in auto o in bus ogni anno da svariati gruppi di turisti proprio grazie a questa sua particolare chiesa.
Considerato come uno dei monumenti più importanti delle Isole Orcadi, l'Italian Chapel è un edificio sacro costruito su quello che è stato un campo di prigionia durante la seconda guerra mondiale dagli italiani. I prigionieri di guerra italiani forti nell'animo e valorosi soldati costruirono su questa area, che era nominata "Campo 60", questo edificio con i materiali di scarto che andavano recuperando. Nonostante ciò sono comunque riusciti a ricreare un vero e proprio capolavoro artistico, grazie alla bravura di Domenico Chiocchetti, anche lui prigioniero e maestro decoratore.



 


 
 
Lasciata Lamb Holm e l'Italian Chapel, si è partiti alla volta di Hoy, seconda isola per grandezza delle Orcadi, in cui si ritrovano paesaggi straordinari con alte scogliere ma soprattutto è diventata famosa per una sua insenatura marina, una baia.
Ci siamo quindi recati a far visita alla Baia storica di Scapa Flow.
Scapa Flow, durante le due guerre mondiali, è stata una importante base navale con oltre 100 navi da guerra ormeggiate nella sua baia.
Alla fine della Prima Guerra Mondiale, circa 74 navi tedesche furono catturate ed ormeggiate all'interno di essa. Quando però i tedeschi vennero a conoscenza del fatto che con i trattati di pace avrebbero dovuto rinunciare alle loro navi, il loro comandante ordinò che venissero affondate tutte le navi pur di non lasciarne in mano ad altri.
Ed è così che Scapa Flow è diventato il più grande cimitero navale marino con le carcasse delle navi ancora presenti in acqua.








Il tour delle Isole Orcadi ha impegnato l'intera giornata e ci ha svelato luoghi mozzafiato ed indescrivibili che solo chi ha la fortuna di andare a vivere in prima persona riesce appena ad immaginare.
E pensare che in fondo ancora tantissime erano le cose da scoprire ma che purtroppo quando parti con un programma ben preciso non riesci a fare tutto.
Ad ogni modo soddisfatti siamo rientrati, in serata, con il traghetto al porto di John 'O Groats per poi riprendere il nostro punto di pernottamento a Wick (di cui ho già scritto qualcosa nel post precedente).
Ripreparate le valigie abbiamo lasciato Wick l'indomani mattina per iniziare il nostro 6° giorno di viaggio. Direzione Sud, prendendo la strada A9, si passano tutta una serie di villaggi fino ad arrivare a Dornoch , dove prima di entrarvi si trova il castello che abbiamo visitato: il Castello di Dunrobin.
Residenza dei Duchi di Sutherland, questo castello, risalente al XIV secolo, sembra appena uscito (con la sua architettura esterna di torri a punta) da un libro delle favole.
I giardini curatissimi ed ampi sono una perla con piante rare di ogni tipo e dopo una visita guidata alle sale interne (degli interni purtroppo non ci sono foto perché non erano permesse, ma quando vedrete l'esterno resterete comunque a bocca aperta) ci siamo potuti godere anche uno spettacolo di Falconeria che uno dei ragazzi che lavora lì mostra quotidianamente al pubblico nella mattinata.












Il Castello di Dunrobin merita una visita in quanto è uno dei pochi ancora tenuti veramente bene e a non esser stato mandato in rovina come tanti altri.
Dopo la visita al castello, il nostro pit-stop per la pausa pranzo è stato effettuato in un pub a Dornoch dove però per servirci (avevamo ordinato due baguette al nostro tavolo) ci hanno impiegato più di un ora (segno che per fare due panini gli ci voleva un manuale di istruzioni) e quindi di Dornoch il mio compagno ed io non abbiamo poi visto granchè perché siamo dovuti risalire sul bus.
Nel tardo pomeriggio il rientro ad Inverness (di cui vi ho già parlato e mostrato foto nel post precedente) altra cena con pernottamento, pronti nuovamente all'indomani ad altri giri.
Il tour del 7° giorno è stato veramente unico in quanto si è trattato di fare una traversata in barca delle misteriose acque del Lago di Loch Ness.
Famoso a livello mondiale per via del suo "mostro", Nessie, che abiterebbe le profonde acque del lago, Loch Ness è lungo circa 38 chilometri e tocca i 200 metri di profondità in verticale.
Le sue acque che risultano buie e nere per via della tipologia del suo fondale ben si prestano a montare leggende di mostri subacquei.
Impossibile inoltre pensare di fare un bagno nel lago a causa delle sue temperature gelide che si aggirano intorno ai -6° sotto il termoclino in estate, mentre di inverno arrivano ad un massimo di 15°.
Loch Ness forma inoltre un tratto del Canale della Caledonia, progettato da Thomas Telford fra il 1803 ed il 1822.
La nostra traversata, effettuata con la nave traghetto Jacobite, delle acque del lago non ha avuto i suoi frutti sperati, ovvero rintracciare il "mostro marino Nessie" e diventare famosi !
Eh eh eh, ovviamente scherzo.
In compenso il traghetto ci ha lasciati al paese di Drumnadrochit, dove tra le sue montagne (siamo sempre nelle Highland comunque) e a picco sul lago di Loch Ness, si erge il Castello di Urquhart.
Abbandonato nel 1692, il castello, che è stato in uso per oltre 4000 anni, risale all'età del Ferro ed era usato come insediamento dalla popolazione dei Pitti.
Nel corso dei secoli è stato modificato più e più volte e ha subito numerosi assedi, saccheggi e distruzioni. Le sue rovine sono comunque ben tenute ed è possibile effettuare una visita al suo interno.







 






Per oggi smetto qui di scrivere che ho già le dita che sono diventate insensibili a furia di pigiare sulla tastiera.
Manca ancora un post o due prossimamente  e poi smetterò di riempirvi la testa con il viaggio in Scozia, anche se non parlare di questa terra così sorprendente sarebbe stato un vero peccato.
Buon proseguimento di serata e alla prossima !

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