Iniziamo

Arrivo tardi come al solito nel mondo informatico e mi cimento
cosi' per la prima volta con un Blog ....
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venerdì 4 luglio 2014

Milan Kundera e il suo libro "L'Ignoranza".

Da tempo non recensivo qualche bel libro di qualche noto autore, presa come sono stata da tante altre cose per la testa.
L'ultima recensione (solite Etichette a fianco alla voce Libri) risale a Marzo e vedeva una critica positiva dello scrittore Mauro Corona e del suo "Canto delle Manére".
Bene, dopo il blocco di alcuni mesi, eccomi nuovamente in campo a divorare gli amati libri, nella speranza di essere tornata al bel ritmo di un tempo passato (punto molto sul periodo di Agosto per questo, magari sotto l'ombrellone di fronte al mare).
Ancora una volta, seppur in maniera totalmente differente da quella trattata da Corona, si portano alla luce tematiche importanti quali: l'Esilio, la Memoria, il Ritorno e le Speranze che coinvolgono la vita dell'essere umano.
Edito da Adelphi, nella collana Fabula (anno 2001), il libro in questione si intitola "L'ignoranza" ed è stato scritto da Milan Kundera .
Ora giusto per iniziare a dare un'idea generale del testo, prendo un attimo a prestito quanto riportato nel trafiletto laterale introduttivo della casa editrice che lo ha pubblicato dove si legge:

Un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato venti anni prima scegliendo la via dell'esilio.
Riusciranno a riannodare i fili di una strana storia d'amore appena iniziata e subito inghiottita dalla palude stigia della storia ?
Il fatto è che dopo una così lunga assenza i "loro ricordi non si somigliano".
Crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di aver vissuto la medesima esperienza, ma è un'illusione.
D'altro canto cosa può fare la nostra flebile memoria ? Del passato non ricorda che una "insignificante minuscola particella senza che nessuno sappia perché proprio questa e non un'altra".
Viviamo sprofondati in un immenso oblio e ci rifiutiamo di saperlo...

Ora non continuo oltre con il trafiletto (molto più lungo di così) e mi soffermo prima sulla presentazione generale dei due personaggi, di quest'uomo e di questa donna introdotti all'inizio.
Lei è Irena che lascia Parigi e la Francia, in cui era scappata venti anni prima, insieme al defunto marito Martin, per fare ritorno nella sua città natia.
Lui invece è Josef, veterinario rimasto vedovo, che rientra dalla Danimarca (nazione presso la quale era esiliato), dopo venti anni di assenza al suo paese di origine.
La città in questione è Praga, abbandonata da entrambi in un periodo storico non facile (quello dell'occupazione russa della città); solo che nel caso di Irena si è trattato di un esilio forzato (ha dovuto seguire il marito per non lasciarlo solo), mentre per Josef è stato invece un atto volontario.
L'esilio dei due protagonisti finisce quindi ed entrambi fanno "ritorno" a qualcosa che un tempo gli apparteneva.
Si legge a pagina 11 del libro:

In greco "ritorno" si dice nóstosÁlgos  significa "sofferenza". La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.
Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia - nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale; gli spagnoli dicono añoranza, i portoghesi saudade.
In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica.
Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata dall'impossibilità di ritornare in patria...

Il Ritorno quindi alle proprie radici, alle proprie origini, così fin dalle pagine iniziali Kundera lo affronta con la sua lucida filosofia (riportando anche l'esempio, a pagina 13, del grande eroe di tutti i tempi: Ulisse), ed avendo egli stesso vissuto in prima persona l'esilio dalla sua patria conosce bene la materia di cui tratta.
Ma al tema del Ritorno, con le sue grandi illusioni, aspettative ed attese, si contrappone quello della dura realtà per i protagonisti del libro che sono perseguitati da incubi continui (vedi le pagine 20/21) si ritrovano a dover fare i conti con un passato che ormai non riconoscono più e che quasi non gli appartiene.
Il Ritorno a casa non è quello che si aspettavano e non fa comprendere ai due protagonisti il contrasto delle emozioni che al loro interno provano: Amano oppure Odiano quel paese ? E' ancora vivo oppure no il senso di appartenenza a quei luoghi ? Cos'è la Patria dopo venti anni di separazione ?
In pochissimo tempo dal loro rientro, Irena e Josef, si rendono conto che non è quanto loro speravano.
Tutto è cambiato ma pur sempre uguale, oppure è solo parvenza ?
I due "Ignorano" (tema di fondo come si capisce dallo stesso titolo) quanto avvenuto in venti anni e quanto ciò abbia toccato chi prima era loro molto vicino (famiglie, amici e affetti vari) e che ora invece è così lontano.
Non è quindi il Grande Ritorno in cui speravano Josef e Irena e i loro amici di un tempo a loro volta li "ignorano" pensando che alla fine non gli interessa di come hanno vissuto altrove, di cosa hanno fatto in così tanti anni di lontananza.
Sullo sfondo, tra le tante tematiche che si possono ritrovare leggendo il libro, anche la storia d'amore tra i due protagonisti, iniziata in un tempo lontano, non precisato, spezzata dagli eventi e dal loro stesso egoismo di gioventù e ritrovata per un attimo o forse più con il rientro, già da quell'incontro casuale in aeroporto con il volo che li riconduce alle origini.
Potrei proseguire all'infinito a descrivere delle tante argomentazioni che si ritrovano volendo all'interno di questo libro scritto da Kundera (prendete anche solo ad esempio i numerosi riferimenti artistici che l'autore pone come sottofondo al libro, come la Musica, elemento che ritorna spesso e volentieri) ma direi che arrivati a questo punto può anche bastare così per il momento o il rischio è che si arrivi a svelare un finale che sembra scontato, ma che è in realtà ben più complesso.
Concludo solo scrivendo che questo libro ha una scrittura che viene recepita velocemente (qui sta la bravura di Kundera, che pur trattando di tematiche profonde riesce a farvi restare concentrati e vi appassiona andando avanti con la lettura) e che quindi sarete in grado di leggerlo in un fiato.
Lo consiglio soprattutto a chi vive lontano dalla propria terra di origine. Sono certa che apprezzerà questo romanzo.

Immagine tratta dal sito: http://www.ibs.it/code/9788845916328/kundera-milan/ignoranza.html

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